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Pesca in Apnea n° 64 – Giugno 2008

La copertina del numero 64 di Pesca in Apnea

Per rispondere a un affettuoso e non richiesto invito al rinnovamento della nostra rivista, che ha iniziato a delinearsi con delle semplici sensazioni, diventate poi decisioni editoriali, anche gli amici di Apnea Magazine hanno dibattuto recentemente questo tema, da questo numero ‘PESCA IN APNEA’ cambia il suo impianto grafico. Riportiamo qui sotto una parte dell’editoriale che pubblichiamo a pagina 14 della rivista e facciamo seguire, come sempre, una sintesi dei piu’ importanti servizi che appaiono sul numero di giugno ora in edicola.

PASSIONE VINCE

Come i lettori certamente noteranno sfogliando questo numero di PESCA IN APNEA, qualcosa e’ cambiato e non si tratta di un semplice ‘qualcosa’ ma di tutto l’ impianto grafico’
Quando nel 2003 stavamo preparando il progetto di PESCA IN APNEA, studiando il mercato al quale era dedicata la nuova iniziativa, come prima mossa ci siamo indirizzati verso la ricerca, dei migliori esperti del settore. Non fu un impresa difficile perche’ i ‘grandi’ del nostro meraviglioso sport erano li’ in attesa che qualcosa si muovesse’
Ma un gruppo di esperti non basta a realizzare una rivista, e’ necessaria una connessione fra i soggetti che vogliono e sanno raccontare e coloro che intendono venire a conoscenza del racconto. Si trattava dunque di creare il ‘prodotto’…, La grafica e’ stata un’ importante fattore del successo… Per seguire pero’ un piccolo esercizio di logica e per approfondire le motivazioni, chiediamoci il perche’ e quale deve essere l’ impostazione grafica di una rivista per pescatori in apnea. Naturalmente, la prima domanda da farsi e’: ma chi e’ questo pescatore in apnea? A quali categorie culturali, sportive, tecniche, professionali, sociali appartiene? E qui cominciamo a navigare nell’incertezza. Naturalmente, a suo tempo, provammo a capire, a segmentare, a schedare ecc. ecc., ma immediatamente ci trovammo di fronte alla indecifrabilita’ di soggetti tutti diversi l’uno dall’altro, se pure tutti uniti da uno splendido vezzo: quello di essere pescatori in apnea’
Sono passati piu’ di cinque anni da quando e’ uscito il primo numero di PESCA IN APNEA. La rivista e’ sempre piu’ apprezzata, ma… e’ arrivato il momento di un restyling grafico allo scopo di rendere piu’ attuale il prodotto . E quindi si e’ ripresentato il problema. Chi e’ il nostro lettore?
Nel frattempo pero’, avevamo imparato molte cose e alla passione mescolata alla difficile identificabilita’ possiamo ora aggiungere certamente alcuni importanti addendi psicologici e caratteriali: la lealta’, per esempio, la curiosita’, il coraggio, la tenacia. Abbiamo avuto dunque alcuni elementi in piu’ per costruire un prodotto ‘su misura’.
A Massimo Brillo, il grafico che impagina PESCA IN APNEA, abbiamo detto: ‘Massimo, bisogna cambiare la grafica della rivista, nel senso che deve cambiare tutto per non cambiare nulla…”. E gli abbiamo spiegato che il disegno generale doveva essere attualizzato, ringiovanito, rinfrescato, ma che, per il resto, in PESCA IN APNEA, si dovevano mantenere intatte l’ anima e la passione. E con la passione, colonna portante, anche l’aderenza alla motivazione istintuale e innocente di questo sport nobile e magnifico. Massimo si e’ messo al lavoro ed ecco il risultato.

1) Pag. 22: PARLIAMO DI SERVIZI / IL MIO AMICO NEGOZIANTEdi Stefano Navarrini

Punto di riferimento di chiunque si occupi di pesca in apnea, il negozio di attrezzature subacquee svolge un importante ruolo di consulenza e assistenza, oltre, quando possibile, ad ampliare la gamma dei servizi offerti, diventando quasi un punto di ritrovo e discussione che assomiglia molto a un circolo.

