Pesca in Apnea N° 34 – Dicembre 2005
La copertina del numero 34 di Pesca in Apnea
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Di tanto in tanto le cavallerie nemiche si profilano all’orizzonte e, minacciose, si avvicinano alle nostre pacifiche postazioni sollevando perplessita’ e preoccupazioni. I segnali di quanto sta accadendo si rilevano dalle lettere che riceviamo numerose e allarmate.
Di cosa si tratta? Presto detto. Ambientalisti, burocrati, politici in cerca di consensi, filosofi della natura e chi più ne ha più ne metta, si esprimono con dichiarazioni o gesti concreti contro la pesca in apnea. Quando questo accade, i nostri amici ci scrivono, dalla periferia dove questi fatti accadono, chiedendo consiglio e suggerendo azioni varie. Non sappiamo bene perche’, ma quello che stiamo attraversando, dopo un periodo di relativa calma, sembra essere un momento critico, tante sono le comunicazioni che riceviamo. Che fare? Come rispondere adeguatamente a questi attacchi che, lo sappiamo tutti, sono cervellotici e ingiustificati? Pensiamo che il nostro settore sia troppo piccolo per contare lobbisticamente e contrastare la cultura dei “contro”. Questa fascia di opinione, assolutamente dominante, dichiara e agisce con uno slogan, “Il mare va salvato”, e spara contro chi non ha alcuna responsabilita’, perche’ non sa (o – peggio – non vuole, e noi siamo per questa seconda versione) individuare i veri responsabili di un disastro reale di cui non siamo neppure lontanamente responsabili. Che fare, dunque, per combattere una cultura mal mirata, che ci e’ ostile e che si materializza con disposizioni, normative e provvedimenti che offendono qualsiasi logica? Confessiamo di non avere chiarezza sui comportamenti conseguenti, quello che sappiamo di certo e’ che, per sperare di ottenere qualcosa, bisogna utilizzare gli strumenti che questa societa’ offre, gli stessi con i quali i nostri avversari hanno costruito e diffuso la loro cultura.
E arriviamo cosi’ a Umberto Pelizzari, che in qualche modo e’ il nostro “uomo immagine”, e non solo perche’ ha virtù e valori per esserlo, ma perche’ per una serie di circostanze positive, tutte ascrivibili a suo merito, e’ diventato un personaggio televisivo di altissimo livello e di straordinaria audience. Dire che Umberto ha evitato che il nostro sport precipitasse a livelli di grande sofferenza non e’ esagerato e questo e’ stato possibile perche’ il campione/leader (e, in più, un bel ragazzo, con comunicativa e appeal) ha avuto accesso al più potente mezzo di comunicazione che sia disponibile: la televisione. Senza tv anche la star più popolare non esisterebbe nell’immaginario collettivo e, dunque, sarebbero spenti, o quanto meno attenuati, tutti i poteri di informazione e di “convincimento” che questo mezzo consente. E, questo, un concetto che bisognera’ sviluppare nel futuro, anche con i lettori che ci potranno dare una mano. Dobbiamo molto a Umberto e per questo apriamo il numero di dicembre di Pesca in Apnea, ora in edicola, con un servizio di Giorgio Volpe a lui dedicato. Un bel servizio davvero, che insieme agli altri – di cui, per sintesi, parliamo nelle note che seguono – proponiamo agli amici di Apnea Magazine. Buona lettura a tutti.
Pag. 19: UMBERTO / UNA VITA VISSUTA PROFONDAMENTE di Giorgio Volpe
Ecco, a grandi linee, la storia dell’Umberto Pelizzari, dagli inizi della sua avventura nel profondo alla passione per la pesca in apnea, contagiata da grandi campioni, come Renzo Mazzarri. Infine, il “Pelo” in tv, con il successo di “Pianeta Mare”, la trasmissione che ha dato voce ai pescatori in apnea.
