Pesca in Apnea n° 71 Gennaio 2009
La copertina del numero 71 di Pesca in Apnea
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Vittorio Papaianni e’ un signore avanti negli anni che ama il mare e la pesca in apnea: ce ne parla Antonio Mancuso e decidiamo di fare un servizio su di lui. La vera fatica di Mancuso, quando mette mano all’intervista, e’ quella di appurare quanti anni ha il suo interlocutore. D’altro canto, senza quel particolare, l’eta’ dell’intervistato, il servizio sarebbe monco e non avrebbe senso pubblicarlo. Mancuso ce la mette tutta, ma il rifiuto e’ evidente ed e’ gestito con la grande abilita’ di chi non vuole dare all’interlocutore un secco e sgarbato rifiuto, ma riesce ad evitare, con mille sotterfugi, di rispondere alla domanda precisa che gli viene posta. L’intervista procede, ma Vittorio Papaianni resiste in quello che ormai e’ diventato quasi un gioco, e questo rende piu’ interessante il personaggio. La conversazione va avanti passando in rassegna i lucidi ricordi di Papaianni, avvenimenti memorabili come la cattura avventurosa di una cernia di quaranta chili, i tentativi di individuare una splendida secca – la Secca del Cane – favolosa ma introvabile, la collezione di attrezzature per la pesca in apnea conservata nel garage, dal primo fucile – un Saetta B Extra Mares – fino a quelle tecnologicamente piu’ avanzate. Il personaggio e’ affascinante e i suoi capelli bianchi meritano rispetto. E allora, pensa Mancuso, perche’ non rispettare la volonta’ di un signore che per motivi suoi vuole tenere nascosta la sua eta’? Cosi’ i due si lasciano e subito arriva in redazione la telefonata di Mancuso che avverte che tutto e’ andato bene, che l’intervista e’ ok, ma che non sapremo mai quanti anni ha Papaianni.
Ma come si fa a pubblicare un’intervista a un signore visibilmente anziano, cosa rilevabile anche dai capelli bianchi delle foto, quando l’intervista vuol proprio significare che anche in un’eta’ avanzata si puo’ essere degli splendidi pescatori in apnea? Antonio Mancuso si rende subito conto che l’eta’ di Papaianni e’ un nodo da sciogliere e non sappiamo con quali persuasivi argomenti lo scioglie. Papaianni ha 69 anni.
Caro Papaianni, noi non volevamo conoscere la sua eta’ per insana curiosita’, ma vogliamo solo additarla come esempio ai nostri lettori e dire loro che esiste in Calabria un amico che nonostante un’eta’ un po’ avanzata continua ad andare in mare a pesca in apnea, portando a casa carnieri di tutto rispetto. Vogliamo segnalare il suo caso come una prova d’amore per il mare e per la natura e come un’affermazione di forza coraggiosa, che gli consente di rimanere giovane molto al di sotto della sua eta’ anagrafica. Un giovanotto di 69 anni. Auguri.
Riportiamo ora gli estratti dei servizi pubblicati sul numero di gennaio di Pesca in Apnea che adesso si trova in edicola Agli amici di Apnea Magazine, con questo primo numero del 2009, i nostri caldi auguri di buon anno!
1) Pag. 16: DOPO I MONDIALI / LA NAZIONALE ITALIANA VERSO IL FUTURO – di Marco Bardi
Il futuro dell’agonismo azzurro si avvia verso un percorso difficile, ma anche affascinante, caratterizzato da un’infinita’ di valutazioni. Ecco cosa ne pensa Marco Bardi, direttore sportivo federale.
