Provati per Te: Muta Pathos Team, un Liscio-Spaccato di Qualità
Inizia con questo articolo l’impegno di Apnea Magazine sul fronte delle recensioni delle attrezzature per la pesca in apnea. Trattandosi di un argomento tanto gettonato quanto “sensibile”, in un mercato spesso invaso di comunicazioni di cui è spesso difficile comprendere la reale natura, abbiamo pensato che fosse opportuno creare una pagina ad hoc (clicca per visualizzarla) per spiegarTi in che modo abbiamo scelto di fare le nostre prove, con quali limitazioni e obiettivi, ma soprattutto con quali tutele nei Tuoi confronti. Ti auguriamo buona lettura.
Muta Pathos Team, un Liscio-Spaccato di Qualità
In un mercato in cui diverse aziende hanno deciso di abbandonare la produzione di mute in neoprene liscio-spaccato, Pathos Pro Spearfishing ha invece puntato sul proporre ai suoi clienti dei capi di grande qualità, che si contraddistinguono per una filiera produttiva controllata e per una maniacale cura per i particolari.
L’azienda greca ha puntato su un progetto molto semplice a parole: partire da un materiale certificato, studiare un taglio rispettoso delle forme e dei movimenti, puntare sulla perfezione degli incollaggi, il tutto senza trascurare le finiture. Il risultato è la linea di mute Team: capi estremamente tecnici, capaci di coniugare la morbidezza e la resistenza che ogni pescatore subacqueo evoluto ricerca nella propria “seconda pelle”. Abbiamo avuto modo di provare la Pathos Team, nello spessore da 8 millimetri, durante alcune battute di pesca invernali tra fine gennaio egli inizi di marzo, ed eccovi le nostre impressioni.
A prima vista
Il neoprene è un Heiwa, uno dei migliori materiali di produzione nipponica, scelto nella mescola “SK” che si caratterizza per essere morbida ma al contempo confortevole e calda, anche in profondità, grazie ad una ottima resistenza allo schiacciamento. Taglio e incollaggi denotano una cura sartoriale, e infatti il “fatto a mano” è proprio uno dei plus di questa linea di mute che sembra non aver nulla da invidiare ad un capo artigianale. L’accoppiamento delle pezze di uguale materiale non mostra nemmeno il più piccolo scalino, così come non si notano sbavature di colla, neppure minime.
Anche alla trazione gli incollaggi risultano omogenei (oltre ad essere ripassati a pennello nel lato in spaccato) perfino nella porzione basso ventrale in cui il liscio spaccato incontra il piccolo gonnellino anteriore in bifoderato, o posteriormente dove si innesta la coda di castoro.
Estremamente curate anche le finiture dei polsini dove un bordino più sottile, ripiegato ad U e incollato, protegge il taglio netto sul neoprene. Stessa cura è riservata al giro viso che è abbondante, in maniera da avvolgere bene il mento, lasciando scoperto appena quanto basta per calzare la maschera.
Il rinforzo sternale è stato applicato internamente, incollando un’ampia pezza di neoprene di generoso spessore. Non sono state previste protezioni o rinforzi esterni in corrispondenza dei gomiti. Il sistema di chiusura della giacca è realizzato con un alamaro singolo centrale, di generose dimensioni, in robusta plastica e con chiusura ad incastro.
Impressioni in mare
Fin dalla vestizione abbiamo potuto apprezzare la morbidezza al tatto della mescola SK, una morbidezza non cedevole però, il capo non ha la consistenza “cycles” e può essere calzato con facilità e senza usare maggiori accortezze di quelle che merita un qualsiasi liscio-spaccato invernale di qualità. Come in tutti i lisci-spaccati nuovi di fabbrica, almeno le prime volte, è consigliabile abbondare un po’ con il bagnoschiuma o il lubrificante che si è soliti utilizzare.
La taglia risulta quasi perfetta, a voler essere veramente pignoli la lunghezza della giacca è fin troppo giusta e richiede un minimo di attenzione nello stenderla bene, ma fatto questo calza letteralmente come un guanto. Nonostante l’elevato spessore non impaccia nei movimenti, tanto che abbiamo potuto percorrere discreti tratti in automobile senza avvertire alcun fastidio, manovre di parcheggio comprese. Il cappuccio ha un giro viso che copre bene il mento e lo protegge qualsiasi movimento si possa fare e, una volta calzata la maschera, minimizza la sensazione di freddo da primo contatto con l’acqua.
Per quanto si trattasse di una muta nuova, non abbiamo avuto particolari necessità di aumentare la zavorra. Abbiamo iniziato a pescare tra i 10 e i 20 metri usando la pesata solita che utilizzavamo con la vecchia muta, e alla fine abbiamo sentito l’esigenza di aggiungere appena mezzo chilo di piombo, solo alle quote più basse.
L’alamaro della coda di castoro, piuttosto voluminoso e sporgente, può dare fastidio durante le risalite in gommone se si ha l’abitudine di appoggiare il ventre al tubolare, ma ci si abitua subito a ruotare il busto leggermente di fianco per risolvere l’inconveniente. La coda di castoro cinge bene, ed essendo di larghezza contenuta, permette l’uso di pantaloni dotati di becco d’anatra anche se noi, a causa di qualche micro infiltrazione, dalla seconda uscita in poi abbiamo preferito optare per una guaina contenitiva tipo “uridon” senza avere più il minimo problema.
La protezione termica si è dimostrata notevole: abbiamo pescato per ore con temperature dell’acqua comprese tra i 12° e i 14,5° C e valori esterni variabili dai 10°C ai 18° C, avvertendo qualche leggerissimo brivido solo durante una giornata nuvolosa e con vento sostenuto di grecale. Nelle giornate soleggiate, con temperatura più elevata e assenza di vento, ci siamo talvolta “dimenticati” di usare le cerate durante durante gli spostamenti in gommone senza patire neanche un brivido.
Giudizio Complessivo
Muta Pathos Team
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Per chi cerca una nuova muta per la stagione invernale, tassativamente in liscio-spaccato, e ha un fisico si adatta bene alle taglie commerciali, la Pathos Team da 8mm è senza dubbio una valida opzione da prendere in considerazione. Gli altri due spessori in cui viene realizzato questo capo si adatteranno perfettamente alle stagioni di transizione o anche ad un inverno mite (7 mm) e alla piena estate se si pesca a quote medio fonde (5,5 mm) o anche in bassofondo (3mm).
È possibile acquistare il completo di giacca e pantaloni in diversi accoppiamenti: 5mm completa (290 euro) 7mm + 5mm (310 euro), 8mm + 5mm (320 euro), 3mm completa (260 euro), sui prezzi di listino viene in genere applicato un 10% di sconto. Ma è anche possibile scegliere di prendere solo la giacca o solo i pantaloni, il prezzo indicativo in negozio della giacca da noi provata (8 mm) si aggira sui 180 euro.
La spesa è consistente è vero, ma è un capo realizzato a mano e la cui qualità di materiale, taglio e finiture è indiscutibile, perfino superiore a quella di molti capi artigianali, anche più costosi, oggi sul mercato. Senza contare che viene prodotta nell’Unione Europea e non dai soliti terzisti asiatici. L’unica pecca, agli occhi dei più critici, sarà forse la mancanza di un rinforzo sternale esterno per evitare l’usura sul punto di caricamento, ma per il resto è un prodotto che non deluderà le aspettative.
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