‘ Girare questi servizi sulla pesca ti ha sicuramente regalato grosse soddisfazioni. Hai dovuto fare delle rinunce? Ho fortemente voluto questi servizi e sono molto soddisfatto di averli realizzati. Da tempo covavo l’idea di comunicare a tutti questa realta’, che conosco e apprezzo da sempre, ma cio’ che più mi premeva era poter dare la parola ai pescatori in apnea, che in televisione non avevano mai parlato. Mentre ambientalisti ed ecologisti hanno avuto costante accesso ai mezzi di comunicazione, i pescatori in apnea non avevano mai avuto prima l’opportunita’ di parlare di questa disciplina, che adoro e trovo bellissima. Portare la pesca in apnea in televisione mi ha gratificato umanamente, prima che a livello professionale: per l’intera durata di questa impresa, sono stato accompagnato da messaggi di molti che, come me, credono nella pesca subacquea e che si sono sentiti rappresentati, perche’ per la prima volta qualcuno ha parlato per loro’
‘ La passione di Umberto per la pesca in apnea e’ antica quanto e più del suo desiderio di emulare i miti del profondismo, che seguiva sin da bambino, ma la storia di Umberto pescatore e’ sicuramente meno nota della sua carriera di recordman…
‘ Il 1999 e’ l’anno in cui Umberto pensa di concludere in bellezza la propria carriera di recordman, riappropriandosi dei primati in tutte le discipline: il 18 ottobre abbatte il muro degli 80 metri in assetto costante e, dopo soli sei giorni, nonostante una perforazione del timpano rimediata in allenamento, tocca quota 150 metri in No Limits, ben dodici in più rispetto all’ultimo primato di Genoni’
Pag. 27: CHAMPIONS LEAGUE 2005 / STRANA GARA NEL VULCANO di Marco Bardi
Sul bordo del vulcano sommerso di Santorini, ai margini del suo cratere, tra tante sorprese, il mare ha compiuto un vero miracolo, e una squadra che forse aveva perso le speranze si e’ trovata sul gradino più alto del podio.
‘ Quest’anno erano iscritte alla Spearfishing Champions League trentuno squadre, con ben nove rappresentative dall’Italia, quattro dalla Croazia, undici dalla Grecia, poi Australia, Portogallo, Malta e Cipro, considerando che la concomitanza con il Campionato Europeo in Francia ha senz’altro limitato le partecipazioni’
‘ Finalmente era giunto il momento della competizione, accompagnato da una giornata di mare molto calmo e da un cielo velato che preannunciava un cambiamento del tempo. Tutti i grossi gommoni, equipaggiati con motori potenti, si recavano al centro del campo di gara a nord, che costeggiava due isole dal versante occidentale congiunte tra di loro da una continuita’ del fondale sommerso’
‘ I commenti di tutti erano unanimi nel dire che il mare non finisce mai di sorprendere, proprio la’ dove e’ uscito poco pesce, una squadra aveva costruito il titolo su un carniere da favola. Le pesature, infatti, decreteranno Buratovic e Cokolic campioni della quarta edizione, seguiti da Grecia 3 e da Grecia 9. Malta 1 scivolava al quarto posto e al quinto Croazia 1, che recuperava in classifica grazie a due prove regolari’
Pag. 32: TRUCCHI DEL MESTIERE / CHE SAGOMA..DI PESCATORE di Alessandro Martorana
La mia carriera agonistica e’ cominciata nel 1981 e la maggior parte delle competizioni a cui ho preso parte si sono svolte principalmente nel Lazio. In questo lasso di tempo ho avuto modo di conoscere molti personaggi più o meno noti del nostro mondo agonistico e il loro modo di intendere la pesca in apnea e il mare in genere.