‘ I prossimi impegni parlano di un campionato euro-africano in Algeria nel 2009, di cui non si ha ancora la certezza, e del prossimo Mondiale in Croazia, precisamente a Lussino, nel 2010, mentre il successivo se lo stanno contendendo Turchia e Sud Africa per il 2012’
‘ Ci sono atleti predisposti al confronto con il mondo e atleti che vanno bene solo in campo nazionale, dove si gareggia con regole e abitudini diverse. Ognuno ha le sue qualita’, sia ben chiaro, ma non sono entrambi adatti allo stesso compito’
‘ Quando sara’ vicino il momento della competizione, avranno gia’ una condizione mentale pronta e priva di condizionamenti. Non avranno la paura di ritrovarsi esclusi sul posto, ma la certezza che quella sara’ la loro occasione da sfruttare al meglio’
‘ L’accompagnatore e’ anche un potenziale atleta per il futuro della nazionale e in queste occasioni puo’ fare preziosa esperienza. La squadra italiana ha molti atleti esperti che qualcuno potrebbe anche definire anziani, nel senso che hanno un’eta’ vicina al limite competitivo’
2) Pag. 23: PESCA IN FAMIGLIA / DI PADRE IN FIGLIO – di Antonino Piras
Carlo e Antonio Lovicario: papa’, figlio e la grande passione condivisa per la pesca in apnea. Carlo e’ un nome noto nell’agonismo italiano, Antonio sta entrando a pieni voti nell’ambiente, ma li lega soprattutto il piacere di andare insieme sott’acqua.
‘ Nel mondo delle competizioni sportive, poche volte abbiamo avuto esempi di successi di genitori eguagliati dai figli. Nel campo della pesca in apnea, quello che vi proponiamo e’ uno di questi rari casi e la curiosita’ sta nello scoprire come cio’ sia potuto accadere, cioe’ se sia una questione di cromosomi o si tratti di un insegnamento giornaliero, oppure la somma di entrambi. Parliamo di Carlo e Antonio Lovicario, padre e figlio sardi, nati e residenti ad Arbatax, bellissima localita’ dell’isola.
Antonio frequenta il mondo delle gare da pochissimo, infatti solo nel 2007 ha iniziato a partecipare alle gare selettive sfiorando subito la qualificazione, obiettivo che ha realizzato quest’anno riuscendo a qualificarsi per i Campionati di Seconda categoria a Trapani e ottenendo un bellissimo quarto posto, al ridosso del podio, al Campionato Italiano di Prima categoria in Puglia, a Torre Vado. Nonostante la sua giovane eta’, ha dimostrato in cosi’ poco tempo di poter essere uno dei futuri protagonisti nel mondo delle gare.
3) Pag. 28: TECNICA / MIRARE: TEORIA E PRATICA – di Alessandro Martorana
Ai fini della riuscita di un tiro, quel che conta sono solo le particolarita’ tecniche dell’arma o c’e’ qualcos’altro di cui dobbiamo tenere conto? Cominciamo a vedere come si prende la mira e, soprattutto, se nella pratica riusciamo ad applicare quello che in teoria e’ molto chiaro.
‘ Perche’ ci sono pescatori di grande esperienza che riescono ad attuare con estrema naturalezza tiri formidabili con armi vetuste e antidiluviane e noi, pur utilizzando fucili di assoluta avanguardia tecnica, costosi e progettati in maniera meticolosa, non riusciamo a mantenere un’accettabile standard in merito al successo dei tiri effettuati?’
‘ Nella pratica della pesca in tana spesso siamo costretti a effettuare tiri da posizioni impossibili, realizzando allineamenti calcio-arpione-pesce stimati, senza realmente posizionare il fucile in asse con l’occhio. In questo caso, sbagliare tiri in apparenza facili e vicini e’ un’eventualita’ che capita a ogni pie’ sospinto e non dobbiamo certo passare il resto della pescata a maledire la nostra sconfitta’
4) Pag. 33: LE BELLE IMMAGINI / CAMPIONE DEL MONDO! – di Alberto Balbi
L’occasione era unica: pescare fianco a fianco con il neocampione del mondo Joseba Kerejeta, per scoprirne le straordinarie capacita’.
