Risposta alla lettera aperta di Azzali
Riceviamo e pubblichiamo la risposta alla lettera aperta del Presidente del settore AS FIPSAS inviataci da Gianfranco Ciavarella, presidente dell’ASD Pentotary di Foggia. Eventuali risposte alla Lettera Aperta del Presidente Azzali possono essere inviate a: info@apneamagazine.com
Egregio Presidente,
Intanto la ringrazio di essersi accorto che esiste un mondo di subacquei in Internet che merita l’attenzione della Federazione, era ora.
Il suo intervento, anche se tardivo, è importante e credo che se Lei ha scelto la lettera aperta, è perché tenta di aprire un ponte di comunicazione con questo mondo.
Naturalmente, si sarà già reso conto che l’immagine della FIPSAS è in una qualche difficoltà in particolare per le sue politiche, sempre che esistano le sue politiche.
Nella sua lettera lei dice, giustamente, che molti si domandano quale sia il ruolo e l’impegno della Federazione nel campo della salvaguardia e dello sviluppo della disciplina della pesca subacquea.
Molti se lo chiedono, già! Perché?
Forse perché è stato fatto poco?
Forse perché anche il tesserato mediamente accorto alle cose che lo riguardano, non percepisce alcun lavoro svolto?
Forse perché le sue dichiarazioni mettono a disagio ogni tesserato non agonista?
Con la sua lettera ci rende nota una cosa a noi sconosciuta: Le sarebbe impedito di scrivere e rispondere, al di fuori del Forum della Federazione?
Chi lo impedisce? Perché?
Ciò che lei dice è grave e preoccupante, non conosco alcun consesso democratico dove sia impedito a chiunque di avere contatti con il mondo civile o con le comunità, siano pure quelle virtuali. Perché lascia intendere che esistano motivi di opportunità che spingono alcuni più in alto di lei a impedirle di interloquire con la gente, i tesserati, i probabili tesserati? Spero che tornerà a spiegarci questa grave affermazione.
Lei indica l’art. 2 dello Statuto ma ci spieghi, come ha fatto ad arrivare al secondo articolo senza leggere l’articolo 1, dove si legge:
Essa è costituita da Società ed Associazioni ad essa affiliate che hanno per fine la pratica della pesca sportiva nelle acque interne e nel mare, del lancio sia tecnico che di potenza effettuato con attrezzi da pesca, delle attività subacquee e delle attività di superficie che prevedono l’uso di pinne o di monopinna, sia in forma agonistica che amatoriale.
Ha letto bene? Lo Statuto all’articolo 1 dice: “sia in forma agonistica che amatoriale“, spero che le sia chiaro una volta per tutte!
Vede Professor Azzali, distorcere le verità per affermare cose utili a se stessi, al fine di inventare situazioni inesistenti, è un esercizio sempre sconsigliabile e, nel suo caso, avrebbe potuto andarle bene fino a quando si fosse confrontato con gente che ignora le norme che regolano la Nostra vita insieme, regole senza le quali non ci sarebbe alcun motivo valido perché io e lei fossimo nello stesso contenitore.
Come fa Lei, Presidente per due intere legislature prima di questa, ad ignorare che ha già rappresentato decine di migliaia di subacquei amatoriali che non facevano alcuna gara di pesca in apnea?
Come fa Lei a glissare su una questione importantissima, la costituzione delle AMP, avvenuta esattamente in corrispondenza dei suoi incarichi ai più alti livelli in FIPSAS, come rappresentante della pesca e della subacquea in tutte le sue dimensioni Federali. Ci dica lei cosa avrebbe fatto in tutti questi anni?
Anni nei quali lei avrebbe dovuto rappresentare oltre 30.000 subacquei tesserati e diverse centinaia d’associazioni?
I tesserati il settore subacqueo da Lei presieduto li aveva.
I numeri erano a dir poco straordinari, certo irripetibili.
Chi ha contribuito a farli diminuire?
Forse il destino?
Lei, non altri, è stato il presidente negli ultimi anni!
Cosa le ha impedito di fare politiche adeguate?
Possibile che ci sia sempre qualcuno che le impedisce di parlare, di scrivere, di fare in Federazione e fuori da essa, di compiere il suo lavoro?
Chi sarebbe questa volta, Il Presidente Matteoli stesso?
Parli, prenda il toro dalle corna, dica chi è oppure la smetta per sempre di accampare scuse. La sua è una tattica vecchia come il cucco!
Platone nella sua ‘Repubblica’ già indicava i nemici esterni come quelli utili a giustificare ogni incapacità di gestire le cose governate.
Cambi tattica, mi ascolti, ne scelga una più credibile.