‘ Ogni negoziante e’, in fondo, un imprenditore che sceglie liberamente le sue strategie di vendita, ma c’e’ sempre da chiedersi se queste siano in sintonia con le esigenze della potenziale clientela’
‘ Ed e’ anche vero che molta utenza ha oggi una preparazione specifica, spesso pero’ piu’ teorica che pratica, che la mette in grado di fare valutazioni serie e competenti’
‘ A partire dalla strumentistica elettronica, di cui chiunque peschi da un gommone non puo’ piu’ ormai fare a meno. Nel nostro negozio virtuale sono ovviamente esposti anche alcuni modelli di ecoscandagli e chart-plotter scelti fra quelli piu’ adatti all’uso del pescatore in apnea e, naturalmente, in negozio c’e’ chi a domanda risponde ed e’ quindi in grado di soddisfare i quesiti, a volte anche ingenui, di chi non ha ancora ben capito il funzionamento e l’utilita’ di certe apparecchiature’
‘ Non e’ necessariamente demerito o scarsa voglia di investire dei negozianti, ma piu’ semplicemente la ristrettezza di un settore, nicchia nella nicchia, in cui la passione non e’ proporzionale al giro d’affari, tanto che e’ assai raro trovare un negozio che tratti esclusivamente attrezzature da pesca’

2) Pag. 32: INTERVISTA / BELLANI, IN ATTESA DI MARGARITAdi Antonio Piras

Il campione del mondo di pesca in apnea Stefano Bellani ci racconta come si sta preparando per il prossimo e importante impegno della nazionale, sottoponendosi a un allenamento serio e meticoloso. La data di partenza per il Venezuela e’ vicina.

‘ Avendo gia’ fatto gare in mari non conosciuti, come in Cile e in Peru’, troverai delle differenze? ti senti tranquillo per le esperienze che hai fatto?
Prova a pensare che anche qui, in Mediterraneo, c’e’ gia’ differenza nell’affrontare una gara in Toscana, in Sardegna o Sicilia, con fondali completamente diversi, correnti forti o inesistenti: caratteristiche che cambiano a distanza di poche centinaia di chilometri. Adesso stiamo parlando di due mari ai poli opposti: i Caraibi, che non scendono molto in profondita’, dove l’acqua ha una temperatura constante ed e’ solitamente limpida, e l’oceano dove l’acqua e’ fredda, le correnti sono importanti e la visibilita’ e’ scarsa. Ai caraibi ho dovuto pescare con il fucile a elastico da 60 cm, in oceano penso che peschero’ con dei fucili lunghissimi e potenti’
‘ Mi sembra di capire che hai delle ottime doti naturali, ma che, comunque, le stimoli e le eserciti continuamente. E per quanto riguarda l’alimentazione? Stai attento o tanta attivita’ ti porta a non essere ligio?
La mia alimentazione e’ prettamente mediterranea: la mia grande fortuna e’ che mi piace molto il pesce, cosi’ come le verdure e la pasta. A parte qualche rara cena, presto sempre atenzione a non esagerare. A partire da tre mesi prima di una gara, non bevo piu’ vino ne’ tanto meno alcolici. Entro in un regime alimentare che aiuta a restare in forma’

3) Pag. 37: MARIANO SATTA / UNO DI NOI A OLBIAdi Marco Bardi

In periferia come nei grandi centri, ci sono persone che, per uno o piu’ motivi, si distinguono, ma cio’ che conta e’ ch sono comunque come noi. Mariano Satta e’ uno dei pescatori in apnea piu’ rappresentativi della zona di Olbia, e con lui andiamo a scoprire segreti utili a tutti, itinerari e curiosita’ della zona.

‘ Cosa significa per te la pesca in apnea?
La pesca in apnea e’ parte integrante della mia vita e va ben oltre una semplice passione. Quando vado in acqua vivo sensazioni uniche. Mi muovo in un ambiente ostile che richiede una grande preparazione psicofisica e una grande conoscenza dell’ambiente marino. Con il tempo ho iniziato ad apprezzare anche il crescente rispetto per il mare e mi reputo un pescatore sportivo. Seleziono con cura la preda e preferisco poche catture difficili a facili carnieri’
‘ La cattura piu’ importante in basso fondale?
Ricordo con piacere la cattura negli anni Ottanta di un dentice di 10 chili in un metro d’acqua a Cala Serraina e una cattura del 2004 di una leccia di 28 chili nel golfo di Olbia, in soli quattro metri d’acqua. Nell’acqua torbida, l’ho colpita con un tiro preciso di arbale’te passandola di parte in parte. Non colpita mortalmente, la grossa leccia filo’ via tutta la sagola dal mulinello. Dopo un’emozionante lotta sono riuscito a portarla a terra dove mi aspettava la mia famiglia’

