Sony Freediver Open 2003 – Aspettando Cipro
Il termine “apnea dinamica” si riferisce alla competizione in cui gli atleti tentano di coprire la maggiore distanza possibile nuotando in apnea in una piscina. Gli atleti sono liberi di utilizzare pinne o monopinna.
Considerando tutte le competizioni AIDA dal 1999 ed includendo solo gli apneisti che prenderanno parte a Cipro, questi sono gli apneisti che hanno ottenuto le 10 migliori prestazioni in dinamica:
* I 183 metri di Nitsch sono l’attuale record del mondo.
LA BARRIERA DEI 6’40”
Sebbene immergersi in profondità nell’Oceano potrebbe sembrare la disciplina più pericolosa, l’apnea dinamica ha tradizionalmente prodotto le peggiori sincopi in questo sport. In particolare, ci sono alcune prove del fatto che sia possibile morire in seguito ad una sincope durante un’apnea dinamica, anche in presenza di appropriate misure di sicurezza. Ad esempio, durante una seduta di allenamento controllata in Svezia, un atleta morì in seguito ad una sincope: i tentativi di rianimarlo non ebbero successo. Herbert Nitsch subì la peggiore sincope della sua carriera durante un’apnea dinamica in cui perse i sensi sott’acqua senza alcun preavviso e rimase incosciente per un bel po’.
L’imprevedibilità della sincope nell’apnea dinamica è in qualche modo comprensibile. La cosa strana nuotando sott’acqua è che il bisogno di respirare spesso coglie presto gli atleti durante il percorso. Per esempio, ad Herbert Nitsch spesso capita di provare un gran bisogno di respirare intorno ai 75 metri, ma nonostante ciò può continuare a nuotare fino a 180 metri. Dato che il bisogno di respirare non può considerarsi un buon indicatore del momento in cui occorre interrompere l’azione, gli atleti molto semplicemente continuano a nuotare, esponendosi ad una probabile sincope inattesa. Durante una sincope in apnea dinamica, il corpo è nel complesso in uno stato più ipossico rispetto a quanto possa divenire con le altre discipline. Nell’apnea statica, il corpo può essere a corto di ossigeno, ma presenta una dose minima di acido lattico. Nell’assetto costante, anche nel caso di sincope il corpo ha avuto il vantaggio di una maggiore pressione parziale di ossigeno fino a pochi attimi prima, a causa del fattore pressione. Nell’apnea dinamica la pressione non entra in gioco, pertanto l’intero organismo ha tempo di diventare completamente ipossico fino all’ultima falange e di accumulare un enorme debito di ossigeno. Poi, quando l’atleta va in sincope sott’acqua, senza addirittura tentare di prendere fiato, la rianimazione può risultare particolarmente difficile. Ecco perché l’apnea dinamica è pericolosa e non andrebbe mai praticata in solitudine; elaborate misure di sicurezza dovrebbero essere sempre predisposte ogni volta che si pratica questa disciplina.
IL MURO DEI 150 METRI
Una delle sfide principali in una piscina è effettuare la virata quando si arriva al termine della corsia. La virata risulta più semplice con una bipinna che con una monopinna. In ogni caso, effettuare la virata sott’acqua quando si è a corto di ossigeno è molto difficile da un punto di vista psicologico. In molte competizioni minori, gli atleti lottano per effettuare la virata ai 100 metri, e mentre potremmo stilare una lunga lista di atleti che raggiungono i 100 metri “secchi”, solo una manciata riesce ad effettuare la virata e percorrere qualche altro metro. Nelle competizioni di livello superiore, la sfida non è nella virata dei 100 metri, ma in quella dei 150. Sono davvero in pochi ad aver tentato la virata dei 150 metri in gara, e ancor meno ci sono riusciti. Mentre Nitsch, Misfud e pochi altri sono riusciti ad effettuare con successo la virata dei 150 metri, la maggior parte degli altri non è stata così fortunata. Alla Pacific Cup del 2002, la distanza del vincitore, il tedesco Dominique Ventzke, è stata di 150 metri, e solo un atleta ha tentato la virata: l’inglese Haydn Welch, che dopo la virata è incappato in una samba a 156 metri rimediando la squalifica. Noi abbiamo grande rispetto per chiunque effettui la virata dei 150 metri e riemerga in modo “pulito”.
LA BARRIERA DEI 200 METRI
Con il record del mondo a 183 metri, ci si potrebbe chiedere se nella prova di dinamica di Cipro di raggiungerà la barriera dei 200 metri. Di fatto, potrebbe essere già stata raggiunta non ufficialmente. Almeno due atleti hanno dichiarato di aver raggiunto con successo i 200 metri in dinamica: Martin Stephanek è uno di loro. L’altro è Sebastien Murat, uno Svizzero/Australiano che non ha preso parte ad alcuna competizione dal 1988 (e che non sarà in Cipro). Comunque, anche questi due fantastici atleti hanno raggiunto i 200 metri solo una manciata di volte, nonostante i moltissimi tentativi, ed è solo una questione di tempo per vederli riuscire nell’impresa in modo “ufficiale”. Murat, per esempio, insiste a sostenere che con tecnica ed allenamento corretti sia possibile andare ben oltre i 200 metri.
SCEGLI IL TUO STILE
Come nell’apnea statica, ci sono due stili principali anche nell’apnea dinamica. Le maggiori distanze sono state raggiunte con pinneggiata lenta e bipinne o pinneggiata veloce con monopinna. Martin Stepanek, Andy LeSauce e Stephane Mifsud, usando le bipinne riescono a coprire distanze superiori a 170 metri in tempi superiori a 3’30” e talvolta vicini ai 4 minuti. L’altro stile è incarnato da Herbert Nitsch, Sebastien Murat e molti altri. Usando la monopinna, nuotano molto velocemente e coprono la stessa distanza in circa 1’50”, all’incirca la metà del tempo impiegato da chi usa le bipinne. E’ interessante notare come sino ad oggi nessuno abbia percorso distanze significative pinneggiando velocemente con la bipinna o lentamente con la monopinna. Si potrebbe assumere che gli atleti nuotino con le braccia distese per minimizzare l’attrito. Non è proprio così. Sebbene alcuni atleti come Nitsch distendano le braccia, né Misfud né Murat lo fanno, e quest’ultimo riesce a percorrere 50 metri in 16 secondi anche con le braccia sui fianchi.
PREVISIONE DEGLI AUTORI PER LA VITTORIA NELL’APNEA DINAMICA MASCHILE:
Eric Fattah: Stephane Mifsud
Peter Scott: Martin Stepanek
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Category: Altre discipline, Apnea, Pesca in Apnea