Pescatori in apnea in piazza contro le ingiuste discriminazioni
Mercoledì 25 ottobre 2006 potrebbe essere una data storica per il mondo della pesca in apnea sarda e italiana: è in gioco il futuro della pesca sportiva in apnea.
Sono in corso i preparativi e si stanno richiedendo le opportune autorizzazioni per una manifestazione di piazza che coinvolgerà tutto il mondo della pesca in apnea e quello della pesca sportiva in generale. Praticanti, agonisti, appassionati, commercianti del settore e semplici simpatizzanti si daranno appuntamento a Cagliari davanti alla sede del Consiglio Regionale della Sardegna, nella centrale via Roma.
E’ in programma una manifestazione contro il fermo biologico e tutte le ingiuste discriminazioni che questo ha creato nei confronti della pesca in apnea, attività sportiva ecocompatibile, rispettosa dell’ambiente e perfettamente ecosostenibile.
Attualmente la normativa disciplinante il fermo biologico opera un’ingiusta ed inspiegabile discriminazione all’interno del mondo della pesca sportiva, relegando la sola pesca in apnea nel limbo delle pratiche non consentite nemmeno nel fine settimana, al pari dello strascico e a differenza, ad esempio, della pesca subacquea professionale.
Ricordiamo che la normativa nazionale riconosce la pesca in apnea come “pesca sportiva”, e che la sua regolamentazione con riferimento al pescato è più severa rispetto a quella degli altri sportivi: 5 Kg a testa per tutti, ma per il pescatore in apnea vige il divieto di raccolta di molluschi non cefalopodi e di crostacei, consentita a tutti gli altri.
E’ l’occasione per far sentire la nostra voce forte e chiara, per fare luce su queste ingiustizie e per difendere una pratica che l’Assessore all’Ambiente Cicitu Morittu non ritiene, in apparente contrasto con le normative nazionali e perfino della Comunità Europea, attività ricreativa e con impatto assolutamente trascurabile sull’ecosistema marino se confrontata alla pesca professionale.
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