Semifinale CN Civitavecchia 2008: i protagonisti (1/4)
Cerchiamo di ricostruire, attraverso le interviste ai protagonisti di questa semifinale, l’andamento della competizione che ha visto 40 atleti al via ed un’organizzazione perfetta.
Troveremo l’analisi della condotta di gara, la tattica, le catture ed altri risvolti interessanti.
Questa semifinale ha regalato perecchio pesce che, fino a qualche giorno prima, pareva assente per una fastidiosa corrente ghiacciata ed un tempo instabile.
Fortunatamente tutto è cambiato il giorno della gara e gli atleti hanno potuto divertirsi e pescare con una certa continuità. Parecchi saraghi, bei tordi, grosse murene sono stati i protagonisti dei carnieri più importanti. Non sono mancate, comunque, diverse sorprese: scopriamole.
Sperandio col carniere della seconda frazione – Foto: F. Savi FIPSAS
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Renato Sperandio (47 anni) Team Omer primo classificato:
Nella prima giornata di gara ho fatto la partenza su una mostella individuata in preparazione dentro uno spacco difficile, su un fondale di circa 15 metri. Avevo veramente pochi segnali a causa dell’acqua fredda e sporca che non ha permesso una preparazione sicura, comunque sono sceso sul punto e, pur con qualche peripezia, sono riuscito a fiocinare il bel pesce e a portarlo in gommone.
Successivamente mi sono diretto verso terra in cerca dell’acqua calda, perché ho capito subito che a fondo non girava nulla.
Sono andato su una zona di grotto molto interessante sugli 8/9 metri dove, pur non avendo pesci sicuri, avevo visto girare qualche sarago e labride. Giunto sul punto ho cominciato a razzolare nelle zone migliori, seguendo con attenzione le pieghe del fondo. Ho catturato in rapida successione 2 bei tordi e, poco più avanti, sono riucito a trovare pure uno scorfano in peso che ho prontamente fiocinato. Ho insistito ancora per un po’ ma senza vedere altro.
Arrivato il momento della pausa ho fatto lo spostamento sempre in poca acqua in una zona parecchio fessurata. Ho cominciato a macinare tuffi a ripetizione ma, inizialmente, senza successo.
Alla fine, sotto una bella lastra ho individuato un gran branco di cefali parecchio nervosi e, con grande difficolta, sono riuscito finalmente a catturane uno bello. Gli altri si sono dileguati e, pur cercando bene attorno, non sono riuscito a rintracciarli. Ho contiunato a scorrere col Tempest 50 e la fiocina ed alla fine di un tuffo sono riuscito a vedere in uno spacchetto impossibile la coda di un sarago. Ho fatto qualche tuffo ed alla fine l’ho sparato. Non l’ho preso benissimo ma fortunatamente sono riuscito a recuperarlo e portarlo in superficie.
Poco più in là ho visto un bel tordo che non si è fatto catturare, ma al penultimo tuffo sono riuscito a fiocinare un’altro bello sparide che tentava di mimetizzarsi tra il grotto e l’alga.
Ho chiuso la frazione con 6 prese valide.
La seconda manche non avevo pesci segnati, così sono partito su una porzione di fondo dove avevo visto girare parecchi labridi nervosi. Cercando attorno al punto, pur non incontrando nessun tordo in peso, sono riuscito a fiocinare un bel maggiore di 8 etti colto in un catino mentre era pronto a svignarsela. E’ stato un bel tiro.
Il posto mi piaceva, l’acqua era calda ed il fondo molto spaccato. Considerato che c’erano 7 metri ho tenuto un buon ritmo di sommozzate e poco dopo sono riuscito a catturare un bel tordo nell’alga.
Facevo planate lunghe e circospette ad un metro dal fondo. Questo sistema è il migliore per pescare in queste condizioni, difatti dopo poco, sono riuscito a vedere il musetto di un sarago in una crepa del fondo ed a catturarlo. Poco dopo, ancora, un altro tordo è finito sulla fiocina del mio Tempest.
Stava passando da un sasso all’altro e pensava che non l’avessi visto, così ho fatto un piccolo agguato e lo messo a paiolo.
