Pesca in apnea n° 69 – Novembre 2008
La copertina del numero 69 di Pesca in Apnea
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Andare in Paesi lontani, meglio se esotici e quasi inesplorati, per effettuare un turismo dedicato alla pesca in apnea, funziona sempre, per due motivi. Il primo e’ ovvio: chi va a visitare ambienti fuori dalla sua consuetudine e’ in genere soddisfatto dalla novita’, che da sola ripaga delle fatiche di un viaggio spesso scomodo e stressante. In piu’, aggiungiamo la grande soddisfazione che procura il catturare pesci eccezionali in ambienti diversi. Il secondo motivo, non trascurabile, e’ che un viaggio in un Paese lontano, data l’eccezionalita’, puo’ essere raccontato e il narratore, visto da chi ascolta o legge, diventa quasi un eroe, provocando un po’ di invidia e certamente molta ammirazione.
Questa premessa serve a presentare una intervista di Pietro Milano che appare sul numero di novembre di “PESCA IN APNEA” ora in edicola. Il titolo del servizio e’ “A pesca in Senegal”: grande impatto emotivo e di partecipazione assoluta a una inconsueta storia di pesca in un mare lontano e pieno di sorprese.
I protagonisti sono un avvocato di Pisa, Franco Franconi, e due suoi amici, Massimo Ciampa e Massimo Gani, i quali da ormai dieci anni vanno in Senegal, ad Angor, a 20 chilometri da Dakar, allo scopo di pescare pesci giganteschi, inimmaginabili nei nostri mari. Aggiungiamo subito, per amore di verita’, che queste prede, dopo essere state catturate, vengono subito regalate ai pescatori del luogo, preziose guide per tutte le necessita’ che si possono presentare. Pietro Milano e’ stato molto bravo nel limitare al massimo i suoi interventi, destinati soltanto a provocare nell’ intervistato un racconto brillante e davvero vissuto. Non dimentichiamo che Franconi e’ toscano e, in piu’, e’ avvocato: dunque, la sua narrazione e’ talmente puntuale e divertente da fornire una fetta di avvolgente vita vissuta che prende il lettore dalla prima parola fino all’ultima. Un servizio da non perdere per chi, sdraiato sulla poltrona piu’ comoda della sua casa, vuole vivere quasi in prima persona un viaggio appassionante e inusuale. L’appuntamento, dunque, e’ con il numero di novembre di “Pesca in Apnea”, ora in edicola, sul quale appaiono molti altri servizi di grande godibilita’, di cui qui sotto, per gli amici di Apnea Magazine, diamo brevi cenni informativi.
1) Pag. 16: CAMPIONATI PER SOCIETA’ / FOCE VERDE – di Marco Bardi
Una lotta fino all’ultimo tuffo ha caratterizzato un campionato dove tutti hanno preso pesce.
‘ Una classifica molto corta evidenzia che il livello e’ stato alto, infatti anche le squadre piazzatesi oltre le prime posizioni con un solo pesce in piu’ avrebbero risalto di molto la classifica. Un dato notevole e’ stato anche dettato dalla selettivita’ del campo di gara, che ha permesso a tutte le quarantaquattro squadre partecipanti di esprimersi’
‘ L’affiatamento e’, infatti, l’arma vincente di qualunque societa’. La gara si e’ svolta in condizioni ottimali e non ci sono mai stati sussulti ne’ sorprese’
‘ Ci sono dei campionati dove tutti sorridono, sia quelli che vincono sia quelli che si ritrovano in fondo alla classifica. Altre volte accade il contrario. Di solito e’ un insieme di fattori che fanno la differenza, ma, primo fra tutti, quello dell’organizzazione’
‘ La preda piu’ grande e’ stata catturata dall’A.S.D. Triton Team e precisamente un pesce serra di 2557 g. Tre le orate che hanno poi preso un bonus come ‘preda speciale’, che mediamente pesavano da 1250 a 1450 g. Il Teseo Tesei ha catturato 5 corvine e ha guadagnato il bonus di completamento specie’
2) Pag. 23: L’INTERVISTA / ENRICO VOLPICELLI UMANITA’ UMANITA’ E SIMPATIA – di Alessandro Martorana
La passione per la pesca e’ una delle molle che articolano la sua vita. Questo bravo pescatore in apnea di Anzio, noto nell’ambiente della subacquea romana, e’ un vero esempio per i giovani che si avvicinano al circolo Arco Muto, di cui Enrico Volpicelli e’ presidente.
