Pesca in Apnea n° 65 – Luglio 2008
La copertina del numero 65 di Pesca in Apnea |
Lo straordinario esiste e, ad esempio, puo’ anche capitare che su una rivista di stretto settore come ‘Pesca in Apnea’ , in via del tutto eccezionale, si parli di aeroplani e, in particolare, di idrovolanti.
Per alcuni puo’ essere solo una curiosita’, per altri una variante di nessuna importanza, per altri ancora una trovata tecnica per potere aprire nuovi orizzonti sportivi alla pesca in apnea. Certo, su un servizio come quello di Antonio Mancuso, che pubblichiamo a pagina 52 del numero di luglio di ‘Pesca in Apnea’, non ci si imbatte tutti i giorni. Eccone una semplicissima sintesi: attenzione, pero’, perche’ il racconto che segue ha qualcosa di surreale.
Un bel giorno, due persone si incontrano: uno e’ un pilota aeronautico, l’altro un pescatore in apnea; il primo si chiama Maurizio Primavera, il secondo Paolo Talarico. Siamo in Calabria, terra estrosa e di vivaci intelletti, e i due si scambiano opinioni e si interrogano sulla possibilita’ di integrare le loro esperienze. Il discorso si indirizza verso la ricerca di un mezzo rapido con il quale raggiungere posti lontani, difficilmente fruibili da un pescatore in apnea che voglia fare la sua pescata e ritornare a casa in tempi brevi. Parla e riparla, la conclusione e’ che un mezzo simile non puo’ che essere un idrovolante. Un idrovolante? Si, proprio cosi’, non puo’ che trattarsi di un piccolo idrovolante.
Detto fatto, Primavera e Talarico acquistano un kit di montaggio con il materiale necessario e si mettono al lavoro. Naturalmente, non puo’ trattarsi di un idrovolante qualsiasi, devono essere rispettate alcune regole di base: la leggerezza, la maneggevolezza e tutti quegli accorgimenti che determinano innanzitutto la sicurezza, avendo come riferimento le tecniche di pesca, che, in questo caso, sono diverse da quelle effettuate con un comune natante. In piu’, c’e’ da ricordare che comunque il pescatore in apnea deve trasportare delle attrezzature che hanno un loro ingombro e, inoltre, ci deve essere uno spazio adeguato anche per il trasporto del pescato. Ma nessuno di questi problemi e’ irrisolvibile per Talarico e Primavera.
Alla fine, l’aereo e’ pronto e, non appena le condizioni atmosferiche lo consentono, pilota e pescatore si incontrano nel cielo blu sul loro piccolo idrovolante, alla ricerca di quella speciale felicita’ che arriva da una formula accessibile a pochi e i cui ingredienti sono il mare e il cielo.
E’ tutto vero, Antonio Mancuso si e’ divertito un mondo a realizzare il servizio e, come era prevedibile, tutto e’ finito con una grande scorpacciata di meraviglioso pesce appena pescato. Vi sembra poco?
Questo servizio, che ha come titolo ‘A pesca con l’aereo’, appare sul numero di luglio di ‘Pesca in Apnea’, ora in edicola, insieme a tanti altri di cui diamo qui, come sempre, una breve sintesi.
1) Pag. 22: IL MARE A SORPRESA / 5 STRANI RACCONTI – di Marco Bardi
Ogni tanto si sente raccontare qualche curioso episodio, ma difficilmente capita di assistere a piu’ di uno in un breve periodo. Ultimamente, pero’, se ne sono verificati piu’ del solito e in poco tempo. Viene spontaneo pensare al cambiamento climatico, alla nuova regolamentazione della pesca professionale e a molti altri motivi degni di riflessione. Nessuno puo’ dire con certezza di cosa si tratti, ma questi strani episodi qualcosa di sicuro dimostrano: che in mare tutto e’ possibile. Anche in fondali ‘anonimi’ puo’ presentarsi l’imprevedibile incontro, sia al campione sia al meno esperto. Lo dimostrano questi racconti, dove alcune catture sensazionali effettuate in periodi diversi, a profondita’ limitate e in posti facili da raggiungere, hanno un comune denominatore: l’imprevedibile.
