Pesca in Apnea n° 84 Gennaio 2010
La copertina del numero 84 di Pesca in Apnea |
Il mensile PESCA IN APNEA, dal primo numero del 2010, quello di gennaio ora in edicola, ha subito un cambiamento apparentemente di modesto profilo, ma nei fatti importante. La modifica e’ stata l’introduzione di uno spazio caratterizzato piu’ dal tipo di meccanismo comunicativo che dalla sostanza dei contenuti.
Si tratta di dieci pagine, con cinque argomenti di due pagine ciascuno – 1) la tecnica della pesca in apnea; 2) le attrezzature per il nostro sport; 3) lo star bene; 4) la sicurezza e la protezione; 5) il negoziante di fiducia del pescatore -, con un sistema d’informazione breve e rapido a vario grado di approfondimento.
Il nome che abbiamo dato a questa nuova rubrica e’ ‘Block Notes Sub’. Ogni tema e’ sviluppato in cinque-sei notizie immesse in una grafica accattivante, ma, soprattutto, destinata alla veloce fruibilita’. Nel complesso, dunque, in ogni numero ci sono dalle 25 alle 30 notizie che mettiamo a disposizione dei lettori.
Perche’ abbiamo preso questa decisione? Cosa ci ha spinto a fornire un materiale che solo nella forma si differenzia da quello che abbiamo sempre pubblicato e che ancora adesso pubblichiamo? La spiegazione sta nel nostro modo di vivere convulso e sempre meno disponibile per un recupero da dedicare a noi stessi.
Alcuni lettori ci hanno descritto questa difficolta’, e cioe’ di avere sempre meno tempo per leggere i nostri esaustivi servizi su argomenti che ritengono molto interessanti, ma con il rischio, qualche volta, di non poterli poi meditare e dunque gustare davvero o parlarne con gli amici di pescata. In altre parole, viverli. A questi lettori con tempi risicati dedichiamo la nuova iniziativa, ma siamo certi che la rubrica ‘Block Notes Sub’ sara’ gradita a tutti i lettori, anche quelli senza fretta, che avranno comunque da godere uno spazio aggiuntivo strettamente legato alla passione per la pesca in apnea.
Un’altra novita’ e’ quella che dal numero di gennaio abbiamo apportato tre innovazioni grafiche alla rivista: 1) la carta da opaca e’ ora lucida e di maggiore peso; 2) la copertina e’ verniciata ed e’ dunque piu’ elegante e con un maggiore risalto dei colori; 3) la confezione ha un dorsetto sul quale sono segnalati il numero della rivista e la data di uscita e questo consentira’ a chi colleziona PESCA IN APNEA di conservarla in senso verticale in una scaffalatura per un’ immediata individuazione.
Grazie a tutti gli amici di Apnea Magazine, con i nostri affettuosi auguri per un felice 2010. Il numero di gennaio di PESCA IN APNEA e’ in edicola. Qui sotto, una breve rassegna dei servizi piu’ importanti che vi appaiono. Buona lettura.
1) Pag. 14: LE STAGIONI / FREDDO QUALCHE VOLTA AMICO – di Marco Bardi
Il perido invernale ha sicuramente degli svantaggi, ma ci sono cambiamenti climatici che invece possono trasformarsi in sostanziosi viaggi.
