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Prima giornata: nel segno della Spagna.

foto Una prima giornata di gara caratterizzata da numerosi colpi di scena, con il dominio finale della squadra Spagnola. Pedro Carbonel e compagni con pescate regolari e cospicue sbaragliano la concorrenza e vincono la classifica individuale e a squadre di questa prima giornata.
La competizione, iniziata con più di un’ora di ritardo, è stata accorciata di un’ora rispetto alle sei ore previste; tutte le imbarcazioni sono partite al fischio della sirena alle 10.45 circa.
Alcuni concorrenti, tra cui i sudafricani, si sono diretti subito verso fondali profondi sul filo dei 40 metri, cercando il colpo su branchi di pesci di passo visti in preparazione. Le condizioni del mare, calmo e senza corrente, hanno fatto propendere il capitano della nostra nazionale, Marco Bardi, per una gara a pesci più piccoli in fondale medio che, con il coefficiente di preda a 1000 punti, avrebbe garantito un discreto margine rispetto a catture di singoli pesci di mole.
Dopo le prime due ore di gara il panorama complessivo pareva desolante, con poco pesce molto mobile e poche catture. Complice la riluttanza degli atleti e dei ‘botero’ (barcaioli) è stato difficile, durante le cinque ore, capire chi realmente stava pescando con costanza.
La squadra Spagnola, con spostamenti continui su fondali variabili dai 20 ai 35 metri, è riuscita a trovare la chiave di volta della competizione e tutti e tre gli atleti hanno messo a cavetto con regolarità le loro catture.
Difficile per la squadra italiana trovare il bandolo della matassa; De Silvestri dopo la prima ora aveva due prede in peso e sembrava potesse pescare in tana e portarsi a ridosso dei primi.
Purtroppo nelle successive tre ore non è riuscito a migliorare il suo carniere e il risultato finale è stato deludente.
Non meglio Stefano Bellani, con prede al limite scartate in fase di pesatura.
A raddrizzare le sorti della nostra Nazionale, per fortuna, ci ha pensato l’inossidabile Maurizio Ramacciotti, che, con una pescata regolare e un quinto posto individuale, porta la squadra al terzo posto provvisorio nella classifica per nazioni.
Il greco Sideris conferma la sua predisposizione alla pesca profonda (ricordiamo che all’ultima Champions ha pescato fino a -56 metri) catturando un paio di cernie tra cui un esemplare di oltre otto chili. Bene anche la Croazia con Buratovic e il campione europeo Daniel Gospic, rispettivamente sesto e settimo.
Molti concorrenti durante la competizione hanno pescato a ridosso degli isolotti nella schiuma dell’onda oceanica; situazione difficile che però non ha portato ai risultati del precedente mondiale portoghese.
Come sempre accade nelle competizioni, durante le operazioni di pesatura molti dei pesci consegnati sono stati scartati a conferma che la stima del peso limite per le varie specie non è stata facile.
Squalificato l’atleta Sudafricano Jaco Blignaut perche teneva i pesci in cintura, un’ingenuità che ha pagata cara visto che la sua pescata complessiva lo avrebbe proiettato al secondo posto a meno di due punti dall’atleta Mares Kerejeta.
Oltre alle cernie di Sideris hanno suscitato l’entusiasmo degli spettatori un pampano (carangide) di oltre 12 chili catturato dal cileno Ossandon Soto e un enorme piqua (barracuda) portato in barca dal tahtiano Zephirin Tarahu che ha fermato la bilancia a 20,5 chilogrammi.
Solo una nota negativa: per noi giornalisti è stato davvero difficile portare a termine il lavoro complessivo e l’organizzazione si è dilungata oltremodo sia nelle fasi di partenza che di pesatura e di redazione delle classifiche, esposte alle 22.30 locali.
Non è stato possibile fotografare i carnieri in mare e, durante la pesatura non sono stati esposti; Solo una sinergia comune con preziosi collaboratori come Domenico Macaluso e Fabio Ferrioli (cameraman di pianeta Mare) alla fine ci ha permesso di ottenere i materiali che ci occorrono.

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