Manacava poco alla fine e su un ciglietto insignificante ho trovato una murena che s’affacciava dalla tana. Un colpo preciso ed in due tuffi l’ho portata a galla. Ho continuato a planare tutt’attorno per cercare di catturare un altro pesce ed alla fine fortunatamente ho scorto un’orata immobile in un catino di grotto. Mi sono lasciato cadere sul fondo e con un avvicinamento accorto sono riuscito a spararle in testa fulminandola. Era un pesce di oltre 2.6 chili che m’ha fatto fare un salto in classifica notevole.
Sono contento del mio Campionato ed è la seconda volta che vinco una Seconda Categoria.
Ringrazio Fabio Antonini, mio secondo nell’occasione, ed il mio sponsor Omer. Ho pescato sempre col Tempest 50 e una fiocina a cinque denti. Un plauso all’organizzazione davvero impeccabile.
Il carniere vincente di Volpicelli – Foto AM
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Enrico Volpicelli (43 anni) Team Bluworld/Tecnoblu secondo classificato:
Ho preparato la zona per un giorno e mezzo per problemi di lavoro. Non conoscevo granchè il posto perché ci avevo fatto solo qualche selettiva, infatti il primo giorno avevo un segnale solamente, una mostella di circa 1,5 chili in 8 metri d’acqua sulla quale ho fatto la partenza.
Mi sono trovato sul posto con altri 3 atleti che si sono buttati a capofitto sulla spacca ma senza prendere nulla. A quel punto non ho provato neppure ad affacciarmi al buco ma ho preferito razzolare lì attorno. La mossa mi ha dato ragione ed in poco tempo sono riuscito a catturare due bei tordi che pascolavano al confine tra la roccia e la posidonia.
Poi mi sono spostato in una zona nei pressi dove conoscevo una tana di corvine. I pesci c’erano ma erano davvero piccoli. Non mi sono perso d’animo e cercando bene attorno in fondo ad un buco sono riuscito ad arpionare un corvo di circa 8 etti. Mi sono caricato. Poco più in là ho visto diversi concorrenti in una zona e mi sono avvicinato. C’erano diverse lastre bianche che a turno ispezionavano. Mi sono buttato anch’io e da un’apertura sono riuscito ad intercettare un branco di cefali. Erano spaventatissimi ma sono riuscito a colpirene uno sui 6 etti. Poi si è sporcata l’acqua, anche a causa delle continue incursioni al suo interno, e pur catturandone un altro fuori peso, ho deciso di spostarmi.
Mi sono diretto su un punto interessate e dopo qualche tuffo sono riuscito a trovare una grossa corvina in fondo ad un budello. L’ho colpita bene ma ho avuto problemi ad estrarla, tanto che ho impiegato ben 5 tuffi. Sempre attorno ho trovato un saragone affacciato ad una crepa ma, pur sparando bene, mi si è strappato. Ho provato a cercarlo attorno ma non l’ho ritrovato.
Ho continuato con planate e nuoto sostenuto per tornare sul punto di partenza, ossia sulla mostella.
Durante un tuffo ho catturato un tordo in caduta ed una volta raggiunta la tana di partenza mi sono preparato con calma. Sono sceso sullo spacco e mi sono affacciato trovandomi la sorpresa sottoforma di un bel sarago. Mi è passato davanti al fucile e l’ho incredibilmente sbagliato. Peccato!
Per la seconda frazione non avevo una sola mira. Mi sono portato in un punto dove in preparazione avevo visto girare qualche sarago a mezz’acqua ed ho cercato un po’ intorno, ma senza vedere un pesce.
Poco più in là ho visto Ramacciotti che passava un pesce al suo secondo ed allora l’ho affiancato.
Anche lì, a causa l’acqua ghiacciata, non ho visto un pesce. A quel punto mi sono diretto verso terra dove avevo una bella zona spaccata che pensavo potesse regalarmi qualche pesce.
Il ciglio cadeva sui 14 metri, ma io ho cominciato a scorrerlo intorno agli 8 metri rimanendo sempre entro quella quota. Ho preso il 60 con la fiocina e la torcia ed ho battuto la zona a tappeto. Ho subito colpito un saragone da 1,2 chili che al momento dell’estrazione s’è strappato. Nella stessa immersione l’ho inseguito, fatto intanare, ho ricaricato e l’ho fulminato. Grande soddisfazione.
