Pesca in Apnea n° 63 – Maggio 2008
La copertina del numero 63 di Pesca in Apnea
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IL PESCE E’ IL MIO MAESTRO
Da pagina 66 a pagina 70 del numero di maggio del mensile Pesca in Apnea, ora in edicola, c’e’ un articolo di Antonio Mancuso che raccomandiamo agli amici di Apnea Magazine. Perche’? E’ presto detto. Leggendolo con attenzione, potrete avere in un attimo di felice partecipazione il vero senso di quello che e’ e intimamente significa questo nostro sport. Fare ora una sintesi dell’ articolo e’ praticamente impossibile tante sono le sottigliezze analitiche che lo rendono insostituibile. Per fortuna, pero’, Mancuso, in chiusura del servizio, in poche righe, trae il succo di quanto detto e rende in breve il senso della materia trattata. Ecco cosa dice questa conclusione:
´… in possesso di un’adeguata acquaticita’, muovendoci con circospezione, mimetizzandoci alla vista dei pinnuti, evitando di farci percepire, sfruttando le condizioni di scarsa visibilita’, entriamo nel mondo sommerso, in un confronto con i pesci impostato soprattutto sulla lealta’.
Un confronto, questo, mirato alla cattura della preda, fatto di cautela, astuzia, malizia, abilita’. Un mix di qualita’ che, tutte assieme, e’ difficile trovare insite in un solo individuo. Il nostro obiettivo, percio’, dovra’ essere quello di far convivere in noi tutte queste peculiarita’. Ma per essere capaci di farlo e’ necessario capire ognuna di queste particolarita’, studiandola con attenzione. E chi meglio dei pinnuti, costretti quotidianamente a combattere con le insidie di un mondo in cui vige la regola del piu’ forte, potra’ insegnarcele?’.
Leggere questo articolo e’ un piacere e un po’ una gradevole lezione. Buona lettura agli amici di Apnea Magazine.
Diamo ora, come sempre, una breve sintesi dei servizi che appaiono sul numero di maggio di Pesca in Apnea ora in edicola.
1) Pag. 20: AGONISMO / ASPETTANDO I MONDIALI – di Marco Bardi
A ottobre di quest’anno, in Venezuela, si disputeranno i mondiali, ma i preparativi sono gia’ iniziati.
‘ Gli atleti selezionati per questo mondiale sono quelli che hanno piu’ esperienza e continuita’. La scelta e’ stata basata su metodi semplici che hanno sempre dato buoni frutti. Anche se l’eta’ media degli atleti e’ alta, cio’ che conta e’ la loro determinazione, il loro stato di forma, la loro esperienza in oceano, ma, soprattutto, il loro affiatamento. I tre atleti titolari, che sono Stefano Bellani, Maurizio Ramacciotti e Bruno De Silvestri, vengono da momenti di vita agonistica diversi, ma hanno tutti la stessa mentalita’ e hanno gia’ dato piu’ volte prova del loro affiatamento. Non sono gli unici che hanno l’esperienza necessaria e i titoli per ambire al posto di titolare, ma al momento sono senza dubbio la squadra operativa migliore che si poteva mettere in campo. Questa volta non e’ stata fatta la scelta di inserire nomi nuovi, specialmente giovani, perche’ al momento abbiamo bisogno di recuperare anche il clima positivo che puo’ dare solo un buon risultato. Resta vero che un giovane ha bisogno di crescere accanto a un esperto, ma potra’ farlo anche accompagnandolo come assistente, posticipando il grande passo di gareggiare da titolare a quando si sentira’ davvero pronto. Se domandiamo a cento atleti se si sentono pronti, tutti diranno senz’altro di si’, ma pochi lo sono davvero. Prima, dunque, vanno messi alla prova, e loro stessi per primi devono valutare in modo diretto quanto sia difficile affrontare una competizione di questo livello. Ecco, quindi, i motivi delle scelte sia dei titolari che degli accompagnatori’
2) Pag. 27: FUCILI / I MAGNIFICI SETTE – di Stefano Navarrini
Si fa presto a dire fucile, ma per commisurare un’arma al proprio stile di pesca occorre essere prima di tutto obiettivi sulle proprie capacita’ ed esigenze. E poiche’ un buon pescatore di fucili deve averne piu’ di uno, vediamo come operare un’intelligente selezione.
