Pesca in Apnea N° 45 – Novembre 2006
La copertina del numero 45 di Pesca in Apnea |
In questa esistenza ripetitiva e pedissequa, che molti subiscono malvolentieri, la massima aspirazione di un non vasto gruppo elitario e’ l’appartenere al piu’ nobile dei due emisferi che, nel loro insieme, fanno la nostra sfera di convivenza. Non l’emisfero produttivo, quello, cioe’, dei mezzi economici e del benessere, ma quello creativo, che consente di esercitare fantasia e libero ingegno al di la’ dei bisogni. Utopia? Forse. Questo perché la componente creativa e’ quella privilegiata, visto che inventa, risolve, affonda le radici nella necessita’ di superare il passato e immaginare il futuro. Quelli che si stabiliscono in quest’area non sono molti, perché pochi sono coloro che hanno i valori per farlo, ma il solo avvicinarsi all’azione mentale di tipo creativo e’ certamente un esercizio di indubbia qualita’. E’, questo, un tema che interessa anche i pescatori in apnea? Perché?
Appare sul numero di novembre del mensile Pesca in Apnea, ora in edicola, un servizio di Antonio Mancuso su quelle che sono le furberie, i trucchi, le malizie da esercitare quando si va a pesca in apnea e i suggerimenti sono tanti e interessanti. Mancuso non vuole dare, pero’, solo indicazioni tecniche ma piuttosto intende suggerire un concetto e cioe’ che anche nel procedere del pescatore in apnea debbano prevalere, oltre che le nozioni apprese e ben applicate, anche le attivita’ creative che consentono di prendere sempre le misure piu’ appropriate nell’attimo giusto. In altre parole, anche nella nostra attivita’ non ci devono essere schematismi prefabbricati, ma una flessibilita’ che ci permetta di fare la mossa piu’ corretta quando viene richiesta. Del resto, a questo comportamento, che ha come principio l’adattabilita’ a situazioni nuove, le creature marine, con pari creativita’, hanno reagito modificando i loro comportamenti, per cercare di vivere in ambienti in continua evoluzione e per sfuggire a tutte le insidie che si sono materializzate contro di loro. Una bella sfida, che puo’ essere vinta soltanto da chi sapra’ rispondere con rapidita’ e naturalezza all’imprevedibile.
Leggete il bel servizio di Antonio Mancuso, da pagina 44 a pagina 49 del numero di novembre di Pesca in Apnea, ora in edicola. C’e’ da riflettere e divertirsi. Buona lettura agli amici di Apnea Magazine. Qui di seguito diamo notizie sui servizi che appaiono sulla rivista.
Pag. 16: CAMPIONATO DI SECONDA CATEGORIA / BATTAGLIA ALL’ULTIMO SARAGO – di Marco Bardi
Colpi di scena, saraghi enormi, classifica incerta fino all’ultimo minuto, ribaltoni e rimonte hanno decretato l’esito di un avvincente campionato che sembra destinato a scomparire.
‘ Domenica 3 settembre vengono sorteggiati i due campi di gara che in prima analisi evidenziano che si tratta esattamente degli stessi del Campionato di Seconda del 2004, svolto proprio nella medesima zona. Molti atleti ne sono ben felici, perché avevano gia’ partecipato al precedente campionato, mentre altri imprecano contro la sorte che potrebbe favorire questi atleti che gia’ conoscono la zona, ma, come al solito, non sara’ esattamente cosi”
‘ Sono usciti tanti saraghi, di cui
una buona percentuale di fasciati dai 400 ai 700 grammi e alcuni saraghi maggiori di dimensioni notevoli, intorno al chilo e mezzo.
Nella prima frazione i gommoni sono distribuiti in tre zone, dove formano un temibile accerchiamento ai saraghi, ma pian piano si alleggerisce la concentrazione, segno inequivocabile che la zona ha reso meno del previsto’
‘ Si apposta all’aspetto davanti all’imboccatura, quando appare una testa che sbuca dalla tana. Senza pensarci due volte scocca la sua prima freccia della giornata ed estrae quello che sara’ il pesce piu’ grande del campionato: una spigola di 2.8 chili, con in bocca un cefalo ancora vivo, ma sottopeso’
‘ Innanzitutto, va elogiato il grande spirito di gruppo e di fratellanza che unisce gli agonisti. Non si puo’ dire quale sia il motivo principale, ma l’ambiente e’ davvero allegro, nonostante le gioie e i dolori di una competizione’
Pag. 26: I MAESTRI DELLA PESCA / NEL CUORE DI UN FUCILE – di Stefano Navarrini
Come dice Sandro Mancia il fucile e’ il centro vitale dell’attrezzatura, l’oggetto che polarizza il piu’ alto feticismo del pescatore in apnea, ma perché offra il meglio di sé ha bisogno di essere capito, adeguato alle proprie reali esigenze e armato per soddisfarle al meglio.
