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Semifinale centro-nord 2010: interviste ai protagonisti (3/4)


Mazzarri: per Nilo i due sudati capponi della meritata qualificazione (Foto C. De Bernardis)

Nilo Mazzarri, Teseo Tesei (LI), 7° Classificato:

La preparazione è stata molto dura principalmente per l’acqua molto torbida che non ha permesso di vedere i campi di gara in maniera adeguata, e in queste condizioni i locali credo che siano stati ulteriormente avvantaggiati. Ad ogni modo ero contento del campo di gara della prima giornata perchè avevo due posti sicuri: uno con parecchi saraghi e uno con delle corvine, mentre il campo di gara della seconda giornata lo avevo trovato quasi deserto, ad eccezione per un ciglio dove mio fratello aveva visto uno scorfano rosso di 7800 grammi.

Ho fatto la partenza della prima frazione dove avevo visto i saraghi, in circa 1314 metri, ma, come spesso accade, non c’era più nulla a causa di un taglio di acqua glida a due metri dal fondo. Nonostante questa brutta sorpresa sono rimasto molto tranquillo e concetrato. Infatti mi sono messo ad ispezionare tutti i buchetti di quella zona e ho preso un sarago di poco sotto peso e un bel tordo nero di circa 700 grammi. Dopo circa 40 minuti, ho deciso di andare nella zona dove avevo marcato le corvine, anche se a pinne non era molto vicina. Sul posto ho trovato l’acqua molto torbida (1 metro o poco di più); sapevo che la tana era molto difficile tanto che i pesci, una volta entrati, sparivano. Ho preparato il tuffo molto bene e sono sceso. Giunto vicino all’ingresso della tana ho visto una sola corvina, per quel poco che si poteva vedere, e l’ho sparata con un sessanta dotato di fiocina prima che entrasse nel suo rifugio; fortunatamente era circa 450 grammi. Purtroppo nel momento in cui le ho sparato, vicino a me, ne è schizzata via una molto più grossa, sicuramente sopra il chilogrammo, di cui ho solo intravisto la sagoma. Ho continuato ad ispezionare la zona intorno ma non ho visto più nulla. All’ora dello spostamento ho deciso di tornare nella zona dove ero partito nella speranza di trovare qualche sarago che, con la confusione, fosse ritornato sui suoi passi. Decisione azzeccata perchè ho preso subito un bel sarago di 8900 grammi e subito dopo un altro tordo di 6700 grammi. A circa un ora e mezzo dalla fine della gara mi sono spostato più a terra in 910 metri di profondità dove in preparazione avevo visto un tordo. L’ho cercato ovunque ma senza risulati. A quel punto ho deciso di scorrere la zona vicina facendo buco buco e forunatamente, a mezz’ora dalla fine, ho scorto un tordetto andare verso una zona di grotto interessante. Mi sono avvicinato e in uno dei tanti spacchetti ho notato una sagoma scura immobile: era un’orata che ho sparato sempre con il corto e che per fortuna pesava 1.160 grammi (ho preso anche il bonus che comunque ritengo ingiusto, perchè non vedo la differenza di prendere un’orata o un sarago in tana). A quel punto è finita la manche. Dopo la pesatura ero molto contento del 2° posto di giornata, anche se un pò rammaricato di non aver trovato più i saraghi che avevo visto il giorno prima perchè credo che, se avessi trovato i pesci alla partenza, avrei potuto vincere la giornata con un bel vantaggio. Ma è andata ugualmente bene. La mia felicità era però molto contenuta perchè sapevo delle difficoltà del giorno dopo.

Per la seconda giornata avevo pensato a due cose: o seguire qualcuno del posto nella speranza che mi potesse portare in qualche zona interessante, oppure andare dove avevamo visto il cappone in preparazione. La mattina della gara, mentre ci trasferivamo al centro campo gara, ho pensato che seguire qualcuno sarebbe stato molto rischioso: primo perchè non l’ho mai fatto, secondo perchè non avevo mai visto movimento di pesci in giro. A quel punto ho detto al mio bravo barcaiolo che avremmo avuto a disposizione 5 ore di gara per trovare il cappone. Se c’era ancora lo avrei dovuto tirare fuori! Anche questa scelta credo che sia stata corretta perchè sapevo benissimo che non avrei dovuto cappottare per poter rientrare negli undici. Quindi armato di molta pazienza ho fatto la partenza nel ciglio dove avevo l’unico pesce segnato. L’ho ispezionato centimetro per centimetro, ogni tre o quattro tuffi spostavo il pedagno di circa un metro. La batimetrica era di circa 1213 metri e la visibilità di 23 per poi sporcarsi ulteriormente. Dopo circa un’ora di gara avevo preso due capponi ma di modeste dimensioni cosa che, fino a quando l’ago della bilancia non mi ha confermato che erano in peso, mi ha fatto stare con il fiato sospeso. Dopo le due ore e mezzo ho deciso di spostarmi 4500 metri sopra corrente per pescare scorrendo il fondo. Non ho visto più niente tranne un piccolo tordo e un saraghetto. Fortunatamente i due capponi che avevo preso sono stati sufficienti per fare un buon settimo finale.

