Pesca in Apnea n° 56 – Ottobre 2007
La copertina del numero 56 di Pesca in Apnea |
In questi ultimi numeri il nostro mensile PESCA IN APNEA si è molto occupato di quanto sta avvenendo a proposito delle Aree Marine Protette e dei problemi che emergono per una discutibile politica posta al seguito di una ristretta e indiscriminata cultura ambientalista. Come era prevedibile per le chiare avvisaglie che si avvertivano da tempo, le coste italiane stanno subendo l’aggressione di una lobby della quale fanno parte organismi che non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro, ma che sono saldamente aggregati da interessi economici e politici. Naturalmente, questo colpisce fortemente i pescatori in apnea ai quali, nelle Aree Marina Protette (ormai numerosissime e molto estese), non viene consentito di esercitare la loro attività neppure nelle zone C. Tutto questo in aperta contraddizione con quanto avviene negli altri paesi assimilabili al nostro, in prima fila Spagna e Francia.
Ma se fino ad ora abbiamo parlato dei danni che vengono subiti da chi con la pesca in apnea trascorre un po’ del suo tempo libero, non bisogna ignorare le aziende che producono attrezzature per la pesca in apnea. Cosa ne pensano, dunque, gli uomini che queste aziende dirigono? Per informare i nostri lettori su questa importante materia, pubblichiamo sul numero di ottobre di PESCA IN APNEA un bel servizio di Stefano Navarrini che, come premessa, riassume i fatti e dà precise responsabilità e poi continua con le dichiarazioni dei più importanti produttori italiani. E cosa si scopre? Che con argomentazioni diverse, tutti i responsabili delle aziende si dicono favorevoli alle AMP purchè regolate da norme giuste e davvero protettive del mare, senza che dunque vengano esclusi coloro che al mare non portano offesa alcuna, e cioè i pescatori in apnea.
In altre parole appare chiaro che una forte coscienza ambientalista, quella più autentica e positiva, è stata assimilata da chi, più di ogni altro, avrebbe avuto interesse aziendale di rifiutarla. Medesima maturità e ragionevolezza non sono state assorbite, invece, da quei politici e amministratori che avrebbero l’obbligo ‘professionale’ di dettare norme giuste e condivise. Vogliamo parlare male della politica? Fate voi, amici di Apnea Magazine, non sarete i soli.
Nel numero di ottobre di PESCA IN APNEA pubblichiamo tanti altri bei servizi e splendide fotografie, come potrete verificare acquistandolo in edicola.
Qui di seguito ne diamo una documentazione sintetica. Buona lettura a tutti.
1) Pag. 20: CAMPIONATO EUROAFRICANO 2007 / IMPREVEDIBILE OCEANO – di Marco Bardi
La bestia nera per gli azzurri rimane l’oceano, che continua a mostrare stravolgimenti ai quali non siamo pronti a reagire. Tra gli avversari, invece, si fanno largo nomi e squadre nuove…
‘ Con una pesca che ha il sapore di altri tempi, a Cadice, in Spagna, il croato Daniel Gospic ha stravolto ogni previsione, passando da una scarsa posizione in classifica alla vittoria finale’
‘ Le interviste a: Il CT Maurizio Ramacciotti, Roberto Borra, Alberto Azzali, Roberto Praiola, Sandro Mancia’
2) Pag. 26: LE NOSTRE PREDE / SARAGO: UN PESCE PER TUTTE LE STAGIONI – di Stefano Navarrini
C’era una volta il sarago, e c’e’ ancora, ma e’ un altro pesce. Per insidiare una specie che ha drasticamente cambiato il proprio atteggiamento verso il pescatore in apnea occorrono oggi nuove strategie, polivalenza tecnica e un pizzico di fortuna che non guasta mai.
‘ Intere generazioni di pescatori in apnea si sono fatte le ossa su questo sparide onnipresente nei nostri mari, poco a poco le cose sono cambiate, e quello che un tempo era una preda facile, considerate la prima palestra dei principianti, e’ diventata un pesce in alcune zone quasi impossibile: lo vedi-ti vede-non lo vedi piu’, tutto nello spazio di pochi secondi. Parliamo ovviamente del sarago, quello reale soprattutto (o maggiore che dir si voglia), ma anche delle altre specie, che pero’, per varie e diverse ragioni, interessano meno il pescatore in apnea. Questo irritante comportamento del sarago reale (per il momento soffermiamoci su questa specie), se da un lato ti manda ai pazzi, dall’altro suscita un pizzico di ammirazione’
3) Pag. 31: OPINIONI / L’ITALIA IN ‘RISERVA’ – di Stefano Navarrini
Con la crescita esponenziale delle Amp, forse tra qualche anno ad essere in riserva saremo noi pescatori in apnea, ghettizati come I pellerossa in quelle piccole porzioni di mare rimaste libere da vincoli e limitazioni di comodo. Un tema complesso su cui abbiamo voluto sentire il parere degli operatori di settore.
‘ Difficile districarsi fra le esigenze di sintesi imposte da comprensibili ristrettezze di spazio e il fiume di considerazioni sollecitate da un argomento come il confronto fra aree marine protette e pesca in apnea, ma vedremo di fare del nostro meglio. Magari cominciando a rispondere ad alcune domande che sorgono spontanee esaminando la situazione presente e futuribile delle riserve marine nel nostro paese. C’e’ ad esempio da chiedersi se le amp servono realmente a proteggere il mare, secondo le intenzioni dell’ormai antica legge istitutiva, o sono solo l’espressione di un processo integralista dietro cui gli intenti protezionistici sfumano nell’ombra di meno nobili interessi economici, sfruttando la demagogia di facciata come lo scudo promozionale’
4) Pag. 35: QUALCHE CONSIGLIO / LE REGOLE DELLA SICUREZZA – di Marco Bardi
Avete utilizzato pinne, boccaglio e fucile per la prima volta quest’estate? Vi siete entusiasmati e volete approfondire la conoscenza con il mondo della pesca in apnea? Ecco alcune ‘linee guida’ per pescare in modo divertente e senza rischi inutili.
