Pesca Sub Storia: Quel Campionato Italiano che Conclusero solo in 3…
I campionati italiani di pescasub sono sempre stati contraddistinti da polemiche e discussioni che hanno scaldato la vigilia, qualche volta ci sono state delle forti manifestazioni di malcontento da parte degli atleti, ma mai nulla di paragonabile all’edizione del 1973, disputata nelle acque sarde di Villasimius, si è più verificato. Un’autentica sollevazione culminata, dopo la prima frazione di gara, con la minaccia da parte di 26 dei 29 partecipanti di non disputare la seconda giornata se la allora FIPS non avesse preso seri provvedimenti, sia per la sicurezza della gara che riguardo i regolamenti.
Già la vigilia era stata a dir poco infuocata: numerose furono le proteste a causa di presunti favoritismi a vantaggio dei big che, a detta della maggioranza, avevano potuto preparare i campi gara per oltre un mese, a scapito di tutti gli altri partecipanti che si erano presentati solo pochi giorni prima.
Inoltre erano apparse da subito inadeguate le sistemazioni alberghiere fornite dall’organizzazione, che aveva addirittura previsto l’utilizzo di una casa di riposo dove alloggiare parte dei presenti.
A questa situazione già esplosiva si aggiunse poi lo scontro tra Carlo Gasparri e Massimo Scarpati, originato mesi prima durante il mondiale di Cadaques, durante il quale il primo lamentava di essere stato svantaggiato a favore del secondo dall’allora CT Treleani. Ciliegina sulla torta le bordate di disappunto di Arturo Santoro che non aveva digerito l’esclusione dalla spedizione azzurra in Spagna.
Nonostante la tensione si disputò la prima giornata (leggi la classifica) che però mise in luce altre gravi pecche: i battelli forniti dall’organizzazione si rivelarono marcanti di scalmi, ancore e remi affidabili. Alcuni imbarcavano perfino acqua e non si contarono le noie motoristiche. Per alcuni concorrenti risultò quindi impossibile raggiungere le estremità del campo di gara, e per tutti risultò arduo farsi seguire dal barcaiolo (per regolamento allora il motore era permesso solo per gli spostamenti, diversamente si seguiva a remi) a causa di un vento di maestrale teso e fastidioso.
Raggiunto il livello di sopportazione, gli atleti chiesero precise garanzie per la disputa della seconda giornata ma, un po’ per l’oggettiva impossibilità di rimediare alle mancanze e un po’ perchè la FIPS non voleva apparire debole e farsi schiacciare dalle proteste, non si addivenne a nessun accordo. Il risultato fu il rifiuto da parte di 26 atleti su 29 di gareggiare l’indomani.
Il campionato venne portato a termine da soli 3 atleti: Scarpati che vinse con 6 prede e 37.800 punti, Gasparri che arrivò secondo con 3 prede e 14.995 punti e il livornese Giorgio Leonardi che arrivò terzo, e ultimo dei qualificati, con 2 prede e 12.300 punti (da notare che la seconda giornata soltanto Scarpati prese un pesce, gli altri due rimasero a secco). Tutti gli altri atleti furono prima retrocessi e poi squalificati. L’anno successivo solo in 3 avevano diritto a partecipare all’assoluto, tutti gli altri posti disponibili vennero assegnati partendo dalle selettive.
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