Riolo escluso dal mondiale, lettera aperta della moglie Angela.
Dopo aver avuto notizia della mancata convocazione di suo marito Nicola in occasione della spedizione azzurra al Mondiale del Brasile, Angela Nesci Riolo ha preso carta e penna e ci ha scritto questa lettera carica di amarezza, chiedendoci di pubblicarla.
“Una volta Stefano Navarrini scrisse un articolo su Nicola Riolo con un titolo per me bellissimo e che in poche parole lo descriveva perfettamente: “A pesca con Nicola Riolo, un ragazzo innamorato del mare e di una ragazza che lo accompagna in ogni sua uscita”.
Ovviamente io ne fui contentissima e notai subito che Stefano, da buon amico di Nicola e da bravo giornalista e subacqueo era rimasto affascinato, in quel giorno passato insieme a Stromboli, dalla incommensurabile passione per il mare che animava Nicola e che lo rendeva quel ragazzo particolare che mi aveva fatto innamorare.
Non a caso aveva usato la parola ” innamorato ” per descrivere il rapporto di Nicola col mare paragonandolo al rapporto con me, e non a caso aveva messo nell’ordine, prima il mare e poi me.
Un’altra volta la cugina di Nicola scherzando mi disse che prima di conoscermi pensava che suo cugino avrebbe, prima o poi, sposato una cernia ed anche lì il paragone in fondo ” mi lusingò ” perché era esattamente quello che mi aveva colpito di Nicola: il suo interesse era il mare!
Chiunque conosce Nicola Riolo sa bene che tutta la sua vita la sempre dedicata alla pesca subacquea e che senza dubbio ha l’agonismo che gli scorre nelle vene e che alimenta, da quando aveva 18 anni, il suo entusiasmo e la sua motivazione.
Da moglie adesso dopo 16 anni passati assieme a lui, dopo tanti momenti difficili causati anche dalle sue lunghe assenze per gli allenamenti, per le gare, per i sacrifici che gli ho visto affrontare e per la stanchezza recata da periodi di forte stress fisico e mentale, posso ancora soltanto confermare che Nicola è l’atleta “puro”, quello che va a dormire prestissimo la sera e s’alza presto la mattina, che cura l’alimentazione perché è ormai il suo stile di vita, quello che si programma tutta la medesima secondo le sue scadenze agonistiche e che è sempre pronto a sacrificare tutto pur di raggiungere qualsiasi obbiettivo.
Negli anni ha accumulato un’infinità di trofei per gare vinte in tutto il mondo ed ha creato una sua ditta con lo stesso impegno e con la serietà che lo contraddistinguono, sfruttando solo la sua immagine agonistica e le sue innumerevoli potenzialità.
Purtroppo, però, evidentemente tutto questo non basta per avere riconosciuto quello che gli spetta per meriti e diritti!
Purtroppo, evidentemente, anche nello sport ormai bisogna essere dei manager di sé stessi, come nel cinema e nella tv, ed il fatto che si vada avanti con le proprie forze e le proprie capacità non è riconosciuto come un vantaggio ed un merito, ma come un impedimento al raggiungimento del meritato successo.
Dico ciò perché stranamente da quando Nicola ha cominciato a sganciarsi, per il suo lavoro, dai grossi sponsor tutto per lui è diventato difficilissimo se non impossibile da raggiungere, accrescendo oltre all’impegno fisico, un notevole dispendio di energie per gestirsi diplomaticamente da solo in mezzo ad un mondo che è diventato sempre più spinto dagli interessi economici e politici e sempre meno da quelli sportivi.
Allora mi chiedo: perché considerare gli atleti pescasub dei “dilettanti” non professionisti, cioè non pagati per quello che sanno fare tanto bene quanto i calciatori ed i piloti di macchine se poi gli interessi sono gli stessi?
Perché fingere che la pesca subacquea è uno sport ancora puro per atleti genuini quando tutto è manovrato da interessi di mercato?
Convocare Nicola Riolo come atleta di riserva ad un mondiale o non convocarlo affatto è uno SCANDALO, da parte di una federazione che pretende (ma finge) assoluta professionalità e assoluta dedizione da parte degli atleti.
Se sommiamo tutti i risultati degli atleti scelti per quest’ultimo mondiale in Brasile, ci accorgeremmo che insieme non hanno vinto abbastanza da eguagliare l’incredibile Palmares di Nicola.
Palesemente, evidentemente, esperienza, risultati e vittorie non sono l’indiscutibile “metro” secondo il quale convocare un’atleta che debba rappresentare l’Italia nel mondo, né tanto meno le sono le sconfitte passate. E’ doveroso ricordarsi che la Nazionale prescelta dal C.T. Roberto Borra per la sfida Brasiliana è, più o meno, la stessa che ha fallito già i Mondiali in Perù, in Spagna ed in Polinesia.
Mi viene da pensare, allora, che il risultato finale di un Campionato del Mondo non conti poi così tanto per una Federazione pronta a spendere fior di milioni per mandare i suoi atleti in paesi così lontani!
Nicola fa parte della Nazionale Italiana da quando aveva 20 anni, da quando cioè ha vinto il suo primo titolo Italiano Assoluto, gareggiando contro atleti del calibro di toschi, Molteni, Testai, Lo Baido, Martinuzzi ecc…, ha gareggiato e vinto in tantissimi paesi stranieri ed ha sempre dimostrato di sapersi adattare a qualsiasi tipo di pesca sfruttando fiuto, esperienza, capacità fisiche, tecnico/tattiche che lo contraddistinguono da sempre tra gli atleti di tutto il mondo!
Ma per valutare con il giusto peso tutto ciò, basterebbe un minimo di obiettività, competenza e trasparenza, doti indiscutibilmente apprezzate dal grande Gianfranco Giannini.
Ricorderò sempre con stima e simpatia il leggendario “Capitano” che rappresentava per me, colui che ” mi portava sempre via Nicola”, ma che con la sua serietà, obbiettività ed intelligenza sapeva far accettare anche a noi fidanzate, mogli, compagne, madri quei sacrifici che avrebbero regalato poi i sogni che tutti ormai conosciamo e conserviamo.
La spinta a raccontare tutto questo, nasce dalla rabbia per non aver letto il nome di Nicola tra quelli degli atleti, comunicati alla Fed. Brasiliana, e riportati sul sito di A.M. dal momento che, in un crescendo di risultati, continua a dimostrare sempre di essere “l’uomo da battere”.
A dar forza a questo mio disappunto ho letto, con piacere, che anche una moltitudine di appassionati aveva già dato la sua preferenza a Nicola nei pronostici sulla vittoria dell’ultimo campionato italiano su questo Forum.
Senza nulla togliere, infatti, ai suoi avversari di sempre, che conosco e stimo molto, ritengo che certe scelte debbano, cmq, tener conto di parametri prioritari.
Chi, come me, ritiene che questa esclusione sia un’immotivata, non obiettiva e decisamente ingiusta scelta, può inviare dei “messaggi” sul Forum di A.M., quantomeno per non far passare in silenzio un fatto così rilevante per tutto il mondo sportivo e per la pescasub in particolare.
Angela Nesci Riolo
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