Pesca in Apnea N° 51 – Maggio 2007
La copertina del numero 51 di Pesca in Apnea -Foto A.Balbi
|
Sul numero di maggio di ” Pesca in Apnea” , ora in edicola, sono evidenti alcuni segnali riguardo la preoccupazione che circola nel nostro ambiente circa la ripresa di forti pressioni per la realizzazione di nuovi parchi marini con norme punitive soltanto nei nostri confronti. A partire dal prossimo numero ci occuperemo di questo problema in maniera approfondita ma fin da ora vogliamo sensibilizzare lettori e amici e informarli che si sta procedendo in maniera fortemente ingiusta contro un’attivita’ del tutto innocua come la nostra. I segnali di cui si diceva prima, e che appaiono sulla rivista, sono due. Il primo e’ a pagina 13, nello spazio dedicato al notiziario “Salotto Blu”: in una nota che ci e’ pervenuta dal Circolo Sub Follonica, si ricava che e’ in corso una raccolta di firme fra i tesserati della Fipsas per richiedere ‘ al presidente Ugo Claudio Matteoli come intende tutelare la pesca in apnea bandita da ogni area marina protetta’”. Il secondo segnale lo troviamo a pagina 99, in un itinerario di Pietro Milano sul versante meridionale della Corsica (da Punta di Carataggio a Punta di Carpiccia). Pietro, che sull’argomento e’ particolarmente sensibile, attacca in questo modo: “All’interno del parco internazionale delle Bocche di Bonifacio, ultimamente allargato e completato, e’ possibile praticare la pesca in apnea. Ancora una volta i francesi si sono dimostrati piu’ lungimiranti e attrezzati di noi nel gestire le aree marine protette, consentendo uno sviluppo sostenibile e concedendo a tutti la possibilita’ di fruire delle bellezze (anche come prelievo) senza che nessuno sia particolarmente penalizzato’.”. E Milano continua descrivendo come i francesi siano riusciti a ottenere questo risultato che in Italia sembra irragiungibile. Troverete tutte le informazioni sulle gravi ingiustizie che stiamo subendo sul prossimo numero della rivista Pesca in Apnea (quello di giugno). Ora in edicola e’ appena arrivato il numero di maggio e, come sempre, diamo qui a seguire gli estratti dei servizi che appaiono. Buona lettura a tutti gli amici di Apnea Magazine.
Pag. 18: ESPERIENZE / IO E IL MIO FUCILE – di Marco Bardi
Passano gli anni, ma non cambiano i sentimenti. Il proprio fucile rimane comunque l’attrezzo sul quale si ripongono fiducia e speranza. ‘ Le pinne del sub che si alzano daranno la certezza del pericolo alla spigola, che scatta di lato proprio nel momento in cui Giacomo ha premuto il grilletto. Quella vibrazione del corpo e la tensione del braccio avranno l’effetto di un definitivo allarme a cui la spigola reagisce con una fuga supersonica. Giacomo, prima ancora di accorgersi della reazione del pesce, ha gia’ deciso di sparare la sua freccia, che vedra’ passare accanto alla spigola senza nemmeno scalfirla, proprio mentre la regina del basso fondale si allontana fulminea… ‘ Gli attimi che seguono sono di grande stress, l’apnea e’ stata forzata e ha creato una situazione di ansia e malessere generale. Poi, appena cominciato ad acquisire nuovo ossigeno, il cervello non puo’ fare altro che rielaborare la situazione e ricordare a Giacomo che ha sbagliato la sua seconda preda in poco tempo… … Dall’altra parte Antonio ha appena centrato un altro cefalo e un’orata di medie dimensioni, quindi ha deciso di rientrare perche’ la giornata di pesca e’ stata fantastica e ha gia’ catturato quanto serve per la cena. E non vede l’ora di andare dal negoziante a ringraziarlo del perfetto fucile che gli ha consigliato. Mentre rientra, Antonio pensa a quanti tiri perfetti ha effettuato e non puo’ fare a meno di rendersi conto che tutti i pesci sono stati colpiti proprio dove desiderava…
