Pesca in Apnea n° 10 – Dicembre 2003
La copertina del n° 10 di Pesca in Apnea
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Siamo arrivati a dicembre, il mese del Natale, e, presentando il numero di PESCA IN APNEA, vogliamo fare ai navigatori di Apnea Magazine, anche se con qualche giorno di anticipo sulle festivita’, gli auguri piu’ sinceri: la nostra rivista e’ al decimo numero e, dunque, questi sono i primi, ma molto sentiti e grati. Non elenchiamo tutte le cose che auguriamo, la lista sarebbe lunga. Ma una bella pescata, con magnifici e concreti “risultati”, tutti da servire a tavola per la cena di Natale, questo si’, vorremmo che si verificasse, e lo diciamo senza riserve.
Come nel numero scorso di PESCA IN APNEA, anche questa volta diamo la parola direttamente agli autori dei servizi, stralciando dai loro testi alcune frasi che, sinteticamente, danno il senso del contenuto. In questo numero arricchiamo la presentazione con alcune immagini, non molte, perche’ tecnicamente non e’ possibile fare di piu’.
Scorrete le note che seguono, avrete subito la sensazione del “peso” effettivo della rivista, che anche questa volta e’ densa di argomenti interessanti e curiosi, di suggerimenti sapienti, di notizie importanti da memorizzare. Buona lettura a tutti, dunque, nella gioia e nella serenita’.
Pneumatico alla riscossa
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Pag. 20: FUCILI / PNEUMATICO ALLA RISCOSSA di Stefano Navarrini
‘ Nell’annoso e irrisolvibile confronto fra pneumatico e arbalete, il primo e’ piu’ efficiente nelle misure molto corte e molto lunghe, mentre il secondo vince in precisione e rapidita’. Il che ha sicuramente un fondo di verita’, ma, non potendosi basare su differenze macroscopiche, non dovrebbe essere preso come un’affermazione biblica. Vediamo, ad esempio, i pregi di un pneumatico corto, fucile che non dovrebbe mai mancare nelle dotazioni di un buon pescatore in apnea’
‘ Se passiamo alle misure extralarge, ovvero ai cannoni adatti alle prede piu’ prestigiose, troviamo altre caratteristiche tipiche del fucile ad aria compressa’
‘ Ai fini della potenza, la resa di un fucile ad aria e’ costante nel tempo, sia a breve che a lungo termine, mentre quella di un arbale’te dipende dalla resa dei suoi elastici’
‘ Si parla, ad esempio (il confronto con l’arbale’te e’ una costante inevitabile), della maggiore lentezza del fucile ad aria, il che e’ parzialmente vero. Parzialmente, appunto. Occorre infatti considerare che la velocita’ dell’arbale’te e’ sicuramente superiore nella primissima fase del tiro, ovvero finche’ dura la spinta dell’elastico. Prendendo pero’ in esame la velocita’ media e finale dell’asta in un pneumatico, soprattutto parlando di aste da 7 mm, questa risulta pari, se non addirittura superiore’
‘ L’ultima spina da togliere riguarda la delicatezza del fucile ad aria, ed e’ forse la meno dolorosa. Anche in questo caso il concetto ha un suo fondo di verita’, che non deve pero’ essere sopravvalutato’.
