XXX° Campionato Euroafricano: Spagna al calor Blanco
Testo e Foto di Valentina Prokic
Lo spagnolo Xavier Blanco si è laureato campione della zona euroafricana dopo due giornate di gara nelle acque atlantiche prospicenti la meravigliosa città di Cadice. Sul secondo gradino del podio si è classificato il suo connazionale Samuel Tomas. Ė interessante rilevare che la coppia iberica aveva ottenuto lo stesso colore di medaglie anche all’ultimo mondiale in Perù. La Spagna, ovviamente si è aggiudicata anche la classifica a squadre e così, nella marina di El Cana, durante la pesatura e le premiazioni si è potuta sentire cantare a viva voce l’ormai nota “Viva Espaňa”.
Il protagonista a sorpresa è stato il croato Slaven Čubrić al quale è andato il bronzo: sorpresa perchè per il sub a scacchi biancorossi la gara di Cadice segnava il debutto ad un campionato EuroAfricano. Grazie al sesto posto di Daniel Gospić e al nono di Stjepko Kesić la Croazia ha conquistato la piazza d’onore nella classifica a squadre davanti al Portogallo, terzo. Oltre ai risultati e performance dei singoli, la manifestazione di Cadice verrà ricordata per l’esordio internazionale di Cipro: Stelios Yiangou (22esima posizione), George Vasileiou (24°) e George Christodoulou (34°), hanno concluso il campionato alla decima piazza a squadre, che per una debuttante, è un piazzamento più che dignitoso. Anzi, questo risultato, consente a Cipro di conquistare il diritto di partecipazione ai mondiali in programma l’anno prossimo sull’isola greca di Syros.
Condizioni altalenanti
Nei due campi di gara previsti dagli organizzatori, di fronte a Cadice, le condizioni mutavano di giorno in giorno, per non dire di ora in ora. Ne possono essere testimoni i sub ellenici del Deep Master Team Grecia: Manolis Giankos, Giannis Sideris e Gianni Degaitas che hanno preparato i campi gara a partire da un mese prima del via in modo da avvantaggiarsi sugli altri. Pensavano di conoscere profondamente le zone di pesca ma durante la gara è successo l’imprevedibile. In alcuni posti dove il pesce, durante la preparazione, era presente in abbondanza, in gara non c’era più. Nel frattempo, come se non bastasse, la visibilità in acqua è andata peggiorando rapidamente. Insomma, davvero una sfortuna nera per la Grecia.
In alcuni casi è successo di percepire la preda vicina, ma non si capiva dove fosse. Bastava spostarsi di dieci metri per vedere un branco di salpe o qualche altro tipo di pesce. La scarsa visibilità non ha permesso ai sub di pescare negli anfratti, nei buchi o nelle tane. Anche la corrente è risultata abbastanza forte cosicchè diventava determinante, tuffarsi in acqua nella posizione esatta indicata dal gps. Sbagliare di pochi metri significava mancare la posizione, e con una visibilità così scarsa voleva dire anche perdere altro tempo in cerca del pesce da catturare.
Alla riunione dei capitani si è molto discusso dei campi gara. In Spagna di solito non ci sono limiti verso il mare aperto, succede in ogni gara che viene organizzata in terra iberica, e così è stato anche in questo caso. Nell’ambiente lo sanno tutti, o almeno dovrebbero! La zona viene delimitata solamente da quattro punti che, a coppie, rappresentano i bordi perpendicolari alla costa del campo. La cosa ha sorpreso molto Turchia e Italia: per loro questa regola rappresentava una totale novità. Non è chiaro cosa abbiano pensato a vedere gommoni e imbarcazioni avviarsi verso il largo, farsi almeno sorgere il dubbio sarebbe stato quanto meno auspicabile. Oltretutto il giudice di gara Marco Paggini è stato molto chiaro in merito e in verità la cosa poteva esser risolta subito all’arrivo, sarebbe bastato parlare con gli altri sub o contattare almeno il direttore di gara.
Alla vigilia, quando si parlava di favoriti, il nome che ricorreva con maggior frequenza era quello di Samuel Tomas che si era aggiudicato ben due titoli nazionali vincendo proprio in queste acque. Si sapeva che la Spagna sarebbe stata la squadra da battere, anche per il ruolo di organizzatrice, vantaggio che non poteva non venir considerato, e in fin dei conti come padroni di casa non avrebbero lasciato nulla al caso. Nonostante tutto questo hanno potuto contare su meno giorni di preparazione rispetto alla Grecia, che trascorrendo un mese intero a Cadice si è inserita di diritto nel lotto delle pretendenti al titolo. L’Italia ha trascorso a Cadice due settimane circa, la Croazia solo cinque giorni ma tanto è bastato per farsi un’idea nitida degli obiettivi da raggiungere.