‘ A valutarne l’evoluzione, nasce spontanea una curiosa riflessione, perche’, dopo un lungo e complesso cammino, alla fine, il fucile subacqueo, pur riveduto e corretto, e’ tornato da dove era partito, cioe’ all’arbale’te in legno, quello usato dai primi pescatori in apnea polinesiani, ovvero i pionieri (almeno cosi’ narrano le cronache) del nostro sport’
‘ Il fatto che una nota azienda del settore abbia recentemente riproposto in catalogo un mini da 40 cm e che fucili simili non siano mai usciti dalla produzione delle grandi aziede, sottolinea l’importanza di questa piccola, ma micidiale, arma’
‘ Quando si parla di fucili lunghi, per capirci, si parte dal 90 (che e’ piu’ che altro un medio-lungo) e si arriva al 110 o al 115, che sono gia’ misure impegnative a vari livelli. Parliamo indubbiamente di fucili che devono avere alte prestazioni in termini di potenza e precisione, essendo dedicati a tecniche impegnative, come ad esempio l’aspetto ai dentici o la cattura di pelagici di mole come le ricciole o magari i tonni’
3) Pag. 33: LE BELLE IMMAGINI / ORATA A SORPRESA – di Alberto Balbi
Da un incontro fotografico di un’orata di quasi quattro chili, ecco il racconto di una giornata speciale.
‘ Vittorio Lai e’ il primo ad arrivare, ligure come me. Vittorio e’ un bravo agonista e conosce bene questi fondali. Con lui andremo a caccia d’immagini. Un breve tragitto in gommone ci porta sul primo salto dell’ecoscandaglio: una secca poco lontana da terra, con profondita’ poco impegnative. L’ancora porta con se’ le lunghezze di catena necessarie all’ormeggio. I primi tuffi servono a rompere il fiato e a prendere confidenza con le nuove attrezzature: mute, pinne, maschere e fucili. Tutto e’ pronto per il primo vero test sul campo’
‘A un tratto, come dal nulla, le orate si materializzano, riflettendo sulla loro livrea i caldi raggi di sole. Incuriosite da questo strano animale pseudoterrestre, si avvicinano con circospezione. Nel branco ci sono esemplari di taglia che tardano ad avvicinarsi. Quando ogni sforzo sembra vano, da un anfratto appare il jolly: un pesce imponente, serio e minaccioso, con il profilo del capo convesso e la classica fascia nera e dorata tra occhi’
4) Pag. 38: NON DIMENTICARE / PESCA CONSAPEVOLE – di Marco Bardi
La consapevolezza del pescatore in apnea e’ necesaria sia per realizzare una proficua battuta che per vivere correttamente la sua passione.
‘ L’ansia nella pesca in apnea si manifesta piu’ spesso di quanto non sembri e condiziona molte reazioni, che alla fine possono fare la differenza. Basti solo pensare che un leggero stato di ansia aumenta le tensioni muscolari, aumenta il battito cardiaco, riduce il rilassamento e, di conseguenza, diminuisce notevolmente la capacita’ di apnea’
‘ In questo contesto, la sicurezza personale non deve mai essere persa di vista perche’ e’ cio’ che piu’ conta sott’acqua. Nessuno si puo’ permettere il lusso di sfidare
i propri limiti, nemmeno per risolvere una giornata storta. Quando in acqua ci si sente sicuri, si riescono ad esprimere al meglio le proprie capacita”
‘ La strategia e’ consapevolezza pura, ovvero la conoscenza delle variabili e delle soluzioni. Ogni giornata e’ diversa dall’altra, ogni periodo dell’anno ha le sue caratteristiche, ogni fondale presenta sorprese e ogni pesce ha un comportamento diverso a seconda di infinite situazioni’
5) Pag. 44: TECNICA / QUANDO E COME SPARARE – di Pietro Milano
Con una serie di esempi di pesca vissuta, vediamo quali accorgimenti mettere in atto per evitare di cadere in quegli errori classici che possono capitare a tutti, pescatori piu’ o meno esperti, nel momento essenziale di premere il grilletto.
