Un aperitivo con Sandro Mancia
Sandro con una splendida corvina
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Sandro Mancia è sicuramente uno degli agonisti più in evidenza negli ultimi anni. Lo dimostrano i risultati raggiunti nei campionati di prima categoria, che lo hanno visto migliorare costantemente dal 13° posto del 2001, ottenuto in casa, fino ad arrivare allo splendido 4° posto del 2004 a Marsala.
Ma nella sua carriera ci sono anche esperienze significative in competizioni internazionali, tra cui il mondiale 2002 in Brasile, disputato come riserva, e due vittorie in competizioni continentali a squadre, conquistate entrambe nelle acque di Porticello (PA).
Lo incontriamo in un pomeriggio primaverile in un piccolo bar vicino casa sua. Sandro ha appena accompagnato la moglie a fare la spesa, lo incontriamo davanti ad un aperitivo per scambiare con lui alcune opinioni sulla pesca in apnea e sull’agonismo.
Come è nata la tua passione per la pesca in apnea?
La passione per il mare mi è stata trasmessa da mio padre che, amante della pesca a bolentino, mi portava sempre con lui in barca quando ero un bambino. Rimanevo affascinato a guardare il colore blu cobalto del mare e immaginavo cosa potesse nascondere quella infinita massa d’acqua di cui non si vedeva il fondo…
La curiosità di conoscere i fondali mi ha spinto, da autodidatta, a percorrere tutte le fasi della gavetta: ho iniziato con i polpi, catturati con un bastone munito di fiocina, passando poi ad un fuciletto che mi ha consentito di prendere le prime ‘lappane’ [tordi pavone]
Il momento della svolta è stato sicuramente l’inizio dell’attività agonistica, avvenuto nelle fila dell’ A.S. Libertas Sicilia Mare dell’amico Franco Orlando; sono convinto, infatti, che solo attraverso il confronto con gli altri pescatori si riesca veramente a fare il salto di qualità e ad acquisire rapidamente quell’esperienza necessaria a poter pescare bene ed in sicurezza.
Il tuo lavoro ti permette di andare a mare con regolarità; quale altro tipo di allenamento pratichi per tenerti in forma?
L’impiego presso il Comune di Palermo mi permette di andare in mare almeno tre volte la settimana, inoltre svolgo costantemente sedute di nuoto libero in piscina e footing. Nei periodi dell’anno in cui si svolgono le competizioni aumento le uscite in mare e, viceversa, in pieno inverno mi alleno di più in piscina e con la corsa.
La cernia, una delle prede preferite in estate
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Quali sono le tue zone abituali di pesca e quali preferisci maggiormente?
Abitando a Palermo pesco spesso a Terrasini, una zona meravigliosa capace di regalare grandissime soddisfazioni, ma dove il pesce è molto diffidente. In queste zone bisogna sempre dare il massimo per fare carniere.
Quando le condizioni meteo lo permettono mi sposto di frequente sulla parte occidentale della Sicilia, dove vi sono delle zone di pesca stupende, tra le migliori di tutto il mediterraneo, che permettono di esprimere al meglio il proprio istinto venatorio.
La zona di Petrosino, con i suoi bassifondi che si estendono per miglia, ad esempio, è una zona che frequento spesso, caratterizzata da fondali di grotto intervallati da sabbia e posidonia, da orli e da fortissime correnti, che garantiscono una grande vitalità di flora e fauna a tutta la zona.
Hai una preda preferita? Come la insidi?
Non ho una preda preferita, imposto la pescata in base alla stagione e alle condizioni meteo marine.
In estate preferisco dare la caccia alle grandi cernie, a dotti, dentici, ricciole, etc. orientando le battute ovunque preveda di imbattermi in questi pesci. In inverno, invece, imposto la pescata su saraghi e corvine.
Proprio nella stagione meno propizia, dedico spesso qualche ora anche alla pesca a quote impegnative per il periodo, per cercare di tenermi sempre in allenamento, anche a discapito del risultato finale della pescata.
Questo non vuol dire che disdegni le prede dell’immediato sottocosta, cui riservo le giornate di mare mosso.
