Trofeo di Natale Citta’ di Cagliari
La coppia Della Spora – Rossini.
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Domenica 19 dicembre 2004 il Golfo di Cagliari, altrimenti noto come Golfo degli Angeli, è stato teatro del Trofeo di Natale, ottimamente organizzato dal sodalizio locale Gruppo Sportivo Albatros e dal suo factotum, il Sig. Giorgio Sanna.
Come previsto, la gara è stata dominata dall’equipaggio formato dal fuoriclasse Bruno De Silvestri, rientrato da poco dalla brillante trasferta mondiale degli azzurri, e dal bravo Massimiliano Bartelloni, fresco di qualificazione per il prossimo assoluto. I due hanno presentato un variegato carniere composto in prevalenza da pesce bianco, nel quale spiccavano una bella spigola di oltre due chili e diversi bei saraghi.
Prima di proseguire, però, facciamo un passo indietro. Qualche giorno prima della gara ho ricevuto la richiesta di partecipare in qualità di barcaiolo, ed ho accettato ben volentieri. Solo in seguito sono venuto a sapere che il mio equipaggio sarebbe stato composto da Fabio Della Spora e Piero Rossini, entrambi navigati agonisti di Follonica. Quale onore!
Il sabato poteva essere dedicato alla preparazione del campo gara, ma purtroppo da qualche giorno la Sardegna era spazzata da raffiche di maestrale che superavano i 100km/h.
D’accordo che la Sardegna è baciata dai venti 300 giorni l’anno, ma queste sono raffiche record!
I miei ‘ospiti’ capiscono la situazione, una volta giunti al porticciolo ci rendiamo conto che le condizioni sono a dir poco pessime: il mare è bianco come panna montata, sferzato dalle raffiche.
Una breve consultazione con gli altri presenti (Antonini, Manciulli, Sperandio, Raggio e naturalmente l’organizzatore Giorgio Sanna) e la decisione è presa: li accompagnerò in un luogo ridossato per cercare di bagnare almeno le pinne con una pescata da terra.
Giunti a Capo Ferrato il mare che ci si presenta davanti è relativamente calmo, ma poco distanti dalla costa si notano gli effetti della buriana.
Reggi e Manciulli.
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So già che l’acqua sarà torbida, e che in quelle condizioni non faremo molti avvistamenti, ma occorre fare di necessità virtù. Ci consoliamo col tiepido sole di dicembre.
I terribili ragazzi della compagnia non si perdono d’animo: in men che non si dica tirano fuori l’attrezzatura e cominciano a vestirsi mentre organizzano un’estemporanea ‘gara’ per tirarsi su il morale e tenersi in allenamento.
Le battute volano più del maestrale, e quindi tra una risata e l’altra la vestizione è già completata.
Sono tutti pronti e si stanno già immergendo ma io, come al solito, sono il più lento e li guardo sparpagliarsi per il ‘campo gara’.
Sono quasi tutti equipaggiati con corti pneumatici armati con fiocina, solo un paio scelgono il 90 o il 100 ad elastici, me compreso.
La scogliera è già presa di mira e così comincio con l’esplorazione del fondale alla destra del capo ma l’acqua è, come previsto, torbida.
Mannaggia, alla faccia del famoso cristallino mare Sardo!
Comunque faccio diverse planate, qualche agguato e ogni tanto mi fermo anche all’aspetto: poseidonia, poche rocce senza tana, sospensione e pochissimi pesci, nessuno sparabile.
Alla fine desisto e comincio a cercare qualcuno degli altri, vorrei almeno vedere come pescano.
Ne raggiungo uno: mi pare si tratti di Manciulli e vedo che ha un discreto tordo in carniere.
Purtroppo la visibilità è peggiorata e non riesco nemmeno a seguirlo dalla superficie.
Per vedere cosa fa dovrei pedinarlo ad ogni immersione e allora scelgo di allontanarmi per non disturbare e per cercare qualcun’altro.
Purtroppo la musica è la stessa per tutti gli altri che incontro: acqua sporca e pesci assenti.
Raggiungo il primo capo, c’è molta corrente e noto la presenza di parecchia mangianza, la visibilità è più che accettabile.
Fabio Antonini.
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Al primo aspetto arriva un barracuda sul chilogrammo di peso, ma è lentissimo nella sua manovra d’avvicinamento. L’apnea sta per finire e decido di sparare lo stesso: mancato, è appena fuori tiro e l’asta non lo raggiunge, peccato.
