Raduno Team Omer 2003 – seconda parte
L’indomani mattina dobbiamo svegliarci presto: alle 7 in punto abbiamo appuntamento presso l’ambulatorio per il prelievo di sangue. Una volta effettuati i prelievi rigorosamente a stomaco vuoto, a cura del solito Prof. Malpieri -ribattezzato Drakula dagli amici del Forum- andiamo finalmente a fare colazione. Più tardi usciamo tutti in mare a pescare un po’, ma oggi abbiamo delle direttive precise: possiamo catturare solo prede utili per i servizi fotografici che oggi hanno la priorità.
Mariano Satta con il suo gommone conduce me, Massimo, Leonardo e Nilo nella zona subito a nord dell’albergo. E’ già tardi e dobbiamo ricongiungerci col resto del gruppo verso le 13.30, al fine di sfruttare la luce migliore per le foto.
Anche oggi le condizioni in acqua sono caratterizzate da termoclino piuttosto alto e penuria di pesce, tanto che si stenta a prendere anche solo qualche pesce. Per fortuna ci pensa il giovanissimo figlio del Prof. Malpieri a catturare qualcosa di veramente eccezionale: entrato in acqua presso lo scivolo del Diving in compagnia del padre e del dott. Bartoli (anch’egli, ovviamente, appassionato di pesca in apnea), in soli 2 metri d’acqua si imbatte in un enorme scorfano rosso e riesce a catturarlo.
Euforico e soddisfatto della cattura, si fa accompagnare presso di noi con un gommone e con il corpulento cappone al seguito. Noi tutti lo ammiriamo sbalorditi: sarà almeno 2,5 kg! Doppia soddisfazione per il giovane pescasub, autore di una bellissima cattura.
Verso le 16 dobbiamo rientrare alla base: sono in programma dei test in piscina con il dott. Bartoli e con il cardiologo, dott. Cordiano.
Veniamo dotati di un cardiofrequenzimetro subacqueo che registrerà la nostra attività cardiaca durante la prova cui verremo sottoposti. A turno, sotto l’occhio vigile del Dott. Bartoli e del dott. Cordiano, effettuiamo un’apnea statica in acqua, cercando di “tirarla” per almeno un minuto dopo la prima contrazione diaframmatica. Questo è necessario al fine di ricavare dei dati scientifici sull’andamento della funzione cardiaca durante la fase in cui l’aumento di CO2 nell’organismo stimola i centri bulbari innescando il meccanismo delle contrazioni diaframmatiche.
Pur non essendo appassionati di apnea pura, tutti gli atleti del team rispondono bene alle esigenze dello staff medico, ottenendo buone prestazioni con tempi di apnea di tutto rispetto, anche superiori ai 4 minuti.
Al termine delle prove ci concediamo un po’ di relax, in attesa del briefing programmato per le 19.
Durante quest’ultima riunione, cui è presente anche Lorenzo Lorenzi, altro atleta del team che ci ha raggiunti oggi, vengono presentati alcuni nuovi prodotti della OMER, tra i quali spiccano la nuova pinna in “vetrolite”, materiale molto robusto e performante, ed il nuovo arbalete in legno “Master America”, caratterizzato dalla presenza, rispetto agli altri modelli in commercio, di boccole assiali per l’impanatura degli elastici standard e di uno speciale alloggiamento, in testata, per zavorre modulari che garantiscono la possibilità di un bilanciamento perfetto del fucile.
Quindi Marco Bardi e Roberto Ciceri illustrano gli obbiettivi dell’azienda ed il tipo di rapporto che intendono instaurare con gli atleti del team, improntato sulla reciproca collaborazione al fine di realizzare prodotti sempre più all’avanguardia, disponibili però per tutti gli appassionati.
Al termine dell’incontro ci attende la cena, come al solito a base di ottimo e freschissimo pesce. Quest’ultima serata in compagnia di tanti amici è allietata dalla presenza di un gruppo di animazione che induce la comitiva a scatenarsi in balli e danze, in compagnia delle simpatiche e belle hostess dell’albergo. Devo ammettere di essere stato il primo a rompere gli indugi e ad esibirmi in balli da sala, ma alla fine tutta la comitiva ha preso parte alla festa, culminata in una memorabile gara di “limbo” in cui abbiamo ben figurato (in particolare Leonardo Cagnolati, scatenatissimo, ed il sottoscritto).