‘ Attendere significa perdere l’occasione, quindi lascio partire il colpo senza indecisioni e vedo la spigola reagire subito con violenza. Il tiro e’ stato alto e un pesce cosi’ grande potrebbe liberarsi dall’asta in un attimo. Lascio il fucile e seguo la spigola che corre via parallela alla costa, mentre il mio intento e’ quello di farla muovere sperando che l’asta passi da parte a parte’
‘ In effetti, eravamo su un fondale intorno ai 5 metri, anche se particolarmente bello, con tante spaccature passanti, ma la speranza di trovare lo scorfano vinceva su tutti gli altri pensieri. Avevamo la materia prima per realizzare una zuppa di pesce e volevo chiudere in bellezza’
‘ Poi, spinto da un’azione istintiva, mi sono avvicinato in modo molto lento e ho iniziato a puntare il fucile dietro la sua testa che ancora non vedevo completamente. Il pesce non si era accorto della mia presenza, quando ho premuto il grilletto e l’ho colpito in diagonale senza fulminarlo’
‘ Dopo dieci interminabili minuti la trazione sembrava diminuire, quindi e’ il momento di recuperare e dopo poco, finalmente, riusciamo ad avere di nuovo il controllo del fucile. Il tonno si trovava a una profondita’ accessibile per tentare il colpo di grazia e, infatti, seguendo la sagola in tensione, arriva il momento tanto atteso, quando il secondo tiro lo colpisce in un punto vitale e finalmente ne abbiamo ragione’
2) Pag. 28: DOVE & COME / SECCA AL LARGO /1 – di Stefano Navarrini
Poche parole affascinano di piu’ un pescatore in apnea come quel termine vago, ‘secca’. Vediamo ora la necessaria preparazione, per tornare il mese prossimo sull’aspetto tecnico.
‘ Prima di avventurarsi alla ricerca della secca perduta, e’ pero’ necessario almeno individuarla. Le possibilita’, a dire il vero, non sono molte. Perche’ al di la’ delle secche piu’ conosciute, e quindi battute, non ci si puo’ che affidare alle voci di banchina, non sempre affidabili: sia che arrivino dall’orecchiare le conversazioni dei pescatori professionisti o di qualche bombolaro, sia che si basino sul passaparola fra pescatori in apnea, dove a contare e’ la qualita’ della fonte’
‘ Altro dettaglio da considerare e’ quello dei consumi. E’ vero che una secca a 10-20 miglia da terra non si affronta certo con un gommoncino da 4 metri e mezzo, ed e’ anche vero che battelli di dimensioni maggiori dispongono sempre di serbatoi interni di ampia capacita’, ma e’ anche vero che per spingere questi mezzi servono motori potenti: meglio appunto al plurale, cioe’ motorizzazione doppia, perche’, anche se l’affidabilita’ dei moderni fuoribordo e’ eccezionale, quando ci si mette la sfiga puo’ fare miracoli’
3) Pag. 32: COMPRO BENE / TUTTO PINNE – di Pietro Milano
Un viaggio intorno alle pinne, alla ricerca di caratteristiche, pro e contro dei nostri propulsori, frutto dell’evoluzione di un progetto antico che ci accompagna dal momento in cui abbiamo cercato velocita’ e potenza sott’acqua.
‘ L’utilizzo dei moderni materiali e’ un’altra dimostrazione degli sforzi compiuti dalle aziende per il raggiungimento di questo importante obiettivo. Di contro, la termogomma non e’ certamente il migliore materiale quando si ricerca la leggerezza, ma resta pur sempre una delle migliori soluzioni quando si vogliono produrre pinne con pale intercambiabili’
‘ Gli esempi sono svariati e si riconducono a quelle che sono le tipologie di pesca in apnea, che oggi contano numerosissimi proseliti: l’aspetto in basso fondale e l’agguato di superficie o nelle immediate batimetriche’
‘ Come per le pale, anche le scarpette richiedono una progettazione accurata, senza prescindere da alcuni punti fermi: peso, materiale, forme e spessori’
4) Pag. 35: COME MIGLIORARE LE TUE PRESTAZIONI / CONOSCERE L’AMBIENTE ACQUATICO – di Marco Bardi
Non ci sono regole ferree che stabiliscano le condizioni migliori per la pesca, ma alcune semplici evidenze sott’acqua possono aiutarci.