Riprovo a diverse altezze e in postazioni differenti ma non si vede quasi nulla: alcuni saraghi fasciati appena sparabili, che ignoro, e qualche occhiata.
Le castagnole mi circondano ma sono estremamente tranquille ed infatti non appare nulla all’orizzonte.
Ormai è quasi ora di tornare e quindi comincio la strada del ritorno.
Avvisto un muggine di circa mezzo chilo che mangia sul fondo ma parte via senza darmi il tempo di reagire. Si vede che non gli sono sembrato simpatico!
Ogni tanto metto la testa fuori dall’acqua per cercare gli altri e vedo alcuni palloni all’orizzonte.
Dopo una di queste ricognizioni rimetto la testa sotto e da dietro una roccia, quasi in superficie, parte un’oratina che ho valutato in circa 600gr. E che diamine!
Vabbe’, tanto ormai la gara è quasi finita: il rientro è stato fissato per le 15:30 max.
All’arrivo trovo Della Spora che aspetta da più di un’ora: problemi di compensazione.
Alla spicciolata arrivano anche gli altri e, come previsto, i carnieri sono abbastanza scarsi.
Qualche tordo, un sarago e un polpo, niente d’eccezionale insomma.
Manca solo Fabio Antonini e non appare neppure all’orizzonte: rischia la squalifica!!!
Gli alti si cambiano e ognuno ha ben poco da raccontare: come previsto stavolta il mare non è stato generoso.
Intanto Antonini rientra a pochi minuti dalla chiusura delle ostilità e per di più ha in carniere una bella corvina sul chiletto più un paio di tordi e un altro pesce sotto misura.
Indiscutibilmente il vincitore è lui, almeno per oggi!
Prevedibilmente il pomeriggio prosegue all’interno del primo bar che incontriamo tra battute, prese in giro e aneddoti, ognuno ha la sua da raccontare. Ci sarebbe da scrivere un libro, o anche più.
Non per niente Fabio Antonini è stato insignito del Pinocchio d’oro nel 2001!
La serata si chiude di fronte all’albergo che ospita gli atleti.
L’appuntamento è per l’indomani alle 07:15, sperando che il maestrale ceda.
La squadra in sesta posizione: Farris, Niola e Serra.
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La sveglia mi strappa dal sonno troppo presto, come al solito, ma il pensiero va subito al vento.
Sarà calato? Probabilmente è la stessa domanda che si stanno ponendo anche gli altri partecipanti, nessuno si è azzardato a sfidare il mare del sabato, spaventoso.
Già dalle 7:30 del mattino il molo martello del porticciolo di Marina Piccola, base logistica della manifestazione, è popolato dagli organizzatori e da alcuni equipaggi.
Il cielo è coperto e cade una lieve pioggerellina, ma la preoccupazione maggiore arriva dalle condizioni del mare che, per fortuna, sembra tranquillo grazie alla quasi totale assenza di vento.
Sembra un miracolo! E chi se lo sarebbe mai aspettato? Qualcuno commenta: ‘Ah, ma allora la gara si farà!’. Questo è certo ma c’è chi scommette che la visibilità non sarà superiore al metro.
Si vedrà, ormai siamo in ballo e dobbiamo ballare.
Il solerte Giorgio Sanna e i suoi collaboratori procedono con le operazioni preliminari alla partenza mentre il piazzale comincia a riempirsi di macchine e gommoni.
Incontro tante facce conosciute e alcune nuove. Il clima che si è creato è gioviale e tutti sono contenti, sembra l’inizio di una bella festa!
Io comincio a preparare il gommone, che ha passato lì la notte, mente gli altri vanno ad infilarsi la muta.
Con mio grande dispiacere noto che una delle pale dell’elica è spezzata!
Ma come sarà successo? Tra le tante ipotesi quella di un atto vandalico sembra la più plausibile. Più tardi anche gli amici presenti e il mio socio Fabrizio sembrano convenirne.
Vabbe’, pazienza, facciamo buon viso a cattiva sorte e varo il gommone con l’umore un po’ storto.
Ormai sono tutti pronti e le 8:30, l’ora programmata di inizio, sono vicine.
De Sanctis, Vacca e Quattrone. Quinti classificati.
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Un contrattempo con un barcaiolo latitante ritarda l’inizio della competizione, che prende il via quando ormai sono le 9 passate!
I gommoni partono e si sparpagliano nel campo gara che si estende da Capo Sant’Elia fino al porticciolo di Capitana, in pratica quasi tutto il Golfo di Cagliari.
