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Continuiamo la pubblicazione del Manuale di Tiro Sub
a cura di Graziano Napolitano, Direttore Tecnico della Nazionale Italiana
della specialità.
SEZ. VII° - FUSTO DELL'ARBALETE
E SUOI ACCESSORI |
In questa sezione si parlerà prevalentemente di arbalete, per
l'evidente motivo che negli oleopneumatici la canna esterna dell'attrezzo
è parte integrante del sistema di propulsione, e quindi ogni
cosa si voglia aggiungere, togliere o modificare, impone una perfetta
conoscenza dei congegni interni, diversi da modello a modello. Lo scopo
dei suggerimenti di questa raccolta, invece, è quello di mettere
in condizione un appassionato di poter trarre soddisfazioni praticamente
immediate dalla modifica (il più semplice possibile) di uno dei
fucili già posseduti, anche se ovviamente gli stessi consigli
possono essere d'aiuto anche a chi vuole costruirsi il fucile da sé.
Nel tiro al bersaglio subacqueo il fusto dell'arbalete, oltre alla funzione
primaria di consentire l'allungamento degli elastici distanziando adeguatamente
la testata dai congegni di ritenzione dell'asta, svolge anche una serie
di funzioni accessorie, che possiamo riassumere brevemente nel
seguente elenco:
1) Sostentamento e guida dell'asta;
2)Punto di appoggio/fissaggio delle appendici e/o sistemi di richiamo
della sagola;
3)Variatore d'assetto e stabilizzatore laterale.
Come di consueto, in queste rubriche passiamo ad esaminare i vari punti
uno alla volta.
FUSTO - SOSTENTAMENTO E GUIDA DELL'ASTA
Nelle precedenti sezioni è stato accennato che nel TBS non sono necessarie
potenze di spinta dell'asta esagerate e, di conseguenza, la rigidità
del fusto, pur necessaria, non è una dote primaria quanto la
possibilità di applicare o già avere in sé una guida dell'asta. La
guida è costituita normalmente da una culla di appoggio di parte della
superficie inferiore dell'asta e assolve a diverse funzioni:
-Impedire la formazione di flessioni verso il basso dovute al
momento flettente che si sviluppa con gli elastici in trazione ed ancorati
nelle tacche, con la freccia trattenuta dal congegno di sgancio;
-Ridurre o eliminare totalmente la flessione dell'asta al momento
dello sgancio, attimo nel quale, a causa dell'inerzia al moto della
freccia stessa ed all'attrito con l'acqua che deve essere "penetrata"
repentinamente, si genera un carico di punta mal sopportato da un elemento
così esile e lungo quale l'asta.
Con l'integrazione di un guida asta si perseguono utilmente questi due
scopi, ma si può anche avere l'amara sorpresa di vedere scendere il
centro della rosa di tiro di qualche centimetro rispetto a quello che
si otteneva precedentemente, in assenza del guida asta. Poco male: con
la regolazione dell'alzo del sistema di mira si recupera il centro del
bersaglio, ma è necessario capire perché si verifichi una cosa del genere.
Il fenomeno è determinato dal peso proprio dell'asta e dalla
geometria d'insieme di alcuni arbalete attualmente in commercio (non
tutti per fortuna): posizione dell'asse di trazione degli elastici troppo
angolata rispetto all'asta, eccessivo spazio tra asta e fusto ad arma
carica e, infine, deviazione dell'asta impressa dalla testata nel momento
in cui questa viene percorsa con la deformazione generata dal carico
di punta cui si accennava in precedenza (v. fig sopra). Un risultato
pressoché perfetto si ottiene però unendo al vincolo al
movimento nelle direzioni dx-alto-sx anche una ridotta forza propulsiva,
usando elastici più lunghi e/o realizzati con mescole meno scattanti.
Un esempio per capire il concetto:
- Lunghezza fusto Fucile 110 cm, diam. elastici 16 mm., lungh. elastici
32-34 cm, mescola ambra.
Il contenimento dell'asta nella fase di uscita può generare occasionalmente
delle parrucche dovute al ridotto spazio a disposizione per la sagola
e all'interferenza della stessa con l'archetto: l'inconveniente è
maggiormente presente nei fucili di ridotta lunghezza (sotto il metro),
e da qui nasce la preferenza degli atleti per armi di lunghezza anche
superiore ai 120 cm.
Qualora non si potesse disporre di un'arma così lunga, possiamo
impedire fisicamente l'appoggio dell'archetto sull'asta e poi sul fusto
dove scorre l'ansa della sagola aumentando l'altezza dei lati della
guida, fino a superare l'ingombro verticale dell'asta
"Salendo"
sulla guida, la coppia di elastici segue una traiettoria di scapolamento
più accentuata, liberando lo spazio in cui sta scorrendo l'asta
e la voluta di sagola ad essa collegata (v. dis.). Per chi si vorrà
cimentare nella costruzione di una guida per il proprio fucile, ecco
altre informazioni:
-Estensione della guida per quasi tutta la lunghezza del fusto
lasciando libera la testata e qualche centimetro prima del castello
dei congegni di scatto;
-Superficie della stessa concava, che vada ad interessare anche
parte della superficie laterale dell'asta (sempre sotto la linea di
scorrimento dell'archetto);
-Aumento delle dimensioni del punto precedente in prossimità
della zona di uscita dove gli elastici hanno terminato il loro lavoro
di spinta;
-Riduzione graduale della forza degli elastici (maggiore lunghezza),
con incrementi progressivi dell'alzo che non sempre sono proporzionali
alla riduzione della spinta impressa all'asta, che non riesce a sfruttare
tutta la potenza del sistema di propulsione.
Intenzionalmente non mi dilungo su come si può praticamente
applicare un guida asta al proprio fucile, poiché già
un altro dei collaboratori di Apnea Magazine, Tino De Luca, elemento
di spicco da vari anni della Nazionale Italiana di tiro al bersaglio
subacqueo, ha già trattato con dovizia di particolari l'argomento
in questo articolo.
(la seconda parte della sezione al prossimo aggiornamento)
GRAZIANO NAPOLITANO
Direttore Tecnico della Nazionale Italiana
di Tiro al Bersaglio Subacqueo
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