‘ Cosi’, dopo meno di un mese dal termine della competizione piu’ prestigiosa, mi ritrovo a Playa de Las Americas, in gommone, alle 6 di mattina, diretto verso un punto indicato dal Gps, a fianco di Joseba Kerejeta’
‘ Nelle due ore successive facciamo molti spostamenti, con catture interessanti, ma lo spagnolo appare comunque insoddisfatto: il pelagico non arriva e il tempo stringe, in virtu’ del fatto che si devono coprire altre 40 miglia in gommone per rientrare’
‘ Questa volta anche Joseba e’ contento e mostra il pesce con orgoglio, anche se, durante il rientro, torna piu’ volte sull’argomento pelagico’
5) Pag. 38: ACCESSORI / PICCOLE GRANDI IDEE – di Stefano Navarrini
L’attrezzatura subacquea non e’ fatta solo di mute, pinne e fucili, ma anche di tanti accessori, realizzati artigianalmente o prodotti dalle aziende, che, nel loro piccolo, riescono a migliorare notevolmente la nostra azione di pesca.
‘ Perche’ un fucile possa sparare, occorre ovviamente caricarlo, e qui ogni tanto arrivano i dolori, dato che oggi, a prescindere dalla tipologia, ovvero aria o elastici che sia, vanno di moda fucili sempre piu’ lunghi e potenti e, conseguentemente, di difficile gestione’
‘ E gia’ che parliamo di boe, senza entrare nel mondo di quelle segnasub, per le quali servirebbe un apposito articolo, possiamo parlare di quelle boette utilizzate per mantenere in trazione un pesce male intanato, ma anche dei pedagni, sia quelli utilizzabili dalla superficie, sia quelli da portarsi dietro in pesca.
‘ Molto pratico anche quel piombo sagomato per essere tolto e rinfilato in cintura con la massima facilita’, collegabile al sagolone del pallone e utilizzabile come pedagno’
6) Pag. 43: RACCONTI / SCEGLI E SCEGLI’ CAPITA DI NON SPARARE – di Pietro Milano
Puo’ succedere che, vittime di una forte indecisione, presi dal valutare pro e contro, si perda il momento giusto e quindi… la preda!
‘ Il mare completamente immobile e’ una forte attrattiva per un tuffo al calar del sole e variare la tecnica che solitamente uso nei mesi estivi: la pesca in caduta. La secca si presta molto bene all’aspetto, per via dei fondali che si mantengono mediamente intorno ai 15 metri, ma e’ possibile farlo anche a 10 come a 25′
‘ I pesci erano quasi tutti di piccole dimensioni e soltanto qualcuno superava i 2 kg, ma lo spettacolo era unico. Il fucile puntato verso l’esterno del taglio non riusciva a inquadrarne uno degno di nota e l’apnea intanto finiva’
7) Pag. 46: ITTIOLOGIA / PARLIAMO DI SFIIRENIDI E SPARIDI – di Antonio Mancuso
In questo numero approfondiamo la conoscenza del barracuda mediterraneo e delle varie specie di sparidi. Il primo e’ giunto da altri mari, degli sparidi, invece, ne abbiamo, da sempre, una grande varieta’ di specie.
… La famiglia degli sfirenidi e’ costituita da pesci carnivori, con corpo cilindrico e lungo, dotati di bocca larga, con grossi denti e mascella inferiore piu’ lunga di quella superiore. Comprende l’unico genere Sphyraena, di cui fanno parte diverse specie di pesci comunemente denominati barracuda.’
‘ Le specie che costituiscono la famiglia degli sparidi sono piuttosto varie e ognuna vive in ambienti scelti soprattutto in funzione delle esigenze alimentari. I saraghi sono le prede che permettono al neofita di affinare le proprie tecniche venatorie’
‘ La salpa e’ uno dei piu’ ‘timidi’ pesci del nostro mare, la cui cattura richiede buona tecnica, che non e’ pero’ giustificata dalla qualita’ delle sue carni, il cui sapore e’ fortemente condizionato dalla dieta rigorosamente vegetariana: la salpa e’ una specie quasi totalmente fitofaga’
8) Pag. 50: COME MIGLIORARE LE TUE PRESTAZIONI – di Marco Bardi
Non basta acquistare un ottimo prodotto per avere la sicurezza del risultato, l’importante e’ saperlo usare nel modo giusto.