‘ Parliamo, adesso, di Enrico Volpicelli pescatore. Nelle tue battute di allenamento prediligi una tecnica in particolare?
Assolutamente, no. Mi piacciono tutte. Lascio alle condizioni ambientali di suggerirmi quale tecnica, in quel determinato momento, e’ la piu’ adatta al luogo in cui mi trovo. Spesso comincio con un’oretta di pesca all’aspetto nei luoghi che so essere piu’ adatti a questa tecnica. Se, pero’, capisco che non gira nulla, mi sposto e applico un’altra tecnica’
‘ So che il tuo circolo e’ molto frequentato da tanti apassionati di Anzio, Nettuno, Roma e Latina e so che molti di essi sono molto giovani. Alcuni non hanno ancora l’eta’ per gareggiare. Me ne vuoi parlare?
E’ vero, ci sono molti ragazzi, anche di dodici o tredici anni, che vengono a informarsi sul nostro circolo e desiderano partecipare alla sua attivita’ sociale per imparare a pescare meglio’
3) Pag. 27: LE BELLE IMMAGINI / PESCA IN BASSOFONDO – di Alberto Balbi
Pescare a bassa profondita’ da’ grandi soddisfazioni e le prede che si insidiano fra gli scogli subito sotto la superficie non sono meno prelibate di altre che si catturano con tecniche di gran lunga piu’ impegnative.
‘ Cercheremo di sintetizzare consigli e trucchi per portare a termine qualche cattura. Innanzitutto, cerchiamo di capire cosa s’intende per bassofondo. Le quote operative sono spesso soggette a molti fattori, tra cui allenamento, abitudine, tecnica di pesca. Come suggerisce Simone, precisiamo che per bassofondo intendiamo ogni batimetria inferiore a quella dei 10 metri’
‘ A volte bisogna armarsi di buona lena e improvvisare una pesca ‘buco a buco’ oppure sostituire il fucile e pescare all’aspetto, tra la schiuma dei marosi. L’importante e’ restare sempre vigili, perche’ non e’ concesso distrarsi’
4) Pag. 32: COME MIGLIORARE LE TUE PRESTAZIONI / E’ MEGLIO CONOSCERLE TUTTE – di Marco Bardi
Non e’ difficile capire quali siano le tecniche di pesca e come si praticano, ma sono i numerosi dettagli che le rendono efficienti.
‘ Il piccolo pesce si avvicina lentamente e in modo orizzontalmente al tetto roccioso. In quello stesso istante, da sotto al tetto buio, la cernia lo vede e si prepara all’attacco, ma il piccolo pesce non puo’ vedere la cernia che, scura, si mimetizza dentro l’anfratto’
‘ Il segreto dell’agguato risiede nel movimento, che deve essere silenzioso al massimo, perche’ in questo caso il pesce non deve assolutamente percepire la presenza del subacqueo. Si aggira un tratto di fonadale con il fucile sempre pronto al tiro e si cerca di sorprendere un pesce che bruca sulla parete di una roccia o su un fondale’
‘ Il motivo e’ la naturale conseguenza del cambio di luce: provate a guardare verso la superficie al primo mattino e vedrete tutto nitido, mentre, al contrario, verso meta’ giornata, specialmente con il sole alto, sara’ tutto offuscato’
5) Pag. 37: VIAGGIANDO / A PESCA IN SENEGAL – di Pietro Milano
Ecco la testimonianza di un bravo pescatore toscano che da dieci anni frequenta le ricche acque del Senegal divertendosi e pescando belle prede.
‘ Un’altra cosa da sapere quando si parte per l’ Atlantico, riguarda le attrezzature da portare. I primi anni ci sono andato con lo stesso equipaggiamento che utilizzo in Mediterraneo: errore clamoroso! Gli arbale’te non reggono alla forza dei pesci ed e’ come se questi, a parita’ di peso, fossero piu’ potenti. Devo anche dire che gli elastici mi hanno dato tante soddisfazioni, ma ho preso anche delle sonore delusioni: cosa fare quando l’asta di un 110 rimbalza su un carangide di 40 Kg?’
