Semifinale B: a Trapani non solo Mancia
Il podio ufficiale (foto S. Rubera)
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Sandro Mancia torna di prepotenza in prima categoria (foto S. Rubera)
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Che la seconda frazione della Semifinale B di pesca in apnea sarebbe stata la sua giornata, Sandro Mancia deve averlo capito al primo tuffo!
Una spigola di oltre 1,3 kg, catturata in tana, gli ha infatti garantito con il gioco dei bonus un punteggio di oltre 4.000 punti, spianandogli la strada verso la vittoria di giornata e, con ampio margine, assoluta.
Ma questa semifinale non ha soltanto celebrato il trionfo, per molti annunciato, del forte agonista palermitano, anzi gli aspetti più significativi sono certamente quelli che riguardano gli altri otto qualificati al Campionato Assoluto di inizio settembre.
Cominciamo da Massimo Fauci e Giovanni Mangano, entrambi rimasti fuori per alcuni anni dall’agonismo che conta, che hanno saputo interpretare nel migliore dei modi il nuovo regolamento, scegliendo di impostare la prima giornata sulla cattura di prede di prestigio come i dentici.
Hanno così dimostrato di avere, oltre alle doti di pescatori, anche una grande intelligenza tattica, qualità indispensabile per tornare ad essere protagonisti ad altissimo livello.
E Mangano si è anche affidato ad un portafortuna; infatti la maglietta che ha indossato in tutte le occasioni pubbliche previste dal programma era quella dell’ultimo appuntamento agonistico di rilievo cui aveva partecipato, il campionato di II categoria del 2003.
C’è da aspettarsi che la rivedremo anche in Puglia.
Mangano con la sua maglietta porta fortuna e il carniere della seconda giornata (foto S. Rubera)
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Insieme a loro Massimiliano Barteloni, da quest’anno nel rinato Team Mares, che ha dato prova di un istinto davvero speciale per il pesce, soprattutto nella seconda giornata in cui ha scelto di non seguire il cammino delle mire per razzolare su una zona interessante ma senza pesci sicuri, con il risultato di mettere in fila 6 prede di ben 5 specie diverse.
Nell’elenco dei promossi troviamo anche l’altro atleta Mares: Concetto Felice; tra il 2003 e il 2006 è stato forse la migliore promessa dell’agonismo e a Trapani si è inventato tutti i pesci catturati nelle due giornate meritandosi ampiamente la qualificazione ottenuta dopo essersi voluto concedere un anno di pausa.
Dovrebbe però imparare a conoscere meglio le regole scritte senza fidarsi di affermazioni affrettate; nel pieno della stagione estiva, infatti, non troverà in Italia nessun posto, con coste basse, dove gli sia consentito praticare la pesca che preferisce; non esistono regolamenti di gara che possano scavalcare le ordinanze balneari con i loro limiti di distanza.
La prima novità della graduatoria è quella di Luca Sepe, figlio di una terra che a questo sport ha dato grandissimi campioni.
Ha cominciato a fare agonismo da circa un anno ma ha già dato prova di essere all’altezza di una gara importante; gli manca sicuramente un po’ di esperienza di competizioni ad alto livello e quel pizzico di cattiveria agonistica che, in gara, ti fa togliere i pesci da sotto le pinne degli avversari senza chiedersi se sia sportivo o meno.
La coppia del team Mares: Barteloni e Felice (foto S. Rubera)
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Ma i veri protagonisti dell’intera manifestazione sono stati sicuramente i ragazzini terribili: D’Alessandro, Lovicario e Mortellaro.
Tutti e tre sono arrivati a Trapani con lo stesso stato d’animo: la voglia di fare esperienza e la segreta speranza di poter fare subito il grande salto e forse è stato proprio l’entusiasmo a dare una marcia in più alle loro prestazioni.
Sono in molti a scommettere che da loro possa iniziare quel ricambio generazionale che, nella pesca in apnea, si aspetta da tanti anni.
D’Alessandro ha saputo inventarsi una seconda giornata, cambiando strategia durante il tragitto che, secondo la scelta iniziale, lo avrebbe portato a marcare un gruppo di altri concorrenti.
L’istinto invece lo fatto scendere in acqua a metà strada e la buona sorte gli ha regalato subito una corvina; allo stesso modo lo spacco dove negli ultimi minuti di gara ha costruito la qualificazione se lo è cercato ostinatamente.