‘ Sandro, per una volta partiamo dalla fine del discorso, ovvero vediamo con quali fucili peschi e perché hai fatto questa scelta.
Normalmente pesco con arbale’te di varie misure, ma utilizzo gli oleopneumatici nelle misure medio-corte perché si prestano maggiormente alla pesca in tana. Dal 2005 ho un rapporto di collaborazione agonistica con la Effesub, quindi utilizzo i fucili di questa ditta che peraltro mi soddisfano pienamente avendo una gamma di produzione molto ampia, che mi consente di scegliere i modelli piu’ adatti alle mie esigenze. In ogni caso, vario i fucili in base al tipo di fondale, alle condizioni meteomarine e alle tecniche di pesca che intendo utilizzare. Ad esempio, utilizzo un Black Blast 75 e un Easy Black 50 per la pesca in tana scegliendo in base alla profondita’ e al tipo di fondale. Quando il grotto e’ veramente basso, passo pero’ all’oleopneumatico e in particolare utilizzo un Magnum 40, che e’ stato l’arma vincente per il campionato italiano vinto in Puglia. Utilizzo invece un Black Blaze 90 o 75 per la pesca all’aspetto-agguato in acqua bassa, essendo questa la misura piu’ adatta a queste tecniche. Infine, utilizzo un Carbon Blade 110 per la pesca profonda in caduta o all’aspetto, che e’ una delle tecniche che piu’ mi affascinano’
Pag. 32: TECNICA / LA PESCA A STAFFETTA – di Alessandro Martorana
Affrontare una battuta in gruppo e’ una scelta divertente e sicura, ma come fare per evitare che uno si debba sacrificare a fare il barcaiolo, mentre gli altri si divertono e fanno carniere? Questa che vi spieghiamo e’ una strategia semplice e dai numerosi aspetti positivi.
‘ La mattina successiva il morale e’ alle stelle e, salutate le famiglie, finalmente si parte.
Il gommone era gia’ stato precedentemente ormeggiato nel porticciolo e in pochi minuti siamo gia’ sulla rotta prestabilita. Arrivati sul posto, filiamo velocemente l’ancora e il fatto di riuscire a vederla dal gommone mentre si appoggia sul fondo ci segnala una visibilita’ alla quale non siamo abituati’
‘ La mattina successiva il morale e’ alle stelle e, salutate le famiglie, finalmente si parte.
Il gommone era gia’ stato precedentemente ormeggiato nel porticciolo e in pochi minuti siamo gia’ sulla rotta prestabilita. Arrivati sul posto, filiamo velocemente l’ancora e il fatto di riuscire a vederla dal gommone mentre si appoggia sul fondo ci segnala una visibilita’ alla quale non siamo abituati.
‘ Naturalmente l’esempio descritto serve a spiegare la pesca a staffetta applicandola a una particolare tecnica di cattura, come l’agguato sottocosta. In realta’ questo metodo puo’ essere applicato a molti altri frangenti, come nel caso di grandi estensioni di fondali a profondita’ relativamente basse e acqua pulita, quando e’ molto facile allontanarsi troppo dal gommone senza rendersene conto’
Pag. 38: GRANDI GARE / MONDIALI ALLA SBARRA – di Marco Bardi
Un risultato inaspettato, questa volta in negativo: ma che cosa e’ accaduto in Portogallo? Perché i nostri atleti non sono riusciti a esprimersi? Retroscena della nazionale italiana ed episodi curiosi nell’analisi di questo mondiale, con le interviste a caldo di tutto lo staff italiano.
