Pesca in Apnea n° 9 – Novembre 2003
La copertina del n° 9 di Pesca in Apnea
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Da questo numero, visto il successo che presso i navigatori di Apnea Magazine riscuote la presentazione della nostra rivista PESCA IN APNEA, e allo scopo di dare un quadro piu’ aderente degli argomenti trattati, proponiamo, a chi ci segue sul sito di Apnea Magazine, uno o piu’ brani tratti dal testo originale di ciascun servizio e che ne esprimono sinteticamente, ma anche compiutamente, le tematiche. Cosi’ facendo pensiamo di essere piu’ vicini alle reali intenzioni dell’autore e, dunque, di consentire a chi legge di cogliere meglio il senso del suo argomentare. Naturalmente stiamo parlando del numero di novembre di PESCA IN APNEA. Speriamo che questo nuovo modo di realizzare un sommario ragionato sia gradito e, nell’essere piu’ esplicativo, stimoli la curiosita’ di chi ha intenzione di acquistare il nostro mensile. Ecco dunque il sommario nella nuova versione.
Pag. 20: TATTICA => PESCA IN TANA => QUESTIONE DI OCCHIO di Pietro Milano
Gia’ trent’anni or sono i pescatori si dividevano in due grandi categorie: i tanaioli, specializzati nel passare al setaccio una miriade di cunicoli, e gli aspettisti, che a loro volta guardavano con un poco di sufficienza i loro rivali speleologi. In effetti, partire con l’idea di esplorare metodicamente una franata o una scogliera, non tralasciando nessun anfratto, dara’ senza ombra di dubbio qualche risultato, ma costringe a un esercizio di sommozzate veramente stressante sotto il profilo fisico, oltre che limitare il raggio di azioneS SIl fucile, nella pesca in tana, ha una funzione molto importante e per questo la sua potenza e’ sempre elemento determinante ai fini del successo finale. Se peschiamo con la fiocina, per le ragioni prima citate, la velocita’ e l’impatto sono da curare al massimo. Vi faccio un semplice esempio: una fucilata troppo potente taglia il corpo rovinandolo e non trattenendolo; viceversa, una meno potente non penetra sufficientemente nelle carni e non assesta il colpo traumatizzante, facendoci forse perdere la tenuta della preda. In questi casi ci viene in aiuto il variatore di potenza montato sulle armi pneumatiche.
Pag. 26: FUCILI => INFALLIBILE ARBALETE di Marco Bardi
L’equilibrio di un’arma e’ piu’ complesso di quanto non si pensi. Infatti ci deve essere un corretto equilibrio tra potenza delle gomme, peso dell’asta, sensibilita’ di sparo, facilita’ di brandeggio, comodita’ di uso, caratteristiche progettuali. Il punto di partenza per valutare un arbale’te e’ proprio l’equilibrioS SLa sensibilita’ del meccanismo di sparo e’ molto importante. Quando un grilletto diventa troppo duro, si rischia, senza volerlo, di muovere l’intero fucile per tirare, appunto, il grilletto. Se e’ molto sensibile, si ha il vantaggio di effettuare solo una minima trazione per sganciare l’asta. Con il grilletto sensibile l’arma resta ferma sul puntamento, ma con un grilletto duro inevitabilmente si sposta, anche se di poco, in puntaS SIl colpo di frusta e’, in pratica, lo spostamento del fucile determinato dal movimento repentino delle gomme che spingono via l’asta dal fucile. Di solito e’ molto evidente solo nei fucili con doppio elastico o in quelli con gomme molto potentiS SCome sappiamo, esistono molte tipologie di gomme e di aste, differenti tra di loro anche per i materiali utilizzati dalle diverse aziende produttrici, quindi non si puo’ stilare con certezza una scheda di rapporti, ma e’ semplice intuire che le gomme da 16 mm con un’asta da 6 mm sono abbastanza equilibrate, come un’asta da 6.5 mm andra’ meglio con gomme da 18 o 20 mm.
