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Semifinale CN Civitavecchia 2008: i protagonisti (4/4)


Una gran bella prova per il bravo Smeraldi – Foto: AM

Nicola Smeraldi (36 anni) Team TecnoBlu/DevotoSub decimo classificato:

La prima giornata avevo solo un grongo segnato e qualche posticino vicino dove razzolare.
Sono partito sulla tana del serpente che era a centro campo gara, in 9 metri, a circa 500/600 metri dal porto di Ciitavecchia. Era un pesce sicuro in quanto viveva in un piccolo agglomerato di grotto in mezzo a sabbia e posidonia. Ho dovuto fare 5 tuffi per localizzarlo perchè si era spostato in un’altro spacco, ma alla fino l’ho fiocinato e portato a galla.

Poi mi sono spostato 200 metri più avanti, in un punto dove avevo visto girare qualche labride e dei saraghi. Era un grosso piattone di grotto molto fessurato che da 18/19 metri saliva fino ai 12 metri. Mi sono mantenuto sulla batimetrica più bassa in quanto l’acqua fredda sul fondo non mi dava garanzie. Ho catturato subito una murena sui 3 chili ed, in un bello spacco passante, anche un cefalo solitario che non mi ha sentito.

E’ arrivata la pausa ed ho deciso di usufruire dello spostamento. Avevo un zona di grotto in 22 metri con qualche sarago a zonzo. Mi sono buttato ma ho capito subito che non c’era più un pesce.
Allora mi sono guardato attorno e ho notato diversi gommoni più verso terra. Non sono andato proprio nella mischia, ma mi sono tenuto nelle zone limitrofe su un fondale di grotto, alga e sabbia, tra i 12/14 metri. Lì, razzolando tutt’attorno e ripassando più volte le zone interessanti, sono riuscito a fiocinare 4 bei saraghi ed ho terminato la giornata.

Ho fatto una seconda frazione all’attacco, partendo su un segnale dove avevo marcato una cernia ed una cinquantina di saraghi. Era un punto sui 17 metri a centro campo gara. Purtroppo era deserto e, pur insistendo in zona per un’ora e ripassandola almeno 3 volte, sono rimasto all’asciutto.
Quindi mi sono spostato di circa una ventina di metri ed ho trovato un branco di fasciati. Mi sono fatto passare il lungo e ne ho catturato uno di oltre mezzo chilo, poi ho girato tutto intorno ma non ho visto altro.

Sono andato verso sud a tutta birra con la plancetta, ma nei cigli che avevo segnato non ho trovato un pesce. A quel punto è arrivata la pausa e non ero messo per niente bene.

Ho deciso di spostarmi più a terra in corrente pescando tra gli 8 ed i 19 metri. Qui, fortunatamente, ho rotto il ghiaccio catturando due bei labridi in rapida successione. Ho insistito con planate e vere e proprie incursioni in tana, fiocinando un bel sarago, una corvina ed ancora un paio di labridi. Ad un certo punto in risalita ho visto belle palamite di 3/4 chili, ma nonostante i tentativi non sono riuscito ad averne ragione, così ho concluso la gara con un carniere che alla fine mi è valso la qualificazione agli Assoluti.
Vorrei ringraziare lo Sponsor e l’organizazzione che è stata quasi perfetta. Infatti, pur andando tutto liscio, per molti non c’è stato un pasto gratis per ristorarsi.

Andrea Calvino conquista l’utimo posto disponibile – Foto: AM

Andrea Calvino (31 anni) Team Omer undicesimo classificato:

Il tempo brutto e l’acqua sporca non mi hanno permesso una buona e sicura preparazione, quindi alla partenza della prima giornata mi sono diretto sull’unico segnale che avevo: una tana con quattro corvine in 16 metri d’acqua. Mi sono trovato sul posto insieme a Pappacena, Trambusti e un altro concorrente. Le corvine non c’erano, in compenso sono riuscito a catturare un tordo.