‘ Il pensiero che, una volta fuori dall’acqua, nel momento di togliere la muta, ci possa essere quel leggero vento cosi’ tagliente fa diminuire ogni fantasia e mette a dura prova la capacita’ di sopportazione’
‘ I posti da frequentare aumentano a dismisura e quelle zone assolutamente deserte in estate si ripopolano in modo inverosimile. Fa freddo e c’e’ spesso mare mosso, ma non e’ uno svantaggio, anzi, si puo’ dimostrare un vero vantaggio se si riesce a comprendere quando sara’ il momento migliore’
‘ Considerata l’acqua mai limpida e la maggiore tranquillita’ del pesce in questo periodo, la tecnica dell’aspetto piu’ produttiva e’ quella di tante discese con attese sul fondo di circa 20 secondi’
‘ Per combattere il freddo in acqua ci sono diverse soluzioni, ma alla fine cio’ che conta di piu’ e’ avere sulla pelle un buono spessore di neoprene’
‘ I cefali e le salpe dal largo si avvicinano al litorale in cerca di cibo e scelgono le zone dove c’e’ un minimo di risacca. I saraghi, che sono stanziali, si spostano meno, ma escono dagli anfratti e girano in cerca di cibo’
2) Pag. 19: INTERVISTE PARALLELE / CONFRONTO AL VERTICE – di Stefano Navarrini
Nel gotha dei fucili subacquei si confrontano oggi il materiale piu’ tecnologico commercialmente disponibile, il carbonio, e quello piu’ antico, il legno, con il quale furono tra l’altro costruiti i primi arbalete. Il confronto, nel quale tutti sono vincitori, offre al pescatore in apnea la possibilita’ di una scelta mirata.
‘ Invertiamo il discorso: quali sono i punti deboli di un fucile in carbonio e di uno in legno?
Dagnano. Non ci sono punti deboli caratteristici di un fucile in legno o in carbonio. Eventuali punti deboli di un singolo modello possono essere in funzione di una scelta progettuale sbagliata, o di una realizzazione non accurata. In questi casi bisogna prendersela non con il legno o con il carbonio, ma con chi sceglie di lavorarli non sapendolo fare.
Tucci. Secondo il mio parere, il fucile in legno sconta una maggiore delicatezza rispetto al carbonio, mentre il punto debole dei materiali compositi e’ il loro alto costo e quello della lavorazione. Un fucile in legno, teoricamente, potrebbe anche essere costruito in casa – dico teoricamente perche’ pochi avrebbero in realta’ le capacita’ tecniche di lavorazione e selezione dei materiali -, mentre un fusto in carbonio richiede macchinari e materiali fuori portata per il fai-da-te. Parliamo infatti di tessuti preimpregnati e di lavorazione in autoclave sottovuoto, caratteristiche che alzano inevitabilmente il prezzo’
3) Pag. 23: LE BELLE IMMAGINI / IL DENTICE DELLA PROMESSA – di Alberto Balbi
Storia di una cattura annunciata nelle difficili acque dell’Isola d’Elba
‘ Questo pesce e’ uno dei predatori piu’ attivi nel Mediterraneo. La sua presenza e’ costante dove ci sono scogliere sommerse o secche in mezzo al mare, ma la cattura non e’ sempre garantita’
‘ Pinneggiamo lentamente verso il cappello della secca preparando i primi tuffi. Come d’accordo io resto in superficie in attesa di un cenno di Gaspare. Le condizioni sono buone: il ridosso offerto dall’siola ci permette di stare in acqua tranquilli e di sfruttare la visibilita’ per mettere a punto la strategia’
4) Pag. 28: GIOVANI / DIEGO D’ALESSANDRO – di Giorgio Volpe
Diego ha dalla sua un bagaglio di esperienze maturato sin dall’infanzia, quando accompagnava sua padre in indimenticabili battute di pesca, attaccandoglisi al collo. Adesso e’ un bravo agonista e un attento uomo di mare.
‘ Cosa puoi dire a tutti quegli appassionati e praticanti di lungo corso che, nonostante la dedizione e le difficolta’, vanno regolarmente in mare, spesso per fare cappotto, e fanno la classica ‘vita da mediano’?
Vorrei dire loro che per me sono dei miti e che hanno tutta la mia ammirazione. Continuate ad andare in mare, perche’ solo cosi’ si possono avere occasioni: prima o poi, una buona gratificazione capitera’ anche a voi’
5) Pag. 32: AMBIENTE / IL TROPICO SOTTO CASA – di Stefano Navarrini
Le variazioni climatiche che caratterizzano la nostra epoca stanno modificando non solo lo stile di vita, ma anche quello’ di pesca. Considerando l’accelerazione del processo in atto, sara’ bene capirci qualcosa di piu’.