Non avendo nessuna conoscenza della zona e non avendo potuto preparare il campo gara, i ‘miei’ atleti restano in osservazione e poi decidono di partire in direzione ovest, sperando di trovare acqua un po’ più pulita nei pressi del parziale ridosso offerto dal capo.
Purtroppo la visibilità è pressoché nulla e i primi tuffi sono infruttuosi.
Decidono così di sondare il sottocosta alla ricerca di qualche preda in basso fondo e così vanno a far compagnia ad altri due equipaggi che hanno avuto la stessa idea.
Dopo quasi mezz’ora di inutile perlustrazione decidono di volgere la prua a est.
Troviamo un gommone fermo e Della Spora decide di esplorare i dintorni. Purtroppo anche qui l’acqua è molto sporca ed il fondale non è dei migliori. Un po’di vegetazione e poche rocce che non sembrano fare tana.
La prossima tappa è al centro del campo di gara, dove sembra essersi ammassata la maggior parte degli atleti.
Infatti ritroviamo Antonini, de Silvestri, Del Bene, Vacca e altri e un po’ più in la Cardia e soci, anche loro ottimi conoscitori della zona.
I quarti in classifica: Antonini, Sperandio e Banchero.
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Della Spora e Rossini si buttano in acqua e sono lieti di trovare finalmente una buona visibilità su un fondale di circa 15 metri. Siamo finiti su una delle strisciate più ampie presenti nel golfo.
La compagnia è numerosa ma il posto sembra promettere, quindi cominciano l’esplorazione dei dintorni.
La nota negativa è che è presente una corrente impetuosa che costringe tutti ad un superlavoro di gambe.
Non posso fare il giro dei gommoni per raccogliere notizie, ma ogni tanto vedo qualche atleta passare dei pesci a bordo.
Arriva qualche voce, ma in complesso si intuisce che i carnieri non sono molto ricchi: molti concorrenti hanno uno o due pezzi in carniere, qualcuno, invece, è ancora a secco, come noi.
Per fortuna Piero Rossini sblocca la situazione con un bel sarago di circa mezzo chilo!
Fabio Della Spora invece ha strappato due pesci in peso e non sembra contento.
Facciamo qualche piccolo spostamento ma restiamo comunque in zona, come la maggior parte degli altri atleti.
La corrente mi porta lontano e sto per riavvicinarmi quando Fabio mi chiama per consegnarmi un tordo sicuramente in peso.
Poco dopo finisco nelle vicinanze dell’equipaggio Del Bene ‘ Sechi ‘ Biavati: come noi non hanno molte notizie, ma anche la loro impressione è che i carnieri non siano ricchissimi.
Alcuni gommoni si spostano, e alla fine rimaniamo in tre o quattro ad insistere su quei fondali. Ci spostiamo in corrente in cerca di qualcosa di buono e lungo il tragitto mettiamo in carniere altri due pezzi, un tordo forse sottopeso ed un altro sarago. Siamo a quota quattro.
Sono più o meno le 12:30 e il vento continua a latitare, anche se le previsioni lo davano in rimonta da ovest sud-ovest proprio verso questo orario.
La squadra dell’ASD Apnea Magazine, terza classificata. Petrollini, Colangeli e Spadacino.
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Il razzolo continua e i due atleti trovano una zona interessante, ma purtroppo la corrente continua ad essere forte.
Fabio Della Spora prende la decisione di portare il gommone a monte della corrente per sfruttarlo come appiglio per ventilarsi senza bruciare troppe energie.
Difatti catturano altri due pesci e ne individuano altri in tana, anche se non sembrano in peso.
Nel frattempo si avvicina De Silvestri che ci osserva per qualche istante e poi decide di ripartire.
Forse siamo capitati su una delle sue mire?
Si va avanti così per qualche minuto, ma poi decidono di riprendere l’esplorazione a nuoto.
Rossini rientra a bordo e chiede di portarlo dal suo compagno ma purtroppo l’ancora si è incagliata malamente e non riusciamo a salparla in nessun modo.
Alla fine è costretto a rituffarsi e finalmente siamo liberi, ma abbiamo perso almeno un quarto d’ora.
Il vento comincia a rimontare e intanto Fabio ha continuato ad esplorare il fondale e crede di essere finito su una zona interessante.
Io rimango nei paraggi col motore acceso per non perderli di vista, dato che la corrente mi porta lontano da loro ed il vento si fa nuovamente sentire con una certa insistenza.
Piero cattura un altro tordo e così raggiungiamo quota sette, anche se un paio di prede sono dubbie.
