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Umberto Pelizzari, un campione di apnea

| 8 Maggio 2001 | 0 Comments

Umberto Pelizzari – Foto: Giorgio Volpe

Riuscire a strappare Umberto dai suoi impegni per solo 5 minuti è una cosa ardua, vi assicuro. Quando gli ho telefonato era all’aeroporto che aspettava le valigie, appena rientrato dal Giappone. Il giorno seguente sarebbe partito per la Sicilia.

Impegni a parte, Umberto si è sempre dimostrato disponibile e, quando può, cerca di accontentare tutti. Figuriamoci se non accontentava i lettori di Apnea Magazine!

AM: Ciao Umberto, tutto a posto?

Umberto Pelizzari: Si, tutto OK. Sono appena rientrato e domani devo ripartire, ho un impegno a Taormina con la Sector. Sono arrivato mezz’ora fa; ero in Giappone e mi sono fatto due giorni e mezzo di viaggio.

Iniziamo l’intervista dal presente: quali progetti stai portando avanti, in questo momento?

Al momento ho una serie di impegni, sia di tipo agonistico che di lavoro vero e proprio. Per quanto riguarda l’aspetto gare, devo allenarmi per la selezione dei mondiali che ci sarà a Settembre, e per i mondiali a squadre che ci saranno ad Ottobre.

Quali sono i prossimi obiettivi? Hai in mente di abbattere qualche record?

www.umbertopelizzari.com

No, al momento non ho nessun record in programma, anche perché è abbastanza presto dirlo, dato che ho subito un operazione al ginocchio e dunque sono abbastanza indietro con la preparazione.

Però… vediamo. . . . prima di tutto vorrei prepararmi bene per il mondiale a squadre, perché mi piace come gara, come formula…inoltre c’è la componente “squadra”, che è molto bella. Poi si vedrà. Comunque penso che se ritenterò, magari anche l’anno prossimo o fine di quest’anno, sarà l’ultimo che faccio. Poi mi ritiro.

Per i mondiali di quest’anno, come vedi la nostra nazionale?

Ogni anno è sempre più difficile, questo è chiaro. Però veniamo fuori da due vittorie consecutive, perciò di sicuro i più temuti siamo ancora noi, anche se il livello medio degli altri partecipanti è in costante ascesa.

Tanto per rendere l’idea, se il punteggio con cui abbiamo vinto il mondiale del ’96 fosse stato realizzato nel ’98 in Sardegna, non saremmo riusciti a classificarci nei primi dieci.

Questo per chiarire come queste gare stiano diventando sempre più difficili.

In Sardegna, nel ’98, solo io sono sceso oltre i 60 metri; a Nizza, tre mesi fa, c’erano dodici atleti oltre i 60 metri. C’è da tener duro e dare il massimo quando si arriva sul campo gara. Comunque la squadra da battere continuiamo ad essere noi.

Foto: Fabrizio Dall’Arnese

In questo sport la ricerca va avanti e ancora c’è molto da capire riguardo le potenzialità umane. Secondo te a quali obiettivi, o quote, si potrà arrivare a breve o a lungo termine?

A breve, non lo so. Dipende dai singoli atleti e dai tentativi che verranno fatti.

Penso che nell’assetto costante sarà abbastanza difficile arrivare intorno ai 90 metri. Di sicuro sarà più facile arrivare ai 200 metri nel No Limits, piuttosto che a 90 nel costante.

Come vedi lo sviluppo della subacquea, ed in particolare dell’apnea, che si è avuto in Italia negli ultimi anni?

Secondo me sta prendendo una strada giusta, perché ci si muove nella direzione della didattica, della divulgazione e ci si muove nella direzione dell’agonismo. Sono tutte direzioni, a mio parere, giuste, che non vanno abbandonate sul nascere, ma vanno coltivate, allenate.

Domanda di rito: un consiglio per chi è agli inizi ed uno per chi si ritiene già esperto e vorrebbe migliorarsi ancora

Guarda, nessuno è arrivato; anche per gli esperti resta sempre qualcosa da imparare, per cui l’unica cosa che posso dire per gli esperti è di non sentirsi mai arrivati. Ai principianti posso dire di non fare gli autodidatti, ma magari di rivolgersi ad un corso o ad un istruttore, per imparare.

Visto che mi riguarda, come vedi la nascita di siti internet che si occupano specificamente di apnea, come Apnea Magazine?

Sono sicuramente positivi, è importante divulgare il giusto modo di fare apnea, per far conoscere e per sviluppare il settore.

Bene, ti ringrazio e non ti rubo altro tempo, visto che di cose da fare ne hai anche troppe. Grazie, da parte mia e da parte di Apnea Magazine.

Ciao, alla prossima!

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