Pesca Sportiva: Ci Saranno Anche in Italia Nuovi Limiti, Come in Spagna?
In questi giorni ha destato grande preoccupazione la denuncia fatta da IFSUA, dei contenuti di quello che è il nuovo disegno di legge sulla pesca ricreativa in mare in Spagna.
Le proposte più impattanti nei confronti della pesca dilettantistica sono:
1- L’obbligo di dichiarazione annuale di tutte le catture (l’elenco comprende circa 160 specie)
2- L’obbligo di marcatura immediata delle catture mediante taglio di un lobo della pinna caudale; nel caso di calamari o seppie, di una delle ali.
3- L’obbligo di registrare le imbarcazioni per la pesca della cernia e della spigola, con dichiarazione della catture entro 7 giorni
4- Al limite giornaliero di prelievo individuale (5 kg), se ne aggiunge uno collettivo da 25 kg in caso di utilizzo di imbarcazione e presenza di più di 5 pescatori.
5- Esclusione della cernia e spigola dalle gare di pesca sportiva
Comprensibile il timore che proposte di questo tipo si facciano rapidamente strada un po’ in tutti i paesi della UE, ma dobbiamo purtroppo far notare che idee simili sono già da tempo in discussione in seno ad alcuni degli importanti organi, anzi, sembra proprio che la Spagna sia SOLO LA PRIMA a tentare di trasformare in legge queste indicazioni europee, in alcuni casi rendendole anche più stringenti.
Già qualche mese fa avevamo parlato di quelle che, fin da Febbraio 2020, sono le proposte che bollono nella pentola europea riguardo la pesca ricreativa; proposte che sono state poi ufficializzate in un parere del MEDAC e quindi, carte alla mano, possiamo farci un’idea di quale sia la direzione verso cui, volenti o nolenti, ci stiamo incamminando.
I Pesci “Importanti” per il Pescatore Ricreativo
Il primo passo, a Novembre 2019, è stato quello di individuare una lista di specie ittiche considerate di particolare rilievo per la pesca ricreativa, che comprende:
Dentice (Dentex dentex)
Spigola (Dicentrarchus labrax)
Sarago (Tutte le specie)
Cernia (Tutte le specie)
Leccia (Lichia Amia)
Polpo (Octopus Vulgaris)
Pagello (Pagellus bogaraveo)
Pesce Serra (Pomatomus saltatrix)
Corvina (Sciaena Umbra)
Seppia (Sepia officinalis)
Ricciola (Seriola dumerili)
Orata (Sparus aurata)
Ombrina (Umbrina cirrosa)
A queste specie, se ne affiancano altre che vengono segnalate dai rappresentanti della pesca professionale, come meritevoli di ulteriore regolamentazione per la pesca sportiva, e sono:
Lampuga (Coryphaena hippurus)
Squalo Galeo (Galeurhinus gales)
Calamaro (Loligo vulgaris)
Merlano (Merlangius merlangus)
Pagello Fragolino (Pagellus erythrinus)
Pagro (Pagrus pagrus)
Sgombro (Scomber scombrus)
Scorfano Rosso (Scorpaena scrofa)
Menola (Spicara flexuosa)
Sugarello (Trachurus mediterraneus)
Pesce San Pietro (Zeus faber)
Completano la lista ulteriori 3 specie, le ultime due delle quali segnalate proprio dall’Italia, per le quali si segnala un importanza per la pesca ricreativa molto ridotta, ma una raccolta generalizzata effettuata anche da non pescatori:
Riccio di Mare Europeo (Echinus esculentus)
Riccio di Mare (Paracentrotus lividus)
Arsella (Donax trunculus)
Le Proposte del MEDAC
Definite le specie e appurato che, su diverse di queste, si verificano delle sovrapposizioni di interessi tra la filera professionale e la pesca ricreativa (che poi si riducono sempre alla solita accusa con cui la prima imputa alla seconda di fare concorrenza sleale), si è passati a elaborare un documento ufficiale che propone alcune misure, tra le quali:
1- Divieto per la pesca ricreativa di uso di attrezzi passivi (palangari, nasse) e mulinelli elettrici