‘ Dunque, una volta che Geturio, dopo le mie pressanti richieste, si e’ deciso a svelare la sua tecnica, abbiamo organizzato un’uscita insieme: lui armato di arbale’te doppio elastico e “richiamo” e io di una macchina fotografica’
‘ Caricata la mia attrezzatura, ci dirigiamo subito, prima che il mare monti troppo, di fronte Sant’Agostino. Ancorato il gommone, rapida vestizione e via in acqua. In superficie la visibilita’ e’ gia’ cattiva e il colorito verdastro vanifica l’effetto delle foto che scatto a Geturio mentre si prepara all’immersione con il suo “richiamo”‘
‘ La maggior parte delle volte che vado a pescare, “vado a dentici” e mi immergo sempre in luoghi dove, potenzialmente, posso incontrarne. Il primo tuffo, specialmente a inizio stagione e nelle prime ore della giornata, lo faccio senza sagoma e se, facendo le cose fatte bene, riesco subito a catturare un bell’esemplare del branco, spesso rimonto in gommone e mi sposto su un’altra zona. Ci ho messo anni per trovare i “miei” posti e cerco sempre di non saccheggiarli per mantenere le loro potenzialita’. In questo modo, nell’arco di una stagione, riesco a catturare molti dentici dello stesso branco senza pero’ disturbarlo più di tanto’
‘ La sagoma del dentice e’ sempre ben stipata nel tuo gommone. La tua pescata si svolge sempre e comunque con il “richiamo” in acqua o lo tiri fuori solo nei momenti in cui i dentici non si avvicinano con le tecniche più tradizionali?’
Pag. 37: NAUTICA / E LA BARCA VA’. di Stefano Navarrini
Salone Nautico di Genova, 45ª edizione: un salone di transizione, per la radicale ristrutturazione delle strutture espositive appena iniziata e per l’assestamento del settore nautico, dove le luci dei maxiyacht oscurano la crisi della piccola nautica.
‘ Lo slogan coniato per l’occasione li aveva definiti i “Nove giorni più belli dell’anno”, e per molti lo sono certamente stati, perche’ la 45ª edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, pur non priva di qualche ombra, non ha deluso le aspettative. Nell’attuale situazione economica italiana, cosi’ ricca di incertezze e preoccupanti situazioni, difficile infatti lamentarsi osservando i dati che la nautica da diporto e’ ancora oggi capace di mettere in campo’
‘ Al di la’ delle considerazioni di cornice, il salone ha offerto un’immagine globalmente positiva, sia per la partecipazione ancora una volta record di espositori, sia per la quantita’ e soprattutto la qualita’ dei 320.000 visitatori, che hanno peraltro goduto di un salone record anche dal punto di vista meteo: un solo giorno di pioggia, il primo, e temperature ancora estive’
Pag. 42: ESPERIENZA E ISTINTO / SEI SOLO CON LA TUA PREDA di Alessandro Martorana
Quali “autonomie” ci sono nella pratica della nostra disciplina e quanto influiscono sulla sicurezza e sul divertimento della pesca in apnea? Vediamo insieme quanto questo importante “stato” fisico e mentale sia valido ed efficace anche per riuscire a raggranellare un bel carniere.
‘ Personalmente, mi diverte molto osservare come spesso vengono miseramente tradite tutte le raccomandazioni che ci facciamo sul gommone poco prima di entrare in acqua: “Questa pescata la facciamo spalla a spalla” oppure “Vienimi dietro su quella tal zona, che quattro occhi vedono meglio di due”‘
‘ Riuscire a essere sempre autonomi nelle proprie scelte operative, gestire con sicurezza e fermezza tutti i possibili inconvenienti che sono sempre dietro l’angolo e che possono – se ci facciamo prendere dal nervosismo – farci mandare all’aria la pescata, “pesare” e valutare con serenita’ e chiarezza tutti i segnali e le informazioni che ci possono indicare come impostare e svolgere la battuta, compresi i suggerimenti di altri pescatori che non vanno mai presi per “oro colato”, padroneggiare con sufficiente destrezza ogni tecnica di pesca e valutare con precisione la più adatta in una determinata situazione: questi e altre mille esempi possono illustrarci con sufficiente chiarezza l’importanza della nostra autonomia’