‘ L’attivita’ subacquea in apnea si svolge in condizioni non abituali: infatti l’organismo va incontro a numerosi mutamenti per via della pressione idrostatica e per situazioni di disagio dovute a un’istintiva forma di protezione. Con l’esperienza si riesce ad acquisire uno stato di forma fisica e mentale idoneo. Tutto questo rende piu’ divertente e sicura la pratica dell’attivita’, ma ci vogliono ore e ore di esperienza pratica. Riuscire ad andare in acqua senza correre rischi inutili e’ senz’altro il primo obiettivo di chi si immerge in apnea, ed e’ per questo necessario avere un’approfondita conoscenza’
5) Pag. 40: TECNICA / LA SCIENZA DELL’ASPETTO – di Roberto Tiveron
Ecco quali sono le regole essenziali per gestire nella maniera piu’ corretta e sicura l’apnea e la propria condizione fisica nella pesca all’aspetto.
‘ Come si evince dal nome stesso, la tecnica dell’aspetto consiste nell’individuare un sito sul fondo dove appostarsi e nascondersi, a volte solo parzialmente, per cercare di incuriosire e attrarre l’aventuale preda, dopo aver effettuato la fase di discesa nella maniera piu’ corretta. Descritta in questo modo, potrebbe sembrare che questa tecnica non presenti particolari difficolta’ tattiche oltre a quelle fisiche e tecniche. E invece non e’ cosi’: infatti, tra le differenti tecniche di pesca in apnea che il pescatore puo’ decidere di utilizzare nella ricerca della preda, con molta probabilita’ l’aspetto e’ una di quelle dove le capacita’ tecniche e condizionali occupano un ruolo fondamentale sin dal momento della capovolta fino alla riemersione. Il tutto accompagnato da notevole intelligenza, astuzia venatoria, grande esperienza e tanta conoscenza del mondo e delle abitudini del mondo dei pinnuti. Con questa affermazione non si vuole assolutamente collocare la pesca all’aspetto al primo posto fra le varie tecniche venatorie.
6) Pag. 44: TATTICA / SUPERARE IL CAPPOTTO – di Alessandro Martorana
Incubo di tutti I pescapneisti, il cappotto diventa un vero mostro per I neofiti del nostro sport, che potrebbero non trovare piu’ le giuste motivazioni per scendere in acqua. Ecco qualche consiglio per evitare di tornare a casa con il carniere vuoto e con quella brutta sensazione di poca stima di se stessi’
Attraverso le pagine delle riviste specializzate e dei siti web dedicati alla pesca in apnea si parla molto di tecniche, attrezzature e pescate piu’ o meno fortunate. Anche quando due pescapneisti si incontrano, inevitabilmente dopo un po ci si trova a parlare di catture di prede memorabili, di carnieri vari e di ‘soddisfazione’, oltre che delle attrezzature possedute e di quanto si e’ bravi. Mai una volt ache si parli delle battute sfortunate, dell’ulitmo carniere penosamente vuoto o dei propri annosi problemi in questa o quella tecnica. A onor del vero, spesso ci si trova a narrare di prede favolose sfuggiteci all’ultimo momento, magari imputando l’insuccesso a una causa esterna piu’ che a noi stessi e alla nostra impazienza’
‘ Una preda sfuggita assume nel nostro inconscio un valore mitico e quasi leggendario e, a differenza di catture perfettamente riuscite che talvolta rimangono sfocate e nebulose nel nostro ricordo. Delle battute andate in bianco spesso riusciamo a rivivere nella nostra mente ogni attimo dell’avventura fino al cedimento della sagola o al distacco della preda dalla freccia. I mari italiani non sono piu’ ‘quelli di una volta’, questo lo sappiamo tutti, pertanto, nonostante ci affanniamo per migliorare la conoscenza delle nostre prede, l’allenamento, l’affinamento delle tecniche di pesca e ci dotiamo di attrezzature ipertecnologiche, per la maggior parte di noi e’ statisticamente piu’ facile incappare in un ‘cappotto’ che tornare a casa con il gommone carico di pesce. E se questo e’ tristemente vero per quei pescatori che, tutto sommato, anni fa si sono tolti molte soddisfazioni e hanno imparato a pescare in mari sicuramente piu’ ricchi di quelli attuali, l’eventualita’ di tornare a terra a mani vuote e’ una reale possibilita’ per chi ha deciso da poco tempo di intraprendere la nostra difficile disciplina’
7) Pag. 48: RACCONTI D’ESTATE / UNA CATTURA INASPETTATA – di Alberto Balbi
D’estate molti pescatori si regalano una pausa: il mare affollato di bagnanti e la grancassa rumorosa di luglio e agosto invitano a desistere, ma la voglia resta e, a volte, non si puo’ fare a mano di assecondarla.
8) Pag. 51: CONSIGLI A CHI COMINCIA-10 / EVITARE GLI ERRORI – di Alessandro Martorana
L’ultima puntata di questa serie di articoli si occupa di un argomento sempre molto sentito, quello degli errori da evitare per non mettere a repentaglio la propria sicurezza in mare.
9) Pag. 54: INTERVISTA / GIULIANO TAGLIACOZZO: DALLA PASSIONE ALLA’ SARTORIA
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