Semifinale Centro – Sud 2009 – Interviste ai protagonisti (1/3)
In un campo gara fortemente influenzato dalle condizioni di vento e di corrente, dove un violento maestrale ha rimescolato tutte le carte proprio il giorno della vigilia, la semifinale di Frigole ha visto, come ogni gara che si rispetti, conferme, sorprese e delusioni.
La vittoria di Concetto Felice, capace di presentare alla bilancia dentici di peso in entrambe le giornate, dimostra come sia importante saper interpretare i regolamenti che premiano chi punta sulla cattura di prede di prestigio, di cui questi sparidi rappresentano sicuramente la specie più impegnativa.
Anche questa volta però dobbiamo a malincuore notare come sia stato possibile riuscire a dare ai regolamenti, che pure ci erano sembrati chiari, interpretazioni diverse tra le due semifinali.
Se infatti a Cecina è stato permesso ai concorrenti di spostarsi liberamente lungo il campo gara nel corso dei primi 15 minuti, con la possibilità di effettuare catture, a Frigole il Giudice di Gara ha imposto ai concorrenti la semplice verifica della situazione, obbligandoli, in caso di cattura, a rimanere in acqua.
Certo, per quelli che sono gli appuntamenti più importanti, dopo il Campionato Assoluto, di tutta la stagione agonistica nazionale, ci saremmo aspettati una uniformità di interpretazione.
Facciamoci però raccontare direttamente dagli atleti che hanno ottenuto la qualificazione la loro gara, le loro scelte, gli eventuali errori.
Concetto Felice con il carniere della seconda giornata (foto G. Marti)
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Concetto Felice (Nuoto Sub 2000 Siracusa) – 1° classificato
Sono arrivato a questa semifinale reduce da una brutta influenza con febbre forte che mi ha costretto ad una lunga cura a base di antibiotici, terminata solo 4 giorni prima di partire.
Anche durante la preparazione ho accusato i postumi con difficoltà a compensare e l’assoluta mancanza delle tenuta atletica necessaria per pescare con grande ritmo per 5 ore di seguito.
Addirittura il primo giorno di preparazione lo ha fatto quasi interamente il mio barcaiolo; alla fine della giornata però avevamo già deciso quale sarebbe stata la nostra strategia: vince la gara chi cattura dentici!
Così ho impostato tutto il resto delle preparazione non tanto sulla ricerca di tane nel grotto quanto sul capire come si comportavano i dentici e quali erano le zone che frequentavano.
Malgrado in gara mi sia trovato spesso in mezzo ad altri concorrenti, ho pescato quasi sempre all’aspetto con un Phantom 115; di tanto in tanto facevo qualche perlustrazione sul grotto con il 50 ad aria compressa ma in tana ho preso solo 3 pesci in totale.
La confusione della gara mi ha anche giocato un paio di brutti scherzi durante le due giornate: nella prima stavo per sparare ad una orata di oltre due chili, arrivata all’aspetto un po’ alta e ormai a tiro, quando il barcaiolo di un altro concorrente ha acceso il motore causando la fuga precipitosa del pesce.
Nella seconda giornata invece, subito dopo aver catturato il dentice, ne ho sbagliato un secondo delle stesse dimensioni per aver sparato troppo in fretta perché un altro concorrente si stava avvicinando e temevo che avrebbe fatto scappare il pesce.
In bella mostra la grossa corvina di De Silvestri (foto G. Marti)
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Bruno De Silvestri (A.S.D. Club Sub Cagliari) – 2° classificato
Avevo un’ unica motivazione vera per questo campionato: recuperare la difficile retrocessione dello scorso anno; per il resto ormai detesto questi regolamenti, i bonus e via dicendo.
Ho fatto due giornate scartando a priori le zone in acqua medio/bassa in mezzo alla mischia: il fondale era ricco di grotto basso e spaccato ed il pesce c’era ma io non ho voglia di fare a spallate per un sarago.
