Pesca in Apnea n° 105 Novembre 2011
In ogni rivista, dunque anche nella nostra, ci sono degli spazi dove in genere si leggono notizie importanti che per lo più interessano le aziende che producono attrezzature per l’attività di cui si occupa la pubblicazione e, conseguentemente, anche i lettori. Sul numero di novembre del mensile Pesca in Apnea ora in edicola, a pagina 8, nello spazio che da sempre chiamiano “Il salotto del sub”, a diversi temi dedicato, appare un raccontino nel quale si fa, in breve, la storia della pescata di un barracuda di ben 20 chili. Il linguaggio è senza fronzoli, la suspence è rispettata ed è anche ben descritta la gioia del ritorno a terra con un trofeo di quel livello. L’autore è Massimiliano Musella, che ha un negozio per i pescapneisti a Casapulla, in provincia di Caserta. Per presentare agli amici di Apnea Magazine il numero di novembre di Pesca in Apnea ora in edicola, riteniamo che non ci sia niente di meglio che pubblicare il raccontino di Musella. Perché? Il soggetto è molto ben trattato, ma, soprattutto, ci conduce in una comunità sportiva che è sempre stata il nostro punto di riferimento e la nostra guida tecnica e psicologica. Ci è sembrato un “gioiellino” da far notare agli amici di Apnea Magazine. Buona lettura a tutti.
Dopo una settimana di allenamenti in apnea sui cavi, nel blu, senza colpo ferire, rientro a casa, pronto a riprendere la routine lavorativa. Ma, cosi’ come sempre accade, il fato ci mette del suo e nel mio caso si manifesta con una telefonata da parte di un lontano e quasi dimenticato amico che mi invita a un weekend con pesca a dentici e ricciole. Parto con il minimo indispensabile: muta, maschera e pinne. Il giorno seguente siamo in mare e dopo un po’ mi arriva un urlo all’orecchio: «Le ricciole!». Le vedo, sono veramente belle: esemplari tra i 15 e i 20 chili, ma nervose e schive. Mentre recupero la posizione verso la boa, nell’osservare il fondale, mi appare dalle spalle sotto le pinne ad una ventina di metri di profondità questo enorme siluro, che deciso punta la boa, o meglio le prede messe a cavetto sotto la boa, serpeggiando verso di loro. Il mio primo pensiero è quello di una ricciola staccatasi dal branco, ma l’andamento lento e oscillante destra/sinistra, mi fa subito capire che si tratta di un enorme barracuda…. Durante una discesa, arrivato al punto di negativita’, mi lascio cadere a foglia morta verso il predone. La manovra sembra funzionare, perche’ il pesce si gira, mi vede e mi punta deciso. Solo in quel momento realizzo quanto e’ grosso! E che dentini! Mi immobilizzo mentre sto planando, poi punto, aspetto che venga verso di me, per poi fermarsi a 3-4 metri dal fucile, girarsi e capire se sono un pericolo o un altro bocconcino prelibato da addentare. Troppo tardi! Lo inquadro, fermo il polso e sparo! Tiro perfetto: l’ho preso dietro la branchia, ma l’asta non passa tutta. Un secondo e il pesce, accusato il colpo, parte come un razzo verso il mare aperto, mentre io cerco di riguadagnare la superficie aprendo definitivamente la frizione del mulinello. Una volta a galla, chiamo il mio amico e intanto comincio a frenare la fuga della mia preda, ma mi rendo conto che ha preso parecchio vantaggio. Cosi’ inizio a recuperare filo fino a riuscire a riportare la ricciola nelle vicinanze, permettendo cosi’ al mio compagno di poterla doppiare.
Il recupero richiede venti minuti, ma la soddisfazione e’ enorme, piu’ della fatica per issare il grosso pesce a bordo del gommone. Cosi’ decidiamo di rientrare, chiedendoci, durante il tragitto, che cosa ci faccia un pesce del genere in Mediterraneo.
Facciamo anche l’ipotesi che possa essere arrivato da altri mari, ma intanto siamo a terra, felici e pronti per le foto di rito e la pesata ufficiale. L’ago si ferma su 20.650 chili e… e’ grande festa!
Qui di seguito, come di consueto, alcuni estratti dei servizi che appaiono sul numero di novembre di Pesca in Apnea.
1) Pag. 10: ATTREZZATURE / PURCHE’ SIA MIMETICO – di Stefano Navarrini
Alla ricerca di risultati sempre migliori da raggiungere, il pescatore in apnea confida spesso, talvolta troppo, nella seduzione del mimetismo, alimentando cosi’ una ricerca industriale che ha portato a soluzioni molto interessanti.
