Vertical Blue 2017: Zecchini Record del Mondo Bis, “battaglia” tra Leuci e Carrera in CNF
Il Vertical Blue 2017 si è chiuso veramente con i fuochi d’artificio! Negli ultimi 3 giorni di gare abbiamo assistito al ritocco del primato del mondo in assetto costante da parte di Alessia Zecchini e alla “sfida” tra Davide Carrera e Homar Leuci che si sono contesi il primato nazionale di immersione in assetto costante senza attrezzi (CNF). Vediamo in breve cosa è successo.
8 maggio – Dopo la tripletta di record siglata dagli azzurri il giorno precedente, niente riposo ma subito in acqua, carichi come una molla, per milgiorarsi ancora. Il primo a partire è ancora una volta Davide Carrera, che punta a cnquistare il record nazionale in assetto costante senza attrezzi (CNF), peraltro stabilito durante lo stesso evento e pochi giorni prima (1 maggio) da Homar Leuci con -74 metri. La quota dichiarata in partenza, – 75 metri, viene raggiunta senza alcun intoppo. Il tuffo si conclude in 3 minuti e 3 secondi senza alcuna sbavatura e Davide si riprende il primato nazionale.
A metà mattinata è il turno di Alessia Zecchini che vuole provare subito a spostare il piattello del nuovo record del mondo di assetto costante, 2 metri più in fondo della misura stabilita appena ieri. La determinazine c’è ma non basta, qualcosa non fila per il verso giusto e la campionessa romana è costretta a virare anzitempo, agli 88 metri, e a risalire. Poco male, ci sono ancora due giorni di tempo per scrivere un altro capitolo di storia del profondismo mondiale. Homar Leuci riposa, scenderà in acqua il giorno seguente per tentare di riprendersi il record nazionale CNF.
9 maggio – Molti sono gli atleti che scelgono di riposare in vista delle giornata conclusiva dell’evento, l’unico degli azzurri a scendere in acqua è Homar Leuci, ultimo della start list di giornata, dichiarando -77 metri per il tentativo di record nazionale in CNF. Il tuffo è stato come da programma, in linea con il tempo dichiarato; purtrppo però per il campione calabrese un errore in fase di respirazione all’uscita è stato causa di un black-out da cui si è immediatamente ripreso ma che non gli ha permesso di effettuare il protocollo, rimediando quindi il cartellino rosso. Un semplice errore tecnico che non sembra potergli impedire di rimettere le mani sul primato di una delle discipline che gli piace di più.
10 maggio – Ultimo giorno di competizione alle Bahamas, tutti tentano di dare fondo alle ultime energie per portare a casa un record. Saranno ben 16 i tentativi dichiarati, di cui 3 mondiali, e saranno 9 quelli conquistati, il maggior numero in una sola giornata di gara nell’intera storia del Vertical Blue.
Prima degli azzurri scende in acqua Alexey Molchanov, determinato ad equagliare il padrone di casa, William Trubridge, nel record del mondo in immersione libera (FIM) raggiungendo i – 124 metri, primato siglato dal neozelandese proprio durante l’edizione 2016 del Vertical Blue. Il tuffo è davvero interminabile, 4 minuti e 39 secondi, ma si conclude con una buona uscita e un corretto protocollo di superficie. Peccato che la sfortuna ci abbia messo lo zampino e la perdita del cartellino gli valga quel punto di penalità che non permette al campione russo di diventare “comproprietario” del record.
Il primo della pattuglia azzurra, neanche a dirlo, è Davide Carrera che punta a ritoccare il primato italiano CWT, che ha già stabilito il 6 maggio con -114 metri. Questa volta il limite è fissato a -117 metri. Stavolta non è la tensione a giocare un brutto scherzo ma l’eccessiva rilassatezza: Davide dimentica una manovra compensatoria e quando si ricorda è ormai troppo tardi, raggiunti i -102 metri è costretto a risalire. Un peccato certo ma poco male, il record è sempre saldamente nelle sue mani e il suo bilancio personale di questa edizione è senza dubbio molto positivo.
Venticinque minuti prima di Alessia Zecchini spunta il tentativo che non ti aspetti: la giapponese Hanako Irose dichiara -103 metri in Assetto Costante (CWT) per il nuovo primato del mondo. Hanako aveva fatto solo un tuffo in CWT il primo giorno, toccando i -90 metri, poi si era eclissata fino ad oggi. 3 minuti e 32 secondi le sono sufficienti per raggiungere il suo obiettivo e mettere un pizzico di pressione ad Alessia che parte per i -104 metri ma sa che non può sbagliare nulla. Il minimo errore significherebbe gettare al vento mesi e mesi di allenamenti e sacrifici. Per la gioia di tutti noi, il primato mondiale della Irose passerà alla storia come uno dei più fugaci in assoluto, appena 25 minuti, quelli necessari a far arrivare il turno della Zecchini che, in 3 minuti e 25 secondi (20 secondi più veloce del tempo annunciato) archivia la pratica e ribadisce che la nuova regina mondiale del’assetto costante con monopinna è ancora e solo lei.
Ormai manca solo la ciliegina sulla torta per suggellare il totale impegno con cui i nostri azzurri hanno onorato le acque del Dean’s Blue Hole, è il compito spetta ad Homar Leuci che vuole riprendersi il primato nazionale in assetto costante senza attrezzi (CNF), dichiarando stavolta un metro in meno della misura che lo aveva “tradito” il giorno prima. Il piattell è a – 76 metri, il tuffo fila liscio come l’olio, in 3 minuti, 4 secondi e un’uscita nuovamente ineccepibile come quelle dei primi giorni, il pluri-primatista di Soverato si riprende quanto era suo.
Bilancio Finale – 6 record nazionali (Carrera CWT e CNF – Leuci 2 FIM e 2 CNF), 2 mondiali (Zecchini 2 CWT), la medaglia d’argento nella classifica del CWT maschile (Carrera) e la medaglia d’oro in quella del CWT femminile (Zecchini) raccontano un’impresa straordinaria in cui l’apnea italiana ha dimostrato di essere ai più alti livelli di competitività nel mondo. La nostra nazionale si conferma per essere senza dubbio la più forte mai espressa dal movimento agonistico di casa nostra e siamo certi che quest’anno saprà regalarci altre soddisfazioni iridate.
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