Ho preferito rischiare pescando su zone più brutte, sempre sui 18/20 metri con un’arbalete da 75 e tahitiana all’agguato, ma a ritmo e divertendomi per quel che si può in questi casi.
Alla fine della prima giornata ho preso 4 pesci, mi pare una corvina, un tordo e due saraghi, con tre specie salvando la giornata.
Nulla da recriminare e, anche se sono usciti parecchi saraghi, la mia gara di contenimento mi ha soddisfatto.
La seconda frazione ho fatto la partenza su un’altra zona in solitario, c’erano 23/24 metri di fondo.
Mi sono direttto in un punto dove avevo due cernie che coabitavano con delle belle corvine in un punto dove in grotto era piuttosto alto e ricco di aperture invitanti.
Chiaramente le cernie non erano il mio obbiettivo visto che il regolamento ne proibisce la cattura, sono riuscito invece a catturare una bel corvo in caduta (2.200 grammi circa) ma il resto del branco s’è dileguato.
Ho cercato per qualche minuto i pesci ma senza fortuna.
Allora, siccome la zona non faceva belle tane, ho preso il 90 e pescando all’aspetto ed all’agguato a scorrere ho percorso parecchio terreno prendendo pesce con regolarità.
Ho terminato la gara con 10 pesci: una corvina, tre labridi e sei saraghi, che mi hanno permesso di vincere la frazione.
Queste gare, lo ripeto, non mi divertono più.
Comunque ho raggiunto il mio obbiettivo staccando il biglietto per l’Assoluto di Marsala.
Per Savino una seconda giornata con il pieno di saraghi (foto G. Marti)
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Antonio Vito Savino (Centro Sommozzatori Bari) – 3° classificato
Conoscevo la zona per averci disputato numerose gare, quindi sono arrivato con le idee chiare su come impostare la gara.
Durante i primi giorni di preparazione avevo trovato tanto pesce nelle zone più esterne mentre le tane che avevo controllato a terra erano vuote.
Purtroppo mercoledì è entrato un taglio di acqua fredda che ha fatto sparire il pesce.
Mi sono così ritrovato con pochi pesci, su un fondale di circa 18 metri, per la prima giornata, costretto a fare una gara di contenimento nella prima frazione, caratterizzata da un campo meno pescabile, per poi cercare di giocare tutte le mie carte nella seconda giornata.
A fine giornata, avevo racimolato tre bei saraghi presi all’aspetto e razzolando.
Un pizzico di rammarico per un dentice di circa due chili, arrivato di lato e allontanatosi prima che riuscissi ad allineare il fucile.
Nella seconda giornata avevo due tane buone, abbastanza vicine, tra cui scegliere per fare la partenza.
Quando mi sono ritrovato con Puretti sulla stessa tana, in modo molto sportivo, ci siamo messi d’accordo per riuscire a catturare più pesci possibili, cercando di non farli scappare.
Io ho catturato alcuni saraghi e poi mi sono spostato verso la seconda tana dove ho catturato altri pesci arrivando al limite di specie.
Dopo due ore avevo catturato anche un tordo, poi scartato.
Purtroppo abbiamo commesso un errore sbagliando l’orario per lo spostamento di metà gara; sono risalito in gommone con un quarto d’ora di anticipo e abbiamo cominciato a spostarci.
Vedendo però tutti gli altri concorrenti che continuavano a pescare abbiamo avuto il dubbio che ci fosse qualcosa che non andasse e abbiamo chiamato la giuria, che ci ha confermato che mancavano ancora diversi minuti all’orario ordinandoci di raggiungere la loro imbarcazione e lasciandoci solo gli ultimi 5 minuti per spostarci.
Così, alla fine, ho pescato circa mezz’ora in meno.
La seconda metà di frazione l’ho trascorsa all’aspetto senza però riuscire a vedere un solo pesce che non fosse un sarago.
Durante la gara ho pescato solo con arbalete: un 50 per le tane più strette, un 90 su una tana lunga ed infine il 115 per l’aspetto.
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