Con due ottime frazioni D’Alessandro conquista una meritata qualificazione (foto S. Rubera)
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Lovicario è figlio d’arte e si vede; la stoffa certo non gli manca come ha dimostrato vincendo il circuito delle selettive in Sardegna e i consigli del padre (che in acqua continua a dargliele di santa ragione) gli hanno fatto fare il salto di qualità dandogli la consapevolezza di potersi confrontare ad armi pari con pescatori molto più esperti.
A Christian Mortellaro lasciamo l’onore di chiudere questa rassegna non fosse altro per l’età (classe 1988) ed il piazzamento sul podio, arrivato nel primo anno di vero agonismo.
Con il suo barcaiolo, giovane come lui e fidato compagno di pesca, ha dimostrato di non avere timori reverenziali nei confronti di nessuno, affrontando la competizione con una grinta, che non sapremmo se definire impertinenza o incoscienza, che lo ha portato a catturare più di un pesce sotto le pinne di concorrenti molto più esperti di lui.
L’inesperienza nelle gare gli ha fatto però uno scherzo che avrebbe potuto costargli caro: al rientro in porto, nella giornata conclusiva, ha visto la grossa murena che aveva catturato, e che era rimasta esamine sul fondo del gommone per tutta la frazione, dimenarsi e scivolare irrimediabilmente in acqua dallo specchio di poppa; 800 punti andati in fumo, per fortuna senza conseguenze sulla classifica, siamo certi che non capiterà di nuovo.
Il suo risultato è anche una bella soddisfazione per una altrettanto giovane azienda come Sea Planet, che lo voluto nel suo team agonistico, sorto da poco, e che da un anno ha sostenuto l’organizzazione di tutte le più importanti manifestazioni subacquee svoltesi in Sicilia.
Talento di famiglia: Antonio Lovicario (foto S. Rubera)
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Dietro ai nove qualificati ci sono poi i concorrenti che, malgrado l’impegno speso, non sono riusciti ad ottenere il risultato sperato; anche loro meritano rispetto.
A Giuseppe Aiello, primo degli esclusi, è toccato il posto peggiore, quello che lascia veramente l’amaro in bocca; sempre protagonista nell’agonismo a livello regionale, non riesce a trovare lo spunto per fare il salto di qualità.
Subito alle sue spalle Figlioli, che ha sciupato con una infelice seconda frazione l’ottimo terzo posto ottenuto nella prima; gli ultimi due anni sono stati per lui molto travagliati dal punto di vista personale e questo deve aver sicuramente condizionato il suo rendimento sportivo.
Una citazione particolare merita Giuseppe Baldari, non certo per la sua posizione in classifica ma per aver trovato ancora le motivazioni e l’entusiasmo per confrontarsi con giovani a cui potrebbe fare da padre.
A loro e a tutti gli altri rimasti fuori auguriamo di tornare il prossimo anno con risultati migliori.
Concludiamo parlando dell’organizzazione che, per quello che si è visto ma soprattutto per quello che non si è visto, meriterebbe una severa bocciatura.
La mancanza delle boe di delimitazione del campo di gara nelle due giornate e l’assoluta inadeguatezza del numero di mezzi di assistenza utilizzati basterebbero da sole a motivare la nostra valutazione.
Vogliamo però credere, ancora una volta, alla buona fede ed alla passione di Giuseppe e Salvatore Bifaro che, ci auguriamo, possano valutare con attenzione tutto quello che non ha funzionato in questa semifinale per riproporsi con la precisione che avevamo riscontrato al Campionato Italiano del 2004, a Marsala.
Mortellaro, senza dubbio la sorpresa più bella di questa semifinale (foto S. Rubera)
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Ringraziamo la Direzione e il personale dell’Hotel Cavallino Bianco che, con grande disponibilità e cortesia, ci hanno permesso di lavorare fino a tardi, utilizzando una connessione gratuita, per aggiornare i nostri lettori con notizie, classifiche e immagini, mettendoci in condizione di fornire, a questo meraviglioso sport, un prezioso servizio di cronaca.
Grazie anche a Roberto Borra e Armando Burlando, rispettivamente Direttore e Giudice di gara, per la stima, la fiducia e la simpatia che, ancora una volta, ci hanno dimostrato.
Grazie agli atleti, ai barcaioli e a tutti gli appassionati che hanno seguito il nostro lavoro e ci hanno manifestato il loro affetto ed il loro apprezzamento.
Infine un grazie particolare a Nino Aiello che, con grande disponibilità, ci ha accompagnato per due giorni con il suo mezzo nautico percorrendo, con un mare non certo tranquillo, in lungo e in largo i campi di gara.
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Category: Agonismo, Articoli, Pesca in Apnea