Pag. 26: GRANDI PREDE / I PROBLEMI DELLE CATTURE RECORD – di Stefano Navarrini
Per quanto brillante possa essere la tecnica, la performance di un pescatore in apnea, e’ la dimensione della sua preda a decretarne il successo. E oggi che la taglia media dei nostri pesci si e’ ridotta, per cercare “i giganti”c’e’ chi comincia a spingersi dove il mare e’ piu’ blu. Nascera’ anche da noi la passione per il blufishing? ‘ Ma quali “giganti” possiamo aspettarci d’incontrare nei nostri mari? Quali sono le misure limite dei pesci che siamo abituati a vedere sui nostri fondali e quali possono essere gli outsider di fronte ai quali alzare le mani in segno di resa? Una prima distinzione, che come vedremo aprira’ il campo a specifiche considerazioni tecniche e di attrezzatura, puo’ essere fatta fra i pesci di tana e i pesci d’acqua libera, e ancora piu’ i pelagici… ‘ Fra i pesci d’acqua libera, le cose non sono molto migliori, nel senso che le misure di alcune delle nostre piu’ o meno abituali prede sono oggi ben diverse da quelle riportate come massime dai sacri testi biologici. Come dire che di cefali da quattro chili o di spigole di dieci se ne vedono pochini in giro, mentre per il dentice posso personalmente testimoniare, non purtroppo per averlo preso, ma solo visto prendere, peraltro dalla superficie, che il limite di 12 kg riportato dai biologi puo’ essere superato e non di poco. Il dentice di cui parlo, infatti, catturato a mezz’acqua al largo di Olbia trainando con il vivo, pesava 18.05 kg… …Al di la’ dell’emozione di vedersi davanti un gigante di quel genere, infatti, il tiro e’ spesso senza storia, e se il recupero si affida a un mezzo esterno non si capisce bene dove stia l’abilita’ del pescatore…
Pag. 31: TATTICA / LA PESCA NELLA POSIDONIA/2 – di Alessandro Martorana
Seconda puntata dedicata alla pesca nella posidonia, poco praticata a causa dell’erronea convinzione che questo tipo di fondale sia afflitto da una cronica scarsita’ di prede interessanti. ‘ Dopo il tiro, pero’, la posidonia puo’ trasformarsi da preziosa alleata a subdola nemica. Un dentice non ferito a morte solitamente mette in atto la strategia di trovarsi un rifugio nel quale scomparire. In mancanza di meglio, si tuffa nella posidonia piu’ folta. In questo modo, oltre a scomparire alla vista, il nostro dentice riesce il piu’ delle volte a liberarsi dalla freccia, “incastrandola” nella posidonia… ‘ Ed eccoci arrivati alla preda per eccellenza delle competizioni di tutti i tipi, specie se con buona presenza di posidonia nel campo di gara. I labridi di maggior peso sono infatti i pesci che, nelle gare di pesca in apnea, pagano comunemente il tributo piu’ alto, essendo le prede piu’ catturate… ‘ Le zone migliori sono quelle in cui le praterie di posidonie sono solcate da canaloni sabbiosi che creano cigli e avvallamenti interni al posidonieto. Alla base dei canaloni, si creano nicchie e fessure che accolgono molto frequentemente grossi tordi immobili appoggiati di fianco al ciglietto fangoso. Anche i saraghi si comportano talvolta nello stesso modo…
Pag. 36: INTERVISTE / UNA COPPIA SPECIALE: CORRADO E MANUELA – di Marco Bardi