Pag. 33: PRODOTTI => PASSAPORTO PER L’INVERNO di Stefano Navarrini
Nel campo specifico delle mute, con particolare riguardo alle mute da apnea richieste per affrontare le rigide temperature invernali, l’evoluzione tecnologica consente oggi di andare in acqua in modo molto confortevole. L’avvento dei tessuti in spaccato ha stravolto la situazione, offrendo un elevato grado di coibentazione unito alla massima vestibilita’. Le piu’ moderne mute invernali, anche di spessore importante, vuoi per la morbidezza del tessuto, vuoi per l’accuratezza del taglio sartoriale, offrono, infatti, oltre a una coibentazione ottimale, grande liberta’ di movimento. Si puo’ quindi andare in acqua anche con una 7 mm senza subire l’effetto dell'”omino Michelin” e, al di la’ della sensibilita’ individuale e della situazione geografica (da nord a sud l’Italia ha forti variazioni climatiche), diciamo che, se non si e’ troppo freddolosi, e salvo nelle piu’ rigide giornate invernali, con una buona 5 mm in spaccato si puo’ stare in acqua anche per tre-quattro ore.
Pag. 38: DONNE SUB => ELISABETTA, MAMMA E PESCATRICE di Marco Bardi
Elisabetta e’ nata all’Argentario, quindi sul mare, educata da una famiglia di gente di mare che le ha trasmesso sicuramente una certa dote di ambientamento all’elemento liquido. Oggi vive a Porto Santo Stefano, dove ha iniziato a praticare la pesca in apnea da tre anni, durante i quali ha dovuto fare una pausa per la gravidanza che l’ha resa mamma da poco. Vive con Nicola (un vero “malato” di pesca in apnea), che ha conosciuto proprio “in mare” e con il quale condivide molte delle sue battute di pesca. Una coppia insolita di pescatori, che suscita la curiosita’ di molti. Andiamo a scoprire i retroscena di un’uscita in mare con questa sirena pescatrice.
Pag. 42: LA STAR => UNA PROMESSA MANTENUTA di Stefano Navarrini
Chi lo ha conosciuto agli inizi della sua carriera agonistica, stenterebbe a riconoscerlo oggi. Non solo tecnicamente, ma anche caratterialmente. Bruno De Silvestri e’ stato infatti una promessa mantenuta del nostro agonismo, e la sicurezza acquisita sui campi di gara ne ha aperto anche il carattere. Cosi’, oggi, Bruno e’ un ragazzo simpatico ed estroverso, con una personalita’ decisa e una particolare abilita’ nel raccontare barzellette. Ma soprattutto, per la somma delle esperienze fatte, e’ uno che conosce profondamente il mare. Se come pescatore in apnea si e’ fatto un po’ la fama di profondista, De Silvestri si reputa pero’ piu’ un razzolatore, anche perche’ la cosa che lo diverte di piu’ e’ proprio quella di ricercare il pesce, di muoversi in continuazione cambiando fondale. Se la profondita’ indubbiamente lo affascina, non disdegna pero’ di pescare in acqua bassa, dove detesta fare aspetti, preferendo una pesca piu’ dinamica e piu’ consona al suo carattere, magari nella schiuma, soprattutto d’inverno. Come molti pescatori d’oggi, elegge il dentice quale preda preferenziale, ma, dovendo scegliere quella piu’ tecnica e impegnativa, punta il dito sul dotto.
Pag. 47: PASSATO E PRESENTE => RODIS OTTO ANNI DOPO di Nino Piras
Appena e’ stato possibile, compatibilmente con gli impegni di lavoro, mi sono preso una settimana di vacanze, scoprendo cosi’ un posto bellissimo: Lindos, uno fra i piu’ famosi e antichi insediamenti della civilta’ greca, considerato monumento nazionale. Per ben tre anni, in occasione del ponte festivo del 25 aprile, non ho mai mancato all’appuntamento con l’isola greca e ho sempre trascorso delle bellissime giornate di pesca e di relax impagabili. Una delle caratteristiche principali di Lindos e’ che nel paese non si possono usare le macchine, al massimo gli asini, e questo regala al turista una pace aggiuntiva che per noi cittadini e’ un miraggio. Avevo interrotto questa buona abitudine a causa di nuovi impegni di lavoro, ma finalmente quest’estate… “Perche’ non andiamo a Lindos?”