Quali sono i campioni del passato o del presente che ti hanno entusiasmato?
Stimo tantissimo Renzo Mazzarri come pescatore e come persona, anche perché ho avuto anche il piacere di gareggiarci insieme: Renzo ha raggiunto dei risultati strepitosi, che ogni atleta sogna.
Tra gli atleti ancora in attività ce ne sono diversi di cui apprezzo molto il modo di interpretare le competizioni, ma quello cui faccio pubblicamente i complimenti è Stefano Bellani, che ha riportato il titolo di campione del mondo in Italia.
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La nuova stagione inizia con una novità, parlaci del tuo nuovo sponsor.
Da quest’anno faccio parte del Team Effesub, una società seria che stà investendo tantissimo nel campo della subacquea e che già da diversi anni offre agli appassionati dei prodotti molto tecnici e di grande qualità.
Voglio approfittare dell’occasione per ringraziare pubblicamente il Team Leader Beniamino Cascone e l’architetto Enzo Ferrari, che mi hanno fortemente voluto e ben accolto nella squadra; spero di ripagare nel migliore dei modi la loro fiducia sin dai prossimi impegni agonistici.
C’è poi la splendida conferma in nazionale, per il quarto anno consecutivo.
La comunicazione da parte della Federazione è arrivata proprio da qualche settimana; da una parte c’è sicuramente la soddisfazione per il riconoscimento del mio impegno e dei risultati raggiunti; dall’altra il piacere e l’onore di poter rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali.
In ogni caso, questa notizia mi stimola e mi motiva a dare sempre di più anche negli allenamenti giornalieri, in vista del prossimo assoluto nelle acque pugliesi.
Se arriverà la convocazione per un impegno importante cercherò di essere pronto a dare il massimo per il risultato della squadra nazionale.
Che ne pensi di Ramacciotti come commissario tecnico?
La notizia mi ha fatto molto piacere, mi sembra un’ottima scelta.
Maurizio è un atleta molto esperto che negli ultimi anni è stato molto vicino a Roberto Borra; poi è una persona simpatica ed è stimato dagli addetti ai lavori di tutto il mondo.
Il carniere della seconda giornata di Marsala
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Quali sono le attrezzature che utilizzi abitualmente?
Utilizzo attrezzatura di serie della Effesub. I fucili sono tutti arbalete; Black Blaze nelle misure corte (75 e 55) con elastici da 16mm ed asta da 6mm per la pesca in tana; un Goldfish 110 in legno con elastici da 18mm ed asta da 6,5mm per la pesca in caduta, l’aspetto e l’agguato in profondità; infine in poca acqua utilizzo un Black Blaze 90 con elastici da 16mm ed asta da 6mm.
Come mute preferisco usare materiale liscio spaccato negli spessori adeguati alle stagioni ed alla temperatura dell’acqua: giacca da 7mm o da 5mm e pantaloni da 5mm o da 3mm.
Per quanto riguarda le pinne devo dire che mi sono trovato benissimo con le X-carbon Black che ho utilizzato anche d’inverno.
C’è un episodio della tua carriera cui sei particolarmente legato?
Come agonista non dimenticherò la seconda giornata dell’assoluto svoltosi a Calasetta nel 2002; con una magnifica pescata solitaria catturai 14 corvine ed una cernia di nove chili, aggiudicandomi la giornata.
L’episodio che ha dato una svolta alla mia carriera, però, è stato senza dubbio la prima convocazione in nazionale nel 2002 da parte di Borra, che ringrazio pubblicamente: l’essere inserito nella squadra azzurra mi ha dato fiducia e mi ha permesso di esprimermi sempre meglio, migliorando costantemente i risultati in gara fino al recente quarto posto di Marsala.
Salatini, patatine e noccioline sono ormai finite, nei bicchieri le ultime gocce di aperitivo; è arrivato il momento di salutarci.
Sandro si dimostra fino all’ultimo campione anche di cordialità, mentre ci stringiamo la mano riesco ad ottenere un invito per una prossima pescata insieme…
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Category: Articoli, Interviste, Pesca in Apnea