Pag. 46: TECNICA DI PESCA / ANDREA CALVINO UN CAMPIONE PER IL FUTURO di Stefano Navarrini
In un panorama agonistico sempre in cerca di ricambi generazionali,Andrea Calvino si sta affacciando oggi nell’elite della pesca in apnea con tutti i presupposti per crescere e affermarsi
‘ Un metro e settantotto di altezza per 66 kg di peso, come dire un “secco” alla Riolo prima maniera, ovvero un ottimo coefficiente di idrodinamicita’ coadiuvato da una capacita’ polmonare di 6,2 litri per 54 pulsazioni al minuto. I parametri sono assolutamente favorevoli per un ragazzo che, come tanti campioni d’oggi, ha cominciato pescando seppie e polpi con una fiocina a mano quando aveva solo dodici anni, ma che dal mondo sommerso e’ stato tanto colpito che solo due anni dopo si iscrisse a un corso di pesca in apnea sotto la direzione di Marco Bardi, divenuto poi il suo tutore alieutico’
‘ Da buon pescatore, Calvino puo’ operare senza problemi sul filo dei trenta metri, ma non e’ un fissato della profondita’. “Quello che mi interessa, e che credo sia il compito di un pescatore in apnea, e’ prendere pesci, e per questo posso pescare indifferentemente in un palmo d’acqua o a trenta metri, ma sempre tenendo sotto controllo il mio stato fisico’
‘ Idee chiare sulle aree marine protette, che per Calvino dovrebbero essere ridotte in estensione e fatte a rotazione, per dar modo a ogni tratto di mare di ripopolarsi. Nelle riserve marine il pescatore in apnea dovrebbe essere libero di accedere per pescare specie di passo o comunque di acqua libera, lasciando stare la fauna stanziale, un po’ come si fa nei mari tropicali’
Pag. 52: IL RACCONTO / UNA CATTURA INDIMENTICABILE di Mariano Satta
Un posto di pesca magico, un’avventura unica per un finale mozzafiato. Questa e’ una storia di pesca di fine stagione realmente accaduta, raccontata dal suo protagonista.
‘ Dopo poco ero gia’ senza muta che raggiungevo in spiaggia la mia famiglia, ma mi accorsi che non riuscivo a distogliere il pensiero dal branco delle orate. Mentre riflettevo pensieroso, venni accerchiato dai miei figli, Davide e Carlotta, che mi saltarono addosso chiedendomi come era andata. Raccontai loro che avevo avvistato un branco di orate, ma che avevo rinunciato a colpire quelle più piccole tentando la cattura di uno degli esemplari più grossi. Mentre raccontavo, mi rendevo conto che ai bambini sembrava una storia inventata, sebbene in cuor mio fosse una realta’ appena vissuta’
‘ Arrivato sul posto, scrutai le condizioni meteomarine. Il maestrale spirava abbastanza deciso e l’acqua appariva con una tonalita’ più confusa. Appena immerso, iniziai con una ricognizione scrutando lo stato del mare. Mentre nuotavo per raggiungere il punto cruciale, passai in rassegna l’arma da 100 cm che avevo scelto per l’occasione e allentai la frizione del mulinello. Tutto era pronto.
Il fucile mi infondeva sicurezza e di lui mi fidavo ciecamente’
‘ Comunque si trattava di un buon segnale che aumento’ la concentrazione. Avevo imparato che spesso le orate si presentano subito dopo le salpe. Non saprei dire per quale motivo, ma anche in quel momento ci speravo, e avevo fiducia’
Pag. 55: GARE / UN RECORD DEDICATO A ROSANNA di Alberto Balbi
Numerosi atleti si sono dati convegno a Siracusa per disputare la gara di apnea in assetto costante. Il record femminile, una volta appartenente all’indimenticabile Rossana Maiorca, e’ stato stabilito dalla brava Ilaria Molinari. Fra gli atleti, ha primeggiato Giacomo de Mola, con Michele Tomasi a pari merito.
‘ Durante questa gara, comunque, l’episodio più importante e’ stato senza dubbio il nuovo record italiano di Ilaria Molinari: la bella sirena del team Effesub, infatti, ha battuto se stessa, portando il nuovo limite da -59 a -65. Abbiamo incontrato Ilaria, visibilmente emozionata e felice, e abbiamo scambiato quattro chiacchiere sul nuovo record e sull’attuale situazione dell’apnea italiana.