La festa si protrae fino a tardi, ma per una volta ci si può lasciare andare, anche perchè gli impegni principali del raduno sono già stati portati a termine e per l’indomani è prevista solo una pescata collettiva, ovviamente con seduta fotografica finale.
Venerdì mattina, dunque, composti gli equipaggi ci rechiamo tutti in mare. A bordo del gommone di Mariano Satta io, Leonardo, Nilo e Andrea Calvino ci avviamo verso la zona a nord dell’albergo, su di un fondale ben conosciuto dal nostro anfitrione Mariano.
In effetti il posto è bellissimo e molto fessurato. C’e una discreta presenza di pesce, nonostante il termoclino, sebbene si tratti di prede molto smaliziate ed abituate alla presenza di pescatori in apnea. Riusciamo a catturare diversi bei pesci, principalmente saraghi e qualche grossa corvina.
Dopo un paio d’ore di pesca Mariano procede al recupero di tutto l’equipaggio e ci conduce verso una baia posta a circa un miglio, in cui gli altri si sono già radunati per l’ultima seduta fotografica del raduno. I due equipaggi di Antonini e March hanno realizzato veramente una bellissima pescata: hanno trovato due grossi palloni di saraghi che si sono intanati in massa, concedendo diverse coppiole ai bravi atleti del team. Ma la sportività ha preso il sopravvento, e dopo poco gli atleti hanno interrotto le catture, che avrebbero potuto continuare a lungo. Prelevati i pesci necessari per le foto e la cena non c’era motivo di andare oltre: anche il rispetto per le prede e per il loro habitat è un elemento fondamentale dell’etica dell’atleta e del pescatore in apnea.
C’è appena il tempo per uno spuntino in compagnia degli altri atleti; i bagagli sono già pronti e, caricate le vetture, tutti insieme partiamo in direzione di Olbia, dove ci attende la nave traghetto. Facciamo tappa ad Arzachena per una veloce cena a base di pizza: in quest’ultima riunione conviviale abbiamo l’occasione di fare il punto su di un raduno riuscito in modo perfetto, grazie all’ottima organizzazione e grazie anche alle condizioni meteomarine molto favorevoli. La Sardegna ci ha regalato ancora una volta emozioni indimenticabili e l’opportunità di trascorrere qualche giorno in compagnia di amici lontani.
Una volta a bordo del traghetto, dopo esserci congedati dal disponibilissimo Mariano, che risiede proprio a Olbia, ci sistemiamo nelle cuccette: io, Massimo, Nilo e Leonardo, che dormiremo insieme come nel viaggio di andata, abbiamo l’opportunità di scambiarci le ultime impressioni sull’esperienza appena vissuta. Ci svegliamo l’indomani mattina già proiettati con la mente ciascuno verso i propri impegni. Non appena sbarchiamo c’è giusto il tempo di salutare il resto della comitiva e di accompagnare Massimo al Comando di Polizia (cioè a lavoro…). Anche Nilo resta a Civitavecchia, dove attende i suoi compagni di squadra per recarsi a Bari, perciò io e Leonardo ripartiamo alla volta di Grosseto.
Durante il breve viaggio che ci attende avremo ancora modo di sorridere ripensando ai bei giorni trascorsi in Costa Paradiso, ed in cuor mio sono certo di tornarci presto.
Dopo le foto di rito rientriamo tutti insieme al Diving per una doccia ristoratrice. Purtroppo anche questo raduno volge al termine: quasi tutti i partecipanti stasera dovranno imbarcarsi per il rientro. Personalmente, e come me anche Andrea Calvino e Nilo Mazzarri, domattina dovrò ripartire immediatamente alla volta di Bari, dove disputerò una prova del Giro d’Italia di pesca in apnea a coppie.
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Category: Pesca in Apnea, The Box