‘ Quale era il massimo obiettivo della nostra nazionale? Sembra una domanda scontata, ma non lo e’ affatto. E’ necessario ricordare che, recentemente, dalla Cmas e’ stata eliminata la classifica a squadre, quindi il titolo individuale e’ il massimo obiettivo per un atleta e, di conseguenza, per una compagine che partecipa, lo stesso per la federazione rappresentata’
‘ Al termine della prima giornata, l’Italia non era andata male, anzi si difendeva discretamente; nella seconda giornata, il repentino mutamento delle condizioni meteo ha favorito alcuni pescatori che hanno meglio interpretato queste condizioni. Inutile recriminare sul moto ondoso, perché fa parte delle possibilita’ da affrontare’
‘ Limitiamoci ai fatti: scorrendo la classifica, si potra’ notare che molti atleti, anche a meta’ classifica, hanno effettuato una disastrosa prima giornata, con grande rimonta nella seconda, mentre non e’ accaduto il contrario’
Pag. 44: ESPERIENZA / IL TRUCCO C’E’, MA’ – di Antonio Mancuso
Benché la cattura del pesce non costituisca l’unico elemento che ci spinge ad immergerci, essa rappresenta uno dei momenti piu’ esaltanti del nostro sport. Riuscire ad avere ragione di prede sempre piu’ smaliziate, pero’, spesso richiede l’applicazione di tecniche sopraffine e, perché no, anche di piccoli-grandi trucchi che possano facilitarci in questo compito.
‘ Indubbiamente, pescatori in apnea si nasce! Ma, se questo assioma difficilmente puo’ essere confutato, pratica ed esperienza permettono di compiere quel salto di qualita’ che consente a tutti coloro dotati di una buona acquaticita’ di completare la loro formazione sportiva. Non basta, infatti, riuscire ad eseguire delle buone apnee in immersione per essere in grado di effettuare catture interessanti. Se una buona base tecnica consente di iniziare in maniera positiva il proprio percorso nel mondo sommerso, per diventare buoni pescatori in apnea sono necessari altri requisiti.
E, come accennavamo in precedenza, questi requisiti si possono ottenere impegnandosi con dedizione e compiendo giorno per giorno quei piccoli ma costanti passi tesi ad un miglioramento generale. Tuttavia, la pesca in apnea non e’ una cosa meccanica. Nella sua pratica, per avere ragione di pinnuti sempre piu’ smaliziati, vi sono dei piccoli elementi, espedienti, accorgimenti e stratagemmi’
‘ Ma… a tutto c’e’ un ma: nonostante le difficolta’ oggettive che si incontrano nel continuare a praticare la pesca in apnea, il numero dei praticanti il nostro sport continua a crescere, cosa, questa, che ci consente di ben sperare per il futuro della disciplina. A noi, quindi, non resta altro che vedere il bicchiere mezzo pieno’.
Pag. 50: MEETING / PROVARE PER CREDERE – di Alessandro Martorana
Se i primi a credere nella bonta’ delle attrezzature sono proprio loro, i campioni della pesca subacquea, ci si deve fidare. E, allora, eccoli chiamati a esprimersi in occasione di un incontro aziendale organizzato dalla Cressi-sub con gli atleti riuniti per effettuare test e verifiche, a tutto vantaggio della produzione.
‘ La sera, a cena, i commenti alla giornata appena trascorsa si sono accavallati con i ricordi di pesca dei presenti e le ore sono trascorse piu’ che piacevolmente. E’ sempre cosi’: metti insieme un gruppo di pescapneisti e, anche se la riunione e’ dovuta a motivi di lavoro, la compagnia si trasforma presto in un’allegra brigata di amici, messi insieme dalla medesima “sacra” passione, che fanno a gara per raccontare l’avventura di pesca piu’ emozionante’
‘ La sera, a cena, i commenti alla giornata appena trascorsa si sono accavallati con i ricordi di pesca dei presenti e le ore sono trascorse piu’ che piacevolmente. E’ sempre cosi’: metti insieme un gruppo di pescapneisti e, anche se la riunione e’ dovuta a motivi di lavoro, la compagnia si trasforma presto in un’allegra brigata di amici, messi insieme dalla medesima “sacra” passione, che fanno a gara per raccontare l’avventura di pesca piu’ emozionante’
‘ L’ultimo giorno e’ stato dedicato ad altre sessioni fotografiche e a verificare i risultati dei test dopo le prove effettuate senza risparmio, confrontando e incrociando, ancora una volta, i giudizi di tutti, mentre Piras teneva le fila di tutti i riscontri.
Alla fine gli atleti si sono congedati, stanchi per quattro giorni “campali”, ma felici di aver svolto un buon lavoro’
Pag. 52: PER IMPARARE / “RUBIAMO” AL MAESTRO – di Alessandro Martorana
Superati i primi momenti in cui, spinti dall’entusiasmo, in buona fede si e’ convinti di essere bravi e forti, conviene essere un pochino piu’ realisti e indagare sulle nostre effettive capacita’. In questo lavoro non puo’ che aiutarci il confronto con pescatori di maggiore esperienza e con grandi risorse.