‘ A Marsala si svolgono numerose gare di molti campionati e il pesce gira, ma in queste condizioni non si possono raggiungere le strisciate buone nel canale e fare carniere. Pietro modifica le attrezzature preparati per i banchi, adattandole alla pesca che andremo fare sotto costa l’ultimo giorno disponibile’
‘ Alla fine dell’azione, con convinzione e istinto, si apposta tra due scogli semiaffioranti per un ultimo aspetto, forte delle sue apnee di oltre tre minuti e’ La pazienza paga e dal nulla si materializza una spigola spettacolare, dalla livrea argentea, che punta dritta verso il pescatore’
6) Pag. 44: CRONACA DAL MARE / GOSSIP ITALIANO – di Alberto Balbi
Retroscena e racconti inediti del Campionato Italiano 2008.
‘ Due generazioni di pescatori, due campioni di razza. Sono stati molti i momenti in cui le due icone della pesca in apnea hanno parlato, discusso e si sono emozionati. La cosa curiosa e’ che, prima di questo 2008, i due personaggi non si erano mai incontrati. Riolo e Scarpati hanno segnato un’altra pagina di storia’
‘ Ormai da qualche anno, io e il cineoperatore Marti, con l’autorizzazione della federazione e degli atleti, seguiamo i campioni anche sott’acqua, per documentare , con foto e video, le fasi salienti della gara. E’ un lavoro difficile e affaticante: tuffi ripetuti con le pesanti attrezzature sono tutt’altro che una passeggiata, ma ci permettono di osservare, come privilegiati, le diverse tecniche di pesca di ogni campione’
‘ Cappucciati ci ha svelato un piccolo segreto, che nelle prime interviste aveva chiamato ‘imprevisto notturno’, accaduto durante la notte prima della gara: mio figlio, preso d’assalto dalle zanzare nell’appartamento dove alloggiavamo, ha pensato bene di inziare una lotta dall’una alle quattro. Lui avra’ anche vinto il bonus per la preda piu’ grossa (una zanzara tigre), ma io non sono riuscito a chiudere occhio!’
7) Pag. 48: NON SOLO PESCA / FOTOGRAFARE IN APNEA – di Stefano Navarrini
Per ricordare e trasmettere le emozioni vissute in mare, ma anche per scoprire un modo diverso di vivere, in modo piu’ completo, il nostro mare.
La grande rivoluzione digitale ha stravolto il mondo della fotografia e, soprattutto, il mondo della fotografia amatoriale, che e’ quella che piu’ ci riguarda. E non solo per aver risolto il problema tutt’altro che secondario della pellicola, annullando costi e perdite di tempo legate ai relativi sviluppi, ma anche per avere aumentato l’autonomia degli scatti consentendo una spensieratezza e un’immediatezza del fotografare prima inisistenti e, soprattutto, per avere aperto attraverso internet una comunicazine globale’
‘ La fotografia in apena, per ovvie ragioni, deve minimalizzare il complesso macchina fotografica-flash, il che e’ oggi fortemente facilitato dai miracoli del digitale. Questo ha messo un po’ in secondo piano la regina assoluta della fotografia in apnea, la mitica Nikonos’
8) Pag. 52: ALLENARSI IN CASA / ESERCIZI CON IL CUBE – di Roberto Tiveron
La stagione fredda comporta inevitabilmente un calo di forma fisica, ma un provvidenziale attrezzo, il Cube della Domyos, distribuito dalla Decathlon, consente di conservare un tono muscolare ottimale con esercizi da fare a casa propria.
‘ Questo e’ il nuovo atrezzo prodotto dalla Domyos e distribuito dal gruppo Decathlon con un prezzo al pubblico di circa 150 euro. Il Cube offre la possibilita’ di praticare un buon numero di esercizi di potenziamento muscolare, coinvolgendo la maggior parte dei gruppi muscolari principali. Con il Cube si puo’ lavorare al potenziamento e all’elasticita’ dei gruppi muscolari del tronco, delle spalle, degli arti inferiori e superiori’
9) Pag. 56: PER NAVIGARE / DALLA CARTA ALLA CARTUCCIA – di Stefano Navarrini
Un viaggio lungo millenni che dall’antico astrolabio ha portato alla moderna cartografia elettronica, con strumenti che per dimensioni e intuitivita’ d’uso trovano oggi posto su quasi tutti i gommoni dei pescatori in apnea.