2- Introduzione di una misura minima (fissata alla maturità riproduttiva secondo i più recenti dati scientifici*) per le specie nella lista
3- Riconoscendo la mancanza di dati utili ad indicare un limite di carniere si chiede di fissarne uno giornaliero in numero di capi per ognuna delle specie indicate, conservando il limite di carniere giornaliero complessivo
4- Introduzione di una autorizzazione europea per la pesca ricreativa nel Mediterraneo
5- Introduzione di strumenti legislativi ed economici per il contrasto al commercio illegale di pesci da parte di pescatori senza licenza commerciale
6- Valutazione dell’impatto delle catture della pesca ricreativa e del ritorno economico e sociale in ogni Stato membro
7- Introduzione di strumenti elettronici obbligatori (app per smartphone) per la registrazione delle catture e per comunicare le uscite in mare con imbarcazione
8- Estensione del divieto di pesca nelle Fisheries Restricted Areas (FRAs) alla pesca ricreativa
9- Prescrizione del taglio della parte inferiore della pinna caudale dei pesci catturati per l’identificazione delle catture ricreative
* per verificare le taglie minime di prima riproduzione di alcune delle specie presenti nella lista, si può leggere il nostro precedente articolo (Prelievo e Misure Etiche dei Pesci, nella Pesca Sportiva e Ricreativa in Mare CLICCA QUI)
Le Ombre sul Futuro della Pesca Sportiva e Ricreativa
Leggere la lista e le proposte del MEDAC non fa certo un’impressione positiva. ed è facile notare come la proposta di legge spagnola vi abbia attinto a piene mani. Già scorrendo il novero delle specie, non ci si può non accorgere che l’idea strisciante della filiera professionale è che praticamente tutte le specie ittiche debbano essere oggetto di restrizioni ulteriori per i ricreativi.
Le proposte poi, sono quasi tutte una resa totale e incondizionata alle pretese dei professionisti, la maggior parte assolutamente inutili, quando non proprio vessatorie, chiaramente mirate a disincentivare e scoraggiare la pesca ricreativa piuttosto che a regolamentarla. Peraltro, a leggere un elenco simile, un profano si fa l’idea che oggi i ricreativi peschino nel più totale far west, cosa platealmente falsa sotto l’aspetto normativo.
Si può convenire che senza controlli, si possono mettere tutte le regole che si vuole, ma resteranno inapplicate; ma questa lista è la prima a prevedere solo e soltanto divieti e obblighi che finirebbero, al solito, per complicare la vita a quelli che la legge già la rispettano, anche senza avere lo spauracchio del controllore appostato dietro le spalle.
Ancora una volta il MEDAC si dimostra per quello che è, il braccio armato della pesca professionale, che è riuscita nell’impresa di illudere la pesca ricreativa di contare qualcosa ma che, a conti fatti, riduce sempre all’inconsistenza.
Conclusioni
Non ci dobbiamo stupire se in futuro vedremo avanzare proposte di regolamentazioni sempre più restrittive nei confronti della pesca sportiva e ricreativa, alcune di quelle che abbiamo elencato più su, sono peraltro appoggiate da una quota parte di praticanti e associazioni. Si perchè il mondo della pesca ricreativa è tutt’altro che compatto e gli interessi di bottega hanno, fino ad ora, sempre prevalso.
Accertata qual è la direzione verso cui le normative si stanno spostando, è ormai chiaro quanto anacronistiche e irricevibili siano le proposte di chi oggi chiede maggior libertà di prelievo per il ricreativo, o la regolarizzazione di situazioni illegali, come la vendita del pescato, tratteggiando improbabili figure ibride tra il mondo sportivo/ricreativo e la filiera professionale.
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