‘ L’esperto e’ quello che non ama le innovazioni, perche’ si e’ abituato alle sue attrezzature e si convince che non sono migliorabili. Il limite di questo ragionamento sta nel fatto che chiude le porte all’evoluzione e, dopo qualche anno, il soggetto si accorge che quelle che sembravano banalita’ usate da tutti hanno comunque un significato’
‘ La pinna migliore e’ quella che sappiamo sfruttare al meglio. Viene spontaneo pensare che piu’ e’ rigida la pala e piu’ si scendera’ in profondita’, ma non e’ cosi’. Quello che non si valuta mai e’ il nostro metodo di pinneggiata’
‘ Il colore del facciale non deve essere trasparente, dal momento che crea giochi di luce e mette piu’ in risalto gli occhi del pescatore, i quali sono fari di allarme per il pesce’
9) Pag. 55: MATERIALI / FODERA SI FODERA NO – di Alessandro Martorana
Materiali e tecniche di montaggio sempre piu’ evoluti per quanto riguarda neoprene e fodera che lo riveste. Analizziamo quando l’utilizzo debba prevedere una muta foderata oppure una liscia.
‘ Una muta dura e coriacea dello spessore superiore a 6 millimetri diventa infatti una vera ‘Vergine di Norimberga’, a meno di non scendere a compromessi dal punto di vista del taglio e dell’aderenza al corpo, con conseguenti decadimenti delle necessarie prerogative di coibenza termica del capo’
‘ Comunque, la configurazione ‘tipo’ della muta del pescapneista italiano ‘evoluto’ e’ costituita da una muta liscio-spaccata realizzata con neoprene di media densita’ e di spessore adeguato alla stagione d’utilizzo’
‘ Soprattutto nel periodo estivo, quando non avremo certo la possibilita’ di sentire freddo negli spostamenti in gommone, un bel completo monofoderato da 3 millimetri di spessore rappresenta da sempre la migliore configurazione d’utilizzo, specie se non andiamo tanto per il sottile e desideriamo un capo robusto e longevo’
10) Pag. 59: TECNICHE DI PESCA / COME CAMBIA IL MARE – di Roberto Tiveron
‘Il mare non e’ piu’ quello di una volta” : questa frase si e’ sempre detta, ma oggi davvero ci sono dei mutamenti fisici da conoscere e da saper valutare per praticare un’attivita’ di pesca piu’ giusta e piu’ produttiva.
‘ Chi va in acqua spesso di solito si evolve parallelamente ai mutamenti che si verificano in mare, quindi l’evoluzione tecnica del pescatore in apnea avviene quasi in maniera inconscia. Accade, pero’, che qualcuno sia portato a conservare le vecchie abitudini, che spesso si rivelano non piu’ idonee alle nuove necessita’.’
‘ Lo stesso si puo’ dire di altre specie, come i dentici, che in certi anni sono molto presenti e in altri un po’ meno, come l’anno scorso, che, a detta di molti pescatori, e’ stato uno dei peggiori per quanto riguarda questo pesce’
‘ Anche i saraghi, che un tempo erano prede abbastanza alla portata di tutti, oggi sono diventati difficili da avvicinare e, a volte, sono in grado di mettere alla prova il pescatore al pari di un dentice: in alcune localita’, infatti, i saraghi sono diventati imprendibili’
11) Pag. 63: MARE AMICO / UNA GIORNATA PARTICOLARE – di Stefano Navarrini
Nel diario di un’insolita giornata di pesca invernale, quando la passione vince la pigrizia, si possono rivivere bei momenti e cogliere interessanti spunti tecnici.