‘ Sono tutti esempi di quanto i sensi e il cervello del pescatore che e’ in noi debbano sempre essere tenuti in attivita’ e in modalita’ “ricezione”. Se questo continuo (per chi lo sappia cogliere) flusso d’informazioni non viene costantemente monitorato dal nostro cervello e decodificato mediante il nostro personale database d’esperienze, ben difficilmente potremo dire di aver raggiunto la piena consapevolezza di poter essere sempre ben operativi in tutte le situazioni, con qualsiasi tecnica e su tutte le tipologie di fondale’
‘ Ma quali sono le modalita’ per riuscire a “entrare nelle grazie” di un pescatore di grande esperienza? Diciamo subito che non e’ affatto facile. Tutti noi sappiamo molto bene quanto la mentalita’ del pescatore in apnea sia generalmente rivolta a una profonda introversione. Quasi tutti i pescatori piu’ esperti sono infatti estremamente gelosi, non solo dei posti e delle tane trovati in anni e anni di pesca (e questo gia’ basterebbe a non essere accettati come compagni di pesca)’
Pag. 57: OBIETTIVI / I MIEI PRIMI 20 METRI – di Stefano Navarrini
Raggiungere in apnea una certa profondita’ non vuol dire essere in grado di pescarci.
Per questo la conquista di certe quote deve avvenire metro dopo metro, discesa dopo discesa, accumulando quell’esperienza che diventera’ poi preziosa quando le quote si faranno importanti.
‘ Fra le tante assurde norme che regolano la pesca in apnea, quella che vieta l’attivita’ ai minori di 16 anni e’ una delle piu’ insensate. A dimostrarlo non e’ solo il fatto che non si sono mai registrati incidenti legati all’infrazione di questa norma, ma anche la constatazione che con il dovuto buon senso nessuno sembra farci caso piu’ di tanto. Lungi da noi l’idea di invitarvi a infrangere la legge’
‘ Fra i cinque e i dieci metri di fondo troveremo piu’ o meno gli stessi pesci della fascia precedente, magari un po’ meno nervosi, magari con qualche esemplare di maggiori dimensioni, e magari con l’occasionale presenza di qualche corvina o di qualche cerniotta. Questa e’, ad esempio, una quota ideale per fare scuola d’aspetto, disponendo anche di un pesce sempre presente in questa fascia, e ideale per superare le prime difficolta’ tecniche: la salpa’
‘ Oggi si parla spesso, e con troppa facilita’, di pescate a trenta se non addirittura a trentacinque metri. Siamo sempre li’, ai discorsi con cui abbiamo iniziato quest’articolo: riempirsi la bocca di metri ci fa sentire grandi, a prescindere che poi il portapesci sia desolatamente vuoto’
Pag. 62: AMBIENTI / UNA BATTUTA SUI BANCHI’ – Pietro Milano
‘ Un racconto di pesca vissuta su un fondale vicino all’isola di Pianosa per cogliere le tante opportunita’ e tutta la bellezza che offrono i banchi, innalzamenti dei fondali a quote non proibitive.
‘ Il banco si presenta nella sua parte meno profonda come un pianoro uniforme d’alga filiforme intervallata da sabbia, dove sono soliti pascolare mandrie compatte di dentici (quel giorno nemmeno l’ombra) che e’ quasi impossibile catturare per l’assenza di qualsivoglia riparo. I lati nord e nord-est, quelli da noi visitati, avevano un orlo che cadeva progressivamente, e a tratti ripidamente, sui 30 e piu’ metri creando spaccature profonde nella roccia che di volta in volta sono abitate da corvine e cernie’
‘ A mano a mano che il tempo passava, prendevo sempre piu’ dimestichezza con quelle quote che in agosto non avevo piu’ frequentato e, sapendo di essere ben guardato, sentivo nel farlo una relativa tranquillita’. Di tuffo in tuffo arrivammo sulla parte piu’ a nord del banco e in una mia immersione vidi finalmente una cernia che superava i 6-7 kg: niente di cio’ che immaginavamo, ma era pur sempre una bella preda’
Pag. 66: APNEA / I SEGRETI DEL RILASSAMENTO – di Roberto Tiveron
Il giusto sviluppo psicomotorio nella pratica dell’apnea ci consente di usare tecniche avanzate come il rilassamento, a beneficio delle nostre prestazioni e del nostro stato di benessere.