Intanto, complimenti per l’ottima prova e per il nuovo record italiano. Quali emozioni hai provato? Che cosa significa stabilire il nuovo primato italiano nell’ambito di una manifestazione dedicata a una grande apneista italiana? E’ stato bellissimo. Io ho incontrato Rossana una sola volta, ma non la posso dimenticare. Per tutti quelli che hanno partecipato a questa gara e’ stato come averla li’, al nostro fianco: ne abbiamo parlato e l’abbiamo pensata continuamente, ad ogni tuffo. Siracusa rappresenta la culla del profondiamo: Enzo si vede spesso e quindi l’atmosfera era carica di ricordi. Per quanto mi riguarda, stabilire questo nuovo record e’ stato un onore: prima del mio precedente primato, il record italiano apparteneva a lei. L’ho vissuto come un passaggio di consegne e questo assume un significato ancora più importante…
Pag. 58: AGONISMO / POCHE PREDE MA CHE SODDISFAZIONE di Marco Bardi
Un promontorio affascinante, un mare che esalta le speranze, un periodo meteo davvero negativo e risultati inaspettatisono gli ingredienti principali di questo Campionato Italiano per Societa’ 2005 che si e’ svolto all’Argentario.
‘ In perfetto orario secondo i programmi, la competizione ha preso il via, ma questa volta si e’ subito evidenziato uno spirito diverso. C’era meno fretta e agitazione tra gli equipaggi, un chiaro sintomo di poche zone importanti da visitare e quindi c’e’ stato più studio sulla disposizione delle squadre avversarie. Per vedere la prima preda catturata c’e’ voluto del tempo e tutti i team stentavano ad acquisire almeno quella preda che li salvasse dal cappotto’
‘ La lotta per il titolo sembrava quindi aperta a diverse squadre, mentre giungeva la notizia di una bella lampuga catturata dalla squadra Pellicano Roma, che, potenzialmente poteva introdursi tra le protagoniste’
‘ Una buona gara si vede dall’organizzazione: Questo Campionato e’ nato sotto la gestione del giovane club Asd Apnea Magazine di Grosseto, guidato da Giorgio Volpe, un vero esperto in materia subacquea e un volenteroso appassionato che ha sfidato notevoli avversita’ per dimostrare che si puo’ organizzare bene un Campionato di questo tipo anche la’ dove sembrava impossibile. La capacita’ organizzativa e la volonta’ hanno ampiamente dimostrato che ci sono nuove possibilita’ all’orizzonte, basta crederci e impegnarsi. “Sono molto soddisfatto e, adesso che e’ tutto finito, posso finalmente tirare un respiro di sollievo”, commenta Volpe’
Pag. 64: QUANDO ERO GIOVANE / PRIMI PASSI di Pietro Milano
Pescatori si diventa. Come si deduce da questo racconto di chi oggi ha esperienza e che ha cominciato a sette anni con attrezzature di fortuna, prendendo piccoli pesci, per arrivare poi, pian piano, alle tecniche più raffinate e alle prede più ambite.
‘ A ogni inizio estate facevamo “irruzione” negli sfasciacarrozze piombinesi alla ricerca di vecchi ombrelli da cui poi ricavavamo le stecche per l’arco e la freccia. Le stecche, poi, venivano unite con del filo che ricopriva interamente il metallo, contribuendo a dare una certa consistenza al manufatto, a renderlo gradevole e atto all’uso che ci eravamo preposti’
‘ Devo dire che il manico, di legno, fu prontamente, ma non poi tanto celermente, sagomato per ricavarne un abbozzo di scorriasta integrale (le idee erano buone, in pratica ero un precursore degli odierni fusti in legno con scassa per l’asta e si parla di 40 anni fa)’
‘ Comincio’ cosi’ una lunga ed estenuante raccolta di fondi per permettermi l’acquisto del Vico-jet e delle restanti attrezzature: si’, perche’ si era anche sentita l’esigenza, nel frattempo, di avere un piccolo indumento di protezione e anche quello rientrava nel novero delle cose importanti. Nel mentre continuavo la caccia con il solito archetto e nelle uscite “ufficiali” (sabato e domenica), sotto la tutela paterna, con il Mini Saetta’
‘ Venne cosi’ il giorno della prova pratica: il mare era un poco torbido, ma l’entusiasmo era tale che provai ugualmente. All’inizio ci fu una grande delusione: non riuscivo a caricarlo sotto l’acqua (senza dubbio era una questione di tecnica) e cosi’ fui costretto a recarmi vicino alla riva per puntarlo in terra e caricarlo facilmente’
Pag. 68: CARTOGRAFIA / LE “MIRE” ELETTRONICHE di Stefano Navarrini
Dall’antico stilo che incideva sul papiro i contorni della costa a un chip capace di elaborare migliaia di immagini. La storia della cartografia marina ha attraversato i secoli seguendo un’evoluzione lenta e costante, fino a esplodere ai giorni nostri in un concentrato di microtecnologia.