… Un primo esempio potrebbe venirci proprio da un principe della materia, come lo scorfano, il cui articolato mimetismo ha a volte dell’incredibile, anche se con tutte quelle spine, per giunta velenose, chi avrebbe il coraggio di attaccarlo e ingoiarlo?…
… Anche la mimetizzazione
del fucile ha una sua logica, sempre relativamente a tecniche di aspetto e agguato, dove peraltro le armi utilizzate sono quelle di maggiore misura e, quindi, gia’ piu’ visibili a causa delle loro dimensioni…
… Non tutti i pesci, ad esempio, sono ugualmente sensibili all’aspetto, la tecnica in cui il mimetismo gioca le sue carte migliori.
2) Pag. 16: GLI ASSOLUTI ITALIANI / DE SILVESTRI E IL SUO SECONDO TITOLO – di Marco Bardi
Un campionato avvincente, dalla trama simile a un film di successo, quello che si e’ svolto a fine settembre nelle acque siciliane di Petrosino.
Sul podio Bruno De Silvestri, con una gara di qualita’ per ambedue le giornate.
… CONFERME E NOVITA’
Era quindi importante fare bene entrambe le giornate. Ha colpito l’urlo liberatorio di Bruno De Silvestri, che vince il suo secondo titolo con merito.
Ha sofferto fino all’ultimo minuto, con alti e bassi, anche perche’, se la seconda giornata non si fosse disputata, sarebbe stato comunque lui a vincere: come da regolamento, basta una sola giornata per convalidare il campionato.
Inoltre, Settimi stava costruendo un bel carniere e rischiava di prendere il primo posto. In queste circostanze e’ facile perdere la lucidita’, ma l’esperienza e la capacita’ di De Silvestri hanno avuto la meglio. Oltretutto, e’ il solo campione in attivita’ che e’ cresciuto tra due generazioni, quella attuale e la precedente, pertanto e’ l’unico che potra’ tramandare ai piu’ giovani le esperienze passate. Tra le notizie piu’ interessanti, l’eta’ media dei top ten, ovvero i primi dieci classificati, che e’ passata dai quarantatre’ anni del 2006 ai trenta del 2011: si e’ abbassata di tredici anni e questo la dice lunga. Forse e’ la prima volta che nessuno potra’ dire che non ci sono giovani, sempre tenendo presente che trent’anni in questo sport e’ un’eta’ davvero giovane e che la massima espressione agonistica di solito si realizza dai trenta ai quarant’anni. Andrea Settimi si e’ confermato una certezza per il futuro e Concetto Felice ha saputo trasformarsi da agguatista a razzolatore, con buone capacita’ di spostarsi veloce tra un segnale e l’altro, segno di evidente crescita. Figlioli e’ da qualche anno un protagonista e forse comincia a mettere a frutto la sua lunga esperienza.
Si riconferma Calvino, che conquista un sesto posto anno. Poi ci sono i nomi nuovi della top ten, come Mortellaro, Rosalba, Riggio, tutti molto giovani, promettenti e siciliani, una scuola in crescita. Infine, Lovicario, un atleta che puo’ fare bene dovunque, e Roccaforte, che gareggia da pochi anni, ma si e’ distinto bene. Salgono sul podio tre atleti di tre team diversi, quindi ci sono tutti i presupposti anche per una bella sfida tra squadre per il prossimo futuro…
3) Pag. 24: ESPERIENZE / ERA MEGLIO RESTARE A CASA – di Marco Bardi
Il sabato scivolo’ via in una piacevole organizzazione affilando le armi e preparando ogni accessorio. La domenica mattina, nuvole gonfie di umidita’ minacciavano l’orizzonte e, in barba a tutte le comodita’, non esitai un momento a caricare in auto le attrezzature assicurandomi di avere una sacca stagna dove riporre i vestiti asciutti. La meta per la battuta era un classico posto molto frequentato, ma avevo intenzione di spostarmi a pinne arrivando piuttosto lontano, superando una punta che non avevo mai oltrepassato, dietro la quale mi avevano detto che si trovava una bella frana, dove fuori stagione non era difficile incontrare qualche sorpresa. Giunto sul posto, ebbi solo il tempo di vestire la muta e riporre gli indumenti che comincio’ a piovere. Due altri pescatori in apnea erano gia’ sul posto e attendevano incerti al riparo dentro l’auto. Il mare era mosso e folate di vento facevano intuire che non sarebbe stata una passeggiata. Studiai la situazione con cura, lanciai un legno in mare e, seguendolo, mi resi conto dell’intensita’ e della direzione della corrente.