‘ Spesso si cerca “maniacalmente” la perfezione dei movimenti oppure si cercano metodi e tecniche speciali per migliorare le proprie prestazioni fisiche e mentali, ma senza tenere conto di quanto importante sara’ stata la possibilita’ di sviluppare le capacita’ psicomotorie e motorie nell’eta’ evolutiva. Spesso, chi non ha potuto sviluppare correttamente queste capacita’ nel momento giusto potra’ trovare grandissime difficolta’ nello svolgimento di qualsiasi attivita’ fisica in eta’ adulta e cio’ vale anche per la sfera dei rapporti interpersonali e delle attivita’ sociali dell’individuo’
‘ Nelle esperienze didattiche capita di incontrare individui che sperano, tramite la frequentazione di un corso, di apprendere tecniche particolari per ottenere un’improvvisa metamorfosi sia a livello tecnico che prestazionale. Purtroppo, pero’, i maghi non esistono e spesso queste persone restano deluse nelle loro aspettative, anche se ci sono dei modi per riuscire a sfruttare alcune indicazioni e tecniche particolari per migliorare’
Pag. 72: ATTREZZATURE / ZAVORRA MALE NECESSARIO – di Pietro Milano
Senza di essa non potremmo contrastare la spinta positiva della muta, quindi non riusciremmo a scendere. Premesso questo, vediamo le diverse situazioni che determinano le variazioni di assetto.
‘ Partiamo, pero’, da una considerazione di fondo: ogni persona ha una sua conformazione e una struttura ossea e, in base a queste, necessita, a parita’ di indumento protettivo (ossia la muta), di una personale quantita’ di pesi inseriti nella cintura o nello schienalino. Da cio’ si puo’ dedurre che una persona grassa ha piu’ spinta positiva di una magra e che anche la differenza dei sessi porta a delle variazioni apprezzabili, cosi’ come e’ pure rilevante l’ossatura robusta o fine’
‘ La prima ragione e’ dovuta al fatto gia’ espresso (meno spessore, meno piombo), la seconda e’ perché, grazie alla migliore visibilita’ estiva, aumentiamo le profondita’ di esercizio e il piombo necessario a certe batimetrie deve per forza diminuire (non si torna piu’ da 10 metri ma da 20 e passa). Se poi vogliamo dismettere lo schienalino, questa e’ una scelta personale e condizionata dalle abitudini’
Pag. 76: GARE / ACQUE INTERNE, CHE PASSIONE! – di Stefano Marenco
L’entusiasmo e’ pari a quello delle competizioni in mare, le prede, ovviamente, sono diverse e l’impegno e’ altrettanto forte. Ecco la cronaca di una bella domenica all’insegna dello sport e del divertimento.
‘ Diversamente da altre occasioni, sin dalla preparazione si e’ visto che le anguille c’erano ed erano concentrate in acqua bassa, probabilmente perché erano venute su dalle pareti profonde per mangiare le uova delle tinche.
La domenica mattina i gommoni si radunano all’inizio del campo gara, dove il commissario federale Burlando e il direttore di gara Frassi (presidente del Sub Club Brescia) controllano che ci siano tutti gli equipaggi e alle 8 danno il via alla gara, che terminera’ alle 13.
I gommoni schizzano verso i punti prescelti per la partenza, verso dei pesci segnati in preparazione.
Si assiste alla “corsa” tra le due squadre della societa’ organizzatrice, che, in preparazione, avevano trovato lo stesso albero tra le cui radici girava un folto numero di grosse scardole’
Pag. 78/86: GUIDA TECNICA
MEROU/MULINELLO BIG: Un mulinello “da combattimento” che e’ molto piu’ che un semplice raccoglitore di sagola. Tantissimi pescatori “oceanici” di tutto il mondo hanno infatti deciso di dotare i loro lunghi e potenti fucili di quest’utile accessorio.
CRESSI-SUB/MUTA TECNICA: Una muta monofoderata mimetica realizzata con un particolare procedimento di termostampa per sublimazione. Questo capo testimonia appieno la filosofia dell’azienda di modificare un prodotto solo se c’e’ un’esigenza migliorativa.
OMERSUB/BORSA STAGNA MEGA DRY: Borsone porta-attrezzatura molto capiente in nylon spalmato completamente impermeabile. Puo’ contenere un equipaggiamento completo e ne permette un comodo risciacquo al suo interno.
