Pesca sub – Campionato Europeo 2001 – Arbatax
Il podio: primo Bellani, secondo De Silvestri, terzo Bardoux
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Una prova di forza dell’Italia, una Spagna ridimensionata, un’organizzazione impeccabile.
Se dovessimo riassumere in breve l’Europeo di Arbatax disputato il 5 e 6 Ottobre scorso, lo faremmo proprio così.
L’Italia vince grazie ad uno strepitoso Stefano Bellani, finalmente ripagato di tanti sacrifici da una vittoria di quelle che contano, conquistata pescando fianco a fianco con i più forti atleti del mondo.
Vince grazie all’indomabile Bruno De Silvestri, secondo in classifica generale, che ormai ha definitivamente dimostrato di essere in grado di competere ad ogni livello e che suggella con un argento europeo il suo periodo magico, cominciato l’anno scorso proprio ad Arbatax con la vittoria nel campionato di seconda categoria e continuato con la bellissima prova nello scorso Campionato Assoluto di Palermo.
Vince grazie all’apporto di due pilastri della pesca sub italiana come Nicola Riolo e Fabio Antonini, la cui esperienza e le cui doti strategiche influiscono sull’esito della competizione al di là del punteggio in classifica.
Senza togliere nulla al merito degli atleti che sono scesi in acqua, vince soprattutto grazie alle scelte del CT Borra ed alla sua capacità di creare un gruppo unito e affiatato come non accadeva da tempo.
Il successo della squadra, primo obiettivo in una competizione internazionale, è stato perseguito dagli azzurri con una strategia fondata sulla cooperazione e sulla fraterna condivisione di tutte le informazioni utili. Nessuna gelosia, nessun segnale segreto, nessuna ambizione personale incompatibile con le esigenze del gruppo: questa la formula magica che, unitamente alle indiscutibili doti dei singoli, ha reso possibile questo successo clamoroso.
Da lodare l’ottimo lavoro svolto dall’organizzazione e da Luciano Cottu, che ha egregiamente diretto la gara. A tal proposito, vogliamo riportare le sue puntualizzazioni riguardo due episodi che si sono verificati durante la manifestazione.
In primo luogo, qualcuno ha parlato di “carnieri nascosti dentro sacchi anonimi”, insinuando che l’organizzazione avesse dato precise disposizioni in tal senso per timore degli ambientalisti.
“Non è affatto vero” – ha dichiarato Cottu – “il fatto di mettere i pesci dentro un sacco -che viene sigillato dagli atleti- non solo costituisce una consuetudine affermata da anni nelle gare internazionali, ma è stato espressamente voluto e deciso in seno alla riunione presieduta da me, Cruz ed i Capitani di tutte le squadre per ovviare a problemi di natura organizzativa che nulla hanno a che vedere con gli ambientalisti. A dimostrazione del fatto che non si voleva nascondere un bel niente, basti pensare che in qualità di direttore di gara ho espressamente richiesto che alla pesatura ogni atleta venisse chiamato sul palco per mostrare al pubblico ed ai fotografi il proprio carniere. In questo modo, tanto l’ucraino con quattro prede quanto il nostro Bellani con il suo bellissimo carniere sono stati applauditi dal pubblico“.
Con riferimento alle polemiche che hanno preceduto la competizione, il campione sardo ha dichiarato: “La polemica innescata da un circolo non affiliato alla F.I.P.S.A.S. [n.d.r. Il Circolo Ciprea] non ha avuto alcun seguito, né è stato fattivamente appoggiato dagli ambientalisti. L’unico “episodio” che si è verificato è stato l’ingresso in campo gara di un’imbarcazione non autorizzata condotta da un socio di questo circolo, che è stato multato ed allontanato dai Carabinieri, prontamente intervenuti su mia richiesta“.
LA CRONACA
Prima giornata: tempo stabile, mare calmo, acqua calda e limpida, con visibilità superiore a 25 metri; l’area interessata dalla competizione è quella meno ricca di prede.
Alla partenza, un gruppo di una decina di atleti punta il medesimo lastrone, ricco di anfratti e ben frequentato dai pinnuti. Bellani, Carbonell, Bardoux, un paio di atleti greci ed altri concorrenti si trovano a sommozzare spalla a spalla: il più rapido nell’occasione è il campione del mondo Pedro Carbonell, che arpiona una cernia di medie dimensioni; poco dopo, Bardoux mette a pagliolo un cernione che gli consentirà di ritrovarsi nelle prime posizioni della classifica di giornata.