Lei scrive: ‘Alcune associazioni ambientaliste non solo hanno accettato questa nuova impostazione tecnica ed organizzativa ma hanno anche ufficialmente riconosciuto alla FIPSAS, la validità del lavoro svolto in questo specifico settore’
Non mi risulta affatto!
Una cosa è ciò che dice un singolo ambientalista, anche se importante, altro è ciò che l’Ente Ambientalista crede e diffonde.
Mai ho visto e letto nulla d’ufficiale nel senso da Lei indicato. Mi farebbe piacere scoprire che mi sbaglio, mi faccia il piacere, m’informi meglio.
Lei scrive: ‘Da questo dato consegue che la nostra organizzazione sportiva può e deve rispondere del proprio operato ad una esigua minoranza di soggetti, rispetto agli 80.000 pescatori in apnea, tanti quanti sono stati stimati nel 2004 dall’EFSA per conto dell’UCINA e dell’AIPO, attraverso una seria indagine campionaria rivolta ai praticanti in Italia della pesca dilettantistica di qualsiasi tipo’.
Incredibile! Esigua!!!!!!!????????
Ne conosce per caso un’altra più grande?
Ne conosce, per caso, un’altra esistente sul territorio nazionale?
Se non fosse vero e scritto di suo pugno ci sarebbe da non crederci.
Vede Pres. Azzali, che lei rappresenti 1, 10, 100, 1000 o 10.000 tesserati non sarà mai il numero a doverla far sentire responsabile di cosa e come rappresenta le persone che le esprimono fiducia pagando una tessera.
Da quello che dice, Le risponderei, invertendo l’ordine’
Se lei si ritiene incapace di rappresentare politicamente 1200 persone in quanto poco rappresentativo, cosa ci dovrebbe far pensare che se i numeri cambiassero, cambierebbe anche lei e la sua politica?
Certo, più siamo e meglio è!
Non sarà certo il numero, però, che qualifica, da sé, una classe dirigente.
Lo spessore politico e l’autorevolezza non la ‘donano’ i numeri, ma le idee ed i fatti che appartengono alla storia dei dirigenti.
Ora, Professore, ci indichi i tesserati della Federazione quando lei ha iniziato come consigliere di settore e poi ci dica il numero dei tesserati di oggi.
E’ un suo personalissimo successo!
Vede Presidente, certo la rappresentanza è un problema, ma il problema della FIPSAS che si identifica in Lei non è la rappresentanza.
Lei è praticamente sempre assente nelle occasioni che contano e quando è presente afferma cose incredibili.
I veri problemi sono l’autorevolezza e la credibilità.
Sono, a mio avviso, suoi personalissimi problemi politici!
Lei scrive: ‘I 1.200 pescatori in apnea che hanno dato la loro adesione con la tessera alla Federazione, comunque la si pensi, non sono assolutamente in grado di assegnare alla nostra organizzazione un reale potere di rappresentanza nei confronti di Enti ed Istituzioni’.
Spero che il Presidente Matteoli la legga. Trasecolo!
Ciò che scrive è assolutamente inaudito e fa capire, probabilmente, come fa intendere lei, del perché Matteoli tenta di limitarle la parola.
Ci fa più danni lei da solo che tutti i nostri oppositori uniti!
Mi dica Lei come sia possibile rinnovarle la fiducia dopo averla letta?
Mi faccia capire, quale sarebbe il numero minimo di tesserati in grado di donarle una ‘reale rappresentanza’?
Lei scrive: ‘A differenza della pesca in apnea la FIPSAS negli altri settori, in particolare nelle acque interne, si avvale di un reale potere di rappresentanza dei suoi tesserati e lo esercita con efficacia su tutto il territorio.
Una forza che si è consolidata negli anni attraverso l’organizzazione, l’offerta e la gestione di servizi rivolti a tutti i pescasportivi agonisti e non.
Si è realizzatata negli anni una felice sintesi tra l’esercizio della pesca e la tutela dell’ambiente, dove il primo è riuscito a coniugarsi con la seconda, consentendo alla nostra federazione di ottenere nel 2005 l’attribuzione di Associazione Ambientale con Decreto Ministeriale.
Cito questa esperienza poiché rappresenta indiscutibilmente la testimonianza del ruolo positivo svolto dalla FIPSAS nel promuovere, organizzare e gestire il libero esercizio della pesca in Italia’.
Ma solo questo non le dice nulla?
Lei si autoassolve?
Ma è o non è un Consigliere Federale da oltre un ventennio?
Ma è o non è il Presidente seduto sullo scranno più alto della subacquea, colui che rappresenta l’unico minimo comune denominatore della politica Federale Subacquea degli ultimi 25 anni e più?
