Pescasub illegale: fermati un professionista in AMP e un dilettante dentro un porto
Due distinte operazioni di Forestale e Guardia Costiera hanno portato alla contestazione di diverse violazioni alle normative sulla pesca per due pescatori subacquei nel nord-ovest Sardegna.
Nel primo caso gli uomini del Corpo Forestale Regionale hanno fermato e denunciato alle autorità competenti un pescatore subacqueo professionista, che ora rischia la revoca della licenza, per pesca all’interno del perimetro (zona B, al confine con quella A) del Parco Nazionale dell’Asinara. L’uomo è stato avvistato e obbligato ad uscire dall’acqua nei pressi di Punta Salippi, la sua presenza è stata “intuita” dai ranger dopo essersi insospettiti per gli strani spostamenti di due imbarcazioni (un gommone e una barca in vetroresina) che sostavano tra Fornelli e l’Isola Piana e che avrebbero fornito appoggio logistico al bracconiere. I conducenti di entrambi i natanti sono stati segnalati e successivamente fermati dalla compagni abarracellare di Stintino al loro rientro in porto. Alla fine dell’operazione per il pescasub, oltre alla denuncia, è scattato il sequesto delle attrezzature tra cui spiccava un lungo arbalete in legno, mentre per i presunti complici potrebbe scattare una denuncia a piede libero nelle prossime ore.
A pochi chilometri di distanza, la Guardia Costiera di Porto Torres, ha fermato un pescatore dilettante intento a pescare abusivamente all’interno del porto industriale della cittadina turritana. Verso le 17 del 1° maggio una segnalazione delle guardie giurate di turno nello stabilimento Versalis (una società del gruppo Eni) segnalava la presenza di un subacqueo nelle acque antistanti il pontile liquidi del porto industriale; il rapido intervento dei militari ha portato al fermo dell’uomo cui veniva elevato un primo verbale da 4000 euro per pesca in zona vietata, ed un secondo da 1000 euro per avere pescato un quantitativo superiore a quello previsto dalla normativa in vigore, essendo stato trovato in possesso di 12 esemplari tra saraghi, corvine, orate e spigole, per un totale di 15 kg complessivi.
Tutta l’attrezzatura è stata posta sotto sequestro mentre il pescato, dichiarato inidoneo al consumo umano dal personale del Dipartimento Prevenzione Servizio Igiene degli Alimenti di Origine Animale dell’Asl di Sassari, è stato avviato alla distruzione. La Guardia Costiera ha posto l’accento sul fatto che questo pesce, tramite canali illeciti, sarebbe sicuramente finito sulle tavole dei consumatori, pregando questi ultimi di prestare massima attenzione e di acquistare solo prodotti con garanzia di tracciabilità.
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