Scaduto il Permesso Gratuito per la Pesca in Mare, Cosa Fare?

Redazione Apnea Magazine | 4 Gennaio 2020

Il tanto atteso rinnovo non è arrivato, e così il 31 dicembre scorso è stato l’ultimo giorno di validità del permesso gratuito per la pesca in mare, conosciuto dai più con il nome di “censimento”. Ora sono molti gli appassionati che si domandano come devono comportarsi. Le alternative sono essenzialmente due: o dovrà essere emanato un decreto di proroga delle attestazioni sottoscritte dal 2011 in poi, oppure dovrà essere sostituito con la tanto temuta licenza di pesca onerosa.

Difficile ipotizzare una tempistica, certo è che i governi passati in genere se la sono presa piuttosto comoda, e abbiamo visto proroghe emanate a marzo (216 e 2018) come ad agosto inoltrato (2017).

Nel frattempo il pescatore non deve fare nulla. È anzi ragionevole supporre che valgano le raccomandazioni emanate dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) negli anni precedenti:

“In attesa dell’emanazione del nuovo decreto di proroga dei termini per la registrazione su base volontaria a fini statistici relativa a tale comunicazione, si ricorda che non sono previste sanzioni in caso di mancata registrazione o di mancata esibizione alle competenti autorità della comunicazione comprovante l’avvenuta registrazione.”

Quindi al momento, per tutti i pescatori ricreativi, sia subacquei che di superficie, da terra come da natante, non cambia niente, nè è necessario sospendere l’attività in attesa del decreto di proroga.

L’unico problema che si potrebbe verificare riguarda il rinnovo dei permessi per la pesca di superficie concessi all’interno delle Aree Marine Protette, per l’ottenimento dei quali il possesso del permesso gratuito in corso di validità è sempre stato una delle condizioni necessarie. Ma in quel caso sarà compito di ogni singolo ente gestore decidere come comportarsi nell’impossibilità oggettiva, da parte dei richiedenti, di produrre tale documento.