Preparazione a Bosa Marina: gli umori degli atleti
Lunedì è iniziata la tre giorni e mezzo di preparazione dei campi gara dell’Assoluto. Abbiamo contattato diversi atleti in loco per cercare di carpirne gli umori, le velleità, le strategie e sopratutto i segreti di quei fondali.
All’unanimità è stato detto che la zona è molto bella con tanto grotto molto spaccato, cigliate, lastre ed interessanti agglomerati rocciosi. L’acqua è limpida nonostante la pioggia insistente ed il tempo inclemente, con almeno quindici metri di visibilità.
I campi gara (1 e 4) sono simili anche se il numero 1 risulta un po’ più soggetto agli umori del fiume Temo che gli sfocia dentro.
Per quanto riguarda i pesci il solito pianto. “Ce ne sono pochissimi, tutti nevrastenici, che non tengono la tana!” il commento dei più. A chiosa del discorso anche la solita frase: “Ma comunque, alla fine, il pesce uscirà!”. Da qui liberi di trarre le dovute conclusioni.
Un’altra cosa su cui molti concordano è il fatto che il campo gara numero uno appaia più ricco rispetto al quattro.
Molti giurano che le lastre isolate ad oltre 30 metri faranno la differenza, altri sperano nel rifugio peccatorum della schiuma. A tal proposito va detto che il limite minimo dalla costa è stato posto a cento metri e questo potrebbe complicare non di poco la strategia di coloro che avrebbero preferito impostare la gara nel sottocosta. A cento metri infatti la linea di fondale rimane tra i 10 ed i 15 metri.
A presto per altre news.
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