Settembre, tempo di incontri magici
Ormai settembre è arrivato ed ogni giorno che passa sempre più turisti fanno i bagagli e se ne tornano a casa, restituendo il Mare a chi, come il pescatore in apnea, lo vive tutto l’anno. Dopo tre mesi di delirio, in cui solo l’alba ed il tramonto hanno concesso una pausa al continuo viavai di imbarcazioni lanciate a velocità folle ed al conseguente rombo, inquietante e ansiogeno, ben noto agli amanti delle immersioni, potremo lentamente tornare a godere del nostro Mare e assaporare la bellissima sensazione di pace e relax che le battute di pesca in apnea sanno donare agli appassionati.
Ma c’è di più: se durante l’estate il pesce è risultato disturbato e spesso ha disertato le batimetriche battute dalla maggioranza dei pescasub, ora inizia il periodo magico in cui ogni incontro diventa possibile ed in cui la cattura della vita resta sempre dietro l’angolo, o meglio.. lo scoglio.
Settembre e ottobre, infatti, sono mesi d’oro per prede come ricciole, dentici e lecce. Durante l’estate che si avvia a conclusione, sono giunte testimonianze di condizioni poco propizie per la pesca al libero un po’ da tutta Italia. Personalmente ho pescato nella bassa Toscana, registrando condizioni che hanno reso molto difficile fare carniere con la tecnica dell’aspetto: termoclino marcato anche in pochi metri d’acqua e “fumo” sul fondo, uniti all’inquietante presenza di abbondante mucillagine bentonica, infatti, hanno rappresentato una vera costante un po’ su tutto il litorale dalle Formiche di Grosseto ad Ansedonia, isole comprese. Sia chiaro, le belle catture non sono mancate, ma praticamente non siamo mai riusciti a pescare su cigli isolati e relitti che negli anni passati diventavano agibili almeno durante la bella stagione, sempre a causa del fumo sul fondo. Per “fumo” intendo una sospensione densa che azzera la visibilità, spesso unita a taglio gelido, e che disturba il pesce, costringendolo a sostare a mezz’acqua, nella fascia più limpida e calda. In queste circostanze è possibile effettuare avvistamenti, talvolta di prede davvero magnifiche, ma risulta praticamente impossibile effettuare catture, salvo la classica eccezione che conferma la regola.
A volte mi è capitato di imbattermi in condizioni apparentemente ideali – ben poche volte, per la verità – ma il caso ha voluto che in quei giorni i pesci avessero deciso di sparire completamente o di restare comunque molto guardinghi e per nulla propensi a ridurre le distanze per giungere a tiro. Anche a detta di altri colleghi, l’impressione è che il pesce si sia concentrato in piccole zone e che le belle pescate siano state determinate dalla scelta del posto e del momento giusto. Sia chiaro: negli stessi posti, la tarda primavera aveva riservato ben altre soddisfazioni agli amanti dell’aspetto come me!
Avendo la fortuna di vivere le mie avventure di pesca in compagnia di mio fratello Maxfox, certamente un pescatore che unisce alle buone capacità tecniche una conoscenza sopraffina dei fondali della zona, ho avuto modo di notare che l’unico modo per fare carniere nelle condizioni sopra descritte era quello di mettere in atto una tecnica mista tana-libero, in modo da poter sfruttare ogni possibile occasione, che si trattasse di un dentice o una ricciola come di una cernia, un sarago o una mostella.
Adesso che la folla di bagnanti e diportisti si va disperdendo, però, ci si aspetta – si spera! – un sostanziale cambiamento della situazione. Anche il bassofondo frequentato dai cefali potrà riservarci sorprese sotto forma di lecce, come del resto è avvenuto nella tarda primavera: questo significa che anche quando programmerete una battuta nell’immediato sottocosta dovrete assicurarvi di utilizzare attrezzature perfettamente efficienti e capaci di resistere alla trazione di una grande preda. Capita relativamente spesso di imbattersi in lecce di 15 o 20 chilogrammi in pochissima acqua, magari mentre si è intenti a fare l’aspetto ai cefali, pertanto non dovremo lasciare nulla al caso ed immergerci sempre con la convinzione che da un momento all’altro potrebbe materializzarsi la sagoma di uno di questi pescioni.
Per gli amanti di dentici e ricciole, la stagione in arrivo è certamente quella più propizia. Messo in archivio il problema del traffico nautico, potremo tornare a visitare secche e riassommi senza il timore di essere affettati da qualche cafonauta e senza il rischio di veder scomparire la preda quasi a tiro per il repentino sopraggiungere di un’imbarcazione in planata. La temperatura dell’acqua ancora propizia e la progressiva scomparsa del termoclino agevolerà le nostre apnee, permettendoci di sfruttare al meglio l’allenamento accumulato nella bella stagione ed insidiare così anche le prede più impegnative come i dentici.
Con la fine di settembre andranno in pensione anche le ordinanze di sicurezza balneare e le disposizioni che ci spediscono a distanza siderale dalla costa, un fatto che farà piacere soprattutto a quegli appassionati che non dispongono di un mezzo nautico e che durante l’estate si trovano sempre più in difficoltà per godersi una battuta di pesca in santa pace. Personalmente, devo dire che pur vivendo a 12 Km dal mare ho grande difficoltà ad immergermi anche all’alba…. tra le ordinanze che interdicono l’accesso con l’auto nelle località di mare (es: Porto Santo Stefano), le zone in cui è impossibile trovare parcheggio anche di notte (es: Talamone), le zone in cui si è costretti a sborsare 1,5 euro l’ora per parcheggiare l’auto (es: Punta Ala) e quelle in cui la presenza di stabilimenti balneari e traffico nautico al largo rende impossibile immergersi in tranquillità (es: Follonica), impostare una battuta di pesca subacquea con partenza da terra nei mesi di luglio e agosto è virtualmente impossibile.
Adesso fortunatamente possiamo dirlo: il peggio è passato, e poco male se il tempo andrà lentamente guastandosi e la temperatura si abbasserà progressivamente…. godiamoci l’autunno al meglio delle nostre possibilità, e cerchiamo di mettere a pagliolo la preda della stagione, ovviamente senza mai dimenticare di mettere al primo posto la sicurezza!
Forse ti interessa anche...
Category: Articoli, Editoriali, Pesca in Apnea, Pesca in apnea: Tecniche e attrezzature