Un Mondiale in altalena – Seconda parte
La mattina della seconda giornata il cielo è cupo e l’Oceano decisamente meno tranquillo del giorno precedente, la traversata verso le Frailes sarà sicuramente lunga e movimentata.
Sotto la pioggia tropicale gli equipaggi lasciano El Tirano quasi alla chetichella, ovviamente in ritardo rispetto agli orari previsti.
Non si crea il corteo del giorno precedente e così si formano due gruppi di concorrenti che si ritrovano davanti a due isolotti diversi.
L’imprevedibile falsa partenza (Foto A. Balbi)
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Sembra impossibile che ad un Mondiale di pesca in apnea possa verificarsi una falsa partenza, ed invece succede, e non è neanche la prima volta in un mondiale.
Qualcuno interpreta male il movimento delle barche che vanno a riunirsi e succede il pandemonio.
Altro tempo perso!
Perché, oltre a quello necessario per andare a recuperare una dozzina di concorrenti già sparpagliati su tutto il campo gara, ci sono le lunghe discussioni sulle sanzioni da applicare.
I responsabili della falsa partenza vengono squalificati e la seconda frazione, ridotta a sole 4 ore, prende ufficialmente il via.
Ma gli organizzatori hanno forse il carbone bagnato e, a gara iniziata, la squalifica viene trasformata in una penalizzazione di un’ora.
Nel frattempo il mare si va progressivamente calmando e il sole comincia a splendere.
Domingues con il suo carniere di zapateros catturati in grotta (Foto A. Balbi)
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Le strategie di gara non sono molto diverse da quelle della prima giornata: tanti concorrenti a pescare nella schiuma intorno agli isolotti mentre i migliori si dirigono su alcune secche situate più a largo.
La pesca nelle grotte si rivela redditizia anche in questa seconda frazione, come dimostra la vittoria di giornata del portoghese Domingues che riscatta una prima prova deludente con un carniere di quattordici prede, sfoltito poi ad undici dalla bilancia nella pesatura.
Sideris continua a pescare nell’unico modo in cui sembra capace: tra i 30 e i 40 metri!
I nostri sembrano in grado di riscattare, per quanto possibile, la disastrosa prima giornata; Ramacciotti, De Silvestri e Bellani catturano un buon numero di prede.
Dai croati arrivano notizie contrastanti; mentre Gospic fa’ carniere pescando coro coro, Buratovic e Marinov si affannano inutilmente.
Anche tra gli spagnoli c’è chi ha qualche problema.
Fuentes si intestardisce alla ricerca del colpaccio che gli possa far conquistare il titolo ma, evidentemente, sbaglia la strategia e concluderà la giornata con un sonoro quanto deludente cappotto.
Meglio di lui uno straordinario Carbonell, cui però non riesce la zampata vincente, necessaria per conquistare il suo quarto alloro; forse gli manca quel pizzico di fortuna che è sempre necessario per raggiungere i risultati importanti.
Kerejeta da parte sua rimane concentrato e sceglie una strategia di contenimento, che però lo premia con un carniere ricco di prede.
La pesatura, effettuata in ordine inverso rispetto alla classifica della prima giornata, è un altro interminabile Calvario.
Ramacciotti, per la sua concretezza, avrebbe forse meritato qualcosa di più (Foto A. Balbi)
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A De Silvestri viene scartato un pesce per pochissimi grammi, ma dietro le insistenze sue e del nostro capitano il pesce viene ripesato risultando due chili esatti, il minimo per rientrare in peso.
Il carniere di Bellani viene invece decimato, si becca perfino una penalizzazione per un pesce eccessivamente sotto peso, alla fine solo cinque prede valide.
Dal canto suo Ramacciotti si dimostra ancora il più concreto dei nostri, conquista il quarto posto di giornata con nove pesci, lasciandosi subito dietro le spalle Gospic e Carbonell.
Il sudafricano Blignaut dimostra di essere all’altezza dell’appuntamento iridato e, dopo il settimo posto di giornata, avrà rimpianto amaramente l’errore che gli era costato la squalifica nella prima giornata.
