SEZ VI°:
Sagole di collegamento e congegni di richiamo |
Per semplificare l'esposizione in questa
sezione, si userà il termine "sagola " per
indicare il collegamento tra asta e fucile.
Nel tiro al bersaglio subacqueo, la sagola deve garantire
l'arrivo in bersaglio dell'asta anche nel caso di non perfetto
allineamento della punta della stessa con la linea di tiro;
anche se la cosa è ovvia, occorre quindi rilevare che
la sua lunghezza non è un aspetto da sottovalutare
.
I principianti, infatti, commettono l'errore di allineamento
più frequentemente di quanto si pensi, specialmente
nelle discipline di tiro in movimento (biathlon e staffetta),
dove il tempo impiegato per la ricerca della perfetta posizione
è a scapito diretto del punteggio finale.
La lunghezza della sagola è in parte vincolata a quella
del fucile stesso: da qui la scelta di armi di lunghezza vicina
o superiore al metro, che permettono di avere a disposizione
una gittata di qualche decina di centimetri oltre i 4 metri
senza interferire nella parabola di tiro.
In alternativa, può essere usato anche il sistema dell'elastico
in testata che collega fucile e sagola (shock - absorber),
ma risulta meno efficace poiché modifica drasticamente
la traiettoria nella sua parte finale. |
Ribadito (mai abbastanza!) quanto sopra, ripassiamo alcuni
sistemi di legatura comunemente usati per fissare la sagola
all'asta a seconda dei vari casi.
Gassa d'amante: Facile da sciogliere ma con alcuni
aspetti negativi:
- Non tutti i tipi o diametri di sagola tengono questo nodo
con sicurezza come accade nei monofili rigidi ad alta resistenza.
- Il lato libero a nodo completato si presenta come un'appendice
in senso contrario al moto di avanzamento dell'asta e potrebbe
impigliarsi casualmente nella testata.
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Sopra: Gassa d'amante - Sotto: Nodo piano doppio |
Nodo piano doppio: Più ingombrante
della gassa, ma utilizzabile con un numero maggiore di tipologie
di sagole; in fase di uscita durante il tiro presenta il lato libero,
in modo tale da non dar adito a possibilità di inceppamento.
Redance a chiusura (tubicino schiacciato): Usato principalmente
nella pesca, nel campo del tiro al bersaglio non trova invece molta
diffusione. Si usa con i monofili di basso diametro e necessita
di particolari redance di adeguata dimensione (non sempre di facile
reperimento nei negozi) e di ottima tecnica nell'applicazione in
quanto una pressione eccessiva , necessaria per impedire lo scorrimento,
può segnare la sagola e provocarne la rottura durante l'uso.
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Al contrario, invece, si richia
il mancato funzionamento del sistema con perdita dell' asta
durante la competizione; per evitare questa spiacevolissima
ipotesi, si può far ricorso ad un collante istantaneo,
che applicato in dose ridotta sulla sagola prima dello schiacciamento
blocca i due capi dentro la redance. |
Scorri asta con legatura: Rappresenta un salto
di qualità nell'attrezzatura. Se si usa un arbalete, richiede
modifiche all'asta per impedirne la fuoriuscita; si posiziona oltre
la testata e l'asta scorre sullo scorri asta in modo più
o meno fluido a seconda dell'abbinamento dei materiali (acciaio-ferro
teflon/nylon-ferro titanio-ferro ) e delle tolleranze nelle misure
costruttive .
Questo sistema, diffuso nel biathlon dove il pneumatico impera e
la precisione richiesta è relativa, nella specialità
del tiro di precisione non è molto usato -forse a torto,
poiché i pochi atleti che lo utilizzano raggiungono ottimi
punteggi.
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Si possono aggiungere alette stabilizzatrici (operazione
da certosini) e creare una portanza posteriore sull'asta, che riduce
la curvatura della traiettoria del tiro; il peso di questo piccolo
elemento e l'inerzia derivante dallo stesso sono punti deboli che
a volte, durante le competizioni, provocano guasti non risolvibili,
quali il danneggiamento della battuta in coda d'asta o ancor peggio
il bloccaggio del particolare. Impedendo ogni possibilità
di ricarica, questi guasti obbligano l'atleta al ritiro dalla competizione.
Un piccolo suggerimento valido per tutte le tipologie di legature:
controllarne la tenuta prima dell'inizio di ogni gara!
Ogni atleta sceglie il materiale sulla base di una serie elevata
di parametri, al fine di ottenere un insieme amalgamato con le necessità
costruttive dell'attrezzatura usata e della specialità da
svolgere; in senso più generale, le categorie di materiali
sono le seguenti:
Intrecciati - ad iniziare con il tradizionale cordino in
nylon fino ai dacron da pesca alla traina o, ancora, ai più
evoluti kevlar, gli intrecciati sono tutti validi a patto che il
diametro sia inferiore a 1 millimetro, che tengano il nodo e che
non si rompano sotto trazione in caso di tiro fuori bersaglio (può
essere richiesto dai giudici per verificare la conformità
dell'attrezzatura al regolamento soprattutto in campo internazionale).
Gli intrecciati hanno diversi aspetti positivi: non creano anse
troppo aperte dietro l'asta dopo lo sgancio e nello scorrimento
in uscita dalla testata; si adattano meglio a posizioni particolari
ed obbligate all'interno del sistema di sgancio (negli arbalete)
e, infine, non mantengono la forma se piegati.
Monofili da pesca - molto resistenti, da preferire quelli
con diametro inferiore ad 1 mm. e -come già detto- che resistano
allo sforzo del tiro libero.
Sono meno "portati" a tenere il nodo, però nei
materiali più evoluti dove il nylon viene "caricato"
con altri elementi, danno più resistenza alla trazione e
all'usura, consentendo riduzioni di diametro; inoltre, non si imbevono
di acqua e mantengono invariata la loro inerzia.
Sono anche più gestibili in acqua durante le fasi di caricamento
grazie alla loro moderata rigidità (non dimentichiamo che
si lavora spesso con guanti di protezione e diametri molto ridotti);
è importante che siano colorati e visibili per contrasto
in acqua con ogni condizione di luce: il colore agevola il riconoscimento
della sagola nei passaggi sul fucile vicino all'asta, permettendo
un' immediata correzione dell'eventuale errore o attorcigliamento,
che nei monofili è più frequente
Elastici - nella disciplina del biathlon,
dove i secondi impiegati per il caricamento sono determinanti ai
fini della classifica, questo tipo ti sagole ha considerevolmente
ridotto i tempi dell'operazione, obbligando anche gli atleti a modificare
radicalmente la tecnica di esecuzione della prova.
Gli elastici in questione non sono ovviamente quelli che tutti conosciamo:
sono prodotti specifici per particolari tipi di pesca e servono
per assorbire lo strappo del pesce quando si usano monofili leggerissimi
(shock absorbe ) con canne del tipo rubasienne.
Il diametro comunemente usato varia da 1,2 a 1,6 millimetri, dipende
molto dalla capacità di allungamento, che per questi elementi
è eccezionale: uno spezzone da 1 mt. può tranquillamente
allungarsi oltre i 5 metri svariate volte senza presentare il benché
minimo segno di usura.
L'energia necessaria alla deformazione dell'elastico (allungamento)
sottrae forza all'asta (spinta) accentuando la curvatura della traiettoria;
nonostante ciò. non sempre questo equivale ad una perdita
di precisione, a patto che la sagola elastica sia di buona qualità
e che i congegni necessari al richiamo montati sul fucile (vedi
paragrafo successivo) non diano luogo ad impuntamenti o irregolarità
di scorrimento nell'uscita dalle carrucole.
CONGEGNI DI RICHIAMO O RECUPERO |
Se esaminiamo le varie specialità del
tiro al bersaglio, notiamo come il tempo di recupero dell'asta
e/o di riarmo del fucile - pneumatico o arbalete- sia "rubato"
alla continuità dell'azione ed al mantenimento della
concentrazione. Nella specialità precisione, i cali
di concentrazione si traducono in una minore accuratezza del
tiro, mentre nel biathlon questo tempo morto rallenta l'esecuzione
della prova, riducendo le chances di un buon posto in classifica.
Per ovviare al problema per quanto possibile, gli atleti hanno
messo a punto due specifici sistemi di recupero della sagola,
riducendo il compito del tiratore al semplice reinserimento
dell'asta nella testata (pneumatico) o congegno di scatto
(arbalete), i due disegni che seguono riportano schematicamente
il principio costruttivo e il funzionamento.
TIPO A
Riservato alle legature non elastiche, permette di sfruttare
la classica sagola in tutta la sua lunghezza lasciando il
compito del recupero all'elastico (di ridotto diametro ) che
posto in trazione nella fase di uscita dell'asta e sagola
si accorcia per tornare alla lunghezza iniziale .
La sagola che scorre dentro una girella legata all'estremità
dell'elastico non subisce rallentamenti e si può estendere
senza impuntamenti ; consiglio di utilizzare per questa costruzione
un elastico da sartoria di quelli utilizzati per riparare
la fascia d'imbocco delle calze da uomo .
Un inconveniente che è doveroso segnalare
è rappresentato dall'attorcigliamento dell'elastico
dopo alcuni tiri, che induce una torsione sulla sagola ed
un suo conseguente attorcigliamento; questo difetto si può
ridurre o addirittura eliminare adottando questi semplici
accorgimenti:
1) Sagolatura con monofilo nella parte iniziale (fino a fuori
della testata) ed intrecciato lungo il fucile fino all'asta;
2) Carrucole con gola profonda e stretta, che non consentano
movimento laterale dell'elastico: è proprio questo
movimento che, in definitiva, causa l'attorcigliamento.
TIPO B
Utilizzato per permettere agli atleti che praticano la specialità
del biathlon di avere il rientro della freccia dopo il tiro
senza necessità di alcuna operazione manuale di recupero.
Com'è intuibile, durante l'uscita dell'asta l'elastico
si allunga scorrendo sulla carrucola e poi, accorciandosi,
richiama l'asta alla base; un corretto bilanciamento di diametro
e lunghezza dell'elastico (forza di trazione e velocità
di accorciamento) farà sì che l'asta rientri
con moderata velocità dando all'atleta il tempo di
virare e riprendere la pinneggiata, dopodiché la raccolta
e l'inserimento della freccia nella testata sono più
facili.
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La lunghezza
dell'elastico ed il numero delle carrucole può
essere variato sulla base della lunghezza del fucile e
diametro dell'elastico stesso ; normalmente con un fucile
da 1 mt. e diametro di 1,4 mm. è sufficiente una
carrucola .Per un ottimo risultato finale sulla testata
si può aggiungere un invito conico che aiuta ulteriormente
l'imbocco della freccia nelle fasi concitate del rientro
alla linea di partenza (vedi schizzo e particolare nella
foto). |
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