POLOSUB/MUTA MIMETICA 8 MM: Un “cappottone” da 8 mm in grado di soddisfare le esigenze del pescatore piu’ freddoloso che non desidera fermarsi nemmeno con temperature glaciali. Naturalmente, pero’, senza sacrificare la necessaria vestibilita’ e il comfort.
ELIOS/MUTA YAMAMOTO RED: Una muta mimetica i cui territori d’elezione sono l’aspetto e l’agguato praticati oltre gli 8-10 metri di profondita’. Vestibilita’ e materiali di prim’ordine sono le sue principali caratteristiche.
ANTOLAS DESIGN/GUANTI GUANTEMA: Un paio di guanti protettivi dalle rivoluzionarie caratteristiche di robustezza e resistenza a qualsiasi taglio e abrasione, ottenute senza sacrificare la necessaria sensibilita’.
Pag. 86: AMP / IL MARE PROIBITO – di Giorgio Volpe
Aree marine protette e pesca in apnea: due realta’ incompatibili? Non e’ cosi’, perché la selettiva pesca in apnea puo’ tranquillamente rientrare nell’ecosistema di un’area marina senza turbarne l’equilibrio biologico.
‘ L’esigenza di un’accorta politica di tutela del mare e’ innegabile e i pescatori in apnea sono tra i piu’ convinti sostenitori della necessita’ di azioni veramente efficaci a protezione del patrimonio marino, se non altro (considerazione che vale in particolar modo per chi non ci riconosce come sinceri amanti del mare) per la semplice considerazione che in un mare senza vita non potremmo certamente praticare la nostra disciplina’
‘ La cosa che piu’ amareggia e’ che fra tutte le forme di pesca, professionale e sportiva, quella in apnea e’ l’unica a risultare suscettibile di una regolamentazione articolata, in quanto consente a chi la pratica di scegliere la preda prima ancora di premere il grilletto, senza doverlo prima ferire o uccidere, come capita invece con gli altri sistemi di pesca. Una consistente limitazione della facolta’ di dedicarsi a questa forma di pesca altamente selettiva dovrebbe giustificarsi, con ragioni degne di tale nome, possibilmente dettate da criteri di giudizio uguali per tutti i cittadini e in qualche misura attinenti ai problemi della tutela del mare’
NUOVO PRIMATO / GIANLUCA GENONI E MARES: 10 ANNI DA RECORD
Non poteva esserci modo migliore per festeggiare un decennale insieme che l’ennesimo record d’immersione in apnea: 141 metri di profondita’ raggiunti sui fondali di Sharm el Sheik in occasione di una convention aziendale.
‘ Gianluca Genoni ha voluto dedicare alla ditta ligure che da 10 anni lo supporta nella sua attivita’ agonistica.
Gianluca, impegnato gia’ da parecchi mesi in costanti e faticosi allenamenti a Rapallo, ha scelto di terminare la preparazione nella famosa localita’ egiziana, una scelta che ha premiato il suo coraggio e la sua professionalita’.
‘ “La riuscita del tentativo sarebbe un bellissimo regalo per tutti”, aveva detto Gianluca le sere prima in compagnia degli amici nel villaggio Valtur Sinai Grand Resort di Sharm, ma il dono piu’ grande lo ha fatto offrendo a tutti i suoi amici l’occasione per festeggiare insieme 10 anni da record. Dopo i saluti e i brindisi, Gianluca ha animato ancora le giornate del meeting insieme al gruppo Mares, organizzando uno speciale “Stage di Apnea” nelle belle acque egiziane dedicato ai clienti e facendo loro condividere la sua grande passione, con la semplicita’ e la professionalita’ che da sempre lo contraddistinguono.
L’ospitalita’ presso il villaggio Valtur di Sharm e’ stata anche lo spunto per presentare il nuovo video, realizzato per l’occasione dal fedele collaboratore e uomo Mares, Marco Favini, filmato che lo stesso Genoni presentera’ nelle numerose serate e durante i corsi e che vedremo nelle trasmissioni televisive piu’ importanti’
DOVE ANDARE / CORSICA: DA MACINAGGIO ALLA GIRAGLIA – di Pietro Milano
Fondali facili e difficili per pescare, mille punte e mille calette, secche profonde per i piu’ esperti e basse per i neofiti. In Corsica c’e’ posto per tutti: per il pescatore navigato e per quello alle prime armi.
Forse ti interessa anche...
Category: Articoli, Rivista pesca in apnea, Rubriche