Spigola, regina d’inverno
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Pag. 30: NEL CARNIERE / SPIGOLA, REGINA D’INVERNO di Marco Bardi
‘ D’inverno il mare ha il suo fascino, nonostante il freddo e l’acqua torbida. Il regno del mare apre le porte all’appuntamento piu’ ambito dai pescatori che non mollano mai: l’incontro con la regina spigola, un momento importante dell’anno’
‘ La colorazione della spigola sembra avere una ragione di caccia ben precisa. Il ventre e’ bianco e il dorso e’ grigio-verdastro. Essendo un predatore che si aggira nei bassi fondali, il ventre bianco la mimetizza facilmente con la superficie, dove il riverbero del sole nasconde i colori chiari, per non parlare della schiuma prodotta dal movimento del mare, dove la spigola ama cacciare le sue prede’
‘ Considerando che le spigole frequentano prevalentemente i bassi fondali costieri, le attrezzature adatte sono le consuete utilizzate per ogni forma di pesca all’aspetto e all’agguato in basso fondale: occorre un’arma veloce e precisa, come un arbale’te da 75 fino a 100 cm equipaggiato con un’asta leggera, preferibilmente una maschera con ampio campo visivo e pinne non troppo lunghe e poco rumorose. La boa conviene lasciarla nelle vicinanze e avventurarsi tra gli scogli in massima liberta’, nel rispetto, comunque, delle norme di sicurezza…
‘ L’equilibrio della zavorra assume un compito fondamentale, per restare fermi sul fondo anche in pochi metri. Quindi, si devono usare le cavigliere e uno schienalino per distribuire correttamente il peso sul corpo. Niente torcia, niente oggetti sporgenti o rumorosi. Un buon coltello a stiletto per finire la preda e pulirla istantaneamente’
Pag. 36: I NOSTRI TEST / FAI L’ESAME AL TUO NEGOZIO DI FIDUCIA di Pietro Milano
‘ Quindi, il Natale si presenta come un’occasione da non perdere per acquistare un po’ di attrezzatura (una muta di maggiore spessore liscia esternamente, un fucile piu’ lungo per l’aspetto invernale, il guanto di morbido neoprene al posto della finta pelle) da utilizzare nel prossimo periodo particolarmente rigido: sappiamo bene tutti che il mare cede calore lentamente fino a gennaio e che i primi mesi dell’anno sono i piu’ freddi come temperatura superficiale’
‘ Il rapporto cliente/negoziante e’ sempre stato una delicata alchimia tra consigli, prezzi, competenza, assortimento e assistenza, nonche’ di proposizione al pubblico. Tutti elementi che, insieme, determinano il successo commerciale sia del titolare che degli articoli proposti’
‘ l’impegno di un buon esercente e’ quello di fidelizzare a se’ la clientela con i mezzi a sua disposizione: vale il motto che “il cliente ha sempre ragione”. Un fattore che contribuisce, spesso in maniera determinante, alla fidelizzazione e’ l’assistenza’
Pag. 40: ANCHE IN INVERNO / IMMERGIAMOCI DA TERRA di Alessandro Martorana
‘ Chi, come noi apneisti, decide di vivere il mare con rispetto e deferenza verso l’ambiente subacqueo e i segreti che racchiude, proprio in inverno riesce a ritrovare quelle emozioni e quella consapevolezza di essere una parte del tutto che ci aveva affascinato nelle nostre prime frequentazioni subacquee del mare di un tempo’
‘ Adesso il mare puo’ regalare intense emozioni anche a pochi passi da casa, senza dovere per forza sorbirci miglia e miglia di macchina e gommone, entrando in acqua dalla riva con l’attrezzatura ridotta al minimo indispensabile’
‘ Teniamo sempre bene a mente un dato inoppugnabile: il pesce, se non disturbato, preferisce stare in minor acqua possibile. Assimilato bene questo concetto, approfittiamo della tranquillita’ delle coste invernali proprio per andare a pescare in quei posti che sappiamo avere una morfologia molto movimentata proprio nei primi metri di profondita”
‘ La scelta del posto in cui effettuare la battuta partendo da terra, molto spesso con mare formato, avra’ un imperativo categorico che prescinde da tutti gli altri: la sicurezza del rientro’
Davide Carrera
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Pag. 44: LA MIA APNEA / MARE: PADRE, MAESTRO, AMICO di Davide Carrera
‘ Le onde mi attraversano e mi cullano e cerco di non rovinarle, le lascio’ andare dolci come sono arrivate. La capovolta e’ lenta, la fretta in Mare fa solo danni, i movimenti anche sono tranquilli, ricerco la calma nel movimento e questa calma mi permette di sentire l’acqua e di essere fluido e quindi veloce nell’avanzamento, poi nella pratica non e’ tutto cosi’ perfetto, ma e’ quello che cerco di fare, o per lo meno ci provo. Man mano che scendo mi allungo e cerco di mantenere il contatto. E’ solo acqua, non aver paura, la pressione e’ come un massaggio, non opporti, non resistere, altrimenti ti fai male, rilassati e accettala, sottomettiti al Mare e lui ti lascera’ andare senza dolore, abbandonati, e’ un amico…
‘ Come massaggio per oggi puo’ bastare, deve essere forte ma sempre piacevole, altrimenti vuol dire che abbiamo esagerato, bisogna andare per gradi, come quando andiamo ospiti a casa di qualcuno’
Pag. 48: A PESCA CON’ / SOGNO DI NATALE di Nino Piras
‘ Il cielo e’ ancora piuttosto scuro, ma tra poco cominceranno a scorgersi le prime luci del giorno. Marcello entra in acqua in un fondale di circa -10 metri, composto da roccia, posidonia e sabbia, dove solitamente si aggirano saraghi e corvine, mentre io mi appresto a sistemare le mie cose con una certa fretta, per essere pronto quando Stefano arrivera”
‘ Prima di tutto, sostituisco l’asta montata sull’arbale’te con un’altra da 6.5 mm, che, grazie al suo peso, offrira’ piu’ penetrazione in caso di una grossa preda…
‘ Attrezzo il mio 110 al carbonio con elastici da 20 mm, piu’ progressivi nel tiro. Monto poi un nylon di 180, collegandolo al mulinello, gia’ munito di 70 metri di dacron. Controllo che tutti i collegamenti siano ben robusti, in modo tale da non rischiare di perdere un bel pesce: sarebbe veramente un disastro sparare a una ricciola, ad esempio, per poi vederla scappare per colpa di un nodo fatto male!’