4) Pag. 29: CHI SIAMO / FRANCO VILLANI – di Alberto Balbi
Se si parla di pescatori in apnea a 360 gradi, non sono in molti a vantare tanti titoli e piazzamenti equamente suddivisi fra mare e lago. Se poi analizziamo tutte le discipline dell’apnea nel loro insieme, Franco Villani e’ unico.
… Per Villani, le attrezzature vanno scelte con molta attenzione, perche’ pescare profondi comporta un dispendio di energie notevole e la prestazione ne e’ influenzata in maniera preponderante…
… Utilizza mute sia mimetiche (apprezza moltissimo il nuovo mimetismo PixelCamu) che completamente nere e pone particolare cura nella zavorra, soprattutto se pesca in assetto costante…
… Il pedagno completa l’equipaggiamento ottimale per pescare in profondita’: si tratta di un piccolo galleggiante con alcuni metri di sagola utile a segnalare la posizione della tana…
5) Pag. 34: CONSIGLI / IMMERGERSI BENE PER PESCARE MEGLIO – di Roberto Tiveron
La didattica dell’apnea non e’ piu’ cosa ignota e misteriosa. Ma un ripasso generale delle buone regole, in pochi ma importanti punti, non fara’ mai male: per chi comincia, ma spesso anche per chi e’ piu’ esperto.
… Altri fattori fondamentali per la buona riuscita dell’immersione del pescatore in apnea sono la condizione fisica generale e quella momentanea…
… La preparazione prima dell’immersione e la vestizione degli attrezzi sono, per molti pescatori, un vero e proprio rito…
… La capovolta e’ una fase fondamentale del tuffo, che ci permettera’ di scivolare delicatamente sotto la superficie del mare.
E’ importante che durante questa azione l’energia venga dosata nel giusto modo e che i movimenti risultino i piu’ essenziali e fluidi possibile…
6) Pag. 40: LE DOMANDE E LE RISPOSTE / PER L’INVERNO SI CAMBIA – di Stefano Navarrini
Di certo occorre adattare tempi e attrezzature, organizzare bene l’entrata in acqua… ma anche l’uscita, perche’, a volte, fuori fa piu’ freddo che dentro. Ma i pesci non sono spariti, e anche l’inverno puo’ regalarci splendide giornate di pesca. Freddo, vento, mare mosso, pioggia, buio: chi mai penserebbe ad andare al mare o, peggio ancora, “sotto” il mare? Forse qualcuno non sbaglierebbe poi tanto a prenderci per pazzi. Ma questa triste immagine invernale, per fortuna, non e’ la norma.
7) Pag. 44: STORIE DI MARE / LA PRIMA VOLTA D’INVERNO – di Antonio Mancuso
In quel mese di novembre la natura stava concedendo delle straordinarie giornate di sole e il mare era un irresistibile richiamo.
… Quel mese di gennaio la natura stava concedendo delle straordinarie giornate di sole e il mare, placido e trasparente, era un irresistibile richiamo per chi, come noi, ne veniva sedotto. Fu in uno di quei giorni che, con Franco, decidemmo di realizzare il nostro sogno.
8) Pag. 48: IN PRATICA / PICCOLA ENCICLOPEDIA DEL FUCILE (4) – di Stefano Navarrini
Chiudiamo con questa quarta puntata la nostra carrellata sulle principali componenti del fucile subacqueo. Conoscere le caratteristiche della propria arma e’ il miglior modo per poterne sfruttare la potenza, ricordando che, se ogni fucile nasce per assecondare una certa tecnica e un certo stile di pesca, a vincere e’ poi, spesso, l’arte del compromesso.
9) Pag. 53: ETICA E PESCA IN APNEA – di Giorgio Volpe
Con l’autunno, il mare torna ad essere deserto, o quasi, e i controlli tendono a farsi meno frequenti. Pero’ e’ sempre consigliabile evitare infrazioni che possono costare care.