‘ All’inizio dell’autunno l’acqua e’ ancora calda e si mantiene sui 20°C, mentre spariscono alcune alghe che ricoprono i fondali lasciando spazio a saporiti banchetti alimentari per le prede del sottocosta’
‘ Comunque, in presenza di termoclino marcato, ovvero ben al di sotto dei 20°C, conviene sempre prendere una drastica decisione. Invece di insistere nel freddo, bisogna concentrarsi sugli strati di acqua piu’ temperata. In pratica, se il termoclino e’ a 10 metri, conviene pescare in acqua piu’ bassa, tenendo presenti molti altri fattori come le correnti, l’orario, la marea’
‘ Durante la fase centrale tra bassa e alta marea, e’ piu’ conveniente pescare all’aspetto e all’agguato tentando la cattura di cefali, salpe, saraghi. Durante l’alta marea e’ piu’ indicato avvicinarsi alla battigia e tentare aspetti alla spigola in poca acqua’
5) Pag. 41: ATTREZZATURE / FUCILI AL MICROSCOPIO /2 PARIAMO DI ARIA COMPRESSA – di Stefano Navarrini
Dopo anni di monopolio, l’antico confronto tra i fucili a elastico e quelli ad aria compressa potrebbe riproporsi. Un piu’ attento e obiettivo esame delle caratteristiche dei pneumatici ne esalta infatti particolarita’, e c’e’ chi proprio su una nuova versione di questo fucile ha investito in ricerca e progettazione.
‘ Col modificarsi del comportamento delle nostre prede, a causa delle nuove condizioni ambientali e della crescente pressione di pesca, si sono modificate anche le tecniche e l’esigenza di particolari prestazioni ha spianato la strada all’arbale’te. Perche’ piu’ preciso? Piu’ maneggevole? Piu’ rapido? Piu’ potente? Piu’ istintivo? Piu’ robusto? Piu’ economico? Onestamente non me la sentirei di sottoscrivere la totalita’ di questi giudizi’
‘ In attesa della perfetta fusione fra arbale’te e pneumatici, l’antico confronto, se ha oggi un sicuro vincitore sul mercato, vede esiti piu’ incerti sul piano tecnico. Premesso che in questo caso la pratica vale ben piu’ della teoria, proviamo a fare gli avvocati difensori del fucile ad aria compressa e arringhiamo la corte evocandone le lodi’
6) Pag. 47: LE BELLE IMMAGINI / NELL’ACQUARIO DI ALLAH – di Alberto Balbi
Tutti i colori del Mar Rosso fotografati rigorosamente in apnea. Il mondo del silenzio ha accolto un pescatore di immagini.
‘ Il Mar Rosso e’ tutto questo e altro ancora: e’ la possibilita’ per l’apneista, di stare al fianco dei delfini con la stessa facilita’ con cui si puo’ vedere n colorato pesce pappagallo intento a scovare le piccole alghe’
‘ Non camminare sul reef: ogni passo distrugge centinaia d’anni di sviluppo del corallo e la sabbia accidentalmente portata soffoca i piccoli polipi, provocandone la morte. Non dare da mangiare agli animali: il loro equilibrio e’ dato da una dieta naturale e infrangere questa regola significa variare il comportamento degli animali e, in molti casi, causarne la morte’
7) Pag. 52: CURIOSITA’ / A PESCA CON L’AEREO – di Antonio Mancuso
Il racconto, tanto reale quanto apparentemente incredibile, di un ‘pescasub’ che ha costruito un aeroplano speciale per raggiungere i punti sul mare piu’ lontani e osservarli dall’alto prima di ammarare e immergersi in cerac di prede.
8) Pag. 57: APNEA / UNA SAGGIA INTERPRETAZIONE: IL FISICO, LA MENTE E LA DISCESA NEL BLU – di Roberto Tiveron
Negli sport aciclici e’ importante anche saper controllare ttte quelle situazioni che possono variare da un momento all’altro.