In conclusione devo dire che nella prima giornata penso di essere stato tatticamente perfetto (poi la fortuna ha avuto il suo importante ruolo), ma l’interpretazione della gara è stata ottima. Nella la seconda giornata invece credo di aver sbagilato a spostarmi. Forse se fossi rimasto sempre nella zona iniziale avrei potuto prendere un altro pesce, ma col senno di poi è tutto più facile. Per il resto sto attraversando un buono stato di forma fisica, in gara ho mantenuto sempre un ottimo ritmo e soprattutto sono contento di non aver sbagliato nemmeno un pesce. Questo credo sia molto importante perchè in queste gare, con poco pesce, perderne anche solo uno significa scendere di molte posizioni. In ultimo vorrei ringraziare il mio sponsor, la OMER SUB, i suoi dirigenti e soprattutto Marco Bardi che dopo tanti anni di gare mi hanno dato ancora fiducia; spero di poterli ripagare al campionato di prima. Faccio inoltre anche i miei complimenti a tutti i qualificati in particolare al mio amico Sacha Orsi che sopprattutto nella seconda frazione ha dimostrato di essere veramente bravo in un campo di gara difficilissimo. Mi dispiace per chi non ce l’ha fatta, in particolare per l’altro mio amico elbano Gaio Trambusti, ma sono certo che si riprenderà subito, perchè grinta, bravura e la determinazione non gli difettano di sicuro.

Per Settimi una prima frazione con carniere misto (foto E. Marchese)

Andrea Settimi, SPS Foce Del Mignone (RM), 8° Classificato:

Nel campo di gara in località Grottini non avevo molto pesce segnato ma sapevo che con condizioni di acqua discreta sarebbe uscito più pesce, quindi non bisognava rimanere indietro.

Ho fatto la partenza giocandomi la carta dell’aspetto su un catino molto spaccato che ospitava diversi cefali, un tordo e una corvina. Purtroppo 2 giorni prima della gara una mareggiata ha cambiato le carte in tavola e non ho trovato nulla, quindi mi sono spostato al largo e ho pescato su una zona molto bella di panettoni di grotto che cadevano sulla sabbia a 20 metri, dove avevo segnato una bella corvina. Pescando ho arpionato un grongo e una corvina in peso, poi più nulla per circa un’ora e mezza. Poco dopo, durante una una planata, avvisto un’altra corvina uscire da uno spacco e rientrarvi a gran velocità. Al tuffo successivo capisco dove è il branco e ne arpiono due. Purtroppo ho il rammarico di aver perso l’attimo per sparare ad un bel pesce di circa 1,5 chili che ho visto in una spacca a fine sommozzata: era messo male e si muoveva, per colpirlo avrei dovuto fare il giro del panettone di grotto e sparargli da un’altra imboccatura della tana, ma la poca aria rimasta nei polmoni mi ha costretto a risalire. Al tuffo dopo non c’era più. A fine metà gara avevo due possibilità: tentare di completare il numero massimo di corvine, aspirando al bonus, o spostarmi. Sono andato a terra, scelta tra l’altro fatta dalla maggior parte dei concorrenti, e ho pescato fino ad arrivare su una zona molto bella di saraghi ma che era desolatamente vuota, lì vicino da una spacca vedo uscire e rientrare un saragone come un proiettile, innervosito dal rumore di gommoni e atleti, d’istinto sparo, ma lo sbaglio e nei tuffi successivi non riesco a ritrovarlo. Decido quindi di razzolare lì intorno e riesco a prenderne altri 2. Conclusione 5 pesci + 1 a coefficiente, che mi fruttano il 5° posto di giornata.