‘ La pesca in caduta apre un altro importante scenario: la pesca con la stessa tecnica alle cernie brune. Come tutti i predatori, la cui curiosita’ e’ spesso causa del loro male, anche la cernia non fa difetto: solo una consumata esperienza puo’ indurla in atteggiamenti molto cautelativi’
‘ Per quei saraghi che girellano, ci fanno dannare e sembra che non vogliano trovare la via di casa (la tana), la soluzione e’ una cosa un po’ particolare (l’ho gia’ piu’ volte menzionata, ma ‘repetita iuvant’): gli si spara contro per spaventarli, ma quando questi sono nelle vicinanze di una buca o di un sasso che fa tana. La reazione e’ solitamente una fuga nella tana di fortuna che presto potrebbe diventare la loro tomba’
‘ Come il dentice, il branzino e’ un pesce predatore che fa della curiosita’ il suo lato debole. Facendo leva su questo, e’ capitato spessissimo di avere il pesce a distanza talmente ravvicinata da non potere sparare’
6) Pag. 48: TATTICA / LA CIGLIATA – di Alessandro Martorana
Una cigliata che strapiomba nel blu e’ in grado di evocare, nell’immaginario di qualsiasi pescapneista, scenari fantastici di potenziali prede e di avventurose catture. Anlizziamo, a seconda delle tipologie di cigliata, quali pesci poter cercare lungo il loro sviluppo e le tecniche con cui metterli nel nostro carniere.
‘ Quando parliamo di cigliate di grotto, e’ doveroso precisare la differenza tra una cigliata costiera, in cui il fondale scende verso il basso solo in prossimita’ del ciglio in questione, e una da pianoro, in cui il fondale si abbassa sia verso il largo che verso terra. In questo secondo caso ci riferiamo a quelle grandi secche di grotto che sono spesso presenti al largo di coste sabbiose e piuttosto monotone che, pero’, in corrispondenza dei suddetti pianori, costituiscono delle oasi di vita senza eguali’
‘ Facciamo tuttavia attenzione a non tenere mai la nostra arma fuori dalla cigliata, ma sempre e comunque all’interno della cresta rocciosa: molti pescapneisti, infatti, commettono l’errore di appoggiarsi sulla cresta, rimanendo ben nascosti, ad eccezione del fucile, che rimane orizzontale in acqua libera’
‘ Esiste infine un’altra tipologia di cigliata: quela costituita da un substrato tufaceo o da fango rappreso dai rizomi della posidonia, che crea lunghi cigli, anche se non molto alti’
7) Pag. 53: LE NOSTRE PREDE / IL PRINCIPE DEL MIMETISMO – di Stefano Navarrini
Riuscire a vederlo prima di essergli praticamente sopra puo’ essere difficile, ma una volta individuato la difficolta’ maggiore e” mancarlo! Preda di scarso valore per il fuile, ma di primaria valutazione per la tavola, lo scorfano e’ sempre un bell’incontro, anche se la taglia media di questo pesce si e’ oggi purtroppo ridotta.
‘ Il mimetismo dello scorfano, basato piu’ sulla forma, ovvero sull’imitazione morfologica del fondale, che sui cromatismi della livrea. Sembra rivalutare chi anche sulle proprie mute e’ voluto andare oltre il semplice mimetismo del tessuto (non facciamo nomi ma il riferimento e’ evidente). Fatto sta che l’unica difesa di questo pesce nei confronti del pescatore in apnea sta nel non farsi vedere, ma proprio questa e’ anche la sua arma di offesa, altro spunto di riflessione per la diatriba sul mimetismo’
‘ Qualunque sia il suo habitat, nessun pescatore in apnea partirebbe mai da casa, ma nemmeno dalla superficie, per andare a caccia di scorfani. L’incontro e’ quindi casuale, ma, data la stanzialita’ spinta del pesce, se non si ha in mano il fucile adatto si puo’ pensare di tornare in superficie, o in gommone, a prenderne uno piu’ adatto’
8) Pag. 58: CAMPIONATO ITALIANO / APNEA DINAMICA CON ATTREZZI – di Alberto Balbi
Molti i partecipanti. L’apnea ricomincia nei nomi di Tomasi e Scolari.
‘ E’ singolare constatare lo sviluppo dell’apnea agonistica, tanto da costringere gli organizzatori a modificare il regolamento (per ampliarlo agli ottanta atleti invece che sessanta), per poi chiudere anticipatamente le iscrizioni, costringendo molti sportivi a un fermo forzato. E’ fuori discussione che l’apnea dinamica sia una delle discipline sportive piu’ facili da allenare e in grado di avvicinare la grande massa a questo sport, cosi’ come relativamente semplice e’ l’organizzazione di competizioni nazionali’
9) Pag. 61: PER IMPARARE / RUBARE CON GLI OCCHI – di Roberto Tiveron
Imparare osservando e’ una regola basilare in ogni tipo di disciplina. Osservare significa fare propri tecniche e accorgimenti di chi ha maturato una lunga esperienza negli specifici settori. Anche l’apprendimento della pesca in apnea non fa eccezione.