‘ Partendo dal presupposto che la condizione fisica e la preparazione generale siano adeguate, vediamo come situazioni di pesca differenti possono richiedere un differente impegno fisico e mentale’
‘ Quando si parla di limiti conoscitivi, si sottintende che questi siano prevalentemente frutto della poca esperienza. Purtroppo, molto spesso soggetti che si avvicinano alla pesca in apnea vedono come elemento fondamentale solo e soltanto la prestazione fisica e la conseguente possibilita’ di operare a elevate profondita’ con lunghissimi tempi di apnea. Non c’e’ nulla di piu’ errato di questa convinzione’
‘ A volte ,questo crea delle false aspettative e altre volte genera facili entusiasmi, che, se non controllati e razionalizzati, potrebbero innescare situaioni potenzialmente pericolose’
9) Pag. 62: PRIMI UN OCCHIO SUL FONDO / CARTE NAUTICHE & C. – di Alessandro Martorana
Sapere interpretare bene una carta nautica significa riuscire a organizzare una battuta di pesca nel migliore dei modi. Vediamo quali sono le cose essenziali da imparare e di cui servirsi.
‘ Fermo restando il fatto che non e’ sicuramente ‘salutare’ affrontare qualsiasi tipo di navigazione senza possedere un minimo di conoscenza dell’arte marinaresca e affidarsi a uno strumento che, per quanto funzionale e garantito, potrebbe sempre rompersi, va sottolineato il fatto che, anche con il Gps cartografico piu’ semplice da utilizzare, dovremo comunque essere in grado di interpretare la porzione di carta nautica che appare sul monitor dello strumento’
‘ La carta nautica si rende estremamente preziosa anche per identificare con ottima approssimazione la tipologia di costa, mostrando chiaramente la presenza di punte, isole, scogli, baie e insenature’
‘ Anche la presenza di fiumi e corsi d’acqua, solitamente riportati sulla carta nautica, ci possono indicare da che parte andare, specialmente se siamo nel periodo invernale, e’ piovuto e gli sbocchi d’acqua dolce rendono impraticabile la zona circostante la foce a causa dell’acqua torbida’
10) Pag. 66: AMARCORD / UN SUBACQUEO SULLA VESPUCCI – di Roberto Borra
Ancora un racconto appassionato di Roberto Borra, che ricorda la sua indimenticabile crociera sulla Vespucci, la nave scuola della Marina Militare Italiana famosa in tutto il modo, nel lontano 1963.
‘ Dopo il diploma, comunque, fui chiamato alla leva e, proprio in virtu’ del titolo di studio appena conseguito, ebbi l’opportunita’ di fare una piccola carriera nei ventisei mesi di servizio militare. All’inizio del mese di gennaio del 1963 mi recai a La Spezia, dove iniziai l’addestramento. Un maresciallo in servizio al reclutamento era amico di mio padre, cosi’ fui efficacemente raccomandato come fotografo navale’
‘ Per fare un esempio, nello spazio ristretto della nave non era ragionevole mettersi sull’attenti e salutare l’ufficiale ogni volta che lo si incrociava: era sufficiente farlo al primo incontro, al mattino’
‘ A bordo, un po’ tutti sapevano della mia passione per la caccia subacquea, peraltro condivisa non solo dal comandante, ma anche dal palombaro di bordo e da qualche guardiamarina’
‘ L’acqua era calda, incredibilmente limpida e ricca di pesci di ogni specie’
‘ Comunque, rientrammo con due grossi sacchi di pesce, che, ovviamente, non avevano presentato notevoli difficolta’ di cattura, almeno entro una certa taglia. L’unico limite era la scarsa potenza dei fucili’
11) Pag. 72: BUON SENSO / QUANDO SMETTERE? – di Alessandro Martorana
Tutti i motivi importanti che suggeriscono il break.
‘ Capire il livello di carica del nostro accumulatore interno non e’ cosa facile, perche’ la capacita’ della batteria non e’ fissa, ma varia in funzione del nostro stato dell’allenamento, che puo’ essere, giorno per giorno, profondamente diverso e mutevole’
‘ L’ultimo motivo per cui, in quel determinato giorno, e’ giunto il momento di smettere di pescare, e’ quello legato alle mutate condizioni ambientali. Il veloce e sempre possibile peggioramento delle condizioni atmosferiche, specie nella stagione invernale, potrebbe metterci in serie difficolta’, se, poniamo il caso, ci troviamo a una certa distanza dalla riva e, anche se dotati di un mezzo nautico, non ci sono ridossi nelle immediate vicinanze’
12) Pag. 77: UNA MARCIA IN PIU’ / LA DINAMICA DEL MOVIMENTO /2 – di Roberto Tiveron
Completiamo, in queste pagine, il nostro discorso sul gesto atletico, relativo alla pratica della pesca in apnea, iniziato nel numero scorso, con tutti i vantaggi che l’abbinamento con attrezzature ad hoc puo’ comportare.