‘ La prima grande evoluzione delle carte nautiche fu indubbiamente l’avvento dei rilevamenti oceanografici , con la creazione di quelle batimetriche oggi a noi cosi’ familiari e soprattutto utili per individuare secche e natura dei fondali’
‘ E gia’ che parliamo di miniaturizzazione, sara’ importante ricordare che nella gamma dei cartografici figura anche un’ampia serie di strumenti palmari, che se da parte pagano la scomodita’ di un display di piccole dimensioni, dall’altra offrono il grande vantaggio della portabilita”
‘ Ne’ va dimenticato che le cose in mare possono cambiare, a volteanche occasionalmente e in tempi stretti. Il che impone un aggiornamento costante dei dati in memoria del cartografico e, dovendo intraprendere navigazioni impegnative, suggerisce sempre di dare un’occhiata agli ‘Avvisi ai naviganti’ emessi dalla Capitaneria di Porto’
10) Pag. 60: PESCA IN APNEA PER TUTTI / PESCATORI DI MEDIA ETA’ – di Roberto Tiveron
Si puo’ cominciare a pescare in eta’ adulta? Magari con un po’ di neve fra i capelli e nella barba? Ecco, dunque, che cosa si puo’ e si deve fare per divertirsi con la pesca in apnea quando gli anni verdi sono solo un ricordo.
‘ Sicuramente, a molti sara’ capitato di innamorarsi all’improvviso della pesca in apnea dopo aver provato a fare un po’ di snorkeling o qualche tuffetto in bassofondo. In questi casi, spesso accade di essere presi dal desiderio di ritornare subito in acqua e di bruciare le tappe piu’ velocemente possibile’
‘ Sicuramente, cominciare a pescare in tana sarebbe il passo piu’ facile e piu’ istruttivo, a cui, poi, abbinare discese in cui si comincino a sperimentare l’agguato e l’aspetto, ma con un’arma piu’ versatile, come un 75 ad elastico o ad aria compressa’
11) Pag. 64: ATTUALITA’ / LE LEGGI CHE VORREMMO – di Giorgio Volpe
Una legge, spesso non viene rispettata perhe’ e’ formulata male, tanto da essere interpretata in maniera errata oppure addirittura inadeguata. Come vorremmo che fossero fatte le leggi che riguardano il nostro sport, per praticare l’attivita’ con piu’ giustizia e ordine?
‘ La pesca in apnea e’ un’attivita’ sana e rilassante, che svolge la funzione essenziale di valvola di sfogo per decine di migliaia di cittadini, i quali hanno tutto il diritto di godersi questo piccolo, grande piacere della vita nel rispetto di norme conoscibili, inequivocabili e, possibilmente, ragionevoli’
‘ Ci basterebbe un regolamento semplice, con poche norme molto chiare e assolutamente inequivocabili, a partire da una chiara definizione della figura del pescatore in apnea. La classificazione odierna e’ assolutamente discutibile: basti pensare che, a rigore, secondo un’interpretazione strettamente letterale, sarebbe ‘pescatore subacqueo’ anche il bagnante che mette la testa sott’acqua e raccoglie una conchiglia o un ciuffo di posidonia sul fondo’
12) Pag. 66:ITTIOLOGIA / PARLIAMO DI POMATOMIDI, SCIENIDI E SCOMBEROMORIDI – di Antonio Mancuso
Continua la nostra rassegna di pesci completata da interessanti informazioni di carattere biologico. In questo numero, facciamo conoscenza con il pesce serra, la corvina, l’ombrina, la bocca d’oro e la palamita.
… Il pesce serra e’ un pesce elegante, con il corpo forte e muscoloso, che ha larga diffusione geografica nei mari temperati e in quelli tropicali’
‘ Le corvine piu’ grosse normalmente vivono in profondita’, nei pressi di grotte e anfratti, oppure dove le praterie di posidonia estendono il loro verde tappeto’
13) Pag. 70: TECNICA / STILE & EFFICACIA – di Alessandro Martorana
Esaminiamo e costruiamo il nostro stile di pesca in apnea come se stessimo girando un film, con tanto di sceneggiatura regia e’ colonna sonora. Buon divertimento!