‘ Piu’ che giustificato, quindi l’allarme generatodagli attuali cambiamenti climatici la cui progressiva velocita’ di sviluppo non conosce precedenti. In un passato seppur remoto, infatti, lungo le nostre coste abbiamo visto anche rigogliosi reef tropicali, i barracuda cacciavano ai piedi delle attuali Dolomiti e splendidi pesci pipistrello svolazzavano nelle acque di quell’antico Mediterraneo. E la cosa straordinaria e’ che questi pesci si possono ancora vedere, anche se oggi il loro mare e” di pietra, conservato nelle rocce di depositi fossili come quello Bolca’
‘ Piu’ di un centinaio sono invece le specie aliene, entrate in Mediterraneo attraverso lo stretto di Gibilterra o il Canale di Suez e fra queste numerosi carangidi: alcuni gia’ noti a chi ha frequentato i bacini orientali, come i ‘mangia meduse’, altri di provenienza atlantica, come il ‘carasco’ o Caranx crisus, o simili ad altri pesci ben conosciuti dai pescatori in apnea, come ricciole immigrate dall’Atlantico: in particolara la Seriola fasciata, la Seriola carpenteri e la Seriola atlantica. Anche il barracuda nella sua versione tropicale, seppure ancora raro, e’ venuto ad affiancarsi alla nostra’
6) Pag. 36: TECNICHE DI PESCA / IN COPPIA E’ MEGLIO – di Antonio Mancuso
La pesca in coppia e’ una tecnica che presuppone un’intesa perfetta tra i due atleti e la capacita’ di interpretare ognuno il pe’ensiero dell’altro. L’affiatamento si raggiunge con l’intesa e, soprattutto, senza competitivita’ tra i due pescatori.
‘ Organizzarsi in gruppo quasi sempre si traduce nel partire con gli amici del proprio circolo subacqueo e poi, una volta in acqua, andare ognuno per la propria strada. L’ideale, quindi, sarebbe formare delle coppie di apneisti che peschino affiancati: cosa, questa, semplice da dirsi, ma terribilmente complicata da mettere in pratica’
‘ Il ruolo di chi sta in superficie sara’ tutt’altro che passivo: vigilando attentamente dall’alto, infatti, avra’ modo di verificare quello che accade in profondita’, come il movimento dei pesci che si trovano al di fuori del campo visivo di chi si e’ immerso.
Alla riemersione del pescatore, il compagno che ha atteso in superficie prendera’ il fucile e si dirigera’ verso la tana del pesce per assestare il colpo risolutore’
‘ Seguendo questa procedura, i due atleti si alterneranno nei percorsi subacquei, pronti a intervenire per aiutarsi a vicenda in caso di necessita”
7) Pag. 41: TATTICA / LA TESI DI LAUREA – di Alessandro Martorana
Grazie all’esperienza, ci si rende conto che non esiste una preda che, in maniera inequivocabile, possa farci sentire al top della nostra ‘carriera’, senza avere piu’ niente da imparare. E cosi’ ogni volta e’ un’amozione’
‘ Il cuore comincio’ a battere all’impazzata; allora ero ancora relativamente inesperto e la visione di una cernia di circa 15 kg aveva finalmente dato corpo ai miei sogni’
‘ Ma torniamo all’evoluzione del nostro ipotetico pescapneista, che, dopo la cattura delle prime cernie, ha finalmente cominciato a interessarsi a quel furbissimo predatore di acque libere che risponde al nome di dentice e per averne ragione e’ diventato un vero mago della dissimulazione, imparando a nascondersi tra le pieghe del fondale’
8) Pag. 46: ESPERIENZE / QUANDO IL MARE RACCONTA – di Marco Bardi
Ecco le riflessioni di un pescatore in apnea su cosa gli offre il mare e quello che da esso riesce ad ottenere. Il suo linguaggio e’ fatto di idee e di immagini che ci porge con la generosita’ di chi vuole che la felicita’ debba appartenere a tutti e, dunque, tutti ne possano godere. Il pescatore in apnea sa bene che per vivere il mare e’, si’, entusiasmante portare a casa un gran cesto di pesci, ma sa anche declinare i momenti di gioia, attimo per attimo, in un ambiente che e’ la sua seconda natura. E ogni volta che si sporge sul mare sa di ‘inventare’ una tattica che lo portera’ a scoperte capaci di dare felicita’.