… I vari segmenti corporei dovranno essere posizionati il piu’ possibile paralleli all’asse longitudinale del corpo. Naturalmente, si fa riferimento alle fasi di discesa e di risalita, quindi il capo e il rachide dovranno mantenere linearita’, per evitare contrazioni muscolari inutili e inarcamenti del corpo che ne inficerebbero l’idrodinamica’
‘ Quindi, a meno che essi non siano giustificati da necessita’ particolari, sara’ bene riuscire a gestire tutti i cambi di direzione o le ripartenze, come lo stacco dal fondo durante la riemersione tramite azioni muscolari progressive, piuttosto che scatti repentini. Dalle affermazioni effettuate poc’anzi, si deduce che la gestione della dinamica del gesto atletico durante l’immersione e’ fondamentale per mirare a prestazioni superiori’
13) Pag. 80: TEAM OMER / RADUNO 2008 – a cura della redazione
Il raduno del team Omer e’ sempre un evento ricco di iniziative, in cui le curiosita’ non mancano mai.
14) Pag. 83: PRODUZIONE / IL TEAM DEL COLLAUDO – di Antonino Piras
Dopo l’estate, e’ attesa sul mercato l’uscita di una pinna Cressi-sub con nuove caratteristiche tecniche. Tre pescatori ‘doc’ hanno provato i prototipi del prodotto, che sembra avere tutte le carte in regola!
15) Pag. 86: A COLPO SICURO, TOSCANA / ELBA: LA FORMICA DELLA ZANCA E LA SECCA DEI CARENI – di Pietro Milano
L’Elba e le sue sorprese, note solo ai piu’ assidui frequentatori dell’isola. Ecco due mete in grado di soddisfare pescatori di ogni livello di esperienza.
16) Pag. 88: A COLPO SICURO, LAZIO / LA SECCA DEL CAVALLUCCIO MARINO – di Alessandro Martorana
Una pescata nel mare di Roma, sulla costa di Santa Severa e Santa Marinella, mete storiche delle vacanze romane.
17) Pag. 90: A COLPO SICURO, CALABRIA / NEL MARE DI DIAMANTE – di Antonio Mancuso
Un tuffo in una delle zone piu’ belle dell’alto Tirreno cosentino, caratterizzata da fondali adatti ad ogni tipo di pesca.
18) Pag. 86/93: PRESENTAZIONE TECNICA
EFFESUB/OGIVE EUROPA E AUSTRALIA: Due ogive adatte a tutte le aste con tacche e con alette, che fanno della semplicita’ e della sicurezza i loro punti forza.
SEATEC/ASTUCCIO PORTAFUCILI: Non solo attrezzature tecniche, ma anche accessori di ‘classe’ tra i prodotti Seatec, per pescatori esigenti.
MARES/STAR LIQUID SKIN: New entry nelle maschere da pesca, la Star adotta il brevetto esclusivo Mares Liquid Skin, una fra le piu’ importanti innovazioni dall’introduzione delle maschere in silicone.
ANTOLAS DESIGN/GUANTI GUANTEMA: Questi guanti, realizzati in Dyneema, garantiscono una buona protezione da tagli e abrasioni. Il materiale con cui sono realizzati, infatti, mantiene nel tempo le sue caratteristiche di inattacabilita’ agli agenti chimici e alle escoriazioni.
OMER SUB/BUNGEE TENDISAGOLA: Un piccolo ma fondamentale accessorio poco conosciuto in Italia, mentre all’estero e’ molto apprezzato.
TIBURON SUB/MUTA 5 MM FODERATA-SPACCATA MIMETICA: Una muta spaccata internamente e con fodera dal mimetismo a ‘scaomposizione d’immagine’. Incollaggi e cuciture garantiti ben 5 anni.
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