Poi tutt’attorno ho continuato a inanellare saraghi su saraghi fino a raggiungere le 10 unità consentite. Sono riuscito a catturare pure quattro tordi ed infine, senza sperarci, un quinto labride trovato in un catino con alga morta sul fondo. L’ho visto perche la livrea della sua coda (che dà sull’azzurro) c’entrava poco col colore delle alghe. Per il resto era totalmente mimetizzato, incredibile.
Al termine della gara sono risultato vincitore della giornata grazie a 9 sparidi e tre tordi validi (uno sparide e 2 labridi mi sono stati scartati). Ho pescato con un Mr. Carbon da 79cm. ed un 60 con fiocinella. Voglio ringraziare i miei sponsor Giorgio Bettin, C4, Antolas, Maori e Sigalsub e la Tecnoblu che mi ha fornito la muta.
Il mitico , intramontabile Cappucciati – Foto: AM
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Paolo Cappucciati (52 anni) Team Mares terzo classificato:
Come per la maggior parte degli atleti, la mia preparazione non è stata granché. A causa delle condizioni del mare non ho trovato nulla, a parte qualche zonetta che reputavo interessante.
Così alla partenza della prima frazione sono andato in un punto all’estremo sud del campo di gara, sottocosta, dove avevo visto girare cefali e aluzzi. Sono stato ben due ore e mezzo col 110 a fare aspetti senza vedere un pesce e sono arrivato alla pausa con ancora il primo colpo in canna.
Allora ho deciso di cambiare zona e tattica e mi sono diretto verso il centro campo gara su un fondale di 8/10 metri.
Ho subito intuito che la zona poteva essere buona anche per la presenza di Colangeli che, a detta di molti, conosceva il posto. Mi sono tenuto da circa 300 metri da lui ed armato di 75 e fiocinella ho cominciato a perlustrare il terreno. Ho trovato quasi subito una bella lastrina con dentro diversi saraghi e sono riuscito ad estrarne quattro di buone dimensioni.
Poi, sempre nuotando, mi sono diretto su un’altro agglomerato di grotto interessante dove ho colpito e catturato un bel marvizzo il caduta. A quel punto ho cambiato arma ed ho preso il ministen e fiocina e mi sono messo a scrutare con attenzione tra le fessure del fondo così, tuffo dopo tuffo, ho preso altri sei sparidi.
Mancando un’ora alla fine della gara ed avendo raggiunto la quota massima consentita, sono tornato a pescare all’aspetto ma non ho preso più nulla. Con 9 saraghi ed 1 tordo ho comunque vinto la prima manche.
La seconda frazione, ho deciso di aspettare che gli altri partissero per poi iniziare a pescare sul posto, a contatto col fondale. Difatti, col rumore dei gommoni i pesci, generalmente, si schiacciano sul fondo. La tattica s’è rivelata vincente e col ministen ho subito fiocinato due bei saraghi.
Poco più avanti ho trovato un bel marvizzo a pascolare e ho provato ad avvicinarlo. Era nervoso e si è buttato nell’alga al confine con la roccia. Non mi sono scoraggiato ed ho cominciato a cercarlo, riuscendo ad intercettarlo tra gli steli e a fulminarlo.
Un po’ più in là, su un ciglietto, ho catturato una bella murena. A quel punto mi sono messo a nuotare per raggiungere una zona verso il centro campo gara. Era una porzione di fondo dove avevo visto pascolare dei labridi.
Ho ripreso il 75 e la fiocinetta che mi permette tiri più lunghi e dopo diverse planate sono riuscito a colpire in extremis un bel sarago. L’ho intravisto in un buco passante e, quando ho capito che se la sarebbe svignavata dalla parte opposta, mi sono catapultato fuori e l’ho colpito al volo prima che sparisse. Un gran bel tiro.
Sono contento della mia prestazione e voglio ringraziare il mio sponsor Mares (che belle pinne, davvero!) ed il mio secondo, che è stato perfetto!
Marco Gaggini Team Le Roi, l’atleta più giovane dei campionati – Foto: AM
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