Semifinale B – Prima giornata: con le Fauci aperte
Atleti alla partenza – Foto: S. Rubera
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E’ stata una gara veramente entusiasmante e, alla fine, alla pesatura sono arrivati carnieri di tutto rispetto che hanno confermato quelle che erano state le previsioni della vigilia.
Nessuno però si aspettava che in una gara di questo tipo, con tanti gommoni in giro per il campo, potesse essere catturata una preda davvero prestigiosa: uno splendido dentice di oltre 5 chilogrammi che ha permesso a Massimo Fauci di aggiudicarsi la giornata ed ipotecare decisamente la promozione.
La giornata è iniziata con ancora l’incognita su quale dei due campi gara sarebbe stato scelto dalla giuria per la disputa della prima frazione; il vento di tramontana, che era calato nella notte, alle 7.00 soffiava già abbastanza sostenuto increspando il mare già dentro il porto.
In previsione del rinforzo che l’arrivo della brezza termica avrebbe comportato, e sperando in condizioni migliori per la seconda giornata, gli organizzatori hanno preferito scegliere il tratto di mare più vicino alla base logistica.
Con un leggero ritardo rispetto all’orario previsto, la carovana dei gommoni ha lasciato gli ormeggi al seguito della barca giuria diretti verso il centro campo gara affrontando nel tragitto un mare già formato ma ancora accettabile.
Dopo il veloce appello, alle 8.40 è stato dato il via alle 5 ore di gara previste dal regolamento 2008; come sempre i gommoni sono partiti a tutta velocità, incuranti del moto ondoso.
Gran parte dei concorrenti si è diretta verso il limite orientale del campo alla ricerca di pesce bianco mentre solo alcuni hanno scommesso sulla parte più esterna che era anche la più impegnativa soprattutto per via della corrente molto sostenuta.
Purtroppo ci si è accorti ben presto di una grave lacuna organizzativa: il campo di gara non risultava delimitato da nessuna boa per cui il rispetto dei limiti, per tutta la durata della gara, è stato interamente affidato alla correttezza dei concorrenti.
L’appello – Foto: S. Rubera
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Nella zona più frequentata, la prima parte di gara è stata caratterizzata da poche catture; i pesci segnati in preparazione erano assenti e molti concorrenti hanno cominciato a razzolare cercando prede in movimento sugli splendidi fondali trapanesi.
In questa fase a fare da mattatore sembrava essere Giovanni Mangano; il simpatico atleta catanese infatti aveva scommesso su un relitto presente nella zona più orientale del campo, ci arriva da solo e nei primi tuffi riesce a catturare, su un fondale di circa 18 metri, due dentici ben oltre il chilo e tre saraghi che saranno però scartati dalla bilancia.
Purtroppo per lui un forte raffreddore gli impedisce di proseguire a pescare a quelle quote compromettendo un carniere che sarebbe potuto alla fine risultare davvero imponente vista la quantità di pesce presente nella zona.
Dalla parte più esterna del campo di gara, troppo lontana da raggiungere viste le condizioni del mare, non arrivano notizie mentre cominciano ad arrivare le prime catture di saraghi e tordi.
Dopo la prima ora, nei carnieri migliori ci sono 3 o 4 pesci.
Christian Mortellaro – Foto: S. Rubera
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Il vento intanto continua ad aumentare e, a metà gara quando arriva il momento dello spostamento, il mare comincia a montare in maniera decisa.
Quasi tutti i concorrenti approfittano dell’opportunità per rimontare una corrente in grado di spostare pedagni da 2 chili.
Quando la gara riprende sembra che anche il pesce cominci a circolare in maggiore quantità e le catture si susseguono a buon ritmo.
All’inizio dell’ultima ora sono ormai molti i concorrenti che hanno 6 o 7 prede; tra questi il giovane Mortellaro che, oltre ad alcuni saraghi corpulenti, può anche contare su tre specie diverse.
Sembra invece in difficoltà Felice, al rientro dopo un anno di pausa; per lui solo una salpa e due saraghi.
Sirchia ha 7 saraghi ma alcuni sono da pesare, Sepe si ritrova con 7 saraghi e un bel tordo ma solo pochi sono quelli sicuri; anche il pugliese D’Alessandro ha un carniere variegato che potrebbe dargli un buon piazzamento.
Tra i concorrenti che sono rimasti al palo c’è Antonio Mazzù, al termine il suo carniere risulterà desolatamente vuoto.
A sx Figlioli – A dx Fauci con il suo splendido carniere
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Chi invece ha preso il volo è Sandro Mancia, sicuramente uno dei favoriti di questa gara; ha già esaurito i 10 saraghi catturabili ed in carniere ha anche 4 tordi e una murena.
La gara arriva velocemente al termine e negli ultimi minuti si assiste ad un, forse insperato, recupero di Felice che nell’ultimo quarto d’ora mette al pagliolo 4 prede valide concludendo con un sarago all’ultimo tuffo.
Saraghi e tordi del carniere di Mancia
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E’ solo al momento in cui i concorrenti cominciano a rientrare in porto che arriva la notizia dello straordinario carniere che Massimo Fauci ha messo insieme pescando per tutta la gara sulla Secca di mezzo, nel suo cavetto tre dentici tra cui lo splendido esemplare che farà fermare la bilancia di poco oltre i 5,200 chilogrammi; a completare la sua pescata anche corvine, tordi e due murene a coefficiente.
Il carniere più nutrito è invece quello di Sandro Mancia che con 17 prede mette al sicuro la seconda posizione; molto più staccati gli altri concorrenti anche se sono numerosi i cavetti con 8/10 prede anche se, come sempre, l’ultimo responso è quello della bilancia.
Nella classifica finale il terzo posto se lo aggiudica un Fabio Figlioli finalmente all’altezza della sua fama; al quarto posto la piacevolissima sorpresa di Mortellaro che, a vent’anni e senza timori reverenziali, dimostra di poter competere con campioni ben più blasonati.
Quinto Felice, al sesto posto un’altra piacevole sorpresa: Diego D’Alessandro; seguono Bartelloni, Solli, Caccamo e Sirchia cui la bilancia scarta 3 dei 10 saraghi portati al peso.
Per la qualificazione comunque i giochi sono ancora aperti, a parte i primi due che hanno sbaragliato la concorrenza, sono molti i concorrenti concentrati in pochi punti percentuali per cui la seconda giornata sarà impegnativa per tutti.
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