‘ Eppure, uno dei modi piu’ validi e funzionali per migliorare le nostre capacita’ consiste proprio nel riuscire a osservare l’azione di un altro pescatore, specialmente se quest’ultimo e’ in possesso di esperienza e talento superiori ai nostri. Non diciamo nulla di nuovo se affermiamo che ‘rubare con gli occhi’, osservando con attenzione un pescatore esperto, sia uno dei modi piu’ diretti e funzionali per fugare tanti nostri dubbi, compresi quelli che non pensavamo neppure di avere’
‘ Ogni pescatore in apnea, magari senza neppure rendersene conto, ha un proprio ‘stile’, attraverso il quale filtra ogni azione e ogni movimento che attua nella dinamica della pesca: c’e’ il pescatore piu’ ‘istintivo’, che si muove in maniera piu’ irruenta e brusca, c’e’ quello piu’ ‘tecnico’, che misura ogni gesto e cerca di ridurre al minimo ogni movimento superfluo, e c’e’, infine, quello piu’ ‘efficiente’, che ha imparato a dosare ogni pensiero, azione e gesto solo ed esclusivamente in funzione della finalizzazione della cattura, che, agli occhi di un osservatore poco attento, sembrerebbe realizzata con grande facilita’ e quasi senza alcuna fatica’
14) Pag. 73/80: PRESENTAZIONE TECNICA
EFFESUB/FUCILE BLACK BLAST 90: Un’arma polivalente che fa dell’affidabilita’ e dell’equilibrio generale alcuni dei suoi punti forza. Numerosi i particolari che contribuiscono ad aumentare la potenza e la velocita’ di tiro.
CRESSI-SUB/MUTA CAMOUSKIN 7 MM: Per chi ha fatto del mimetismo un dogma, ecco che arriva sul mercato una muta che presenta la novita’ neoprene liscio-mimetico esterno e fodera interna. Il nuovo materiale garantisce termicita’, vestibilita’ e anatomia.
OMERSUB/LAMPADA MINI MICRA LED: Piccola e potente, la Mini Micra Led e’ una torcia da cintura sempre a portata di mano.
MEROU/ARBALTE CARBON 60: Un piccolo fucile adatto alla pesca in tana e nel torbido, ma realizzato con la stessa cura dei suoi fratelli piu’ lunghi. Potenza, rigidita’ e brandeggio sono le sue maggiori caratteristiche.
SEAC SUB/ARBALETE THUNDER TWIN 85: Un arbale’te robusto e affidabile costruito con criteri moderni e concezioni tradizionali. Consente l’adozione del doppio elastico, ma garantisce gia’ ottime prestazioni con la configurazione di serie.
SIGAL SUB/ELASTICI E OGIVE: La Sigal Sub e’ una giovane, ma gia’ affermata, ditta che ha scelto come ‘mission’ commerciale la produzione di ‘accessori’ di qualita’.
18) Pag. 86: A COLPO SICURO/LOMBARDIA / IL LAGO DI GARDA – di Stefano Marenco
Il Lago di Garda, oltre ad attrarre gli amanti del bello e della natura, e’ meta di pescatori in apnea che frequentano le acque dolci. Il nostro itinerario comprende il tratto del Garda da Porto Dusano all’Isola Borghese.
19) Pag. 88: A COLPO SICURO/LAZIO / ANZIO: PARTENDO DA TERRA – di Roberto Tiveron
Sono pochi i posti che, come Anzio, consentono una varieta’ di siti di pesca cosi’ ampia per chi entra in acqua da terra. Questo mare bisogna conoscerlo bene, anche per avitare le giornate di acqua torbida.
20) Pag. 91: IL SALONE DI GENOVA / E LA BARCA, COMUNQUE, VA’ – di Stefano Navarrini
Non facile la vita del 48° Salone Nautico di Genova, svoltosi in contemporanea con la bufera economica che ha attraversato le borse mondiali, ma il settore ha retto bene, la passione ha dominato e il consutivo finale e’ stato tutto sommato incoraggiante.
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