Pag. 50: PROFONDISMO => UN RECORD DI PASSAGGIO di Stefano Navarrini
Abbiamo accolto con entusiasmo la notizia di questa nuova impresa “made in Italy” che, cosa altrettanto interessante, portava alla ribalta un nome non piu’ nuovo fra gli addetti ai lavori, ma ancora sconosciuto al grande pubblico. Alessandro Rignani Lolli e’ un po’ il simbolo del nuovo profondismo, di quella nuova generazione che ha raccolto il testimone di campioni che hanno fatto la storia piu’ recente di questo sport, o che ancora la stanno facendo, anche se su strade non necessariamente legate ai record, come Umberto Pelizzari e Gianluca Genoni. Ultimo acquisto del team Mares, Alessandro ha tutte le qualita’ per giocare un ruolo da protagonista nei prossimi anni. E’ giovane e fisicamente dotato, e’ simpatico ed estroverso, ha comunicativa ed e’ anche fotogenico, cosa che non guasta nella costruzione di un personaggio. La sua crescita sportiva, o quella di altri atleti che come lui possono esprimere un notevole potenziale nel campo dell’apnea (ci viene spontaneo affiancargli Davide Carrera), e’ pero’ legata a quella trasformazione del settore tante volte invocata anche su queste pagine, ma apparentemente ancora lontana dall’aver trovato una soluzione
Pag. 54: CAMPIONATI 2ª CATEGORIA => SARANNO FAMOSI di Nino Piras
Come gia’ avvenuto per il campionato di 1ª categoria, anche in questa edizione sono stati adottati i nuovi regolamenti: per quanto riguarda gli spostamenti, ciascun atleta, per mezzo del proprio gommone, puo’ effettuare unicamente il primo tratto, dopodiche’ deve compiere il resto della gara a nuoto. Il secondo, importante, cambiamento riguarda le catture: viene dato valore alla differenziazione, nel carniere, delle specie dei pesci, aggiungendo 400 punti per ognuna; e’ vietata la cernia; il numero totale dei saraghi non deve superare le dieci unita’, cosi’ come le rimanenti specie, a esclusione delle corvine, il cui numero non puo’ superare i cinque esemplari. Infine, la mattina stessa della competizione si procede all’estrazione di un campo-gara fra quelli precedentemente selezionati. Ma veniamo alla cronaca. Venerdi’ 17 ottobre: la data ha confermato, per chi ci crede, la sua fama di portatrice di sfortuna. Alle sette di mattina, nel bellissimo golfo di Porto Azzurro, un forte vento di grecale increspa furioso l’acqua e scuote le numerose barche ormeggiate nel porto. I concorrenti arrivano alla spicciolata sulla banchina.
Pag. 59: MEDICINA => APNEA E FREDDO di Massimo Malpieri
Che cosa accade a un subacqueo che decide di pescare anche nella stagione fredda? Le normali modificazioni cardiovascolari e respiratorie legate all’immersione in apnea, quando la temperatura dell’acqua e’ estremamente bassa (inverno, laghi ghiacciati), subiscono alcune modificazioni che influenzano sia la durata dell’apnea sia i tempi di permanenza in acqua. I dati che seguono derivano sia dalle sperimentazioni scientifiche effettuate in questi anni su Nicola Brischigiaro, Silvia Dal Bon e mio figlio Marco, nel corso dei loro record d’immersione sotto il ghiaccio al Lago del Verney, in Val d’Aosta, sia dalle ricerche del professor Ferretti, fisiologo dell’Universita’ di Brescia. L’immersione del viso in acqua provoca il fenomeno del “diving response”, cioe’ il riflesso d’immersione. Esso e’ caratterizzato da alcune modificazioni della normale fisiologia cardiovascolare, quali il rallentamento della frequenza cardiaca, la vasocostrizione periferica e l’aumento della pressione arteriosa
Pag. 62: APNEA => GIU’, GIU’, GIU’ A INSEGUIRE I PRIMATI di Alberto Balbi
Nei due campi gara ai lati della barca appoggio i due atleti di punta, Davide Carrera, ex primatista mondiale di immersione libera con -91 metri, e il francese Guillame Nery, anch’egli recordman in assetto costante, sono pronti. I due ragazzi sono compagni di squadra, ma nel silenzio delle onde tutto scompare e si dissolve, e la sfida e’ con se stessi, con il proprio limite, in questa atmosfera irreale tutto tace. I due campioni partono quasi all’unisono, io sono sul campo “b”, dove l’atleta d’Oltralpe con poderosi colpi spinge la sua monopinna alla conquista del testimone posto a -65 metri; a pochi metri posso scorgere Carrera, che ha una pinneggiata molto piu’ sinuosa e lenta e deve recuperare il cartellino a -70. Il primo a riemergere e’ Nery, in perfette condizioni, a testimonianza del suo stato di forma in continua crescita. Carrera raggiunge la superficie molti secondi dopo, quasi un’eternita’ per me che attendo il passaggio nel blu. Negli ultimi metri si rilassa, sembra godere di questo tuffo, la sua uscita e’ impeccabile, e sara’ lui il re della giornata!