… Chi va per mare sa bene quante volte capiti di assistere a violazioni palesi delle leggi che disciplinano la pesca marittima, compiute da professionisti senza scrupoli cosi’ come da finti pescatori amatoriali: dallo strascico illegale alla vendita abusiva del pescato e al conseguente sforamento abituale della quota di 5 kg concessa ai dilettanti, specialmente da parte di quelli che utilizzano tecniche micidiali come la traina col vivo o il vertical jigging…
… In primo luogo, dobbiamo considerare che le conseguenze di eventuali violazioni potrebbero costarci un occhio della testa e, nei casi piu’ gravi, avere conseguenze anche sul piano penale: ad esempio, sconfinare in un’area marina protetta o sottrarre il pescato dagli attrezzi da pesca dei professionisti (fattispecie che si realizza anche solo violando la distanza di rispetto di 100 metri dagli attrezzi stessi) potrebbe esporci al rischio di un procedimento penale…
10) Pag. 57: BLOCK NOTES SUB
IL BRAVO PESCATORE IN APNEA – di Marco Bardi
La fine di una preda – Un gesto necessario, da compiere con le dovute attenzioni; Oltre alla muta; In acque pescose; Venti e Mari – L’influenza dello spostamento di masse d’aria sul mare; A pesca di cefali; Pescare a novembre.
LE MIE ATTREZZATURE PER LA PESCA IN APNEA – di Alessandro Martorana
Le pinne Fibrex Seac; Airgun Charger tra gli accessori Omer; Dalla Mares il nuovo Sten 11 – E’ in produzione la nuova serie della storica linea di fucili ad aria compressa; Gli elastici per l’arbale’te Cressi; Salvimar presenta la muta Twinpix; Airone Seatec – Questo nuovo fucile a elastici nasce per la pesca in tana o l’agguato e aspetto al pesce bianco.
STAR BENE ANDANDO SOTT’ACQUA – di Roberto Tiveron
I segnali per decidere di riemergere – Oltre alle contrazioni diaframmatiche, il corpo lancia altri segnali quando e’ necessario tornare a respirare; Apnea e allenamento in altitudine; E’ possibile aumentare la capacita’ polmonare? – In realta’, possiamo solo migliorare l’elasticita’ della gabbia toracica; I benefici del rilassamento; Apnea e caffe’.
SICUREZZA E PROTEZIONE – di Antonio Mancuso
La samba; L’occhio del campione; Un’alimentazione equilibrata; Denti e subacquea; L’ormone che fa la differenza.
11) Pag. 66: CAMPIONI&CAMPIONATI / LE DOTI DEL CAMPIONE – di Marco Bardi
Ecco cosa serve, insieme a quanto gia’ visto in passato, per diventare molto bravi.
12) Pag. 68/74: PRESENTAZIONE TECNICA
SEAC / ARBALETE COMBAT 105: Una novita’ 2012 che ricalca le doti di affidabilita’ dei fucili Seac, unite a una progettazione d’avanguardia: affusto mimetico, testata modulare con forcella basculante e sistema di scatto in acciaio.
BIAVATI / MUTA REEF RED GREY 5 MM: Grande attenzione per i particolari per un modello con fodera esterna superelastica.
OMERSUB / ACCESSORIO SHAFT TOOL: Un utile accessorio per risolvere molti inconvenienti.
ROFOS SUB / LINEA MUTE PHANTOM: Cura artigianale e buoni materiali per un completo da 3 e 5 mm, una giacca da 7 e un bermuda da 3.
STC ITALIA / NUOVO TERMINALR X-POWER: Ecco il terminale universale in grado di ospitare qualsiasi tipo e diametro di asta per fucili pneumatici.
SPORASUB / SCHIENALINO QUICK RELEASE: Uno schienalino a sgancio rapido con pesatura modulabile.
13) Pag. 88: A COLPO SICURO CALABRIA 1 / LA SCOGLIERA DI CORECA – di Antonio Mancuso
Un itinerario per neofiti.
14) Pag. 76: INSIEME PER IL NOSTRO CLUB / ALESSANDRO MASTROBUONI – di Giorgio Volpe
Di soddisfazioni venatorie il nostro amico Alessandro ne ha avute tante e continua ad averne, ma forse la passione piu’ grande e’ la videoriporesa delle sue azioni di pesca, affinche’… il sogno non finisca mai!
15) Pag. 80: IL MEDICO / L’ORECCHIO IN IMMERSIONE – di Massimo Malpieri
La compensazione e’ un argomento sempre attuale, che e’ bene riprendere e “perfezionare” spesso. Ecco, quindi, gli effetti della compensazione sui timpani e sugli altri organi e l’esecuzione corretta delle varie tecniche a disposizione dei sub.
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