Bruno De Silvestri
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Ad un certo punto della gara, il nostro Bellani e Carbonell si ritrovano sulla stessa zonetta,
caratterizzata da tre pietre poste su un fondale misto di sabbia ed alga a circa 37 metri
di profondità.
Carbonell ha già una cernia e cinque pesci in carniere, mentre il nostro Stefano è in ritardo con “solo” una cernia.
La stoffa del grande campione si evidenzia nelle situazioni difficili: nel tempo in cui Stefano cattura ben sei prede, Carbonell riesce a metterne a pagliolo una sola.
Consuntivo: l’Italia si mette subito in evidenza con De Silvestri e Bellani: sette prede ed una cernia di circa 17 Kg per l’atleta sardo ed analogo bottino per il fuoriclasse toscano. Lo spagnolo campione del mondo in carica Pedro Carbonell si piazza al terzo posto con un consistente distacco, inseguito dal nostro Nicola Riolo e dall’asso francese Olivier Bardoux.
In difficoltà gli altri spagnoli March e Prieto, rispettivamente al settimo e decimo posto.
All’alba della seconda giornata, a poche ore dall’inizio della gara, Nicola Riolo accusa un forte mal di testa ed una leggera indisposizione. Con un gesto di grande maturità, Nicola non tenta la sorte e comunica al CT di non sentirsi al 100%: in tutta fretta viene allertato Antonini.
Ignaro di dover gareggiare il giorno seguente, il simpaticissimo campione laziale ha sfoderato un’ottima prestazione “di forchetta” durante la cena, ma sin dall’inizio della gara appare evidente che nessun bagordo può frenare l’ irruenza di questo veterano.
Assistito da Riolo, Antonini pesca su segnali mai visti e nonostante ciò riesce a mettere insieme un carniere di dieci pesci ed una cernia che gli consentono di scalare la classifica assoluta fino al quarto posto con una sola prova disputata: esemplare.
Stefano Bellani è il vero mattatore del giorno: dopo una sola ora di gara il suo carniere è già arricchito da undici corvine, catturate nella mischia su una zona molto profonda.
Conclude con 18 pesci ed una cernia, facendo suo non solo il primo posto di giornata ma anche quello assoluto.
Al secondo posto della classifica individuale finale troviamo Bruno De Silvestri con una cernia e dieci pesci. Bruno giocava in casa, su un campo dove ha stravinto il campionato di seconda dell’anno scorso, per cui tutti si aspettavano una grande prestazione da parte sua. Ciò non solo ha inevitabilmente messo sotto pressione psicologica il nostro atleta, ma ha anche fatto sì che fossero molti gli atleti a marcarlo durante preparazione e gara. Ma Bruno, che ha classe da vendere e nervi saldi, ha saputo superare tutte le difficoltà e ripagare la fiducia del CT Borra nel modo migliore.
Riguardo le altre squadre: buona la prova della Francia, che conquista il secondo gradino del podio nella classifica a squadre grazie soprattutto al grande Olivier Bardoux, terzo finale.
Male la Spagna, più che doppiata dall’Italia: Carbonell, Prieto e March si trovano, rispettivamente, in quinta, sesta e settima piazza.
In evidenza la formazione ellenica trainata da Dimitrios Tsentas, autore – tra l’altro – della singolare cattura di un bellissimo dentice intanato: sopravanzando la Croazia, la Grecia si porta ai vertici della pesca subacquea europea.
Non benissimo la Croazia, che non ha saputo piazzare neanche un atleta nelle prime dieci posizioni.
Credo che questo Campionato ci aiuti a capire molte cose importanti.
In primo luogo, dimostra che l’imbattibilità degli spagnoli è solo supposta e che la nostra nazionale non è seconda a nessuno.
Certo, il campionato si è giocato in casa ed il fattore campo ha sicuramente la sua importanza, ma i nostri atleti hanno pescato fianco a fianco con tutti i più forti a profondità abissali prendendo più pesce: questo significa che da un punto di vista puramente atletico non ci sono differenze sostanziali e che a noi i campioni di pesca non mancano davvero.