Di solito, quando si e’ davvero appassionati di pesca in apnea, il rapporto di coppia e’ combattuto. Ma questo non e’ il caso di Corrado e Manuela… ‘ Manuela, cosa provi, da donna, a ritrovarti a pescare come un uomo accanto al tuo compagno? In tutta onesta’, non si puo’ proprio dire che io peschi come un uomo! Sono una donna e tale mi sento in ogni circostanza, anche nell’attivita’ subacquea durante la quale si manifesta in modo del tutto naturale il mio istinto primordiale. In acqua mi sento un poco pesce anch’io, un grosso predatore, forse piu’ curioso che affamato e che si lascia cullare dal mare, rilasciando lo stress e la stanchezza di una settimana di lavoro. Pescare insieme a Corrado, che mi ha iniziata al mondo subacqueo, e’ per me un piacere unico! La mia fortuna non e’ solo quella di avere come maestro un eccellente pescatore, ma soprattutto quella di poter assorbire la sua energia, il suo amore per la vita, il suo modo unico e speciale di vivere il mare e la sua grande capacita’ di trasmettere le esperienze. Credo di essere una donna fortunata a poter condividere questa passione con il mio compagno… ‘ Corrado, quale e’ il lato migliore di una battuta di pesca insieme? Sono molti. Inizierei col dire che le nostre battute non hanno alcun vincolo d’orario e che le nostre sono vere e proprie avventure in mare. La sensazione di liberta’ e’ totale…
Pag. 40: RECUPERO / IL GRAN FINALE – di Stefano Navarrini
Nella pesca in apnea, il piu’ straordinario risultato puo’ essere vanificato all’ultimo istante, quando il recupero della preda, viene ostacolato dalle circostanze. ‘ Oggi che la tecnica dominante e’ l’aspetto, i fucili vengono dotati di serie di sagole lunghe e molto sottili che, offrendo scarsa resistenza idrodinamica, migliorano precisione e velocita’ dell’asta. La controindicazione, in fase di recupero, puo’ essere una scarsa resistenza all’abrasione, soprattutto a sagola bagnata, che in caso di arroccamenti in tana o di una violenta reazione di un pesce di mole puo’ causare un’improvvisa rottura… ‘ E parlando di cernie, inevitabilmente andiamo a toccare il pesce cui spetta l’oscar del recupero, perche’ ad averne fatto un mito, quando la cernia era regina assoluta delle prede subacquee, sono proprio le storie di leggendari recuperi: ore di dure battaglie contro un pesce che non voleva arrendersi, un continuo e sfiancante saliscendi su fondali sempre impegnativi, dentro tane impenetrabili, con tattiche e stratagemmi a volte esasperati, sempre sul filo dei propri limiti… ‘ Cosi’ il discorso puo’ cominciare facilitandoci la vita con attrezzature adatte, che al momento di sparare una cernia in tana vuol dire preferibilmente una buona torcia per capire bene la situazione, e soprattutto un fucile corto ad aria…
Pag. 45: INTERVISTA / SIGNORI DEL MARE: MASSIMO SCARPATI – di Giorgio Volpe
Un essenziale e interessante spaccato della storia della pesca in apnea e del suo mondo attraverso le pagine di un libro scritto da un grande subacqueo e grande uomo di mare. …Lei e’ sempre stato un personaggio piuttosto riservato: come ha maturato la decisione di scrivere questo libro autobiografico? In verita’, avevo scritto questo libro durante gli anni trascorsi a pescare corallo in Algeria: infatti, alcune scene di pesca in quei fondali, descritte nel libro, le avevo vissute poco tempo prima di metterle per iscritto. Ho finito di lavorare in Algeria nel ’98 e ho tenuto il libro nel cassetto per dieci anni, anche perche’ caratterialmente sono molto critico verso me stesso e temevo di aver scritto cose poco interessanti o, comunque, di non essere apprezzato. In questi ultimi tempi, pero’, ho letto diversi libri scritti da altri subacquei, cosi’ mi e’ venuto il coraggio di pubblicarlo. Una mia amica professoressa e la figlia di Claudio Ripa, in particolare, mi hanno convinto a pubblicarlo, dopo averlo emendato da qualche polemica, di cui il nostro ambiente e’ sempre stato una fucina formidabile…