Pag. 52: LA STAR / CARBONELL, CAMPIONE TRA I CAMPIONI di Stefano Navarrini
‘ Pedro, per essere uno dei piu’ forti pescatori di tutti i tempi ci vogliono prestazioni apneistiche fuori del normale o ci sono altre cose che contano?
La mia apnea e’ tutt’altro che straordinaria. Nel momento della massima forma puo’ raggiungere 1’20”-1’30” in pesca normale, mentre quando faccio l’aspetto ai dentici puo’ anche toccare, ma molto raramente, i due minuti. Ci sono altri atleti che hanno prestazioni molto superiori alle mie, ma forse mancano di quella conoscenza dell’ambiente che si acquista dopo tanti anni di pesca’
‘ Parliamo della tua attrezzatura…
Ovviamente, la mia attrezzatura e’ targata Beuchat, ma devo dire che non sono un maniaco dell’equipaggiamento. Preferisco comunque mute in liscio-spaccato per l’estate, mentre in inverno, pescando di piu’ in tana, scelgo una spaccata con fodera esterna. Forse la mia unica mania, in fatto di attrezzatura, riguarda la punta dell’asta: deve essere affilatissima e prima di ogni uscita rifaccio la punta a tutte le mie aste. In barca porto sette-otto fucili, ma nessuna asta di ricambio, e se un’asta si spunta cambio direttamente fucile’
‘ Da quello che dici, deduco che usi esclusivamente arbale’te…
Esatto, non ho mai utlizzato un fucile pneumatico in vita mia. Ho cominciato con gli arbale’te, mi sono sempre trovato bene e, quindi, non ho ragione per cambiare’
La forza della squadra
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Pag. 56: LA PRIMA VOLTA / LA FORZA DELLA SQUADRA di Stefano Navarrini
‘ Va considerato che la massima efficienza della coppia, in termini di sfruttamento del tempo e delle energie, si ottiene con l’alternanza continua dei tuffi…
‘ In pratica, mentre uno scende, l’altro, oltre a controllare la discesa del compagno, inizia a ventilarsi per farsi trovare pronto e prendere al volo fucile e torcia dal compagno in risalita. Chiaro che quest’impostazione implica l’uso dello stesso fucile e della stessa torcia, ma non e’ detto che gli atleti in acqua siano abituati a utilizzare proprio quel determinato fucile o torcia, ne’ e’ pensabile perdere tempo per cambiare attrezzatura. Questa e’ stata una delle maggiori lamentele in risposta alla nostra piccola indagine, mentre l’altra riguardava la predeterminazione dei turni. Perche’, in altre parole, essere costretti a seguire quanto stabilito il giorno prima, e non poter invece decidere chi tenere in acqua nel corso della gara, a seconda delle situazioni del fondale e dello stato di affaticamento dei singoli atleti?’