‘ Ad andar per mare si puo’ essere artisti o artigiani. Il vecchio di Pecorini era sicuramente un artista, poi ho pero’ conosciuto tanti bravissimi artigiani: pescatori subacquei che segnavano sulla carta ogni loro esperienza positiva, prendendo mire a terra a volte vaghe e indistinte, a volte precise e infallibili. I quaderni delle mire dei vecchi pescatori subacquei sono ancora oggi preziose miniere d’informazioni, ma stanno ormai finendo nel passato del nostro sport’
‘ Nel considerare i vari standard cartografici oggi disponibili, bisogna tener presente un primo e fondamentale punto, ovvero che tutto quello che più interessa i pescatori in apnea, e in particolare i rilievi dei fondali, proviene da un’unica fonte: l’Istituto Idrografico della Marina Militare. L’interpretazione puo’ poi variare ed essere gestita in modi diversi o arricchita di dati ausiliari, ma, per capirci, non pensate di trovare sulla cartografia elettronica maggiori dettagli di quelli che potreste trovare sulle carte più tradizionali, siano esse quelle cartacee semplici dell’Idrografico piuttosto che quelle plastificate di aziende specializzate come la Nauticard’
Pag. 72: PERFEZIONARE LA TECNICA / LEZIONI DI BRAVURA di Antonio Mancuso
‘ Dice un proverbio: “Fattela con chi e’ meglio di te e rimettici le spese”. Traducendo con le parole del nostro sport: “Frequenta chi pesca meglio di te anche a scapito di qualche sacrificio”. I vantaggi non si faranno attendere. Tanti grandi campioni, ai loro inizi, hanno fatto cosi’.
‘ Dedicarsi, oggi, alla pesca in apnea, ci sembra necessario ribadirlo ancora una volta, non vuole significare, necessariamente, essere in grado di effettuare costantemente carnieri apprezzabili. Se non si e’ in possesso di una condizione fisico-atletica adeguata e non si e’ in grado di adottare la tecnica più adatta alla situazione del momento, il pescatore e’ spesso costretto a tornare a terra con il portapesci vuoto. La buona conoscenza delle varie tecniche, quindi, consente all’apneista di variare l’impostazione della propria battuta di pesca, offrendogli la possibilita’ di spaziare su una maggiore varieta’ di scelte tattiche’
‘ Ascoltando i racconti di anziani subacquei, si intuisce chiaramente come, una volta, riuscire a scoprire qualche trucco adottato da un vecchio pescatore era praticamente impossibile. L’unico sistema per carpirgli qualcosa era quello di accompagnarlo costantemente durante le sue battute di pesca.
In questo modo era possibile individuare anche i posti in cui egli riusciva a effettuare le catture migliori. Nel corso degli anni, comunque, fortunatamente, le cose sono cambiate: attualmente, nonostante la “gelosia” resti una delle peculiarita’ tipiche dei pescatori più accaniti, frequentando un circolo subacqueo non sara’ più un problema apprendere malizie e trucchi capaci di consentire a chiunque di perfezionare le proprie capacita’ tecnico-tattiche’
‘ Affinche’ un neofita inizi nel modo più appropriato, quindi, e’ il caso che egli si affianchi a compagni di provata esperienza. In queste situazioni, soprattutto agli inizi, potra’ addirittura essere conveniente che si rinunci a portare in acqua il proprio fucile e limitarsi a seguire, senza naturalmente intralciarlo durante le sue azioni di pesca, il più capace collega’
Pag. 77: APNEA / NUOVI APNEISTI NASCONO di Roberto Tiveron
In qualunque tipo di disciplina, gli inizi sono sempre la fase più delicata: e’ facile imparare male e continuare peggio, se non ci sono precise regole da rispettare e dettami corretti da seguire. Queste pagine sono dedicate proprio ai neofiti dell’apnea.