Pag. 49: CAMPIONATO ITALIANO / LE GIORNATE DELL’APNEA – di Alberto Balbi
Tante sorprese ai Campionati Italiani d Apnea e tante aspettative per il futuro. In queste pagine, la cronaca degli avvenimenti. Abbiamo intervistato i protagonisti. ‘ Una gara che ha offerto molti spunti di riflessione. Una formula, quella delle categorie, che ha convinto e motivato nomi nuovi alla partecipazione, ma non basta: bisogna coinvolgere il pubblico, spettacolarizzare l’apnea, appassionare la gente sugli spalti. E’ desolante assistere a un Campionato Italiano con poco pubblico, e da alcuni anni questa e’ una costante. L’apnea deve crescere e continuare nel suo cambiamento. Il presidente Azzali ha accennato a nuovi regolamenti sperimentali: speriamo, dunque, che in futuro si possa vedere l’applicazione di un regolamento che premi i migliori e non chi e’ piu’ bravo nel controllo di situazioni al limite. L’apnea e’ uno sport bellissimo, fatto di atleti che in prima persona devono capire che per difendere la loro specialita’ devono fermarsi un attimo prima del limite. L’ultimo applauso alla federazione e alle societa’ che hanno contribuito all’organizzazione di questo campionato, mettendoci, come sempre, professionalita’ ed entusiasmo…
Pag. 54: ATTREZZATURE / ELASTICO: SINGOLO O DOPPIO – di Pietro Milano
Proviamo a rispondere a questo quesito, ben sapendo che in fondo, le scelte hanno sempre qualcsa di personale. Esaminiamo dapprima la tecnica che meglio si sposa con l’utilizzo di una o due gomme, per andare poi a vedere i particolari tecnici che riguardano il nostro fucile. ‘ Rimaniamo nella pesca in caduta e immaginiamo di spostarci a nuoto per vasti tratti di costa: se il fucile che reputo piu’ adatto e’ il 90 cm di fusto, esso diventa piu’ che sufficiente a infilzare (il termine e’ brutto, ma reale) tutti quei pesci che abbiamo la ventura di incontrare (corvine, saraghi, cefali, spigole, orate, capponi e dentici), aiutati da quelle circostanze che elencavo prima… ‘ Praticando l’aspetto e’ bene subito distinguere quello estivo da quello invernale e, aggiungo, il secondo e’ la mia pratica (quasi) esclusiva dedicata alle spigole. Detto questo, l’aspetto invernale e’ mirato a insidiare questo magnifico predone le cui carni sono, oltre che deliziose, assai delicate. Per tutto cio’ consiglio a chi pratica l’attesa lungo le coste il fucile mediamente lungo armato con asta da 6.25 mm ed elastico singolo…
Pag. 59: CONSIGLI A CHI COMINCIA 5 / LA PESCA ALL’ASPETTO – di Alessandro Martorana
Piu’ raffinata di quella in tana esaminata in precedenza, questa tecnica prevede che scendano in campo tutte le nostre capacita’ di attirare le prede nel raggio d’azione del fucile. In relazione alla profondita’, vediamo tre diversi moduli. 10) Pag. 62: PRANZO A BORDO / UN GIORNO IN MARE: COSA MANGIARE di Luca Bartoli La corretta alimentazione del pescatore in mare dall’alba al tramonto, per una buona performance in corrette condizioni atletiche. ‘ A tale proposito diventa indispensabile utilizzare alimenti che facilitino un veloce svuotamento gastrico. Inoltre, l’elevato dispendio energetico determinato dall’attivita’ fisica svolta, ma soprattutto dal meccanismo di termoregolazione fortemente attivato specialmente quando la temperatura dell’acqua si aggira intorno ai 13-14°C. Dai dati in nostro possesso, possiamo affermare che un atleta di alto livello, che si allena costantemente e che partecipa a impegni ufficiali con una media di una gara ogni tre settimane, ha un dispendio energetico medio di circa 4000-4500 kcalorie al giorno’ … Due yogurt nel frigorifero di bordo sono un adeguato premio dopo una giornata in mare. Una cena a base di pesce, magari pescato nella giornata, o una bella bistecca nel caso di cappotto sono da prediligersi rispetto a un piatto di pasta, che soddisfera’ molto gli occhi, ma poco lo stomaco…
