Tag: Area Marina Protetta
Pescasub illegale: fermati un professionista in AMP e un dilettante dentro un porto
Due distinte operazioni di Forestale e Guardia Costiera hanno portato alla contestazione di diverse violazioni alle…
AMP: Bracconaggio in Zona A, Denunciati 2 Pescasub e Multato il Barcaiolo
Un controllo ha evidenziato la presenza a bordo di due fucili subacquei e di attrezzatura che lasciava intuire che…
AMP di Capo Milazzo: anche i Pescasub fanno sentire la loro voce
Al malumore dei professionisti si è aggiunto anche quello dei pescasub; il motivo è sempre lo stesso: l’eccessiva…
AMP di Capri e Milazzo: per una che stenta, l’altra è ormai fatta.
Mentre l’istituzione dell’AMP di Capri procede a rilento, quella di Milazzo sembra marciare a tappe forzate verso il traguardo.
Capraia avrà la sua AMP, in cui si potrà fare Pescasub!
A quasi 20 anni dall’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, l’Isola di Capraia avrà una area marina protetta vera e propria, che andrà a sostituire i vincoli a mare introdotti con il decreto istitutivo del Parco nazionale del luglio 1996. La proposta della nuova zonazione, che avverrà mediante una variante al Piano del parco nazionale dell’Arcipelago Toscano approvato nel 2009, è stata presentata qualche giorno fa al direttivo dell’Ente Parco dal presidente Giampiero Sammuri (presidente di Federparchi) e dal sindaco di Capraia Gaetano Guarente (presidente della Comunità del Parco). Entrambi hanno sottolineato come questa proposta sia il frutto di una lunga concertazione con la comunità capraiese, e come tenga in considerazione tanto le necessità di tutela quanto quelle delle attività turistiche e di pesca con quali l’isola vive.
Inquinamento e degrado, tramonta l’AMP di Torre Calderina
Per quale ragione si decide di istituire un’ Area Marina Protetta? Almeno in teoria, per tutelare e preservare particolari valenze naturalistiche delle aree designate. Questa precisazione è fondamentale per comprendere il parere ostativo espresso, tanto dal Ministero dell’Ambiente quanto dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), riguardo il proseguimento dell’iter istitutivo della riserva pugliese “Grotte di Ripalta – Torre Calderina”, che era stata inserita tra le aree di reperimento a gennaio del 2014.
Chi vuole davvero l’AMP di Capo Testa?!
L’istituzione dell’area marina protetta di Capo Testa – Punta Falcone è un argomento che ha infervorato gli animi lo scorso anno per poi eclissarsi lentamente, almeno fino a questi ultimi giorni, in cui sono venuti a galla dei retroscena che fanno sorgere seri dubbi sulle modalità con cui è stato avviato e portato avanti l’iter istitutivo dell’ennesima riserva marina in Sardegna. Sin dall’inizio, il pilastro fondante della vicenda sono stati (i supposti) coinvolgimento e approvazione del progetto da parte degli abitanti di Santa Teresa, ma oggi si scopre che gli incontri con i soli operatori della pesca, del turismo marino e i diving svoltisi tra il luglio 2014 e gennaio 2015 – oltretutto su iniziativa dell’Ispra e non del Comune – non sono il principio quanto la coda di un processo iniziato ben prima, si parla addirittura del 2012.
Ad Ancona un convegno sull’Area Marina Protetta del Conero
Organizzato dalla FIPSAS si svolgerà sabato 25 ottobre alla Loggia dei Mercanti a partire dalle ore 16,00.