4) Pag. 43: LE BELLE IMMAGINI / A PESCA CON I CAMPIONIdi Alberto Balbi

Il mare e i suoi uomini non hanno eta’, ma veder pescare insieme campioni di ieri e di oggi, fucili vecchi e nuovi, e’ un esperienza unica e un’emozione. Poi, i racconti del mare di un tempo’

‘ Antonio e’ molto elegante e preparato, le sue apnee sono quelle di un tempo, i suoi aspetti sono lunghi e ricchi di mille particolari fatti di sguardi e richiami gutturali alla ricerca della preda. Non passa molto e una coppia di spigole di discrete dimensioni si materializza nel blu’
‘ Le ore passano mentre faccio la spola da un campione all’altro. Il sole, superato lo zenit, inizia il suo viaggio di ritorno. l’ultimo spostamento mi porta sul gommone di Alessio, alla perlustrazione di un sommo interessante per i pesci di passo, l’ultima occasione per una cattura diversa’

5) Pag. 48: TATTICA / L’INDIVIDUAZIONE DI UNA PREDAdi Alessandro Martorana

Ogniuno di noi sa cosa vuol dire essere un bravo pescatore in apnea. Ma certamente il primo grado di giudizio investe la capacita’ di determinare rapidamente la presenza del pesce.

‘ Una volta stabilito il contatto visivo con quest’ultima e dopo aver ben focalizzato la situazione, da questo momento in poi stara’ a noi stabilire la strategia che portera’ all’attimo del tiro, decidendo se seguire questa o quella strada’
‘ La fase di individuazione assume quindi un ruolo cardine e, se arriviamo in vicinanza della potenziale preda senza averla colta in precedenza, potremmo non riuscire a colpirla prima che fugga, lasciandoci con un palmo di naso’
‘ Una ‘specchiata’ generata dal sole che si infrange sulle squame del pesce, una coda che va verso l’alto come una bandiera, mentre il pesce e’ intento a cibarsi sul fondo, fuoriesce dal profilo di uno scoglio, una pinna laterale che sporge da un tettuccio di roccia: tutti esempi di quanto sia importante riuscire a focalizzare i particolari che ci circondano e che ci ‘raccontano’ quello che avviene attorno’

6) Pag. 53: ATTREZZATURE / IL FUCILE AL MICROSCOPIOdi Stefano Navarrini

Nulla e’ piu’ affascinante che anticipare le nostre future avventure di pesca valutando le caratteristiche di quello che ne sara’, con noi, il principale protagonista: il fucile subacqueo. Cominciando a esaminare quella che era una volta un’arma semplice ed essenziale e che oggi e’ diventato un concentrato di tecnologia, ossia l’arbalete.

‘ Per anni gli antichi pionieri del nostro sport hanno pescato con una muta’ di lana, vecchi maglioni infeltriti dal sale che in qualche modo riuscivano a mitigare il gelo, che le nostre acque dispensano senza vergogna, anche se non per piu’ di qualche decina di minuti’
‘ Oggi il panorama della fucileria subacquea e’ quanto mai vasto, e se nessuno puo’ affermare che gli arbalete siano in assoluto superiori ai fucili pneumatici, almeno in senso generale, di certo nessuno puo’ negare che questi siano rimasti tecnologicamente fermi nel tempo, mentre i fucili a elastico sono passati in pochi anni dalla clava al kalashnikov’

7) Pag. 59: COME MIGLIORARE / ACQUATICITA’ & ARMONIAdi Marco Bardi

E’ facile dire acqaticita’ oppure armonia, ma si tratta di materie complesse con un’enorme potenzialita’ per la pesca in apnea. Conquistare un regime di controllo vuol dire fare assumere un aspetto disciplinato alla nostra attivita’, ottenendo uno stato mentale idoneo. Non dimentichiamoci che la cosa piu’ importante e’ quella di stare bene sott’acqua, in totale sintonia con l’ambiente liquido.