‘ Il mare si era mantenuto calmo anche dopo Punta Lividonia, con appena una leggera bava di maestrale che increspava la superficie e qualche ondina formata a mezzo canale’
‘ Per questo, una volta vestito, salpo’ l’ancora, accese l’ecoscandaglio e inizio’ a battere lentamente il fondale: prima intorno alla punta di Capel Rosso e sulla secca distante poche centinaia di metri, poi lungo costa verso grecale, la’ dove avrebbe iniziato a pescare’
‘ Tento’ qualche discesa su una cigliata che corre a sud di Punta del Serrone, ignoro’ le Secche del Campese su cui non aveva mai avuto troppa fortuna e raggiunse il faro di Punta del Fenaio’
‘ Gli stava quasi arrivando addosso quando scarto’ leggermente di lato, appagata nella sua curiosita’ quanto indifferente alla presenza del subacqueo. Un errore fatale’
12) Pag. 73: GARE / CAMPIONATO ITALIANO ACQUE INTERNE – di Stefano Marenco
Lago agitato e pochi pesci: la gara si potrebbe sintetizzare cosi’, ma la passione ha vinto e gli atleti sono scesi ugualmente in acqua, disputando un campionato difficile. La gioia di Luciano Colombo, il vincitore.
… La base logistica scelta dal Sub Club Brescia era il porto di Bogliaco, noto per le regate veliche (la piu’ famosa, anche a livello internazionale, e’ la ‘Cento miglia’) e per essere la sede del circolo velico di +39, uno dei team italiani della Coppa America. In ogni caso, questo posto e’ molto comodo per il varo e l’alaggio dei gommoni’
‘ La pesatura si e’ conclusa con un giallo: il giudice Valerio Gozzoli non avrebbe voluto applicare il bonus per la specie, non trovandone traccia sul regolamento’
‘ Migliorati, molto sportivamente, gliene ha dato atto, riconoscendo l’opportunita’ di applicare il regolamento che e’ stato sempre applicato’
13) Pag. 76: CAMPIONATI / LA COPPIA PIU’ BELLA D’ITALIA – di Salvatore Rubera
A quattro anni di distanza dall’ultima edizione, trentasette formazioni si sono contese il titolo italiano di Pesca in Apnea a Coppie. In una giornata quasi primaverile, la vittoria e’ andata a Cascione e Putignano.
‘ La formula della competizione, che prevede lo svolgimento a nuoto, utilizzando un unico fucile per ogni coppia e l’assistenza indotta, con un componente che deve rimanere in superficie, ha reso meno oneroso l’impegno da parte dei concorrenti, favorendo la partecipazione di numerose squadre’
‘ Protagonisti indiscussi sono stati i saraghi: branchi numerosi, con esemplari da un chilo, arrivavano all’aspetto, per poi rifugiarsi nelle fessure della roccia che finiscono sulla sabbia’
14) Pag. 79: L’INTERVISTA / 69 ANNI ‘GIOVANE’ E BRAVO – di Antonio Mancuso
C’e’ chi ama talmente il mare da dedicargli la vita. E’ il caso di Vittorio Papaianni, un subacqueo di 69 anni, che abita in un paesino del litorale ionico calabrese, diventato un vero e proprio punto di riferimento per chi desidera conoscere questo angolo di Mare Nostrum.
15) Pag. 83: GOSSIP MONDIALE / RETROSCENA E ANEDDOTI DEL CAMPIONATO DEL MONDO – di Alberto Balbi
Ecco quello che non si e’ detto di questo grande appuntamento agonistico. Un ‘dietro le quinte’ divertente, per conferire al mondiale anche qualcosa di intrigante.
