Tutto è bene quel che finisce bene

Alla fine la seconda giornata del Campionato Italiano di pesca in apnea 2011 si è disputata in modo quasi regolare; solo un consistente ritardo sull’orario di partenza, slittato fino a mezzogiorno, e la riduzione di un’ora della durata prevista sono rimasti per testimoniare quella che ancora nelle prime ore della mattina sembrava potesse essere una catastrofe.

Invece alla fine gli organizzatori sono riusciti ad ottenere in extremis l’autorizzazione a disputare la gara esattamente dove era previsto che si svolgesse ed allora gli atleti sono tornati ad essere protagonisti.

In questa seconda frazione, molto più che in quella di ieri, abbiamo assistito a numerosi spostamenti da parte degli atleti che, muovendosi da un segnale all’altro, cercavano con più o meno successo le prede individuate in preparazione.

Dobbiamo tuttavia dire che la tattica che ha pagato maggiormente è stata quella di rimanere in acqua a cercare non solo sui segnali ma anche tutto intorno possibili altre prede.
I migliori di giornata infatti hanno portato alla pesatura carnieri ricchi di specie diverse, chiaro segnale di una pesca fatta di varie tecniche.

Alla fine a spuntarla nella classifica parziale è stato Andrea Calvino seguito da Figlioli e Lo Prete.
I primi in classifica nella prima giornata hanno disputato una prova regolare, senza acuti ma anche senza nessuna nota stonata ma, dei tre, Settimi è riuscito a superare Felice che lo precedeva di poco.
Per la vittoria finale invece non c’è stato nulla da fare e Bruno De Silvestri, arrivato molto carico a questo appuntamento ha conquistato il suo secondo titolo italiano, dopo quello del 2002 vinto in casa e, anche in quella occasione, in circostanze rocambolesche.

Bene, anzi benissimo, le nuove leve siciliane tutte ampiamente promosse senza bisogno di ricorrere alla deroga già annunciata dal Prof. Azzali che estenderà ai primi quindici il diritto di rimanere in prima categoria.

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