Pag. 61: APNEA / PARLIAMO DEI GRANDI di Roberto Tiveron
‘ Fu a partire da Mayol che l’apnea comincio’ ad essere definita disciplina, dove il fattore mentale assume importanza rilevantissima: Mayol considerava la mente il centro vitale dell’energia, quella che poteva influenzare in modo incredibile la prestazione apneistica. Purtroppo, Jacques Mayol e’ venuto a mancare un paio di anni fa ed e’ stata una grande perdita per l’apnea mondiale, perche’, sebbene non piu’ giovanissimo, con la sua grande esperienza e il suo carisma avrebbe potuto ancora elargire buoni consigli alle nuove leve’
‘ Questo modo di interpretare l’apnea e’, in fondo, quello che e’ prevalentemente attuato al giorno d’oggi e che viene “predicato” negli insegnamenti delle principali didattiche. Molti sono stati i viaggi di Pelo in oriente, alla ricerca dell’energia vitale che regola, secondo le locali filosofie, i poteri dell’uomo. Alcune delle mete erano state consigliate a Umberto direttamente da Jacques Mayol, che in precedenza le aveva frequentate, e ognuno di questi luoghi e’ legato a episodi particolari o a personaggi chiave, che andranno a completare l’insieme delle tessere del mosaico di quella meravigliosa macchina da immersione che e’ stato ed e’ tuttora Umberto Pelizzari’
Pag. 65: NAUTICA / IL SALONE DELLE MERAVIGLIE di Stefano Navarrini
‘ Per un appassionato di pesca in apnea, il salone genovese, al di la’ dello straordinario spettacolo, si concentra in tre settori principali (gommoni, motori, elettronica) e nella cornice dei mille accessori utili e inutili che comunque chi va per mare apprezza sempre’
‘ I gommoni sono ovviamente la parte piu’ ampia e spettacolare dello show, a testimonianza di un settore che ha ormai imposto le sue qualita’ tecniche e che sta vivendo una buona stagione. Un esame analitico delle novita’ di Genova non fa che confermare una tendenza gia’ in atto nel settore della gommonautica, ma ora sublimata dalla nuova legge sulla nautica entrata in vigore dallo scorso luglio. Con l’estensione dai 7.50 ai 10 metri della fascia natanti, ovvero delle barche che non necessitano di immatricolazione, il gigantismo e’ infatti diventato la linea trainante del settore, presentando veri e propri gommosauri che, in alcuni casi, arrivano a superare i 15 m di lunghezza. Se a un normale utilizzatore di gommoni, e soprattutto a chi ben ricorda il vecchio quattro metri a chiglia pneumatica da riporre nel bagagliaio dell’auto, questi mezzi possono apparire una sorta di “mostruosita’”, in chiave nautica vanno invece considerati come una nuova tipologia di barca, che unisce le qualita’ indiscusse del mezzo pneumatico alle esigenze del cabinato. Come dire che e’ nato il gommone da crociera’
‘ Difficile, con queste premesse, pensare di trovare molte novita’ in quella fascia dimensionale che piu’ interessa il pescatore in apnea, ma non va dimenticato che il presentare una novita’ all’appuntamento di Genova e’ prevalentemente una necessita’ di marketing, che non diminuisce minimamente la qualita’ di quanto prodotto fino al giorno prima’
Pag. 70: APNEA MAGAZINE / TUTTI A CASA DA GIORGIO QUESTA SERA di Marco Bardi
‘ Sopra la griglia si crogiolavano metri di succulente salsicce maremmane, affiancate da decimetri quadrati di costolette di maiale. Attorno alla griglia, un branco di lupi affamati circondavano Paolo in perfetta formazione d’attacco. A pochi metri scorreva un fiume di vino “Rosso di Pitigliano”, prosciugato dai numerosi bicchieri che giungevano in continuazione. Poco piu’ in la’ un computer portatile e dove c’e’ un computer e’ impossibile non trovarci Giorgio Volpe, il direttore del sito che in tempo reale inviava commenti e foto agli amici rimasti a casa’
‘ Anche le mogli dei partecipanti sembravano contente, anzi, alcune di loro si sono adoperate con dovizia in cucina per contribuire alla festa. Questa e’ stata l’atmosfera del primo raduno degli iscritti al sito web www.apneamagazine.com, una e-zine che raggruppa numerosi appassionati di pesca e di apnea. Giorgio Volpe, ideatore, fondatore e direttore responsabile, ha voluto questa festa come l’inizio di un ciclo da rispettare ogni anno. I suoi programmi non si fermano al sito, ma di recente e’ stata costituita una vera e propria societa’ sportiva subacquea (ASD Apnea Magazine), sempre sotto l’egida del sito, con l’intento di organizzare manifestazioni sportive, raduni, corsi, servizi’
Pag. 72: FILO DIRETTO CON MARCO di Marco Bardi
‘ Inizia da questo numero un “filo diretto” con Marco Bardi. Uno spazio che ogni mese dara’ voce alle curiosita’ tattiche e ai problemi tecnici dei lettori. Oggi parliamo di errori nella pesca di una leccia, della penuria di dentici durante la scorsa estate e… della bandiera sulla boa’