‘ E’ stato incredibile vedere tutti i motori fuoribordo, del peso superiore ai cento chili, trasportati sulle spalle e posizionati direttamente in mare, apparentemente senza fatica’
‘ Perche’ ha vinto? Perche’, come in ogni sport, e’ stato il piu’ bravo, il piu’ preparato e ha saputo, meglio di chiunque altro, interpretare il mare e la sua fauna, aiutato da quel pizzico di fortuna necessario per conquistare un titolo cosi’ prestigioso. Non si e’ intestardito a pescare in profondita’ e durante la seconda giornata, quando ha constatato che la corrente sul fondo era troppo forte, ha preferito pescare pesci in pochi metri, dimostrando classe e intuito’
16) Pag. 87: TECNICA / SICUREZZA CON IL MULINELLO – di Roberto Tiveron
Il mulinello non e’ solo l’accessorio indispensabile per avere ragione delle grandi prede: ma rapppresenta anche un accorgimento che ottimizza la sicurezza delle nostre apnee venatorie. Vediamo come e perche’.
‘ Qualche anno fa, ricordo che, mentre pescavo in bassofondo, a non piu’ di 5-6 metri, improvvisamente notai, poco distante dalla mia verticale, il calcio di un fucile che svettava nel torbido verso la superficie. Mi avvicinai, pensando che qualcuno lo avesse perso, dato che le uniche due boe che vedevo erano a circa 200 metri da quel punto’
‘ Nella pesca in tana, il corretto uso del mulinello ci permette di colpire la preda e di gestirne la reazione in modo sicuro, tenendola sempre sotto controllo e senza perdere il punto preciso’
‘ Anche nella pesca all’aspetto il mulinello e’ fondamentale ai fini della sicurezza:
l’aspetto e’ una tecnica che porta spesso il pescatore ad allungare i tempi di permanenza sul fondo, naturalmente sempre nei limiti, e questo ci tengo a precisarlo’
17) Pag. 91/97: PRESENTAZIONE TECNICA
SEATEC/SAGOLE COMBAT E POWERLINE: Anche negli accessori la Seatec punta alla qualita’: per le sagole ha preso spunto dal paracadutismo, dove la garanzia sui materiali e’ molto importante.
CRESSI SUB/ MUTA GARA 7 MM: La Cressi-sub cambia completamente un suo importante prodotto caratterizzandolo con tagli innovativi e l’utilizzo totale del neoprene elastico ultraspan. Il materiale, insieme al nuovo disegno, garantisce respirazione, termicita’ e vestibilita’.
BEUCHAT/MULINELLI MUNDIAL E MARLIN: Due mulinelli di grande affidabilita’, caratterizzati da soluzioni tecniche molto interessanti. Il piu’ piccolo riesce a contenere fino a 50 metri di filo, il secondo, piu’ grande, addirittura 75.
SIGAL SUB/GUANTI E CAVIGLIERE: Due nuovi accessori in neoprene da affiancare a quelli dedicati al fucile, contraddistinti da buoni materiali e affidabilita’.
MARES/MASCHERA ESSENCE LIQUID SKIN: Mares presenta la Essence Liquid Skin, la nuova maschera monovetro senza telaio costruita secondo la piu’ moderna tecnologia, con caratteristiche ideali per il pescatore in apnea.
18) Pag. 104: A COLPO SICURO/TOSCANA / L’ISOLA DEL GIGLIO: LO SCOGLIO DI MEZZO FRANCO – di Pietro Milano
Una zona di pesca di tutta tranquillita’: si raggiunge a nuoto da riva e poi ci si divertira’ fra massi grandi e piccoli e tane nascoste dalla posidonia. Per neofiti ed esperti.
19) Pag. 106: A COLPO SICURO/LAZIO / TERRACINA – di Roberto Tiveron
A breve distanza dal Circeo e poco a sud di Gaeta e Sperlonga, ecco Terracina. I suoi fondali possono offrire qualcosa di buono al pescatore in apnea. Specialmente nella stagione fredda, il pesce bianco non manca, in particolare la spigola, la regina dell’inverno.
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