‘ Non dimentichiamo mai, pero’, che, nel caso della pesca in apnea, l’uso del fucile subacqueo richiede di aver raggiunto il sedicesimo anno di eta’, ma il fatto di non potere usare il fucile non significa che non ci si possa immergere ugualmente per esplorare e cominciare a studiare il pianeta sommerso e le abitudini dei suoi abitanti, sviluppando, contemporaneamente, alcune delle principali capacita’ apneistiche. In ogni caso, non va mai trascurato che i neofiti, specialmente i giovanissimi, debbano essere costantemente sorvegliati da un occhio esperto e vigile, che provveda a frenare i loro facili e irruenti entusiasmi’
10) Pag. 66: IL MARE INSEGNA / IL PESCE GRANDE MAESTRO – di Antonio Mancuso
Per quanto non sia possibile che i pinnuti salgano in cattedra per insegnarci a pescare, essi possono diventare dei veri maestri. Sta a noi riuscire a comprendere, quello che, con il loro comportamento, essi sono in grado di insegnarci.
11) Pag. 72: CONSIGLI / CONTROLLA LE TUE EMOZIONI – di Alessandro Martorana
Le emozioni? Si, grazie, ma solo dopo la cattura della preda! Infatti, molte volte, esse rischiano di farci tornare a casa insoddisfatti. E, soprattutto, possono metterci in situazioni di pericolo’
‘ Quante volte ci e’ accaduto di ‘percepire’ la presenza di una preda in arrivo? Non so se vi e’ mai successo, ma non e’ raro che in certi particolari momenti della battuta, ad esempio quando peschiamo all’aspetto e dopo parecchi tuffi a vuoto, ‘sentiamo’ che quest’immersione e’ ‘quella buona”
‘ E’ una fredda giornata d’inverno e, in virtu’ del fatto che l’acqua e’ molto pulita e il mare e’ liscio come l’olio grazie a una leggera (e gelata) brezza di terra, decidiamo di effettuare una serena e rilassante battuta di pesca in tana a profondita’ relativamen te basse. In questo periodo dell’anno non siamo mai molto allenati e le recenti festivita’ natalizie hanno contribuito ad appensantirci ulteriormente’
12) Pag. 77: WORKSHOP FIPSAS / AMP E PESCA IN APNEA PROPOSTE PER UN DIALOGO – di Giorgio Volpe
Esiste la possibilita’ di far convivere la pesca subacquea e le aree marine protette? Questo l’argomento al centro di un dibattito organizzato dalla Federazione nel corso del recente Eudishow di Roma. Analizziamo i principali interventi che si sono susseguiti.
… I criteri devono soddisfare contemporaneamente tre aspetti: sociale, economico e di tutela ambientale. Per questo si lavora nell’intersezione di questi tre aspetti, intrinsecamente in conflitto, per trovare un giusto compromesso: un’operazione molto complessa che va condotta caso per caso, tenendo in consoderazione una lunga serie di elementi specifici’
‘ Ha preso quindi la parola il dottor Antonio Terlizzi dell’Universita’ di Lecce, che si e’ concentrato sull’aspetto puramente scientifico, accennando anche al ruolo che lo scienziato dovrebbe avere nel contributo all’approccio gestionale’
‘ Il workshop si e’ concluso con l’intervento del presidente nazionale Fipsas, professor Ugo Claudio Matteoli, il quale ha esordito dichiarandosi orgoglioso dell’incontro. E’ fondamentale che Ccpp, ricercatori, Fipsas, operatori del settore e ministero si siedano a un tavolo per discutere e giungere col dialogo a una sintesi che in altri paesi, come dimostrato dalla dottoressa Soullard-Cancemi, si e’ trovata’
13) Pag. 81: APNEA / AGIRE CON LA TESTA – di Roberto Tiveron
Quali sono i presupposti necessri affinche’ si possano usare efficacemente le capacita’ mentali per la gestione delle proprie azioni? Ci riferiamo, ovviamente, alle nostre discipline: l’apnea e la pesca in apnea.