‘ La segnalazione del subacqueo in immersione e’ una materia controversa. Da un lato ci sono i soggetti che praticano la pesca in apnea, cioe’ coloro che rischiano di essere investiti da un’imbarcazione. Dall’altro lato, spesso, ci sono turisti alle prime esperienze di mare, che poco sanno dei regolamenti. Ci sono, pero’, alcune considerazioni da fare. Gli enti addetti al controllo (Capitaneria di Porto, Carabinieri ecc.) continuano a rilevare numerosi verbali ai pescatori in apnea che non rispettano le normative. Uno dei verbali piu’ frequenti e’ quello del sub provvisto di boa, ma senza la bandiera di segnalazione’
Pag. 74: IN GRECIA E IN LIBIA / A KASOS VINCONO GLI ITALIANI di Beniamino Cascone
‘ Devo confessare che, alla fine di questa doppia trasferta, il piacere di aver partecipato a due belle gare, di aver conosciuto nuovi amici e di aver visitato luoghi dove non ero mai stato, era un po’ guastato dalla considerazione di avere invece partecipato o assistito a una lunga serie di gare in patria che non possono reggere il confronto. Manolis, Dario, Panayotis e pochi altri amici hanno organizzato, con poca esperienza e senza avere alle spalle una struttura, due gare di alto livello, dialogando con un governo, procurando sponsor la cui generosita’ non si e’ persa per strada, ma e’ arrivata ai concorrenti (a Kasos, i primi hanno vinto, tra l’altro, 3000 euro, i secondi 2000 e i terzi 1000), reclutando collaboratori che hanno accettato notevoli disagi in cambio di un semplice rimborso, scegliendo un campo gara dove non c’era il solito locale del circolo organizzatore, trattando un accordo con i pescatori e ottenendo l’appoggio delle autorita’ locali, attirando molti nomi di spicco dell’agonismo con una formula che poteva sembrare patetica (campioni di ieri e di oggi), ma che ha avuto successo (con l’affermazione dei campioni di ieri!), mettendo a punto un regolamento che ha ricevuto il plauso dei concorrenti. Tutto cio’ nonostante qualche colpo di sfortuna, soprattutto sotto forma di cattivo tempo e imprevisti nei trasporti. Io non so quale sia il loro segreto. Forse la sincera passione sportiva, forse la credibilita’ e l’onesta’, ma mi sembra che, dal confronto, sia piu’ evidente di prima un problema molto serio: a far gare in Italia non ci si diverte piu”
Pag. 80: RICORDI / UN’IMMAGINE D’ALTRI TEMPI di Pietro Milano
‘ Scusate, gia’ viaggiavo nel tempo, quando Montecristo era una terra come le altre e io ho avuto la fortuna di potermi immergere senza alcuna restrizione. Si’, circa ventisette-ventotto anni fa la pesca subacquea era consentita anche con gli autorespiratori e molti vecchi sub ricorderanno con nostalgia gli spettacoli che il mare ci sapeva regalare. La nautica non era sviluppata come ai giorni nostri e i pochi fortunati possessori di mezzi adatti a una navigazione alturiera si contavano sulla punta delle dita, percio’ un invito a visitare i suoi fondali era assai raro e ogni uscita verso l’isola del “Conte” aveva il sapore dell’ avventura. Per due o tre volte mi e’ capitato di recarmi laggiu’ e tutte le volte i preparativi erano tali da essere scambiati per dei traslochi. Per non parlare dell’eccitazione, che superava abbondantemente le soglie di una battuta di pesca in acque sconosciute. Forse l’alone di mistero che circondava la storia passata dell’isola contribuiva a rendere eccitante anche una non certo banale immersione nelle sue acque’
Pag. 90: PAGINA FIPSAS
‘ Con questo numero di “Pesca in Apnea” si apre uno spazio dedicato alla Fipsas. Per la nostra Federazione, questo evento rappresenta un’importante occasione per offrire ai lettori della rivista una finestra sulle principali attivita’ del settore subacqueo.
Questo risultato e’ stato possibile grazie alla sensibilita’ mostrata dall’editore nei confronti del lavoro di rinnovamento da noi operato in questi ultimi anni nella pesca in apnea. Il nostro obiettivo principale e’ e resta quello di verificare la qualita’ del nostro operare attraverso il confronto con tutti i diretti interessati. Osservazioni, proposte, critiche e quant’altro, da questo momento saranno lo strumento indispensabile per orientare e correggere il nostro lavoro…
Pag. 91: MEDICINA / UNA QUESTIONE DI TESTA di Massimo Malpieri e Luca Bartoli
‘ Stiamo parlando di artrosi cervicale, un malanno che colpisce una persona su cinque nella fascia oltre i trent’anni e che, in alcuni casi, assume un aspetto degenerativo e tale da richiedere l’intervento chirurgico.
