Pseudo Pescasub Infiocina e Cattura una Tartaruga Marina, poi Posta la Foto sul Web
Arriva dalla sponda montenegrina dell’Adriatico, e precisamente da Stoliv, un’assurda storia in cui ignoranza e spasmodica ricerca di notorietà a buon mercato sulla vetrina dei social network, si combinano in un mix esplosivo. Succede che uno “pseudo” pescatore subacqueo incontra un meraviglioso esemplare di tartaruga marina (caretta caretta) ma, anziché godersi lo spettacolo, pensa bene di premere il grilletto. Purtroppo per la povera tartaruga il tiro è in una zona delicata (il collo) e da una distanza presumibilmente ravvicinata tanto che, nonostante il ridicolo tridente che equipaggiava l’asta, la dura pelle è trapassata e la testuggine non ha scampo.
A suggellare questa già deprecabile manifestazione di idiozia, arriva la foto con il “trofeo”, che finisce sul web ma non genera l’effetto sperato. La riprovazione generale è violenta e massiccia, si moltiplicano le segnalazioni alle autorità, la foto sparisce ma ormai è tardi, è già stata ripresa da diversi siti di notizie locali. Si apre la caccia al bracconiere, consapevole o involontario poco importa, le caretta caretta sono specie protetta ovunque in Mediterraneo e la loro deliberata uccisione non è un atto che deve rimanere impunito.
Si apprende inoltre che già prima della comparsa della foto sul web, la cattura aveva indignato più di qualche presente, tanto che la polizia locale ha in mano una denuncia molto ben circostanziata e con la quale, pur non conoscendo le generalità del pescatore, confida di riuscire a rintracciarlo. Al coro di indignazione e di condanna si unisce anche la voce ufficiale dell’Istituto di Biologia Marina di Kotor (di cui Stoliv è una frazione) che stigmatizza l’accaduto e si augura che le autorità competenti riescano quanto prima a concretizzare le indagini e che in futuro non si debba più assistere a simili eventi.
Per contro però, si sono letti anche dei commenti di sostegno nei quali si affermava che quel tipo di testuggine, molto abbondante in questo periodo nelle acque montenegrine, è aggressiva e si è reso protagonista di più di qualche attacco, con lesioni, a dei nuotatori. Il subacqueo avrebbe quindi agito per legittima difesa perchè aggredito. Una versione che non convince molto, complice anche la posizione della fiocina e il tipo di fucile (un medio pneumatico) che sembrano invece raccontare di un animale sorpreso alle spalle, magari mentre giaceva immobile sul fondo, seminascosto nella posidonia.
AGGIORNAMENTO
Le autorità hanno rintracciato e fermato tale Marko Markovic, 24enne di Stoliv, al quale sono state mosse accuse di natura penale per l’uccisione di una specie protetta, tutelata da numerose convenzioni internazionali di cui è firmatario anche il Montenegro. La difesa del subacqueo continua a puntare sulla presunta aggressività della testuggine e della legittima difesa. Spetterà ora al giudice Spiro Pavicevic decidere sulla sorte del ragazzo che rischia una sanzione da 2.000 a 40.000 euro e una pena detentiva da 6 mesi a 5 anni.
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