Un Virus fa strage di Cernie in Corsica
Martedì scorso la commissione nazionale Ambiente e Biologia Subacquea della ffessm (Fédération française d’études et de Sports Sous-Marins), ha lanciato un allarme riguardo una preoccupante moria di cernie brune (E. marginatus) segnalata lungo le coste della Corsica. Le cernie malate vengono ritrovate a galla, talvolta ancora vive, con la vescica natatoria espansa; presentano inoltre gli occhi opacizzati e la pelle in cattive condizioni. Quale causa di questa strage silenziosa che sta mietendo numerose vittime è stato genericamente indicato un virus, senza tuttavia fornire altre spiegazioni.
Qualche biologo avanza l’ipotesi che possa trattarsi dello stesso nodavirus che a partire dal 2003 e a più riprese ha colpito le cernie in varie località italiane, soprattutto aree marine protette come Ustica e Isola Capo Rizzuto. Già allora ci fu grande preoccupazione per il fatto che il virus risultava in grado di colpire pesci di specie diverse, oltre alle cernie fu riscontrato infatti in dentici, spigole e pesci balestra; ma soprattutto per le imprevedibili conseguenze derivanti dall’impossibilità di arginarne la diffusione in mare aperto. Le epidemie di nodavirus sono abbastanza note nei siti di acquacoltura, ma la presenza nell’ambiente naturale viene considerata a tutti gli effetti inusuale e problematica, visto che un conto è intervenire in gabbia, ben diverso è farlo in mare aperto.
La commissione francese raccomanda a tutti i pescatori e subacquei – quindi anche i numerosi italiani che frequentano abitualmente le acque corse – che osservino un pesce, vivo o morto, che presenti i sintomi sopra descritti, di fare una segnalazione direttamente sull’isola presso la stazione di ricerca oceanografica e sottomarina La Revellata (tel 06 86 22 32 61) oppure all’indirizzo mail francour@unice.fr
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