‘ Naturalmente, la capacita’ mentale sta al centro di tutto e, quindi, sia della gestione del gesto tecnico e atletico sia delle scelte tattiche e tecniche ed eventuali variazioni di programma, subordinate a capacita’ decisionali piu’ o meno efficaci. Possiamo quindi affermare che tutto parte dalla mente e dalle sue potenzialita’, poiche’ ogni cervello ha delle sue capacita’ di elaborazione che, spesso, sono subordinate a un bagaglio culturale e pratico che non puo’ assolutamente essere improvvisato’
‘ La veridicita’ delle informazioni immagazzinate nella nostra mente e’ di fondamentale importanza: infatti, non si puo’ rischiare di immergersi tenendo un particolare comportamento, senza essere certi che sia quello giusto. Il rischio sarebbe troppo elevato’
‘ Tempo fa, partecipo’ a uno dei miei corsi di apnea e pesca in apnea un ragazzo che aveva delle buone capacita’ atletiche e ottime doti di emulazione, al punto che, in breve tempo, sebbene fosse un principiante, era riuscito a fare propria un’ottima tecnica del gesto atletico in immersione. Fra l’altro, in quello stesso periodo stava frequentando un corso di yoga, proprio per approfondire meglio anche alcune tecniche di rilassamento e respirazione Pranayama’
14) Pag. 86/93: GUIDA TECNICA
MARES/PINNE RAZOR SOFT E RAZOR PRO: Una pinna in cui si evidenziano gli sforzi progettuali di una grande azienda, che con questo nuovo prodotto punta al settore delle pinne in tecnopolimero.
SEATEC/AIRONE CARBON: La gamma dei prodotti Seatec si arricchisce, con questa serie, di fucili con fusto in carbonio. I vantaggi di un simile materiale, con le caratteristiche di qualita’ e spessore del prodotto in esame, sono quelli di avere dimensioni del fusto ridotte, insieme alla garanzia, per quest’ultimo, della non flessibilita’, anche sotto la trazione di due elastici circolari.
SEAC SUB/MASCHERA U-FIT: Una nuova maschera che racchiude interessanti novita’ tecniche, coniugandole con buone caratteristiche di comfort e performance. Una su tutte: l’esclusivo sistema di regolazione della testiera.
TECNOBLU/MUTA FODERATA SPACCATA MIMETICA: Una muta su misura realizzata con grande cura e attenzione ai particolari. La fodera mimetica e’ morbida ed elastica e l’interno e’ in spaccato. Il neoprene utilizzato e’ particolarmente soffice e pastoso.
OMER SUB/PORTAPESCI PER ESPERTI: Tra nuovi portapesci si aggiungono alla linea accessori di Omersub. Ideati da Marco Bardi, vengono definiti per esperti, ma si rivelano attrezzi utili a tutti i pescatori in apnea.
BIAVATI/MUTA LISCIA SPACCATA MIMETICA 5.5 MM: Una muta realizzata per un utilizzo anche a buona profondita’, confezionata con un neoprene di media densita’. La tinteggiatura mimetica esterna protegge efficacemente l’indumento da raggi solari.
15) Pag. 94: CAMPIONI & CAMPIONATI / ASSOLUTI DI MARSALA 1991, LA PRIMA GIORNATA – di Marco Bardi
Da un racconto di vita agonistica si possono cogliere numerose informazioni per migliorare le proprie capacita’ tecniche.
16) Pag. 96: MEDICINA / CHECK-UP DI PRIMAVERA – di Massimo Malpieri
Non solo l’equipaggiamento, ma anche il proprio organismo deve essere sottoposto a un sano controllo prima della stagione di pesca. A che tipo di visita ci si deve sottoporre? Da quali specialisti?
17) Pag. 98: FILO DIRETTO CON MARCO
In questa rubrica, Marco Bardi risponde ai lettori. Per chi avesse delle domande, puo’ scrivere via mail al seguente indirizzo: info@marcobardi.com Le risposte saranno pubblicate il prima possibile.
18) Pag. 100: DOVE ANDARE / CALABRIA: NELLO STRETTO E DINTORNI – di Antonio Mancuso
Lo Stretto di Messina esalta da sempre la fantasia del viaggiatore e, se questi e’ un amante della pesca in apnea, manifesta il desiderio di immergersi in questi fonadli. Che cosa ci riservano, dai punti di vista subacqueo e venatorio, le coste calabresi dello Stretto?
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