Pag. 65: TECNICA / L’EVOLUZIONE DEL FUCILE OLEOPNEUMATICO – di Alessandro Martorana
Com’e’ cambiato il fucile oleopneumatico? E quali sono, ora, le differenze principali rispetto all’arbale’te? Scopriamolo insieme. ‘ La pescata incomincia e sembra che il fondale mantenga quello che gli e’ stato promesso. Le cernie ci sono e sembrano anche abbastanza tranquille. Al primo tiro, pero’, effettuato su un animale superiore ai 15 chili, il nostro giovane amico si accorge dell’inadeguatezza del suo armamento. La cernia non e’ colpita bene e, ferita, cerca di guadagnare i recessi piu’ bui della tana. Il ragazzo prova a strattonarla, ma il sagolino troppo fine taglia le mani e non sembra gradire il contatto con la roccia che accoglie la grossa cernia. Il serranide si stacca, ribaltando una delle alette dell’arpione leggero e, una volta recuperata la freccia piegata dalla reazione dell’animale, il nostro amico si rende conto del perche’ della configurazione “campale” dei fucili dei suoi compagni… …Il fucile ad aria compressa e’ piu’ duttile e maneggevole.E questo e’ indiscusso. Basti confrontare le diverse misure effettive di due fucili (ad elastico e ad aria compressa), che presentano caratteristiche d’efficienza sovrapponibili, per rendersi conto che la bilancia pende nettamente a favore dell’oleopneumatico. Mi spiego meglio: un 90 ad aria compressa moderatamente carico e con asta da 6.5 o 7 mm ha piu’ o meno la stessa gittata di un 90 ad elastico di media potenza…
Pag. 70: I SEGRETI DI BELLANI / I PESCI CHE VERRANNO – di Stefano Navarrini
Sempre con l’occhio puntato sul domani della pesca in apnea, abbiamo esaminato con Bellani quale potrebbe essere il futuro dei nostri pesci, che e’ come dire… il nostro futuro. …C’e’ un altro aspetto di non poco conto nel futuro dei pesci, quello della tropicalizzazione e all’ampliamento areale di molte specie. Cosa pensi ci riservera’ il futuro? Questa e’ una realta’ con cui dobbiamo confrontarci fin da adesso, ma su cui non possiamo dire cosa ci riservera’ il futuro. E’ un problema talmente nuovo e denso di incognite che gli stessi biologi non possono ancora fare previsioni precise. Prendi, ad esempio, la grande diffusione dei barracuda. Dove ci sono barracuda quasi sempre mancano i dentici. Ma non ci sono i dentici perche’ sono arrivati i barracuda che hanno fatto strage di mangianza o sono arrivati i barracuda perche’ non c’erano piu’ i dentici a causa magari di un eccesso di pesca? Sembra l’uovo di Colombo, ma in effetti le cose non sono cosi’ semplici. Personalmente, conosco zone in cui poco a poco i dentici sono spariti, zone rimaste poi per qualche tempo povere di predatori, anche per mancanza di pesce foraggio…
Pag. 72: APNEA / RESPIRARE NON E’ FACILE – di Roberto Tiveron