Per la seconda frazion ero sicuro che per passare sarebbero bastati 2-3 pesci, ma nel campo gara de La Frasca non avevo la benché minima idea di dove partire. Tutti i posti controllati in preparazione erano deserti. Inoltre le previsioni davano una forte mareggiata in arrivo con venti di libeccio, quindi era fondamentale prendere i pesci nella prima frazione di gara perché poi l’acqua sporca e le onde che pompavano sul fondo avrebbero reso le catture veramente difficili. Decido quindi di buttarmi in una zona a centro campo gara e pescare. Così ho fatto ma sono rimasto per 4 ore senza prendere un pesce. Psicologicamente ero a terra, l’unica cosa che mi tirava su il morale era che gli altri atleti avevano solo 1-2 pesci quindi ce la potevo ancora fare! Ho fatto una sommozzata dietro l’altra fino a trovare una zona di grotto dove ho arpionato un bel sarago fermo nei funghi. Il tempo di fare altri 2 tuffi per cercare gli altri che è arrivato un fronte di acqua marrone e sono dovuto scappare, era impescabile. Verso fine gara dopo una lunga planata vedo due saraghi da chilo scappare da un ciuffetto di alghe. Il grotto era molto bello e, mancando ormai 15 minuti a fine gara, decido di pedagnare e farmi buco buco tutta la zona nella speranza di trovare altri sparidi. La costanza e la determinazione alla fine hanno pagato regalandomi altre due catture allo scoccare della fine delle 5 ore.

Sono soddisfatto per l’8° posto finale ottenuto in una gara per niente facile, dove scarsità di pesce e condizioni meteomarine veramente precarie non hanno fatto altre che complicare le cose. Ho pescato nelle due giornate sempre con muta da 5mm della ditta LEROI DESIGN, un sessantino con quattro punte e ministen con mustad 5 punte.

Calvino con la pescata dell’utima manche (Foto C. De Bernardis)

Andrea Calvino, A.S. Mojoli Sub (RM), 9° Classificato:

Il primo giorno sono partito su un segnale di corvine in 10 mt insieme a Volpicelli, vicino c’erano anche Bellani, Trambusti e Deiana.
I posti che avevo al largo erano impraticabili, quindi ho scelto di fare una gara razzolando a buon ritmo in acqua bassa seguendo un percorso da una zona interessante all’altra. Alla partenza non ho trovato subito le corvine ma, dopo una mezz’ora di attenta ricerca tra gli spacchetti del grotto, sono riuscito a fiocinare un bel tordo nero che si è rivelato poi la preda più grossa della giornata con i suoi 1180 grammi. Insistendo ancora in quella zona ho finalmente catturato una corvina che stava cercando di mimetizzarsi nella posidonia e purtroppo, al tuffo successivo, ne ho strappata una veramente grossa. E’ stato un tiro azzardato e difficile metre fuggiva a razzo dentro una tana passante e buia. Poi per tutto il resto della gara non ho visto più un pesce fino a dieci minuti dalla fine quando ho trovato un saragone che è schizzato via come un missile senza darmi nessuna possibilità neanche di azzardare un tiro.

Il secondo giorno avevo un bel cappone segnato sotto ad un ciglietto in 10/12 metri su cui contavo abbastanza ma che, a causa probabilmente della perturbazione in arrivo, aveva pensato bene di andare altrove. Sfruttando i 15 minuti iniziali per eventuali spostamenti, sono andato a controllare delle lastrine in 5mt dove avevo visto in preparazione un discreto movimento ma anche lì ho però trovato il deserto. Senza perdermi d’animo ho cominciato a razzolare con attenzione intorno a delle interessanti zone di fungaia tra i 10 e i 13 metri, fiocinando due saraghi in rapida successione. Le condizioni nel frattempo peggioravano a vista d’occhio, il mare lungo da fuori rimescolava il fondo facendo sparire i pesci e rendendo difficile l’azione di ricerca. Con un tordo e un grosso sarago, preso quasi allo scadere del tempo, ho concluso la mia prova.

Devo dire che nella seconda frazione di gara ce l’ho messa davvero tutta insistendo con grande determinazione senza commettere errori e infatti ho concluso al 5° posto di giornata. Ho pescato sempre con un airbalete da 70cm con fiocinetta a 4 punte e solo durante l’ultimo quarto d’ora della seconda giornata ho tentato il colpaccio facendo l’aspetto in bassofondo nella risacca con un monoscocca ONE da 80cm. Mi dispiace molto che per un soffio non ce l’abbia fatta Angelo D’Onofrio, ma sono certo che si riscatterà al più presto perché è un grande pescatore!

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