Sono ormai le 13:30. Le cinque ore di gara dovrebbero scadere alle 14, in quanto gli atleti sono partiti verso le 9, pensiamo di avere mezz’ora per cercare di migliorare il carniere.
Invece vengo raggiunto dalla barca dell’organizzazione, che mi annuncia il termine della gara e ci invita a rientrare.
Avviso Piero, che è il più vicino, ed insieme andiamo a recuperare Fabio, che ci resta malissimo: ha appena individuato una tana con almeno 4 pesci all’interno. Peccato!!!
I secondi classificati: Cardia, Cotza e Loi.
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Ormai il vento è bello teso e, tanto per cambiare, è nuovamente maestrale. L’onda è già consistente, quindi dobbiamo navigare a bassa velocità.
Arrivati in porto troviamo una piccola folla ad attenderci in banchina. Mentre Fabio consegna il pescato, vengono scattate le foto di rito.
Durante le operazioni di alaggio del gommone notiamo che nel piazzale si è riunita una discreta folla. Per lo più appassionati, amici e parenti, qualche immancabile curioso.
Si scambiano battute e si vocifera sul risultato. Come da pronostico De Silvestri e Bartelloni hanno fatto la parte del leone, consegnando un carniere di circa 25 prede valide.
Le operazioni di pesatura cominciano quasi subito, cogliendo alcuni di sorpresa, e infatti si forma una ressa nei pressi della bilancia rendendo difficile la visione dei carnieri.
Il pronostico sui vincitori sembra destinato a realizzarsi, perché non c’e nessun carniere in grado di competere per quantità, dimensioni e varietà di prede.
La lotta è per il podio, e sono in quattro o cinque a contenderselo, occorrerà attendere il verdetto della bilancia.
La classifica viene resa pubblica pochi minuti dopo, e decreta la vittoria della squadra composta da De Silvestri, Bartelloni e Sabatini con ben 18 prede valide per 21498 punti.
Dietro di loro, staccatissimo, il trio Cardia, Cotza e Loi, terzi con un bottino di 9 prede valide per 9610 punti.
La squadra vincitrice: De Silvestri, Bartelloni e Sabatini.
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Al terzo posto si piazzano gli alfieri dell’ASD Apnea Magazine Petrollini, Colangeli e Spadacino con 7 prede valide e 8422 punti.
La manifestazione ha il suo seguito sull’enorme yacht ancorato nel porticciolo, all’interno del quale verrà servito il pranzo ad atleti ed accompagnatori e sarà effettuata la cerimonia di premiazione.
Durante quest’ultima si assiste ad un bel discorso del bravo organizzatore Giorgio Sanna (a cui vanno gli applausi di tutti per aver ben organizzato questo bel trofeo), che passa la parola al rappresentante locale della FIPSAS ed un esponente dell’Amministrazione Comunale di Cagliari.
Subito dopo si procede con la lettura della classifica e relativa premiazione degli equipaggi.
Gli sponsor della manifestazione hanno messo in palio numerosi premi e c’è qualcosa quasi per tutti, compresi diversi premi speciali.
Da rimarcare che i primi classificati hanno avuto un assegno di 500 euro, che hanno generosamente deciso di dividere con gli altri equipaggi sul podio.
La giornata volge al termine e tutti sono concordi nell’aver fatto una bella esperienza. La formula di gara con l’utilizzo delle imbarcazioni, come prevedeva il vecchio regolamento, è piaciuta a tutti.
L’augurio, naturalmente, e quello di incontrarsi di nuovo alla prossima edizione!
CLASSIFICA
1) De Silvestri – Bartelloni – Sabatini – 18 prede – 21498 punti
2) Cardia – Loi – Cotza – 9 prede – 9610 punti
3) Petrollini – Colangeli – Spadacino – 7 prede – 8422
4) Antonini – Sperandio – Banchero – 7 prede -7749 punti
5) De Sanctis – Vacca – Quattrone – 6 prede – 7555
6) Farris – Niola – Serra – 6 prede – 6383
7) Cambarau – Orru – Farci – 5 prede – 5201
8) Manciulli – Reggi – Banchero – 4 prede – 4684
9) Della Spora – Rossini – Cardella – 4 prede – 4392
10) Poma – Picciau – Boi – 4 prede – 4354
11) Casu – Vacca – Musetti – 3 prede – 3635
12) Fragiacomo – Castorina – Deidda – 2 prede – 2810
13) Delbene – Sechi – Biavati – 1 preda . 1300 punti
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