Nonostante sia una funzione spontanea, la respirazione spesso pecca nella sua corretta esecuzione. Se gli effetti possono essere poco visibili in una vita “normale”, sono invece condizionati in un’attivita’ sportiva impegnativa come l’apnea. …A livello cerebrale, l’ossigenazione adeguata, tramite un’efficace respirazione, assicura capacita’ di elaborazione superiori, con maggiore rapidita’ nelle scelte decisionali, che saranno tanto piu’ adeguate e corrette quanto piu’ alta sara’ la stabilita’ fornita da un adeguato apporto di ossigeno e sostanze energetiche… … Per essere in grado di eseguire una corretta respirazione, e’ necessario possedere anche una condizione fisica che non impedisca che quest’ultima possa espletarsi nel migliore dei modi. Normalmente, le persone sane sono in possesso di capacita’ respiratorie adeguate, pero’ esistono anche casi, e non sono pochi, in cui patologie particolari o cattive abitudini igieniche limitano la funzionalita’ respiratoria… … Contrariamente a quanto si possa pensare, gli esercizi di respirazione Pranayama richiedono un discreto impegno mentale e muscolare, al punto che per i primi tempi in cui si andra’ ad allenare la respirazione, se il lavoro svolto tramite gli esercizi specifici sara’ stato ben effettuato, si potranno avvertire in maniera molto netta classici dolori muscolari, che colpiscono sempre chi e’ poco allenato e riprende con impegno l’attivita’…
Pag. 78: APNEA PER TUTTI / GRANDI NUMERI PER IL III TROFEO PSS – di Gianluca Genoni
Si e’ svolto, all’inizio di aprile, il III Trofeo di Apnea Pss, presso la piscina comunale di Crema. L’evento, organizzato da Gianluca Genoni, primatista mondiale di apnea profonda, in collaborazione con il diving center Crema, ha registrato ottime performance dei vincitori, tante riconferme ad alti livelli e numerosi nomi nuovi tra gli atleti partecipanti.
Pag. 82/90: GUIDA TECNICA
OMER/FUCILE CAYMAN HF: Il Cayman HF Omer e’ un insieme di innovativi accorgimenti, abbinati a un look accattivante, che lo promuovono come il fucile di punta della Omer.
EFFESUB/SCARPETTA MASTER PRO EVOLUTION CON PALA WHALEBONE: Una nuova scarpetta che unisce design e soluzioni inedite nel solco della tradizione. La possibilita’ di poter cambiare pala a piacimento ne fa uno strumento polivalente.
CRESSI-SUB/MASCHERA OCEAN EYES: Una nuova maschera Cressi-sub dalle inedite caratteristiche costruttive. Il facciale e’ stato progettato per aumentare ancora piu’ il campo visivo senza influire sul volume interno e un sistema di lenti simmetriche costruisce una vera novita’ nel campo delle maschere ottiche.
BEST HUNTER/SACCA PORTA-ATTREZZATURA: Una sacca dimensionata per ospitare comodamente tutta la nostra attrezzatura in bell’ordine, pinne e fucili corti compresi. I materiali sono di qualita’ e le rifiniture garantiscono durata e robustezza.
PARISI SUB/MANOMETRO RICARICA PER FUCILI AD ARIA: Un accessorio che i pescatori che amano viaggiare in aereo troveranno particolarmente utile e comodo. Con questo raccordo potremo agevolmente ricaricare i nostri lunghi fucili ad aria e conoscerne con esattezza la pressione di precarica.
SEAC SUB/ARBALETE THUNDER 95: Una nuova linea di Arbale’te “made in Seac Sub” progettati con grande professionalita’ e realizzati con materiali di prim’ordine. Precisione e robustezza sono le sue doti salienti.
DOVE ANDARE / CORSICA: DA PUNTA DI CARATAGGIO A PUNTA DI CARPICCIA – di Pietro Milano
Un itinerario di pesca sul versante meridionale della Corsica, fra posidonia, fondali di sabbia bianca che evocano una sorta di “dimensione polinesiana” e pesci di tana e pelagici. Caratteristica importante e’ la presenza di punti adatti ai pescatori esperti e altre zone dove anche i neofiti possono divertirsi.
Forse ti interessa anche...
Category: Articoli, Rivista pesca in apnea, Rubriche