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Continuiamo la pubblicazione del Manuale di Tiro Sub
a cura di Graziano Napolitano, Direttore Tecnico della Nazionale Italiana
della specialità.
SEZ. VII° parte seconda -
FUSTO - AGGANCI APPENDICI O ACCESSORI |
Il sacro timore di forare il fusto nel TBS va accantonato; è
molto difficile agganciare una qualsiasi cosa in modo definitivo senza
ricorrere a questo sistema, seppur in modo ridotto: troppe saranno le
piastre di varia foggia che la fervida fantasia degli appassionati partorità,
e tutte (non discutiamone il perché, è tempo perso) dovranno
trovare posto lungo il fusto, quindi
La possibilità di perdere in rigidità viene mitigata dalla
ridotta potenza degli elastici e dal limitato tempo di tensione degli
stessi; in gara il fucile rimane carico per 30 - 40 secondi al massimo
e in acqua non salata, mentre nella pesca subacquea lo sforzo degli
elastici è presente per più ore, portando alla potenziale
rottura del fusto anche per solo logoramento progressivo e sforzo a
fatica.
Le appendici e/o i sistemi di richiamo della sagola, come già
detto, non sono direttamente attaccate al fusto ma fissate a staffe
che possono essere, oltre che avvitate, anche solo rivettate sotto o
ai lati nelle posizioni che da progetto si renderanno necessarie; un'
alternativa non invasiva del sacro fusto è l'incollaggio con
resina epossidica, che ha il vantaggio di aderire alla maggior parte
dei materiali di costruzione dei fusti in commercio (alluminio - ergal
- carbonio - legno) e dei materiali utilizzati per il loro rivestimento
(espansi morbidi esclusi) un esempio per tutti è costituito dai
datati modelli Master e Black Master.
Evidenti i vantaggi di questo secondo sistema :
-Integrità meccanica del fusto ;
-Irrigidimento ulteriore della zona di incollaggio ;
-Possibilità di modellare la base rendendola idrodinamica .
Per migliore comprensione di seguito riporto tre semplici ma comuni
schemi di fissaggio.
FUSTO - ASSETTO E STABILIZZAZIONE
Il fusto di un arbalete generalmente è vuoto con due tappi interni
nelle estremità a sigillo -o in alcuni casi riempito di schiuma
espansa; dove possibile, asportando i tappi o la schiuma interna si
può allagare la camera interna aumentando di conseguenza la massa
in acqua del fucile senza aumentarne il peso a secco; si ottiene così
un ulteriore appoggio, in termini di inerzia, che si somma al corpo
del tiratore nel momento dello sgancio dell'asta, e che consente di
dirigere la forza propulsiva in maggior quantità nella direzione
di uscita dell'asta stessa.
Nel passato, l'aumento della massa totale si otteneva con dei pesi supplementari,
controbilanciando la spinta negativa con galleggianti laterali di varia
foggia, più o meno dinamici ma sempre molto pittoreschi. Quest'
ultimo espediente che utilizza la massa dell'acqua ha aperto la strada
alle più recenti modifiche, che hanno privilegiato così
l'integrità del fusto applicando finti serbatoi d'acqua ai lati
dello stesso e delle "ali ". Questi tubi aperti nella parte
posteriore verso il tiratore e chiusi all'altra estremità, in
immersione si allagano e ingabbiano l'acqua al momento dello sgancio,
perché tappati, sommando il peso dell'acqua contenuta a quella
del fucile nel momento del tiro- momento in cui il fucile tende ad arretrare
per effetto della forza che si scarica quasi istantaneamente sull'asta.
Nella
foto si possono notare i serbatoi in questione, sotto le ali e come
collegamento tra le appendici anteriori e posteriori; come si può
facilmente capire, la modifica in questo caso potrebbe essere effettuata
anche su un pneumatico, che se ben registrato può dare ottime
soddisfazioni (il miglior risultato al momento è dell'atleta
tarantino Masoni con 3800 punti realizzati con un pneumatico !!)
Con questo accorgimento la precisione dei fucili è aumentata
in modo impressionante, nelle gare in giro per l'Italia in questi giorni
il bersaglio di 11 mm. di diametro posto a 4 metri dalla punta dell'asta
viene colpito 4 o 5 volte sulle 9 a disposizione e i rimanenti tiri
" pascolano " lì intorno (come suole dire un atleta
di mia conoscenza).
Non
ho parlato finora dei fusti in legno quasi intenzionalmente. I fusti
in legno si prestano magnificamente a qualsiasi tipo di modifica, ma
in Italia non sono praticamente mai stati usati dagli atleti, che sono
riusciti invece a modificare con soddisfazione i fucili di serie, meno
costosi. Sono usati molto invece in Francia e sono realizzati a mano
dagli appassionati. Si tratta di veri capolavori di bricolage, uno diverso
dall'altro, che però hanno in comune un particolare sistema di
richiamo dell'asta, che permette alla stessa di rientrare da sola in
sede (come succede nei pneumatici, vedi articoli precedenti).
Con questo sistema gli atleti transalpini gareggiano con il medesimo
fucile in tutte le discipline ottenendo risultati di pregio (sono i
ns. più acerrimi avversari). Sfruttando la geometria che giocoforza
deriva dalla modifica evidenziata nel disegno, il fusto aumenta la sua
sezione verticale conferendo una notevole stabilità e di conseguenza
un'ottima mira anche con una sola mano.
La sagola, che in questo caso è elastica, scorre sulla carrucola
si svolge dietro l'asta che esce, e dopo che quest'ultima ha colpito
il bersaglio si accorcia richiamando in sede l'asta: semplice, ingegnoso
e anche pratico, poiché nei ns. fucili di serie potrebbe essere
realizzato come pezzo aggiuntivo inserito tra fusto e impugnatura. La
velocità di ricarica che così si ottiene potrebbe essere
la nuova frontiera del TBS, e potrebbe permettere di aumentare notevolmente
il numero dei tiri da effettuarsi per ogni manche con i riflessi positivi
che si possono immaginare.
GRAZIANO NAPOLITANO
Direttore Tecnico della Nazionale Italiana
di Tiro al Bersaglio Subacqueo
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