Puntura di Riccio di Mare: Attenzione alle Medicazioni “Fai da te”
Che siate pescasub, apneisti, appassionati di ara o semplici bagnanti, almeno una volta nella vita vi sarà capitato di avere un incontro ravvicinato con un riccio di mare, rimediando qualche fastidiosa puntura. E quasi sicuramente vi sarà capitato di provvedere alla rimozione degli aculei più fastidiosi in maniera casalinga, lasciando magari gli altri a fare il loro corso in attesa che l’organismo li eliminasse da solo.
Il più delle volte non ci sono state complicazioni di nessun tipo, ma non sempre le cose vanno per il verso giusto, e quelle derivanti da una piccola spina di riccio possono anche essere più serie di quanto possiate immaginare. Ecco perché è bene saper riconoscere quando, nonostante l’apparente banalità dell’infortunio, sia il caso di rivolgersi ad una guardia medica o ad un pronto soccorso.
Come Togliere le Spine da Soli
Gli aculei di riccio sono molto fragili e spesso tendono a spezzarsi appena oltrepassata la cute. Nei fortunati casi in cui la base non sia affondata completamente nell’epidermide, una semplice pinzetta da trucco dovrebbe bastare ad afferrare la spina ed estrarla. Quando invece la pelle si è praticamente richiusa dietro la spina, sarà necessario inciderla e cercare di raggiungere il corpo estraneo, facendo poi leva per portarlo verso l’esterno.
È un’operazione che richiede una certa dimestichezza: si può fare in casa con un ago sottile, previa sterilizzazione anche della parte ferita (con alcol o acqua ossigenata) ma, in qualunque caso non ci si senta sicuri, è meglio rivolgersi al medico. In alcuni casi la spina potrebbe essere arrivata troppo in profondità e l’estrazione risulterebbe impossibile anche per la mano più esperta.
Dopo la completa estrazione delle spine, sarebbe buona norma applicare per i 5/7 giorni succesivi, della pomata antibiotica, che però richiede la prescrizione medica.
Pomate e Presunti Rimedi “Miracolosi”
Probabilmente vi sarà capitato di leggere, o che qualcuno vi abbia suggerito, una qualche pomata o rimedio miracoloso per trattare la puntura di riccio. In realtà non esiste una bacchetta magica, ci sono soluzioni che in alcuni frangenti sembrano funzionare, ma con risultati piuttosto altalenanti.
Uno dei rimedi “della nonna” più usati, consiste nell’immergere la sede della puntura in acqua calda e aceto. La prima dovrebbe contribuire ad ammorbidire la cute, il secondo a sciogliere letteralmente le spine, poiché che sono composte da carbonato di calcio. Questo sistema può ottenere qualche buon risultato quando le spine affiorano, anche impercettibilmente, dalla pelle.
Diversamente, la barriera cutanea impedisce che l’aceto sortisca alcun effetto; resterebbe l’effetto ammorbidente dell’immersione prolungata, che potrebbe facilitare un’estrazione meccanica con ago sterilizzato.
Quella che invece è considerata quasi una pomata miracolosa, e non è raro che così vi venga presentata persino in farmacia, è l’ittiolo.
Si tratta di un prodotto da banco vendibile senza prescrizione medica, è una pomata scura, con un odore molto pungente, per alcuni proprio sgradevole, che grazie al suo potere astringente può aiutare la pelle nell’esplusione della spina.
Anche in questo caso però, nulla di miracoloso, funziona con spine (non solo di riccio) ma che siano abbastanza superficiali e in zone prive di callosità e inspessimenti della pelle.
Quando Rivolgersi al Medico
Senza dubbio, ogni volta se, nel giro di qualche giorno, la zona colpita dà segni di violento arrossamento, gonfiore dolente, infezione e, in generale, ogni qual volta la funzionalità della parte interessata sia compromessa al punto da rendere dolorosi o impossibili certi movimenti o posture.
Sempre, quando le spine abbiano interessato la zona delle articolazioni, in particolare quelle dita; anche quando la situazione sembra più che gestibile. Molti sono convinti che il nostro organismo “digerisca” in qualche modo i corpi estranei o sia comunque in grado, anche se dopo diverso tempo, di espellerli.
In realtà non funziona proprio così. Un qualcosa di simile ad un processo di rigetto e autodigestione effettivamente si verifica ma, il più delle volte, il risultato è la formazione di un granuloma; ossia una reazione infiammatoria che dà luogo ad una proliferazione cellulare, che culmina con la sintesi di un involucro duro che ingloba il corpo estraneo. Semplificando, è un po’ come il processo che porta le ostriche a produrre le perle.
Quando queste reazioni infiammatorie, che si manifestano come delle “palline” sottocutanee dure e più o meno voluminose, avvengono in prossimità delle articolazioni, possono facilmente limitarne o comprometterne la funzionalità; soprattutto nelle più piccole come quelle delle falangi. A quel punto l’unico intervento (non sempre possibile purtroppo vista la delicatezza delle zone) resta quello chirurgico.
Se vi siete medicati da soli e l’eventuale fastidio post puntura dovesse prolungarsi per più di una settimana dalla presunta rimozione totale dei corpi estranei, è facile ipotizzare che sia in corso una infezione da corpo estraneo, che dovrà essere valutata e trattata dal medico. Spesso il trattamento delle punture di riccio può essere associato alla somministrazione di profilassi antitetanica.
Perchè la Puntura a Volte fa Male e altre No?
La puntura di riccio talvolta causa gonfiore, dolore e arrossamento, mentre certe altre è quasi asintomatica, nonostante la profondità. Ciò dipende dal fatto che gli aculei non sono gli unici elementi appuntiti del riccio che possono attraversare la nostra pelle. Ci sono anche i pedicellaria: delle appendici molto mobili, alcune delle quali terminano con una piccola spina cava, in grado di iniettare una tossina velenifera nel corpo di un aggressore. Proprio questa tossina può essere responsabile dei dolorosi rigonfiamenti che talvolta si verificano.
Riassumendo
La puntura di un riccio è quasi sempre un evento fastidioso, non bisogna drammatizzarlo ma nemmeno sottovalutarlo, piuttosto valutare caso per caso. In linea generale è caldamente consigliato rivolgersi al medico quando si verificano reazioni infiammatorie importanti e durature o quando, anche senza apparente fastidio, le spine si siano conficcate vicino alle articolazioni, soprattutto quelle delle dita.
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