Ho cominciato a scorrere il fondale con del grotto bello tra i 16 e i 18 metri, ma l’acqua fredda aveva fatto sparire i pesci. Ho deciso di non insistere e di nuotare verso terra. Per raggiungere la zona ho impiegato un’ora e mezza ed ho trovato Ramacciotti sul posto. In 10 metri d’acqua sono riuscito a fiocinare un bel sarago proprio sotto le sue pinne.

A quel punto è arrivata la pausa, ma io ho continuato a pescare andando ancor più verso terra.
Ho incontrato una bella zona di grotto molto spaccato e sono riuscito a catturare due saraghi e un tordo. Cercando bene tra le pieghe del fondo ho catturato una bella murena che se ne stava con la testa fuori da un buco.
A cinque minuti dalla fine della prima frazione ho fatto gli ultimi due tuffi che mi hanno fruttato un’altra murena e un altro sparide. Ho pescato tutta la gara col cayman cave 55 e la fiocinetta.

La seconda manche avevo un grongo in 15 metri d’acqua che se ne stava sempre sotto un ciglio.
Sono partito lì e l’ho catturato senza difficoltà. La zona più alta del ciglio, circa 10 metri d’acqua, era molto invitante e mi sono messo a perlustrarla con attenzione, infatti dopo poco sono riuscito a fiocinare un grosso marvizzo in una tana difficile.
La mia tattica era chiara: mi soffermavo nelle zone dove trovavo pescetti in movimento cercando accuratamente nei buchi del fondo e scorrevo più veloce dove c’erano meno pescetti. Inoltre cercavo di stare vicino agli altri concorrenti, o ai limiti della confusione. Certi tuffi li ho fatti anche con due fucili, riuscendo a catturare due bei labridi e quattro saraghi (un tordo e uno sparide negli ultimi tre tuffi).
Con questo carniere sono riuscito ad acciuffare la prima categoria in extremis e sono molto contento. Ringrazio tanto il mio secondo Emanuele Verri che, nonostante i 26 anni e la prima esperienza, è stato bravissimo.

Luca Santi sfortunato: è lui il primo degli esclusi – Foto: AM

Luca Santi (25 anni) Team Tecnoblu dodicesimo classificato:

In preparazione non avevo marcato alcun pesce, ma solo interessanti cigli di grotto con qualche tordo al pascolo. Ho iniziato la gara su un agglomerato di grotto fessurato in 7 metri d’acqua.
Pescando al razzolo avanti e indietro sulla zona, dopo un’oretta circa, ho visto il muso di una murena sporgere da un taglio. Ho mirato alla testa e in due tuffi l’ho tirata fuori.

Poco più avanti sono riuscito a catturare un grosso tordo verde che gironzolava ai bordi di un fungo di grotto. Girando tutto attorno ho incontrato un paio di murene fuori tana che ho catturato senza problemi. A quel punto mi sono spostato di una quindicina di metri e in una zona al limite tra alga e roccia ho fiocinato un altro tordo.

Alla pausa ho deciso di rimanere in loco, perché la ritenevo una scelta proficua. Ho continuato a fare tuffi a ripetizione e, durante uno di questi, ho commesso l’errore che forse ha deciso la mia qualificazione; infatti ho sbagliato un tordo verde di oltre 1 kg che mi è spuntato dal grotto all’improvviso.
A circa 40 minuti dalla fine, mentre planavo sul fondo, ho scorto sotto di me una bella orata appoggiata ad un ciglietto. Il tiro non ha avuto storia, e con questi pesci (l’orata era 2,2 kg) ho fatto quarto di giornata.

La seconda giornata ho cercato di catturare quei 3-4 pesci che pensavo potessero valere la qualificazione. Sono partito su un bel ciglio di grotto tutto traforato sugli 8 metri di fondo.
Dopo un’oretta sono riuscito a fiocinare un bel tordo in caduta e, poco prima della pausa, a catturare un sarago mimetizzato nel grotto. Nelle ultime due ore e mezzo di gara sono riuscito a catturare una corvina di oltre un chilo nell’alga.

Ho concluso la gara con 2 pesci e 3 specie, ma purtroppo non è bastato. Pazienza! Ho pescato sempre con un viper 68 e k4, muta TecnoBlu e pinne C4.

La bella, ma inutile, corvina di Colangeli – Foto: AM

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