Inizia cosi’ un’altra avventura, sempre la stessa a ogni immersione, ma senza stanchezze o cedimenti, che gli consentira’ di sapere qualcosa di piu’ e, dunque, di salire un gradino nella conoscenza dell’infinito.
9) Pag. 50: PESCA IN APNEA E APNEA PURA / VIVA LA DIFFERENZA – di Alberto Balbi
Analisi di due discipline simili ma profondamente diverse, con un comune denominatore.
‘ Le attrezzature e i relativi costi sono una delle principali differenze tra l’apneista puro e il pescatore in apnea. Al primo bastano una muta, una maschera e un paio di pinne; al secondo occorrono molti accessori di contorno, che cambiano a seconda del tipo di pesca che intendera’ compiere. Vediamo nel dettaglio alcuni particolari’
‘ I tuffi del pescatore in apnea sono generalmente ripetuti e la sua concentrazione e’ massima tuffo dopo tuffo, ventilazione dopo ventilazione.
Nulla e’ lasciato al caso, nessun dettaglio’
‘ Le competizioni di pesca in apnea e di apnea pura, come abbiamo visto, sono molto diverse, sia come approccio al tipo di prestazione sia per la natura delle stesse. I partecipanti, in entrambe le categorie, sono aumentati e anche se l’apnea e’ relativamente piu’ facile da allenare, soprattutto nelle discipline indoor, soffre ancora di alcuni momenti non particolarmente felici durante le competizioni con atleti che superano il confine’
10) Pag. 54: TECNICA / PESCI E FONDALI – di Pietro Milano
Preparare la battuta di pesca e’ essenziale per avere speranze di successo e la scelta del punto dove immergersi e’ fra le cose piu’ importanti. Vi spieghiamo come conoscere u tratto di mare sia con i nuovi che con i vecchi strumenti.
‘ Affermo cio’ perche’ non sempre quello che si vede al di sopra della superficie si propone nella stessa maniera sott’acqua. Ci sono posti che sembrano magnifici dall’esterno, ma dopo una veloce perlustrazione lasciano il posto allo sgomento: distese di sabbia dopo appena una misera caduta di pochissimi metri, nonostante la scogliera sia alta e a precipizio’
‘ La profondita’ dove cresce la posidonia e’ in funzione del livello di presenza di luce (per la fotosintesi clorofilliana) e puo’ raggiungere e superare i 30 metri’
‘ Quando le linee si toccano in determinati punti, significa che ci troviamo di fronte a un possibile costone roccioso che discende rapidamente e che, pertanto, puo’ attirare pesci pelagici e puo’ fare da habitat per le cernie’
11) Pag. 59: APNEA / PIU’ PROFONDI IN SICUREZZA – di Roberto Tiveron
E’ possibile aumentare le quote operative riducendo i tempi di apnea e aumentando la sicurezza? La risposta e’ affermativa: l’importante e’ saperlo fare. Vi spieghiamo come.
‘ Il primo passo e’ quello di capire quello che avviene nel nostro organismo quando tratteniamo il fiato per diversi secondi e ci immergiamo nuotando e, quindi, bruciando energie.
Il metodo migliore per svelare questi dubbi e’ quello di documentarsi: non e’ necessario studiare una enciclopedia medica, basta mettere a fuoco gli aspetti fondamentali che riguardano la ventilazione pre-immersione, la gestione della variazione dei gas respiratori in immersione e le modalita’ e i tempi di recupero post-immersione’
‘ E’ arrivato il momento di riempire il serbatoio di aria prima di partire per il fondo. A questo punto, il pescatore effettuera’ alcuni atti ventilatori la cui ampiezza arrivera’ ai massimi livelli e, per non vanificare tutta la fase precedente e per sfruttare il riflesso d’immersione, effettuera’ solo due o massimo tre atti respiratori massimali. Poi si tuffera’ verso il fondo’
12) Pag. 63: BLOCK NOTES SUB / FATTI/NOTIZIE/OPINIONI/INFORMAZIONI/SUGGERIMENTI/COMMENTI/PROGETTI/CONSIGLI/CHIARIMENTI/INTERPRETAZIONI/PROPOSTE/IDEE PER IL PESCATORE IN APNEA
Ecco uno spazio (le dieci pagine che seguono) che titoliamo BLOCK NOTES SUB, in cui appaiono, per singoli argomenti (ognuno dei quali e’ sviluppato su due pagine), dei brevi flash i cui temi sono curiosi e intriganti, ma anche utili e facilmente fruibili.