Pag. 66: AGONISMO => LA ZAMPATA DEL LEONE di Stefano Navarrini
Trovare scuse per giustificare un risultato non certo esaltante puo’ sembrare banale e poco elegante, ma e’ anche doveroso quando questo accade a una squadra che si e’ sempre mossa su risultati di ben altro livello. Si potrebbe allora dire, ad esempio, che un campionato europeo che si svolge in oceano presenta condizioni di fondali e di pesci del tutto particolari. E anche se ad alcuni nostri atleti non mancano certo l’esperienza e la polivalenza richieste per gareggiare a livello internazionale, una cosa e’ pescare sul grotto o sul granito di casa e altra cosa e’ pescare fra laminarie, forti correnti e onde oceaniche. Qualcosa si paga sempre. Soprattutto se le condizioni meteo, durante la preparazione, non hanno consentito di fotografare perfettamente la situazione, di prendere quei segnali che si sarebbero poi rivelati utili, ma soprattutto di adattarsi a un mare tanto diverso.
Pag. 69: VITA VISSUTA => LA MIA CERNIA 18 CHILI ABBONDANTI di Marco Bardi
Quando estrai una cernia dalla sua tana, dopo tanto lavoro, provi una profonda sensazione di appagamento, perche’ finalmente ci sei riuscito e inizi subito a gustarti la cattura. Sei curioso di vedere bene quanto e’ grossa e non vedi l’ora di portarla in superficie. Peccato che ero da solo, altrimenti sarebbe stata una buona occasione di fare qualche bella foto. Per fortuna riuscii a coinvolgere una barca di turisti che passavano proprio da quelle parti. In gommone ho sempre una macchina fotografica pronta per le occasioni, ma purtroppo c’erano solo due scatti disponibili. Grave pecca! Alla mia richiesta di una foto i turisti erano gia’ perplessi: non si aspettavano una richiesta cosi’ particolare lanciata da un essere tutto scuro che galleggiava in superficie. Non e’ mancato, poi, lo stupore quando hanno visto cosa dovevano fotografare. Non si trattava proprio della stessa foto che viene chiesta di scattare a una coppietta vicino a un monumento! In cambio della loro disponibilita’ dovetti raccontare ai due strabiliati turisti come si svolge la pesca in apnea. Al termine del recupero ero stanco ma soddisfatto. La giornata era stata trasformata in positivo. La lotta con la preda a una certa profondita’, le scelte azzeccate nel metodo di lavoro, insieme alla soddisfazione di un’importante cattura, ti danno quella grinta di cui hai bisogno per andare avanti. Ancora una volta la mia caparbieta’ mi ha premiato con una bella cernia, che a casa, dopo altre foto di rito, sull’ago della bilancia ha fatto segnare oltre 18 kg. In certi momenti ti domandi come sarebbe la tua vita senza queste emozioni.
Pag. 72: AMICO GOMMONE => DAL GOMMINO AL “MOSTRO” di Alessandro Martorana
Cerchiamo di personalizzare il piu’ possibile il nostro gommone al fine di ottimizzare ogni operazione che riguardi la navigazione e la pesca. Facciamo tesoro di ogni esperienza e divertiamoci a “rubare con gli occhi” quando frequentiamo gommoni di amici. Non si finisce mai di imparare e una diversa disposizione di un’attrezzatura, a cui non avevamo pensato, molto spesso ci puo’ semplificare la vita.Abbondiamo con l’utilizzo di sagole elastiche fissate sui tubolari e intorno alla timoneria e creiamo dei punti d’attacco lungo il tientibene, cui assicurare qualsiasi cosa vogliamo appendere fuori bordo a gommone ancorato. Naturalmente non dobbiamo diventare dei maniaci dell’ordine, ma il buon marinaio si riconosce anche e soprattutto dalla capacita’ di trovare il giusto posto all’attrezzatura a bordo, senza creare intralcio e senza bisogno di controllarla continuamente per paura che cada in acqua durante la navigazione su un mare formato, perche’ siamo certi di averla ben assicurata.