Tra le cause, purtroppo, c’e’ anche la pesca in apnea e chi scrive ne e’ testimone: la posizione antifisiologica della testa durante la battuta, il freddo, l’umidita’ e gli spostamenti in gommone, con tutte le vibrazioni e i sobbalzi, rappresentano un cocktail micidiale per il nostro povero collo.
Vediamo di fare qualcosa per prevenire i disturbi o, quanto meno, per alleviarli’
‘ Per ridurre al minimo i disturbi di cui abbiamo parlato, sara’ necessario adottare alcune precauzioni che risulteranno certamente fondamentali per il nostro benessere.
La protezione del collo dai cambi di temperatura e dall’umidita’, al termine della nostra pescata, e’ il punto cardine per evitare la comparsa di contratture e infiammazioni dei fasci muscolari che decorrono lungo la colonna cervicale’
Pag. 95: LE GRANDI SCUOLE / CAMPIONI PUGLIESI DI IERI E DI OGGI di Filippo Silvestri
‘ Persino nella conformazione geografica la Puglia denuncia la sua forte vocazione marinara, infatti ha la forma di un ippocampo, e si potrebbe aggiungere che l’apneista vive questa regione come se fosse una delle grandi isole italiane.
E’ una fortunata condizione geografica quella della Puglia, condizione che attira molti appassionati provenienti da altre regioni, per le acque ricche di pesce che, ancora oggi, possono regalare carnieri in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipo di pescatore: non e’ un caso che, negli ultimi anni, diversi campionati di livello nazionale si siano tenuti lungo le coste del Salento.
E se la Puglia e’ diventata una scuola dove imparare e praticare la pesca in apnea, gli insegnanti che hanno allevato e curato il pescatore subacqueo sono gli stessi di sempre, lo Ionio e l’Adriatico, maestri un po’ burberi che da decenni premiano i loro migliori alunni’
‘ Sfogliando l’albo d’oro dei campionati italiani di pesca subacquea, spicca il nome di Arturo Santoro, vincitore a Pantelleria nel 1974 e nelle sue Tremiti nel 1977’
Pag. 99: RACCONTI / IL PRIMO DENTICE DEL TACCO di Massimo Tacconi
‘ Una vacanza all’insegna della pesca in apnea che era iniziata male, con poche prede di scarso valore sportivo. Poi, alla fine, dopo aver visto e provato altri punti, ecco, finalmente, il tiro buono: la freccia centra un bel dentice.
Pag. 100: DOVE ANDARE / MARATEA, PROVARE PER CREDERE di Antonio Mancuso
‘ Molti lettori conoscono Maratea come rinomata localita’ turistica. Non tutti, pero’, sanno che i fondali di questo scorcio di Basilicata che si tuffa sul Tirreno sono tra i piu’ belli e interessanti del nostro meridione. Le acque di Maratea, in Basilicata, consentono a tutti di divertirsi: ai neofiti, per i suoi fondali specifici per la pesca in tana, che non comporta troppe difficolta’, e ai pescatori piu’ esigenti, che hanno affinato nel tempo le sofisticate tecniche dell’aspetto e dell’agguato, oltre alle proprie performance di apnea. Seguiamo questo itinerario punto per punto’
Pag. 106: SAPORE DI MARE / SI SALPA CHI PUO’! di Stefano Navarrini
‘ Dentici e spigole sono sicuramente prede regine anche in cucina, ma, nel quotidiano, la gran parte dei subacquei porta a casa ben altri pesci, magari per darli al gatto di casa, ignorando che…
‘ Nella cucina di casa, la salpa puo’ pero’ conoscere un destino ben piu’ raffinato e, indagando fra gli amici, devo dire che sono venute fuori idee gastronomiche veramente inaspettate…
‘ Una ricetta originale e decisamente invitante, ad esempio, ci e’ stata suggerita da Nicola Riolo, ed e’ un’elaborazione nata in famiglia, tanto che non si puo’ che chiamarla “salpa alla Riolo”. Che un campione come Nicola abbia dedicato attenzione a un pesce umile come la salpa, nell’ottica di quanto andiamo predicando, non puo’ che farci piacere’
Un caro saluto a tutti!
PESCA IN APNEA
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