Regole Pescasub: Quando Finisce la Stagione Balneare?
Settembre è il mese in cui il pescatore subacqueo osserva, con un pizzico di compiacimento, il cambiamento del tempo e il progressivo abbandono dei litorali da parte dei turisti agostani che li hanno presi d’assalto fino a qualche tempo fa. L’arrivo dell’autunno è atteso con impazienza dai tanti amanti della risacca e del bassofondo che non vedono l’ora di poter tornare a pescare in poche spanne d’acqua, senza avere sulla testa la spada di Damocle della distanza minima dei 500 metri.
Abbiamo infatti più volte spiegato il perchè quest’ultima prescrizione, benchè di carattere generale e senza limiti temporali, debba ritenersi vigente solo durante la stagione baneare e non durante tutto l’arco dell’anno. Tuttavia resta da capire con chiarezza quando questa possa da considerarsi conclusa, onde evitare (si spera) contestazioni di sorta.
Il Dlgs 116/08 intitolato “Attuazione della direttiva 2006/7/CE relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e abrogazione della direttiva 76/160/CEE”, si occupa di definire la “stagione balneare” o “stagione balneare estiva” come “il periodo di tempo, compreso fra il 1° maggio e il 30 settembre di ogni anno, salvo eccezioni dovute a motivi climatici, in cui le acque di cui all’articolo 1, comma 3, vengono utilizzate per la balneazione”.
Sempre lo stesso articolato normativo attribuisce alle regioni (art. 4 lettera e) “la facoltà di ampliare o ridurre la stagione balneare secondo le esigenze o le consuetudini locali”. Questa discrezionalità si è resa necessaria per far fronte a delle differenze climatiche piuttosto marcate fra gli estremi dello stivale, ed è il motivo principale per cui le ordinanze balneari hanno spesso durate estrememente eterogene, anche se sta prendendo sempre più piede l’abitudine di prolungarle un po’ ovinque fino alla prima metà del mese di ottobre, quando non alla fine come accade da alcuni anni nelle isole maggiori.
L’unico modo per evitare salati verbali, è quello di fare una breve ricerca sul web per reperire l’ordinanza della regione di residenza (attenzione che talvola ci sono anche quelle comunali) per sapere con sicurezza come comportarsi. Generalmente Sicilia e Sardegna sono le regioni che prolungano la stagione fino al 31 di ottobre, segue poi l’Emilia Romagna che fissa il limite al 28 ottobre, seguono poi tutte le altre anche se la maggior parte non si discosta molto dal 30 settembre. Esiste poi qualche rara eccezione (ad esempio la Puglia) in cui la stagione balneare copre l’interno anno solare e impone, 24 ore al giorno, il rispetto della fascia di balneazione (200 mt). Viene da se che, in casi limite come questo, la prescritta distanza di 500 metri, si riduce ma non si annulla mai veramente.
In caso di dubbi è sufficiente tenere a mente 3 semplici regole:
1- È sempre permesso attraversare la fascia di rispetto dei 500 metri per raggiungere una zona di pesca che si trovi oltre, ma è tassativo farlo con il fucile scarico e assicurato alla boa o alla plancetta. Tenerlo in pugno, anche in buona fede, equivale alla certezza di vedersi costretti a pagare un verbale a tre zeri (1000 euro).
2- Con la dicitura “spiagge solitamente frequentate da bagnanti” si indicano tutte quelle porzioni di litorale oggetto di frequentazione da parte di bagnanti, durante la stagione balneare, ergo anche tratti di scogliera bassa, ciottolato, ghiaione e posidonia spiaggiata.
3- La fascia di rispetto si calcola “a ventaglio” (clicca per vedere) in tutte le direzioni.
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