Pag. 77: INCONTRI => APPUNTAMENTO IN CORSICA di Stefano Navarrini
Che piacere ritrovarsi fra vecchi e nuovi amici uniti da un grande, antico, insopprimibile vizio: la pesca in apnea! Nasce cosi’ l’idea di incontrarsi per un tranquillo weekend tutto pesca e fotografia. Con Stefano Bellani, che arrivava in gommone da Capraia, sua nuova patria elettiva, “zio” Piras, che con il suo mega Bwa da 7.40 m convergeva sulla Corsica da Piombino, portandosi dietro Bruno De Silvestri, attuale vicecampione italiano, e Massimo Fauci, giovane promessa di quella scuola napoletana che da qualche anno e’ pero’ rimasta a secco di campioni. In pratica, una selezione di alto livello di quel team Cressi che alla valenza agonistica ha sempre voluto affiancare valori umani
Pag. 80: BOTTA & RISPOSTA => NUOVO REGOLAMENTO: COSA NE PENSA LA FIPSAS
Sul numero di settembre di “Pesca in Apnea” abbiamo pubblicato un servizio di Stefano Navarrini sulla nuova normativa che disciplina le gare. In risposta ci perviene ora, e volentieri pubblichiamo, l’opinione della Fipsas, espressa dal suo Presidente di settore, Alberto Azzali, da Luciano Cottu, responsabile nella Federazione della Pesca in Apnea, e da Antonio Terlizzi, consulente della Fipsas per la Biologia Marina.
Pag. 82: LE IDEE => IO, PESCATORE IN APNEA di Marco Bardi
Quando m’immergo nel silenzio indescrivibile dei fondali marini, riesco di nuovo a vedere il mio intimo essere. Non guardo solo intorno a me, ma riesco a scoprire anche quello che c’e’ dentro di me, qualcosa nascosto dalla confusione della societa’ moderna. Grazie alla pesca in apnea, scopro quelle sensazioni primordiali che la natura mi ha regalato, scaturite dal contatto con quell’elemento liquido che mi ha abbracciato fin dal mio concepimento. Quando m’immergo, sento che la’ sotto, in quell’ambiente a me ostile, s’instaura un rapporto con la mia preda e mi sento di nuovo un elemento della natura che si fonde con l’ambiente circostante.
Pag. 84: GUIDA TECNICA => OMER GILET PORTAPIOMBI
Il gilet portapiombi Omer consente di perfezionare la tecnica in basso fondale, ma anche di restare piu’ comodi per ore pur avendo una consistente zavorra.
Pag. 86: GUIDA TECNICA => SPORASUB MUTA TEAM ITALIA 5 MM
Una muta per la nazionale azzurra, realizzata con materiale di qualita’, buone finiture e protezioni nelle parti piu’ a rischio, disponibile per tutti gli appassionati. La scelta del liscio e’ stata fatta per dare maggiore morbidezza e offrire la comodita’ di asciugarsi rapidamente e, dunque, di non trasmettere sensazioni di freddo….
Pag. 89: VECCHIE GLORIE => PINOCCHIO CHE NASO!
La maschera Pinocchio compie oggi cinquant’anni. Attualmente ancora in commercio, ha aperto la strada a tutte le maschere moderne, grazie all’intuizione della Cressi-sub di applicare, sul facciale della maschera, la forma anatomica del naso…
Pag. 91: PRESENTAZIONE EFFESUB => FUCILE RIFLE 75 di Alessandro Martorana
Un fucile di medie dimensioni costruito per la pesca in tana e l’aspetto invernale, ma con alcune scelte “controcorrente”…
Pag. 92: APNEA => BAMBINI: SICUREZZA E PRUDENZA di Roberto Tiveron
In questi ultimi anni, Apnea Academy ha dedicato degli studi rivolti allo sviluppo di una specifica didattica dell’apnea rivolta ai bambini. Di questo progetto, nato a Levico Terme (Trento), si e’ occupato principalmente il collega Joseph Porrino, istruttore Apnea Academy dal 1996, insieme con altri istruttori del gruppo di lavoro Apnea Academy per la ricerca e lo sviluppo della didattica per bambini. Per conoscere in modo piu’ dettagliato le caratteristiche di questo progetto, ho incontrato Joseph Porrino.