‘ L’ingresso in acqua diventa un momento di grande piacere che distende il corpo e la mente. In questo stato di controllo, anche la pesca in apnea assume un aspetto disciplinato, che permette di ottenere uno stato mentale idoneo. E’ sbagliato affrettare i tempi con la bramosia della cattura, si perde il controllo di se stessi e tutto il resto diventa piu’ difficile’
‘ Esiste anche una terza copovolta che non ha un vero e proprio nome comune e che io chiamo da anni capovolta ‘obliqua’, perche’, in realta’, si tratta di qualcosa del genere. E’ molto indicata nel basso fondale, dove non e’ possibile fare le prime due capovolte che abbiamo descritto’
‘ Una volta sul fondo, al termine dell’azione di pesca c’e’ un’altra fase importante. Lo stacco dal fondale ci permette di riprendere la via del ritorno verso la superficie. In genere, quando si ha poca esperienza, si commette anche qui un altro errore. Lo stacco deve essere lento e silenioso, ma soprattutto poco faticoso’

8) Pag. 65: L’ESPERTO / L’UOMO DELLA PESCA: LIMONGIdi Alberto Balbi

In Mares, si occupa del settore pesca e cura in particolare il ritorno della casa si Rapallo a questa specialita’. Luca Limongi e’ un uomo di mare completo, con dei trascorsi di grande esperienza, non ultima una bella carriera agonistica.

‘ Che tipo di pescatore ritieni di essere?
Sono sempre stato un aspettista, affascinato soprattutto dai predatori piu’ grandi, a scapito dei classici pesci da tana.
Cominciando a gareggiare, mi sono appassionato anche alle altre tecniche e grazie agli insegnamenti di Massimo Muci, grandissimo tanista, e di Silvano Agostini, detto ‘L’agguato’, sono migliorato moltissimo.
‘ Quali sono le tue prede preferite e le tue catture di maggior pregio?
Mi piace molto la pesca al dentice, anche se in Liguria e a Maratea, dove solitamente pesco, sono oramai diventati smaliziatissimi.
Non disdegno, comunque, le comuni prede meno pregiate, perche’ amo moltissimo cucinare: marvizzi, scorfani e seppie sono una vera leccornia!
Come prede di rilievo, ho catturato alcune grosse ricciole, da 18 a 34 kg, una leccia di 20 kg, una cernia di 18 kg, un dentice di 5 kg, una spigola, una palamita e un’orata tutte e tre di 4 kg’

9) Pag. 68: PRIMI PASSI / LA TANA DEL PRINCIPIANTEdi Pietro Milano

I primi approcci alla pesca in apnea si svolgono in bassofondo, fra tane di polpi e murene, di scorfani e tordi. Una carrellata su questi primi passi prima di lasciarsi vincere dalla ‘febbre del dentice’.

‘ La stessa metodologia va applicata a un’altra preda tipica di chi e’ alle prime armi: la murena. Pur con i dovuti distinguo, l’individuazione necessita sempre di un occhio allenato e la cattura diventa un vero banco di prova: da com’e’ colpita, si svilupperanno decorsi semplici o traumatici, ne’ piu’ ne’ meno come una buona operazione chirurgica’
‘ La curiosita’ e’ per il tordo in genere una vera disgrazia, soprattutto se percepisce che le intenzioni del pescatore in apnea sono rivolte altrove: saraghi e altro pesce di ben piu’ alto valore gastronomico. La sua lentezza di nuoto (quando non avverte il pericolo) ne fanno una buona palestra per i primi tiri in movimento (fino a ora erano tutte fucilate statiche) e la mole, spesso di tutto rispetto, fa fare bella figura a chi si cimenta nelle prime battute di pesca in apnea’

10) Pag. 73: CONSIGLI / GLI ERRORI CON IL FUCILE CORTOdi Alessandro Martorana

Se lo conosci, puo’ essere protagonista.

‘ Entriamo in acqua e ci rendiamo subito conto che la visibilita’ e’ veramente pessima, non ci resta che metterci alla ricerca di qualche tratto di fondale in cui la visibilita’ consenta di vedere oltre la nostra mano. Dopo due ore di su e giu’ nell’acqua limacciosa decidiamo di gettare la spugna tornandocene mestamente a terra’
‘ Questa volta siamo in piena estate e veniamo invitati da un amico a passare una giornata di pesca con lui. Il nostro occasionale compagno di pesca abita in una localita’ marina ed e’ molto conosciuto nell’ambiente agonistico come uno dei migliori pescapneisti della regione’
‘ Il secondo spacco e’ meno angusto del primo e si apre in maniera verticale rispetto alla roccia creando una sorta di camino. Accesa la torcia si trova di fronte il testone dell’orata che, immobilizzata dal primo tiro, se ne sta appoggiata sul fondo sabbioso’

11) Pag. 77: UNA MARCIA IN PIU’ / LA DINAMICA DEL MOVIMENTO/1di Roberto Tiveron

Vediamo come si fa a migliorare la dinamica del gesto atletico in funzione della pesca in apnea e tutti gli innumerevoli vantaggi che ne derivano. Nel prossimo numero, la seconda parte e la conclusione.