‘ Oggi c’e’ la possibilita’ di apprendere le nozioni fondamentali dell’immersione in apnea secondo diverse didattiche presenti sul territorio nazionale. Il vantaggio primario e’ quello di conoscere la fisiologia dell’apnea, fornendo cosi’ maggiore sicurezza, poiche’ l’apneista e’ consapevole che, se la disciplina viene praticata in maniera corretta, non e’ pericolosa’
‘ E’ consigliata, inoltre, una visita sportiva per attivita’ agonistica.
Nell’eventualita’ che le nostre capacita’ natatorie siano scarse, e’ consigliabile aggiornarsi con un corso di nuoto, per imparare almeno gli elementi fondamentali: una buona acquaticita’ e’ la base indispensabile per l’apnea e per qualsiasi attivita’ acquatica’
‘ Quando si comincia a immergersi (per pescare o semplicemente per fare apnea), uno dei dilemmi principali e’ l’acquisto dell’attrezzatura. Oggi la tecnologia rende gli attrezzi sempre più performanti e resistenti: si puo’ trovare davvero una grande varieta’ di attrezzature diverse, con differenti peculiarita’ e caratteristiche’
Pag. 82/88: GUIDA TECNICA
SEAC SUB: MUTA RACEFLEX 400 5 E 6.5 MM
Una muta “componibile” realizzata in due giacche di 5 e 6.5 mm e due pantaloni da 5 mm con o senza salopette. Ogni pezzo puo’ essere acquistato separatamente. Grande vestibilita’ e coibenza termica sono le caratteristiche salienti.
BEST HUNTER: BOE OASI E OKIPA
Una coppia di boe professionali realizzate con materiali di qualita’ e cura costruttiva. Sono una a plancetta e l’altra a siluro, ma con simili caratteristiche idrodinamiche e capacita’ di trasporto di attrezzature di scorta.
CRESSI-SUB: AIR PLUS MIMETIC – SANDMUTA COMPETITION SPECIAL 5 MM
La Competition Special raccoglie l’eredita’ della fortunata Competition, “partner” di tanti blasonati campioni. Senza dimenticare quello che c’era di buono, questa versione e’ stata oggetto di nuove e interessanti migliorie.
OMER: MULINELLO MATCH
Poco ingombranti e molto pratici, i due nuovi mulinelli Match esaltano il piacere di averli montati sul proprio fucile.
MAT MAS: MONOPINNA EVOLUTION
Sull’onda del successo della Evo 1, un nuovo modello progettato per lavorare anche a profondita’ elevate senza perdita di prestazione.
MEROU: ARBALETE CARBON 60
Un piccolo arbale’tecon buone caratteristiche di robustezza e versatilita’. L’affusto in carbonio lo rende assai maneggevole nei meandri del grotto e nella risacca più torbida.
TOTEM SUB: ARBALETE GUIZZO 90
Visto il successo del modello da 80 centimetri, la Totem Sub ha Deciso di produrne uno con maggiori potenzialita’ e con identiche caratteristiche di grande brandeggiabilita’ ed equilibrio.
Pag. 93: DOVE ANDARE / CALABRIA – NEL MARE DI AMANTEA di Antonio Mancuso
Tanto pesce bianco, fra cui la prelibata spigola, ma non mancano nemmeno specie da tana, fra cui cernie brune, bianche e dorate e i più bei pelagici. Ad acque praticabili solo da pescatori molto esperti, con il relitto profondo di una petroliera, che consente l’aspetto nel blu, fanno da riscontro punti sottocosta dove anche il neofita puo’ pescare bene e divertirsi.
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