Vogliamo cosi’ assecondare le richieste di quegli amici che sono costretti a dedicare un tempo limitato alla lettura, ma che vogliono essere comunque informati su cosa accade nel nostro mondo. Oltre a questa e ad altre piccole integrazioni, abbiamo apportato alla rivista dei ritocchi a sorpresa: la plastificazione della copertina e il cambiamento della carta degli interni, che da opaca e’ ora preziosamente patinata.
‘ Dentici in cerca di cibo; come reagisce la ricciola; facciamo subito pulizia; la potenza del fucile; i mille usi del ulinello; i pregi di una fiocina; allenare il tiro; nuove nate in case C4; caricamente frazionato; asta Ringbarb per l’airbalete Omer; nuova fiocina Antolas Design 4 punte per tana e grotto; attenti alle pinne per la sicurezza; la manutenzione del mulinello; tenere bassa la frequenza cardiaca per pescare meglio; cosa deve mangiare il pescatore; una corretta ventilazione anche per chi ha poca esperienza; cosa deve mangiare il pescatore; massaggi per decontrarsi; il panino del pescatore in apnea; allenarsi senza fatica per caricare l’airbalete; una campagna per le boe segnasub; quali salvagenti tenere a bordo per essere in regola?; per i neofiti; la Omer per proteggerci dalle meduse; una rete di sicurezza per il suabacqueo sportivo’
13) Pag. 72: BLOCK NOTES SUB / IL NEGOZIANTE DI FIDUCIA
Dalla Colombina Lerici; Acquasport Grosseto; Nonsoloapnea Milano; Planet Sub Prato.
14) Pag. 75: FUCILI: LA PROVA IN MARE / CRESSI-SUB ARBALETE COMANCHE 90 – di Alessandro Martorana
Abbiamo provato un arbalete prsente sul mercato gia’ da qualche anno e che in campo agonistico ha mietuto successi in tutto il mondo: parliamo del Comanche 90 della Cressi-sub.
15) Pag. 82/87: PRESENTAZIONE TECNICA
OMER/NUOVA ASTA AMERICA: Un’innovativa asta con le pinnette, robusta e idrodinamica, che si puo’ utilizzare anche con i fucili a testata chiusa.
SEATEC/IL NUOVO ARBALETE GEKO: il Geko ha un aspetto innovativo sia nel fusto sia nell’impugnatura, risultando un fucile di precisione ed equilibrio.
OMER/SAGOLA ELASTICA PER BOE: Una sagola per la boa che, grazie a significative novita’, risolve alcune importanti necessita’.
PARISI SUB/MUTA LISCIA FODERATA MIMETICA 5 MM: Una muta di buona elasticita’, anche se foderata internamente, grazie all’utilizzo di un tessuto molto ‘cedevole’ alla trazione, che pero’ non rinuncia alla robustezza.
16) Pag. 88: A COLPO SICURO BASILICATA 1 / PESCARE A CERSUTA – di Antonio Mancuso
Un’escursione a fini venatori sui fondali del Tirreno lucano.
17) Pag. 89: A COLPO SICURO SICILIA 2 / LA CALCARA – di Antonio Mancuso
A sud di Naxos, ecco i fondali de La Calcara, per neofiti ed esperti.
18) Pag. 90: INSIEME / LEONARDO SAMPOGNA – di Giorgio Volpe
Di professione poliziotto, Leonardo Sampogna e’ un uomo di mare verace, essendo nato e cresciuto in un paese rivierasco. Appassionato di pesca in apnea, impiega il suo tempo libero anche come istruttore di tiro e come fotografo, ma ritrova lo spirito di eterno ragazzo nelle acque della sua Maratea.
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