‘ Se un pescatore in apnea s’immerge in un determinato luogo dove, per una particolare ragione, non c’e’ pesce in circolazione, per quanto bravo possa essere, rischiera’ inevitabilmente l’insuccesso totale o, tutt’al piu’, riuscira’ a salvarsi in corner con un piccolo colpo di fortuna, che gli evitera’ di uscire dall’acqua a mani vuote’
‘ Quando il pesce c’e’ ed e’ abbondante, chiunque abbia un minimo di abilita’ venatoria e tecnica puo’ dire la sua, anche se, infine, il piu’ bravo emergera’ in modo deciso. Ma quando il pesce e’ poco o addirittura assente, non c’e’ nulla da fare per nessuno, a meno che non intervenga la dea Fortuna a cambiare il corso degli eventi’
‘ Conseguentemente alla capacita’ di sfruttare al massimo l’idrodinamicita’ del proprio corpo in immersione, il pescatore in apnea potra’ ricavare economia nella gestione dell’intensita’ di contrazione muscolare, che si tradurraa’ in un notevole risparmio nel consumo di ossigeno’

12) Pag. 80: ATTUALITA’ / AUTOTUTELA, PROBLEMI DELLA PESCA IN APNEA E INIZIATIVE DI TUTELAdi Giorgio Volpe

E’ sempre piu’ difficile divertirsi a prendere un pesce per la cena. E’ sempre piu’ difficile trovare spazio fra leggi assurde e convinzioni sbagliate di chi legifera con poca cultura in materia. Ecco un ulteriore punto della situazione.

… La pesca in apnea vive anche una specifica dimensione sportiva, della quale non sono protagonisti solo gli atleti, ma anche le federazioni nazionali e le confederazioni internazionali. Da sempre, le competizioni internazionali ufficiali sono state gestite dalla Cmas, Confederazione Mondiale delle Attivita’ Subacquee, ma da anni si parla di un possibile passaggio della disciplina all’interno di un diverso contenitore, piu’ adeguato alla particolare natura della nostra ‘attivita’ subacquea’, che, essendo orientata al prelievo di prede, rientra a pieno titolo nella categoria della ‘pesca sportiva’: la Cips (Confederazione Internazionale della Pesca Sportiva)’

13) Pag. 86/93: GUIDA TECNICA

MARES/ARBALETE MARES LINEA PHANTOM: I nuovi arbalete nati in casa Mares sono frutto di tre anni di studi. La linea Phantom rappresenta innovazione, tradizione e costante ricerca nel mirino della tecnologia.

OMER SUB/ABBIGLIAMENTO DA PESCATORI: In un momento di confusione per la pesca in apnea, una nuova linea di abbigliamento finalmente identifica la categoria.

SEAC SUB/ARBALETE X-FIRE 75: Un arbalete realizzato con materiali di alto contenuto tecnologico e con un’attenta progettazione mirata a minimizzare l’imbarcamento dell’affusto e i problemi di brandeggio, esaltando contemporaneamente le doti di potenza e precisione dell’arma.

DESSAULT/ELASTICI PER ARBALETE: Gli elastici Dessault, oltre a essere prodotti in tante misure atte ad armare qualsiasi tipo di arbalete con testata tradizionale, da quest’anno vengono venduti anche ‘al metro’, per consentire all’utilizzatore di costruirsi il ‘proprio’ elastico senza boccole.

BEST HUNTER/BORSA SLIM: una borsa di dimensioni molto contenute, ma che riesce agevolmente a contenere un intero ‘corredo’ di attrezzature per la pesca in apnea, fucile c orto compreso.

CRESSI-SUB/CALZARI MODELLO ULTRA STRETCH 2.5: Utile complemento studiato dall’azienda genovese con caratteristiche di termicita’ e comfort.

14) Pag. 100: DOVE ANDARE / LIGURIA: SANREMO NON SOLO FESTIVAL E CASINO’di Alberto Balbi

La ‘citta’ dei fiori’ presenta molti allettanti aspetti per una vacanza indimenticabile, fra cui un mare che si presta all’immersione subacquea e alla pesca in apnea.

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