Avrebbe concluso al secondo posto assoluto, un piazzamento che nessuno si sarebbe aspettato.
Le classifiche finali sono pronte in fretta, nel calcolo delle penalità riscontriamo grossolani errori di cui però nessuno sembra curarsi, anche perché le posizioni di testa non cambierebbero.
Kerejeta è il nuovo campione del mondo e dietro di lui ci sono Sideris e Carbonell che, per la verità, appare visibilmente deluso.
Maurizio Ramacciotti, alla vigilia forse il meno quotato dei nostri, salva l’onore della spedizione azzurra con un quarto posto; De Silvestri è nono mentre Bellani non va oltre un insufficiente sedicesimo posto.
In queste note di cronaca c’è anche posto per l’acquazzone che interrompe i preparativi per la cerimonia di premiazione che viene rinviata alla cena di gala ormai prossima.
Il podio del XXVI Campionato del Mondo (Foto A. Balbi)
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Ovviamente dopo le medaglie, le bandiere e gli inni nazionali assistiamo, con un posto in prima fila, al bagno in piscina del nuovo Campione del Mondo secondo un copione ideato da Gospic e Ramacciotti con la complicità di Sideris.
La premiazione per nazioni, assolutamente informale -come chiarisce il regolamento generale CMAS- vede la Spagna dominatrice, seguita dall’Italia che, grazie ai risultati della seconda giornata, riesce a superare la Croazia.
Al termine della cerimonia, come di solito accade in tutte le manifestazioni sportive di livello mondiale, ci saremmo aspettati un ideale passaggio di testimone a favore della federazione che dovrebbe organizzare il prossimo mondiale.
Purtroppo niente di tutto questo; la candidatura croata è rimasta quasi una indiscrezione, appresa, peraltro, dai diretti interessati.
Se così fosse si tornerebbe, dopo oltre dieci anni, a gareggiare in Mediterraneo: un appuntamento che si presenta già come una grossa responsabilità per i nostri portacolori.
Il palco allestito per la pesatura (Foto A.Balbi)
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Cressi: una presenza importante
Il Made in Italy è stato bene rappresentato anche dallo sponsor tecnico ufficiale della XXVI edizione del Campionato Mondiale di Pesca in Apnea: la Cressi sub, che oltre a fornire una parte delle attrezzature utilizzate (palloni, bandiere con i numeri di gara dei concorrenti) ha reso particolarmente brillante la scenografia con le fotografie di Alberto Balbi e gli striscioni con i loghi.
La presenza sul campo di Nino Piras, in veste di responsabile per l’azienda, ha reso possibile il lavoro ai nostri inviati che, grazie al suo intervento, hanno potuto utilizzare un mezzo proprio per muoversi all’interno del campo gara.
La Cressi, con questa prestigiosa sponsorizzazione, ha confermato la sua leadership nella produzione mondiale di attrezzature per la pesca in apnea e dando una spinta importante a tutto l’agonismo mondiale.
Joseba Kerejeta con la meritata medaglia d’oro (Foto A. Balbi)
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Durante questa esperienza, tanto faticosa quanto gratificante, abbiamo incontrato e conosciuto tantissime persone che, con la loro disponibilità e amicizia, hanno reso possibile tutto quello che avete potuto leggere e vedere su queste pagine.
In ordine rigorosamente alfabetico, un sentito grazie a:
Leo Braia, titolare del negozio Areasub a Valencia (Venezuela), per averci accompagnato e fatto da interprete ogni volta che ne abbiamo avuto bisogno;
Fabio Ferioli, cameraman affermato, per l’infinita disponibilità e indiscutibile professionalità con cui ha girato, con noi e per noi, ore e ore di materiale video.
Domenico Macaluso, agonista sanmarinese, a Margarita per assistere anche lui al mondiale, per averci fornito, prima, durante e dopo la gara, informazioni preziose e foto.
Valentina Prokic, addetto stampa della Federazione croata, con cui è nata subito spontanea una collaborazione reciproca che, ci auguriamo, possa proseguire.
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Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea