Pesca in Apnea n° 83 Dicembre 2009
La copertina del numero 83 di Pesca in Apnea
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Quanto costa gareggiare? Ecco il titolo che abbiamo dato a un esaustivo servizio di Alberto Balbi che appare sul numero di dicembre di ‘Pesca in Apnea’ ora in edicola. Il tema e’ un’analisi su quanto si spende per partecipare alle gare del nostro sport: dalle selettive alla prima categoria, ecc. ecc. Balbi ha fatto forzatamente dei calcoli approssimativi perche’ le varianti in questo campo sono infinite anche se sono legate sopratutto a due elementi, e cioe’ alla voglia di spendere e alla disponibilita’ di danaro.
Detto questo, che e’ l’essenziale, potremmo qui chiudere il discorso, e invece pensiamo che valga la pena intrattenerci qualche minuto sull’argomento. Perche’ nella valutazione di una decisione apparentemente banale come quella di partecipare a una gara c’e’ sempre da fare attenzione, oltre all’esborso economico e alla componente ludica, anche a un terzo elemento che, a nostro parere non va d’accordo con l’affermazione che ‘nelle gare e’ molto piu’ importante partecipare che vincere’. Siamo convinti dell’esatto contrario. Non si tratta, in questo caso, di spendere qualche euro per acquistare un oggetto o per ‘divertirsi’. I soldi, i non molti soldi da spendere nello specifico, servono a qualcosa di piu’ serio: essere cioe’ attori in un evento agonistico che permette di realizzarci con tutte le nostre capacita’ tecniche, ma, soprattutto, di mettere alla prova le nostre energie vitali. Non e’ uno scherzo questo, siamo vicini al grande gioco della vita, anche se, nel nostro caso, la posta e’ infinitamente piccola. Sia ben chiaro: chi partecipa a una gara vuole vincerla.
Con questo minuscolo esercizio di psicologia facile, vogliamo per (e con) gli amici di Apnea Magazine affermare un concetto di base, e cioe’ che il danaro, indispensabile per partecipare a una gara, ha si’ importanza, ma certamente minore al confronto con la pulsione esistenziale che e’ la sfida verso se stessi. Il problema economico diventa dunque accessorio, ed anche con modeste possibilita’, chi lo vorra’ davvero, non solo riuscira’ a partecipare alla gara, ma avra’ anche molte probabilita’ di vincerla. Segnaliamo ora, in sintesi, i servizi che appaiono sul numero di dicembre di ‘Pesca in Apnea’ ora in edicola.
Cari e affettuosi auguri ai nostri lettori per il Natale ormai prossimo e per i giorni che verranno.
1) Pag. 18: EURO AFRICANO 2009 / FESTA SPAGNOLA AD ALGERI – di Pietro MIlano
Pedro Carbonal e la sua squadra sul gradino piu’ alto di una gara condizionata dalla scarsa visibilita’. Per l’Italia il secondo posto a squadre e Stefano Bellani quinto.
‘ Lo stesso regolamento imponeva, per queste cernie, un peso minimo di 2 kg.
Ma, nella prospettiva di una vittoria, si sarebbe dovuta fare anche per queste una scelta di ordine strategico: sparare a quelle di peso minimo o puntare su quelle di maggiore mole?…
‘ La seconda giornata ha tutte le premesse per una battaglia all’ultimo sangue, ma con le solite incognite di visibilita’ e corrente. Il meteo ha dato tempo in miglioramento e quindi tutti sperano in una maggiore visibilita’, dato che nella giornata precedente si era visto cosa poteva fare la corrente in poche ore di azione’
‘ A Bellani continuava a mancare la cernia e ripiegava sul pesce bianco. Santiago Lopez continuava la pesca in bassofondo, concludendo con quattordici prede e un nono posto di giornata (7° in finale). Pedro Carbonel, aiutato dalle nuove condizioni marine, metteva tutti quanti in riga con cinque cernie di buon peso, piu’ la cernia bruna e tre saraghi’
‘ La Spagna ci distacca, sostanzialmente uguale il divario tra l’Italia e la Croazia, che supera di un soffio i padroni di casa. Seguono Portogallo, Grecia e Bulgaria. Le altre nazioni sono lontane, ma con margini di crescita ben piu’ consistenti’
2) Pag. 26: TECNICA / 5 ANEDOTTI PER IMPARARE – di Marco Bardi
Da ognuno di questi cinque racconti di vita vissuta, Marco Bardi trae una considerazione finale, che contiene la sua ‘morale’. Ogni avventura diventa un consiglio ai nostri lettori su comportamenti da seguire per ottenere buoni risultati venatori e la massima sicurezza.
‘ Decisi di fare alcune prove su un bersaglio finto e immobile, che continuai a non colpire con tiri alti. Per un problema c’e’ sempre un motivo e una soluzione e, senza perdermi d’animo, ripensai a tutto l’accaduto fin dal primo minuto in cui avevo impugnato quel fucile’
‘ Una volta riequilibrato l’assetto, mi sentii piu’ a mio agio e iniziarono subito a vedersi i risultati. Alla seconda discesa, una spigola fini’ nell’asta senza difficolta’ e poi un grosso sarago’
‘ La spigola, dapprima molto convinta, scarto’ improvvisamente di lato e cerco’ la fuga quando oramai era a tiro. Non c’era altro da fare che tentare un tiro d’imbracciata proprio in coincidenza con la fase di calma dell’onda lunga’
‘ La visibilita’ era davvero minima e si vedeva solo pochi centimetri oltre la punta del fucile, ma girava pesce. Dopo un’ora avevo gia’ catturato due salpe, due cefali e una spigola’
3) Pag. 32: INTERVISTE PARALLELE / LA PUNTA DEI DESIDERI – di Stefano Navarrini
La punta ideale? Spesso una non basta, perche’ in molte occasioni una fiocina rende megli di una punta unica, ma quale fiocina e quale punta? Abbiamo provato a capirne di piu’ con l’aiuto di due esperti pescatori in apnea: Andrea Calvino e Salvatore Roccaforte.
‘ Quali sono i principali vantaggi di pescare con una fiocina rispetto a una punta tradizionale?
Calvino. La fiocina permette di effettuare tiri d’imbracciata quasi senza mirare, quindi con un’azione molto rapida ottima per prede non particolarmente grosse che offrono un bersaglio ridotto trovandosi magari di taglio. Un caso classico e’ quello dei saraghi nelle spaccature strette o nel grotto’
‘ Che tipo di manutenzione si puo’ fare su una fiocina, che spesso tende ad arrugginirsi?
Roccaforte. Sulla manutenzione delle fiocine c’e’ ben poco da dire, salvo ricordarsi sempre di sciacquarle, soprattutto quelle in acciaio di seconda qualita’ che tendono ad arrugginirsi facilmente. Se per manutenzione vogliamo anche intendere il tentativo di raddrizzare i denti storti per qualche padella o il rifare punte’ spuntate, direi che il discorso puo’ valere la pena
soprattutto per quelle fiocine Mustad purosangue che hanno il loro costo. Pero’ e’ un discorso che non mi riguarda perche’ le sostituisco subito al primo difetto’
4) Pag. 37: LE BELLE IMMAGINI / A PESCA CON ARISTOTELE – di Alberto Balbi
Alla scoperta della pesca in caduta con l’agonista siciliano Vincenzo Solli.
‘ Secondo Vincenzo, sono le caratteristiche del posto in cui nasci che ti fanno diventare piu’ preparato in determinate tipologie di pesca. Nella Sicilia occidentale, che va da Palermo a Marsala, il fondale e’ caratterizzato da roccia che degrada dolcemente con molti anfratti, tettoie e franate e con condizioni di visibilita’ spesso ottimali’
‘ Le attrezzature per la pesca in caduta non differiscono molto da quelle per altri tipi di pesca e sono molto soggettive. Ad esempio, Solli utilizza fucili Omer con la nuova impugnatura Cayman, di cui e’ un estimatore. In base al tipo di preda, utilizza fucili di diverse lunghezze’
5) Pag. 42: TECNICA / QUANDO IL PESCA SCAPPA – di Marco Bardi
Sono sempre piu’ numerosi I pesci che scappano all’asta. Che fine fanno e come se ne puo’ limitare la perdita.
‘ Con il pesce piu’ sornione il tiro e’ molto piu’ facile, perche’ si ha tutto il tempo di mirare e non c’e’ da tenere sotto controllo il comportamento o le spine alzate. Ci si concentra solo sul fucile e sul tiro piazzato con molta calma’
‘ Con un tiro potente si possono prendere solo grosse prede poco scattanti, mai pesci di taglia media piu’ veloci. Invece, con un’asta rapida e precisa si possono pescare senza problemi tutti i tipi di pesci, grandi o piccoli che siano. Sono questi gli elementi principali del fucile che possono fare una grande differenza tra il perdere o meno un pesce…
6) Pag. 46: TECNICA / RENDIAMOLA PIU’ FACILE – di Antonio Mancuso
Semplificare non significa impoverire. Si tratta, invece, di un’operazione raffinata, che per un pescatore in apnea vuol dire rendere meno complesse le proprie battute di pesca. Vediamo come e perche’.
‘ Parlare di ‘tecnica della semplificazione’ nello specifico significa farlo soprattutto riferendoci alle nostre immersioni. Sono proprio i momenti in cui si e’ impegnati in una battuta di pesca quelli in cui e’ necessario ottimizzare le proprie prestazioni e, conseguentemente, quelli in cui far emergere la classe del bravo pescapneista, ovvero un atleta capace di razionalizzare ogni suo gesto, rendendolo del tutto naturale e apparentemente semplice’
‘ Equipaggiati con il giusto corredo subacqueo, entriamo in acqua con l’evidente obiettivo di dare il meglio di noi stessi. Ma la domanda che ci si pone subito e’ questa: quale tecnica adottare?…
‘ Chiunque voglia diventare un esperto nella ‘tecnica della semplificazione’, quindi, non puo’ fare a meno di imparare i segreti del ‘razzolo’, dove nulla viene sottratto alla vera essenza della pesca in apnea, ma in cui vengono esaltati, invece, l’estro, la fantasia, l’intuito e il fiuto per il pesce’
7) Pag. 50: IL PERSONAGGIO / LETY5 CENTAURO PESCASUB! – di Giorgio Volpe
Letizia sfreccia in pista sulla sua moto a 300 chilometri all’ora e ha vinto gare importanti, mettendo in riga I suoi colleghi maschietti, ma coliva anche la passione per la pesca in apnea. Ecco l’intervista a una persona speciale!
‘ Che tipo di pesca praticate tu e Davide?
Con i numerosi impegni legati al team, non abbiamo moltissimo tempo da dedicare a questa splendida disciplina. Generalmente, peschiamo in estate, prediligendo la tecnica della pesca in tana. Leggendo le riviste del settore, conosco l’esistenza di altre tecniche affascinanti, come l’aspetto, ma al momento non siamo attrezzati per praticarle, perche’ utilizziamo solo corti fucili oleopneumatici. Certamente in futuro sperimenteremo anche l’aspetto e l’agguato!…
‘ Esiste un trait-d’union, un filo che unisce la moto e la pesca in apnea?
Sono indubbiamente discipline molto diverse, ma credo che entrambe richiedano una grande capacita’ di autogestione e tanta determinazione. Sulla pista sei solo con la tua moto, che devi gestire al meglio contando sulle tue sole forze; in acqua sei solo con la tua apnea e il tuo fucile, e anche qui devi gestire te stesso e il tuo attrezzo nel migliore dei modi per avere successo’
8) Pag. 54: STRUMENTI / UN MARE DI ELETTRONICA – di Stefano Navarrini
I pesci si fanno sempre piu’ furbi, e i pescatori in apnea si adattano. Certo, si puo’ sempre improvvisare, ma oggi I pescatori piu’ esperti si avvalgono delle piu’ moderne tecnologie elettroniche per ottimizzare la propria azione di pesca.
‘ Il Gps e’, come detto, il cuore di un chart-plotter e va ricordato che, prima di mettersi al servizio delle varie cartografie elettroniche, i Gps fornivano sul display solo le coordinate geografiche’
‘ Anche se in molti casi la nostra meta puo’ essere facilmente riconoscibile dall’andamento morfologico della costa, fosse anche un’isola, il cartografico ci permettera’ di arrivare sul punto prescelto e predeterminato (waypoint) con una precisione oggi nell’ordine di pochi metri’
‘ E visto che parliamo di dimensioni e di display, qualcuno si potrebbe chiedere quale sia il senso di un palmare, il cui display supera raramente le dimensioni di un pacchetto di sigarette’
9) Pag. 59: AGONISMO / QUANTO COSTA GAREGGIARE? – di Alberto Balbi
Partecipare alle gare di pesca in apnea significa anche affrontare delle spese. I regolamenti tengono conto di questo particolare aspetto delle competizioni?
‘ Quando si decide di provare l’ebbrezza di una gara, innanzitutto ci si deve dotare del brevetto di pescatore in apnea, che comporta dei costi variabili in funzione del tipo di corso che si andra’ a frequentare. Una volta conseguito il brevetto, poi, e’ ovvio che si dovra’ ottenere il rilascio del necessario certificato di idoneita’ agonistica’
‘ Le semifinali, cosi’ come la finale, sono gare certamente costose per gli atleti.
Per aspirare a un buon risultato, ogni partecipante deve assolutamente sfruttare al massimo il tempo a disposizione per l’esplorazione dei fondali, che, per essere effettuata al meglio delle possibilita’, richiede un gommone e un assistente’
10) Pag. 64: LE EMOZIONI / QUANDO HAI PAURA – di Alessandro Martorana
Riconoscere e gestire quest’emozione e’ importante per ottenere la serenita’ che dovrebbe essere sempre presente nella nostra attivita’. Vediamo quail possono essere le situazioni che inducono un simile stato d’animo e come cercare di affrontarle al meglio.
‘ Forse non in questi termini ‘catastrofici’, ma sono ancora piu’ sicuro che, a molti di voi, sara’ senz’altro successo di provare un improvviso quanto momentaneo senso di inadeguatezza della vostra arma e delle vostre capacita’ al cospetto di una preda particolarmente prestigiosa, sensazione che vi ha portato ad anticipare o a ritardare il tiro, vanificandone l’efficacia’
‘ Innanzitutto e’ necessario fare mente locale e, dopo avere verificato scrupolosamente che il fucile e’ in ottimo stato (specie la sua asta), mettiamoci in testa che il problema risiede solo ed esclusivamente nella nostra mente. Del resto, se lo stesso fucile funzionava egregiamente fino a un momento prima e non e’ successo nulla che ne abbia compromesso il funzionamento, e’ logico pensare che il problema stia nel ‘manico”
‘ Se anche in questo caso non riusciamo a concludere granche’ oppure anche gli altri non hanno catturato nulla, non facciamone comunque una malattia e ricominciamo a pescare in scioltezza e senza stare tanto a lambiccarci il cervello’
11) Pag. 69: FUCINI: LA PROVA ION MARE / OMERSUB CAYMAN HF 100 – di Alessandro Martorana
Abbiamo provato l’arbalete della Omer il Cayman HF 100, di cui descriviamo caratteristiche tecniche e funzionali: l’equilibrio, l’assetto, il brandeggio e l’efficacia del tiro.
‘ L’impugnatura e’ piccola e molto ben disegnata, al fine di avvicinare il piu’ possibile la mano all’asta e donare cosi’ al fucile una grande istintivita’ d’utilizzo, abbattendo il rinculo in fase di tiro…
‘ La struttura portante dell’impugnatura e’ in nylon nero caricato con fibra di vetro di elevata robustezza, mentre il calcio e’ bianco (che aiuta a ritrovare il fucile sul fondo), morbido e amovibile. Insieme con il fucile viene fornita in dotazione una seconda manopola anatomica di maggiori dimensioni per utilizzatori destri’
‘ La linea di mira e’ molto pulita e l’asta si vede in tutta la sua lunghezza. Le dimensioni molto ridotte della testata consentono, tra l’altro, di continuare a vedere la preda in avvicinamento anche quando la ‘copriamo’ con l’asta. In questo modo, potremo sempre prevenire ogni spostamento del pesce, evitando errori di tiro che, diversamente, non ci saremmo potuti spiegare’
12) Pag. 79: CONFRONTI / PESCA IN APNEA IERI E OGGI – di Roberto Tiveron
Come si e’ avii’oluta la pesca in apnea nel corso degli anni? Si sono evoluti le attrezzature, le tecniche e i pescatori stessi. E’ cambiato anche il clima, purtroppo in maniera negativa.
‘ Da venti e piu’ anni a oggi, le attrezzature sono cambiate moltissimo, grazie alla tecnologia e in funzione dei mutamenti generali dell’ambiente marino. I fucili subacquei sono diventati piu’ efficaci e precisi, in grado di scagliare l’asta con maggiore rapidita’ e potenza a distanze prima irraggiungibili’
‘ Con l’uso del legno si e’ riusciti, in particolare, a offrire grande massa ai fucili per garantire la possibilita’ di montare piu’ di un elastico e aste pesanti. Con l’uso del carbonio e’ stata conferita al fusto una rigidita’ assoluta e, quindi, l’assenza totale di imbarcamento sotto la trazione degli elastici piu’ esasperati’
13) Pag. 84: ALLENAMENTO / IN FORMA (ANCHE IN INVERNO) – di Roberto Tiveron
Se si sospende l’attivita’, l’inverno e’ un lungo perido critico in grado di farci perdere tutti i risultati raggiunti riguardo la nostra forma fisica. E’ dunque essenziale allenarsi in modo giusto e regolare per mantenerci in buone condizioni.
‘ Nei primi tre o quattro mesi di allenamento, il lavoro sara’ improntato principalmente sulla resistenza e sulla potenza aerobica. In questa fase si avra’ anche occasione di lavorare sulla correzione della tecnica, sul recupero delle espressioni di forza, resistenza, velocita’ e destrezza, con esercizi a corpo libero’
‘ Ricordiamo che siamo in una fase in cui lavoreremo sulla capacita’ aerobica, quindi cercheremo un ritmo che ci faccia mantenere la frequenza cardiaca nel range stabilito, ricavabile dalle tabelle proposte in precedenza e, quindi, in funzione dell’eta’ e della condizione momentanea’
14) Pag. 88: COMPORTAMENTI / SPORTIVITA’ E ILLEGALITA’ – di Alessandro Martorana
La pesca in apnea e’ governata da regole, scritte e non scritte. Vediamo dunque come portare al Massimo il concetto di sportivita’ inserito nelle norme piu’ comuni, ricordando le piu’ semplici a chi comincia.
… Non voglio, in questa sede, entrare nel merito dell’effettivo danno che puo’ creare un pescapneista, ma rimane il fatto che, dove e’ vietato immergersi, bisogna rispettare il divieto molto scrupolosamente. Diversamente si diventerebbe, ipso facto, dei bracconieri’
‘ La pesca in apnea e’ vietata dal tramonto all’alba. Una volta era ‘normale’ praticare la pesca in apnea notturna (come del resto quella con autorespiratori) e moltissimi pescapneisti trovavano divertente recarsi in mare a notte fonda, specie nelle notti senza luna. Era una pratica estremamente redditizia, dal punto di vista dei carnieri, e molti pescapneisti di scarse capacita’ tecniche, anziche’ tentare di migliorare il loro livello, preferivano pescare di notte perche’ riuscivano a catturare prede difficili che, di giorno, non si sarebbero mai sognati di incontrare’
15) Pag. 91/97: PRESENTAZIONE TECNICA
SPORASUB/BORSE DRYBAG FRIDGE: Una borsa doppia studiata per I pescatori piu’ esigenti.
OMERSUB/STRUMENTI DI MUSURAZIONE PER FUCILI: Un kit universale per misurare la pressione di tutti I fucili pneumatici.
POLOSUB/MUTA 8 + 5 LISCIA SPACCATA: Una muta caratterizzata da un neoprene per la giacca di 8 mm, molto elastico, che garantisce la protezione termica per molte ore di pesca.
MARES/IRIS INTERFACCIA USB PER IL NEMO APNEIST: Dalla Mares il nuovo software per lo scarico dei dati dal computer Nemo Apneist. Attraverso l’interaccia Iris si dispone di uno strumento completo per monitorare e archiviare le immersioni.
16) Pag. 104: A COLPO SICURO MARCHE 1 / PORTO RECANATI – di Antonio Mancuso
La cittadina adriatica, segnalata con due vele nella Guida Blu di Legambiente, e’ molto ricercata quale localita’ balneare, ma presenta anche buoni spunti per la pratica della pesca in apnea.
17) Pag. 106: A COLPO SICURO SICILIA 2 / PESCARE A PIZZOLUNGO – di Antonio Mancuso
Pizzolungo offre al pescatore in apnea l’opportunita’ di fare belle immersioni in un mare dove le prede sono ancora di casa e le sorprese a portata di mano.
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