Settembre, si ricomincia!
Foto: Charlie Patriarca
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La stagione balneare è ormai agli sgoccioli e con la sua fine assistiamo ad una progressiva diminuzione della moltitudine di bagnanti che quotidianamente affolla le nostre coste.
Anche l’intenso traffico nautico di qui a breve subirà una drastica battuta di arresto, contribuendo in modo determinante alla diminuzione del trambusto che ha caratterizzato le nostre coste per tutta l’estate.Finalmente, dopo tanta confusione, nel mese di settembre chi ama vivere il mare nella massima tranquillità avrà l’opportunità di ricominciare a frequentare quelle punte rocciose e quelle stupende risalite nelle quali fino ai primi di giugno era possibile portare a tiro qualche bel pesce e dove per tutta l’estate, invece, è stato impossibile immergersi (se non alle prime luci dell’alba) per ovvi motivi di sicurezza.
A settembre, infatti, inizia quella che a ragione è considerata la stagione più bella per praticare la pesca in apnea, durante la quale, confidando nella benevolenza meteorologica, si trovano tutte insieme le migliori condizioni ambientali per una battuta proficua.
L’acqua è ancora molto calda, spesso cristallina, le fastidiose lame di acqua gelida, caratteristiche dei mesi estivi, tendono progressivamente a scomparire.
I grossi motoscafi che hanno imperversato lungo le nostre coste, talvolta incuranti della nostra boa segnasub, sono ormai in secco in qualche grosso capannone, con enorme sollievo sia di noi sub, che possiamo dedicarci
alla nostra attività preferita con maggiore tranquillità, senza l’ansia continuamente suscitata dal rombo di un fuoribordo in avvicinamento, che dei pinnuti, anch’essi amanti del silenzio che regna sul fondo del mare.
Per questa serie di motivi a settembre si osserva un generale aumento del pesce nel sottocosta ed anche specie pelagiche ed emipelagiche, come la ricciola ed il dentice, dopo due mesi di quasi completa latitanza, fanno di nuovo la loro comparsa sui sommi più belli, in perenne e frenetica ricerca di mangianza da predare.
Foto: Charlie Patriarca
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Sono proprio dentici e ricciole, a mio avviso, le prede regine di questa stagione, in quanto il ritorno della calma nei loro territori abituali di caccia le spinge ad una maggiore intraprendenza e curiosità, permettendoci spesso di portarne a tiro gli esemplari più grossi e smaliziati.
Anche le cernie, risalite a quote accessibili e insediatesi nelle loro tane estive ad inizio stagione, a settembre sembrano molto meno infastidite e nervose e si fanno cogliere più facilmente fuori dai loro inespugnabili rifugi. Durante i mesi estivi, al contrario, era molto difficile anche solo scorgerle da lontano, poiché al minimo rumore sospetto si nascondevano nei tortuosi e inaccessibili meandri delle loro tane, lasciando intuire solo al pescatore più esperto la loro presenza ma senza offrirgli una sola opportunità per il tiro.
Nel sottocosta tornano abbondanti i saraghi e le corvine, che possono essere insidiati all’aspetto, all’agguato ed anche in tana. Anche i muggini fanno le loro prime timide apparizioni, riuniti in branchi numerosi che diverranno i padroni della fascia costiera tra ottobre e novembre.
Di sicuro in questo periodo magico ce n’è per tutti i gusti: potremo insidiare i grossi pelagici pescando sulle secche a largo armati di potenti arbalete, oppure lanciarci nel sottocosta a caccia di saraghi, muggini e orate durante la scaduta delle prime mareggiate autunnali.
Le soddisfazioni non mancheranno, neanche per tutti quegli appassionati che si avvicinano a questa stupenda disciplina per la prima volta.
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Category: Editoriali