Resta ovviamente il “problema” dell’Oceano, dove indubbiamente spagnoli e francesi hanno più esperienza di noi; anche il prossimo Campionato del Mondo si svolgerà in acque a noi poco familiari, nel lontano Brasile.
Mancano ormai pochi mesi all’importante appuntamento, gli spagnoli hanno già effettuato un sopralluogo nel mese di Maggio (vale a dire nel periodo in cui si gareggerà l’anno prossimo) ed anche i francesi si accingono ad una missione esplorativa.
Ma gli Azzurri partiranno determinati e consapevoli del loro valore e la vittoria schiacciante di Arbatax non può che giovare al morale della nostra rappresentativa.
Si sa, le gare si vincono e si perdono…. ma solo e soltanto in acqua, non a tavolino.
Alla luce dei fatti di Arbatax, il mondiale di Tahiti appare come un episodio, non come la riprova di un teorema. Certamente i brasiliani saranno favoriti e tutti i pescatori d’Oceano potranno dire la loro, ma tra le formazioni europee vediamo Italia, Spagna e Francia esattamente sullo stesso piano.
Concludendo, voglio spendere una parola su uno dei più grandi campioni di pesca in apnea di tutti i tempi: Fabio Antonini. Dopo le critiche per la prestazione non esemplare di Tahiti, Fabio ha saputo reagire nel migliore dei modi, dimostrando a tutti in modo inequivocabile di essere tutt’altro che sulla via del tramonto: secondo al campionato assoluto di Palermo e quarto assoluto all’Europeo con una sola prova.
Grazie Fabio, se questo è un sogno vogliamo continuare a sognare.
CLASSIFICA INDIVIDUALE | ||
Pos. | Atleta | Tot |
1° | Stefano Bellani (ITA) | 47.176 |
2° | Bruno De Silvestri (ITA) | 34.194 |
3° | Olivier Bardoux (FRA) | 31.118 |
4° | Fabio Antonini (ITA) | 20.124 |
5° | Pedro Carbonell (SPA) | 18.974 |
6° | Cesar Prieto (SPA) | 15.096 |
7° | Alberto March (SPA) | 14.494 |
8° | Olivier Marticorena (FRA) | 13.564 |
9° | Dimitrios Tsentas (GRE) | 12.680 |
10° | Nicola Riolo (ITA) | 11.592 |
11° | Miguel Torres (POR) | 9,640 |
12° | Yannick Vaisette (FRA) | 9,506 |
13° | Mislav Calo/B.Ikic (CRO) | 8,968 |
14° | Dimitrios Smirniotis (GRE) | 5,528 |
15° | Mario Hristov (BUL) | 4,978 |
16° | Samir Tiblali (ALG) | 4,634 |
17° | Sergej Netjilko (UCR) | 4,238 |
18° | Boris Reinic (CRO) | 3,902 |
19° | Dario Marinov (CRO) | 3,730 |
20° | Kemal Akguner (TUR) | 3,580 |
21° | Robert Podgor’ek (SLO) | 3,558 |
22° | Andreja Andrejev (BUL) | 2,680 |
23° | Giorgos Kutzorgeras (GRE) | 2,566 |
24° | Miguel Grave (POR) | 1,952 |
25° | Hasan Gencay (TUR) | 1,884 |
Seguono: 26. Tunker Tozlu, Turchia p. 1,704; 27. Jurgen Kajaev, Ucraina p. 1,204; 28. Rudolpf Prinz, Rep. Ceca p. 1,012 ; 29. Du’an Krajnik, Slovenia p. 952; 30. Andrej Lagutin, Ucraina p. 888; 31. Jorgen Johansen, Norvegia p.864; 32. Moreno Matja’ic, Slovenia p.852; 33. Carlos Cruz, Portogallo p.804; 34. Cherif Benbuaziz, Algeria p. 0; 34. Djamal Lazred, Algeria p.0; 34. Plamen Arabadeijev, Bulgaria p.0; 34. Peter Crawford, Inghilterra p.0; 34. David Bailey, Inghilterra p.0; 34. Michael Veal, Inghilterra p.0; 34. Pavel Bohm, Rep. Ceca p.0; 34. Vesel Novkiri’ki, Bulgaria p.0; 35. Tonny Hansen, Norvegia p. – 400; 35. Jan Kolar, Rep. Ceca p.- 400; 35. Tord Boe, Norvegia p. – 400 |
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