Il pagro di Blanco e la sfuggente cernia di Gospić
È bastata mezz’ora nella prima giornata di gara per capire che la Spagna avrebbe assunto il ruolo di leader della manifestazione. Alla partenza della prima giornata Xavier Blanco si è lasciato sfuggire un grosso dentice, ma si è rifatto subito dopo con un pagro di 7.085 grammi, al tempo stesso la preda più grossa pescata durante il campionato. Poi Blanco ha proseguito con un sarago faraone, un’ombrina tropicale e un pesce dietro l’altro fino a che la bilancia non ha decretato 20 pesci validi: il primo posto era nelle sue mani.
Ha sorpreso tutti, ma soprattutto se stesso, il nazionale croato Slaven Čubrić, capace di concludere la prima giornata al secondo posto con solamente 10 punti percentuali in meno del leader Blanco, con il portoghese Jody Lot a chiudere il podio parziale. Il segreto di Čubrić, come lui stesso ha confessato a fine gara, è stato l’aspetto: dopo aver trovato una posizione che assomigliava a un piccolo canyon sottomarino, il sub croato si è messo ad aspettare il pesce. Per sua fortuna la scelta si è rivelata esatta e nonostante la scarsa visibilità, ad un tratto ha perfino iniziato a mirare agli occhi che si intravedevano nell’acqua, il resto del corpo dei pesci era invisibile: alla fine della prima giornata 20 aspetti gli hanno fruttato 17 pesci.
Daniel Gospić e Samuel Tomas hanno chiuso la prima frazione rispettivamente in quarta e quinta posizione. Il piazzamento di Gospić nella prima giornata e nell’intero campionato avrebbe potuto essere diverso se dopo cinque ore di gara, nella sua ultima discesa, fosse riuscito a portare in superficie una cernia che aveva individuato. Il pesce, un grosso esemplare di 25 kg circa, dopo che il sub l’ha mancato è riuscito a nascondersi in tana. Ci sarebbero voluti ancora diversi tuffi per indurlo a uscire dall’anfratto ma il bestione non si è smosso e per il sub croato non c’è stato niente da fare visto che il tempo era scaduto: resterà un bel ricordo e una chance mancata.
Giornata decisiva
La giornata decisiva era programmata nelle acque di fronte a Cadice, povere di pesce e di posti utili. La maggior parte dei concorrenti ha deciso di pescare in acque basse, puntando a completare il numero di cefali e ombrine tropicali per poi dedicarsi ad altre specie in modo da presentare un carniere più variegato possibile. L’avvio è stato contraddistinto da una partenza a razzo di Samuel Tomas che ha depositato nella sua imbarcazione un pesce dietro l’altro. Gli altri non hanno mai avuto un ritmo così incalzante anche se di pesce ce n’era. Col passare del tempo le informazioni che circolavano in mare parlavano chiaro: Tomas avrebbe trionfato nella seconda giornata di gara. Non sono stati pescati pesci di mole e al termine delle cinque ore di gara ogni concorrente poteva contare, in media, tra i 16 e i 20 pesci, solo Tomas era irraggiungibile con 26.
A firmare un eccellente prestazione e una bella rimonta è stato il portoghese Pedro Domingues capace di chiudere la seconda frazione con soli 10 punti percentuali in meno di Tomas. Xavier Blanco ha presentato alla pesatura un pescato che gli è valso il terzo posto di giornata, risultato più che sufficente per conquistare il suo primo titolo di campione euroafricano. Il nazionale croato Slaven Čubrić con il settimo posto della seconda giornata, ha chiuso terzo con 2 punti percentuali in più nella classifica generale davanti al portoghese Lot. A chiudere il quintetto di testa un altro lusitano, Domingues.
Appena conclusa la pesatura del carniere di Blanco, la Spagna ha iniziato a festeggiare: la prima e la seconda piazza nella classifica individuale, oltre al successo in quella a squadre, soddisfano completamente gli appetiti della nazionale di casa, brava a dimostrare ancora una volta, se mai ce ne fosse bisogno, di essere capace di gareggiare in qualsiasi condizione. Croazia seconda e Portogallo terzo. La Grecia, nonostante il mese di preparazione, solamente quarta a squadre mentre nell’individuale il migliore è risultato l’esperto Gianni Sideris al decimo posto. Quinta piazza per la squadra azzurra che negli ultimi anni sta manifestando un calo, almeno stando ai risultati; si salva in parte Stefano Claut che si è classificato ottavo nella seconda giornata.
Spesso ci vuole tempo per assorbire un ricambio generazionale che era indubbiamente necessario, Ed é strano non vedere l’Italia tra i protagonisti o sul podio. Ma questo è uno sport in cui mancanza di esperienza e adattabilità a condizioni di gara mutevoli si pagano a caro prezzo. Il prossimo anno i Mondiali si terranno sull’isola di Syros in Grecia, una competizione che fin d’ora si annuncia esigente dal punto tecnico e fisico perché per un risultato di livello bisognerà pescare molto profondo, anche fino a 50 metri…
XXX° Campionato Euroafricano Cadiz
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Category: Articoli, Pesca in Apnea