Tutti sono cambiati, tranne LEI! Se ne rende conto?
IL RE SOLE!
Meglio sarebbe: IL RE, SOLO?
I successi dei pescatori in AI ed in Mare sono tutti ascrivibili alle capacità, all’interesse ed ai servizi che i dirigenti di quei settori hanno saputo creare e tutelare.
Altro che chiacchiere morte!
Chapeau!
Lavoro e lavoro, onore a loro, presenti, passati e ‘ Trapassati.
Ora veniamo all’ultima parte della sua lettera aperta, la migliore anche se non soddisfacente.
Lei auspica che si smetta di praticare attacchi alla Federazione restando divisi senza affrontare, insieme, le dure battaglie che ci attendono.
Invita all’unità d’intenti ed all’adesione alla Federazione.
Questo invito lo condivido in pieno!
Non è nuovo, però.
Lei continua a farlo da tempo, ma senza alcun successo; anzi, invece di avvicinare altri appassionati alla Federazione, ha dovuto registrare ulteriori allontanamenti da parte di chi era già nella Federazione.
Questo fatto non le fa sorgere il dubbio che sia lei uno dei motivi dello scarso successo del tesseramento?
Pensi a tutti quelli che hanno lasciato la Federazione perché in contrasto con lei.
Pensi a tutti quelli a cui lei, abilmente, ha “fatto le scarpe”.
E’ mai possibile che sia Lei a guidare la risalita?
No, se ne renda conto anche Lei!
Vede Sig. Azzali, Lei è un pescatore subacqueo, mi consenta la seguente metafora:
Lei appare come un pescatore attempato. E’ sulla secca dei sogni’..
Vede lì, sul fondo, profondissima ed irraggiungibile, la ricciola della vita.
Da tempo è sulla secca, c’è arrivato con i suoi amici, tanti amici’
Impedisce a tutti di scendere e provarci, anzi ogni volta che risale in superficie, dopo l’ennesimo fallimento, prende a sberle uno o più amici che la seguono dall’alto’.
Ora, non c’è più nessuno a seguirla, l’hanno tutti abbandonata, offesi e disorientati.
Il rischio è alto, Lei è stanco, sfinito, vede una cosa bella ed irraggiungibile, sogna”
Mi ascolti, non ci riprovi ancora, non rischi la sincope e’ torni a casa!
No, non smetta di leggere, non si offenda, non è questo lo scopo della mia risposta, ora le propongo qualcosa per chiudere in bellezza la sua esperienza in Federazione.
Questa mia risposta ha un obiettivo, non è quello di attaccarla ma di indicare un percorso possibile, forse ancora realizzabile.
Vesta i panni di Caronte e guidi tutto il settore verso una rifondazione.
Invece di traghettare verso l’Inferno, inverta la rotta e cerchi di salvare il salvabile e chi si può salvare (ci sono gli inguaribili ottusi, i cani sciolti, quelli non li salva nessuno, leggerli in queste ore è esilarante’).
Organizzi una conferenza programmatica, aperta.
Una sorta di brain storming della pesca in Apnea d’Italia.
Una convention di chi vuole e può entrare in Federazione insieme a chi in Federazione già c’è.
Poi, gestisca il tempo necessario affinché chi è fuori possa riuscire ad avere le caratteristiche necessarie per potersi candidare, acquisisca cioè i requisiti statutari per l’eleggibilità.
Si dimetta, quindi, e consenta l’avvento di una nuova classe dirigente capace di affrontare con nuovo spirito e fresca volontà, le aspre e dure risalite che ci attendono. Vede, tutto ciò avverrà, nulla è definitivo, neanche lei.
Si faccia ricordare per aver dato luogo e tempo al rinnovamento e non perché ci si è liberati, politicamente, di Lei. Vedrà, anche le proposte che oggi fa Lei, potrebbero essere prese in seria considerazione; occorre, però, che a farle ci sia qualcuno credibile, qualcuno che sia una nuova speranza.
Professore, mi dia ascolto, nelle mie parole non vi è nulla di personale contro Lei e nulla che mi spinga per coprire la sua seggiola. Pensi all’interesse dello sport e della Federazione che amiamo.
Stia tranquillo Presidente non voglio il suo posto e per farle capire quanto sia vero le offro una mia lettera autografa senza data nella quale mi dimetto da ogni incarico.
Potrebbe usarla se un giorno mi trovasse seduto in FIPSAS da qualche parte.
Cordialmente,
Gianfranco Ciavarella
Presidente ASD Pentotary Foggia
Forse ti interessa anche...
Category: Articoli, Pesca in Apnea, The Box
meglio di cosi’ non poteva scrivere :-D