Pag. 96: STAR BENE => SE A MATTEO BRUCIA LO STOMACO di Luca Bartoli
Matteo, trentaquattro anni, appassionato di pesca in apnea, ha scoperto la passione per le immersioni da circa sei anni. In un primo tempo non ha manifestato nessun tipo di problema, anche perche’, a suo dire, non si impegnava in battute di pesca ai limiti delle proprie possibilita’. Con il passare degli anni ha intensificato l’attivita’, appassionandosi sempre piu’ alla pesca in apnea, sperimentando nuove tecniche e operando a profondita’ sempre maggiori. Nel colloquio che abbiamo avuto con lui ci riferisce che da circa tre anni soffre di forti bruciori di stomaco e che ha provato tutte le soluzioni farmacologiche che gli avevano indicato, senza peraltro ottenere nessun beneficio sostanziale…
Pag. 98: DOVE ANDARE => TOSCANA MERAVIGLIOSO ARGENTARIO di Pietro Milano
Lo sviluppo costiero e’, approssimativamente, di 40 km e inizia, a sud, dal marina di Cala Galera, per terminare, a nord, con il paese di Porto Santo Stefano. La varieta’ rocciosa, l’alternanza di piccole spiagge e la buona disponibilita’ di posti barca ne fanno un luogo frequentato nel periodo estivo, a tutto svantaggio della tranquillita’ di noi pescatori. Da settembre in poi, quando la massa dei vacanzieri ci restituisce lo “scoglio”, il luogo riacquista serenita’ e ritrova le specie ittiche che si erano allontanate dalla costa. Porto Ercole, un altro paese vicino al marina di Cala Galera, e’ l’inizio del nostro itinerario, che terminera’ all’Isola Rossa, dividendo idealmente a meta’ quasi tutto il periplo. Cala Galera e Porto Ercole si possono considerare basi ideali per “attaccare” i successivi 20 km di dirupi, insenature, ridossi e calette che caratterizzano l’Argentario.
Pag. 106: CENA DI PESCE => PESCI, SOLE E FANTASIA di Stefano Navarrini
I ravioli alla Boccanegra, cosi’ chiamati in onore della barca che ci ospita, nascono da un’idea di Paola Tortorella, cugina di Giuseppe. La base sono ravioli di ricotta fatti in casa, ma a dargli spessore intervengono poi una generosa guarnizione di rucola, molto parmigiano, in parte grattato in parte a scaglie, buccia di limone tagliuzzata e pinoli tostati in padella. Si serve con un filo d’olio, un’ultima spruzzata di limone e una grattatina di pepe…
…Il pesce all’acqua pazza e’ invece una ricetta semplice e assolutamente squisita quando il pesce e’ fresco. In una teglia si mette il pesce, cui si aggiunge un soffritto di aglio e olio, poi si aggiungono un po’ di pomodorini a ciliegia per dare un pizzico di colore e di sapore, una grattatina di pepe, un po’ di prezzemolo e, a meta’ cottura, si aggiunge una spruzzata di vino bianco. Quando il vino “sfuma”, ovvero quando e’ evaporato, si spegne il fuoco e si serve.
Ma non e’ tutto……
C’e’ da aggiungere la posta con la quale rispondono, alle domande dei lettori, Stefano Navarrini, Roberto Tiveron, Massimo Malpieri, Giorgio Volpe e Nino Piras; il racconto dei lettori (questa volta narra le sue gesta David Lattanzi); il Salotto Blu, con notizie di varia provenienza, ma tutte utili e interessanti; la rubrica di Giorgio Volpe su Internet, seguitissima dai navigatori e dagli aspiranti tali, le pagine di nautica per i subacquei. Questo e’ il nostro biglietto di presentazione!
Un caro saluto a tutti!
PESCA IN APNEA!
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